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Autore: lilla_90    09/09/2013    0 recensioni
Quante cose possono accadere quando si rompe un camper... un castello spaventoso?? Una sconvolgente scoperta?? Una storia d'amore che non si sa come finirà?? Chi lo sa.... storia vera
è la nostra prima ff, speriamo vi piaccia!
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Era un’afosa giornata estiva, ma resa ancora più afosa dal fatto che ero imbottigliata nel traffico in autostrada a causa di una bicicletta schiantata addosso ad un camion di maiali. Ma io mi domando e dico, che cazzo ci fanno una bicicletta ed un camion di maiali guidato da un voucoumprà in autostrada?? (i misteri della vita). Scusate non mi sono ancora presentata: sono Samy e sono in vacanza con la mia famiglia in camper come tutti gli anni. Una volta sciolto l’ingorgo, ci accorgemmo che i freni del camper si erano allentati così ci fermammo nel paese più vicino: Meina. Ci posteggiammo in uno spiazzo lungo la strada e andammo alla ricerca di un meccanico, trovato poco dopo con un’avvertenza: CHIUSI PER LUTTO; che sfiga! Andando più avanti, fortunatamente, ne trovammo un altro aperto che doveva tenere il camper per lavorarci, quindi cominciammo la ricerca di un hotel per la notte. Come immaginavo, nell’unico albergo abbordabile non c’era posto, perciò o dormivamo sotto i ponti o trovavamo qualcuno che ci ospitasse per la notte. Girando girando ci ritrovammo davanti ad una sottospecie di castello e bussammo con la speranza che qualcuno ci aprisse, visto che erano le 23.30. Poco dopo ci aprì una donnina anziana cinese: aveva più o meno 65 anni, capelli bianchi e ricci, occhi azzurri coperti da un paio di occhialoni rotondi, bassissima e minuta. “Bene siamo finiti in una casa di riposo con scheletri che ci portano il thè” pensai guardandola.
-Buonasera, scusi per il disturbo e per l’ora, ci chiedevamo se avevate posto per noi quattro per la notte, sa abbiamo avuto un piccolo imprevisto- disse mamma.
-Celto, celto cala plego, accomodatevi- esclamò facendoci segno di entrare.
-Forse erano meglio i ponti!!- mi sussurrò mio fratello quando nell’atrio entro un ragazzo giovane sulla ventina, ricciolo e con occhi verdissimi.
-Chi sono i nostri ospiti, Geltrude?-
-Oh, sono una famiglia che ha avuto un ploblema e non avevano posto dove dolmile, allola ho pensato di ospitalli, semple che pel lei possa andale bene.-
-Ovvio, di posto ne abbiamo da vendere. Hai già offerto qualcosa?-
-No, ola li faccio accomodale, plego seguitemi!- squittì Geltrude scortandoci in una sala immensa con un lungo tavolo al centro. Ci accomodiamo e ci offrono pane ed affettato e cominciamo a parlare:- è proprio una bella casa- disse mia mamma guardandosi intorno.
-…. Per un convento magari- esclamai senza pensarci provocando una reazione di fastidio a tutti i presenti che mi guardavano male.- Perché è un posto molto accogliente- aggiunsi.
-Oh, che cafone, non mi sono neanche presentato: mi chiamo Harry e sono il figlio dei padroni.-
-E dove sarebbero?- chiese giustamente mio fratello.
-Sono andati in vacanza per due settimane e mi hanno lasciato casa.-
-Ah, e si fidano?- chiese ingenuamente mio padre.
-No, l’ultima volta ho dato fuoco alla cucina, ho allagato la soffitta, ho chiamato per sbaglio l’FBI, ho fatto rapire dagli alieni la vicina cantando la canzone “extraterrestre portami via”, ho fatto morire il pesce rosso! E quindi hanno chiamato Geltrude.- e mio padre, sbalordito domandò –Eh sì, ma quanti anni avevi?- e lui tranquillamente, mettendosi comodo sulla sedia, rivelò –Mah… il mese scorso!-
Io e mio fratello ci guardammo per un’istante e scoppiammo a ridere sonoramente. In seguito ci accorgemmo che i nostri genitori ci stavano guardando male e gli altri due straniti, come se il suo racconto fosse normale (NDA: per la gente che conosciamo sì!!), allora ci ricomponemmo. Dopo di che Geltrude e i miei continuarono a parlare del più e del meno, ma anche del per e del diviso. Ad un certo punto Harry si alzò di scatto dalla sedia, congedandosi, per poi sparire dietro la porta e i miei, alzandosi a loro volta, esclamarono –Si è fatto tardi, andiamo a dormire!-. Noi, non avendo sonno, chiedemmo a Geltrude se potevamo guardare la televisione e lei:
-Celto lagazzi, la TV è là, diveltitevi!-. Dopo neanche 10 minuti, facendo zapping davanti alla TV, chiesi a mio fratello –Vuoi guardare qualcosa?-
-No!-
-Andiamo a fare un giro?-
-Sì!- allora ci alzammo e cominciammo a curiosare in giro. Decisi di chiamare la mia migliore amica per raccontarle la giornata. Guardai l’ora ed erano le 00.30. “Bene, è sveglia!!” e chiamai. Dopo un’ora di conversazione notai Luca, mio fratello, con gli occhi sbarrati a guardare fuori da una delle finestre nel corridoio. Io mi avvicino incuriosita e noto Harry con in mano una valigetta. Luca mi guarda –Non sarà mica un serial-killer, vero?-
-No Luca, stai tranquillo, vai a dormire che è tardi!-
-Ok- e se ne andò chiudendo la porta della sua camera.
Mi riaffacciai e vidi di nuovo Harry, sempre con la valigetta in mano, entrare in casa.
“Scoprirò il contenuto di quella valigetta, fosse l’ultima cosa che faccio!!”ù
Nota d’autore
Ciao questa è la nostra prima ff. Siamo tre amiche sedute al bar che non sapevano cosa fare e, ispirandosi ad una storia vera, hanno scritto questo racconto. Speriamo che vi piaccia. Un saluto a tutti i lettori
P.s. non insultateci
By lilla, samy & hoana
P.p.s. faccio i complimenti per chi è arrivato in fondo, vuol dire che non si è addormentato o è stato male durante la lettura! Ahahahah no dai vi ringrazio tanto e diteci cosa ne pensate. By samy<3    
  
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