Fanfic su attori > Logan Lerman
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Autore: bellavitaheart10    09/09/2013    3 recensioni
Tutto iniziò un giorno d'estate. Quando cammini per strada puoi aspettarti di tutto: macchine che passano veloci, persone che attraversano la strada e bambini che urlano per avere attenzione dai genitori, ma ci sono cose che non pensereste mai e soprattutto che accadono improvvisamente. Kessie è una ragazza dolce e la vita solitamente le sorride, ma a un certo punto c'è qualcun altro pronto a sorridere e soprattutto a farla soffrire. Logan è un ragazzo che dalla vita ha avuto quasi tutto. Riuscirà a non perdere le cose che la vita sarà pronto a dargli? Essere famoso può essere molto d'aiuto, ma su una cosa non può aiutarti affatto: l'Amore! Sarà capace di tenerselo stretto e capire che è quello vero?
Molte cose sconvolgeranno la loro vita e altrettanti momenti la renderanno speciale... ma ci sarà un buon finale? Starà a voi scoprirlo, io mi limito solo a raccontarlo.
Genere: Fluff, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Un misterioso incontro

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                                                                    1° Capitolo

                                                                             Un misterioso incontro


http://i41.tinypic.com/14ddk3t.jpg Tutto iniziò in modo misterioso. Kassie era una ragazza molto timida e solitamente quando camminava per le strade indossava le sue cuffiette e ascoltava qualsiasi genere musicale si trovasse al momento. Per non attirare molta attenzione non indossava mai vestiti corti o gonne; la cosa strana è che indossava pantaloncini e si poteva definire strano perchè è un abbligliamento che fa intravedere più cose di un qualsiasi vestito. Le magliette variavano tutti i modelli possibili e immaginabili. Da colori vivaci a colori scuri e a colori brillantinati; monospalla o a canotta, a maniche corte o a corpetto. Non si creava molti problemi. Le sue scarpe preferite erano le converse. Solitamente azzurre o rosse, ma aveva anche colori stravaganti come il verde e il giallo. Li adattava perfettamente a ciò che indossava e la stessa cosa valeva per le borse e i bracciali. Gli orecchini invece dovevano sempre essere con un brillantino e avere diverse forme. Se all'orecchio destro c'era una forma a stella in quello sinistro c'era la luna. Era strano, ma logico. 
Quel giorno indossava un pantaloncino a jeans, una canotta bianca con varie scritte rosse, le converse rosse (ovviamente), tanti bracciali di tutte le sfumature di rosso nel polso destro, nessun orologio poichè diceva che le dava fastidio. All'orecchio destro c'era un fiore rosso e in quello sinistro un altro fiore, ma rosa. I suoi capelli biondi come  i raggi del sole e allo stesso tempo un biondo scuro, erano lisci e le ricadevano leggeri fino ad arrivare a metà schiena. Una piccola parte di ciuffo le copriva l'occhio destro e  le iridi, azzure come il ghiaccio, venivano messe in risalto da una matita chiara. il mascara rendeva quelle ciglia più lunghe del solito e un pò di fard nelle guancie le davano del colore. La sua pelle non era molto chiara, ma neanche scura. Era giusta. 
Stava andando dalla sua amica, Eleonor, e durante il tragitto qualcosa cambia le carte in tavola. Si aspettava di arrivare sana e salva, ma all'imrpovviso un ragazzo spunta da una piccola traversa e le arriva addosso. Kessie cade all'indietro sbattendo la testa contro il bordo della strada e il ragazza sopra di lei si alza e si scusa per tantissime volte e poi ricomicia a correre lasciando la povera Kessie ancora a terra. Voleva saperne di più di quel ragazzo. La cosa che la sorprendeva era il fatto che quel misterioso ragazzo indossava degli occhiali da sole e aveva il cappuccio che gli copriva gran parte del volto. La cosa molto strana è che faceva caldo e quindi non avrebbe dovuto indossare una giacca del genere. 
La ragazza si rialzò e si lisciò la maglietta, che si era impolverata, poi passò ai capelli e per finire alla borsa. La testa le faceva leggermente male, ma fece finta di nulla e raccorse le cuffiette che erano cadute. Si girò un paio di volte sperando di vedere da qualche parte quel ragazzo, ma era impossibile. Arrivò sana e salva dalla sua amica e le raccontò un pò di cose. Finirono di parlare dopo qualche ora e così lei volle ritornare a casa, ma prima passò dal suo bar preferito a prendere il solito cornetto e la solita cioccolata. Si sedette in un tavolovo e si accorse di un ragazzo. Lo stesso ragazzo che "l'aveva investita" e così si pose mille domande. 
'Forse dovrei restare qui dove sono' pensò tra se. Poi continuò dicendo 'E INVECE NO! Voglio scorpire chi mi ha buttato a terra e perchè andava talmente di fretta da non avermi nemmeno aiutato ad alzarmi' era molto seccata da quell'atteggiamento che il ragazzo aveva avuto con lei. Così si prese di coraggio, staccò la musica, lasciò il cornetto sul tavolo e si diresse dal ragazzo misterioso. Con un filo di voce disse << Sbaglio o tu sei il ragazzo che mi ha buttata a terra? >> la voce le tremava un pò per l'imbarazzo. Il volto del ragazzo di girò verso di lei e dopo qualche minuto rispose << Si, sono io. Mi dispiace >> il suo tono era molto seccato, ma non per la domanda della ragazza, ma perchè la giornata gli era andata storta. 
<< Scusa me per averti disturbato >> disse, pensando che il ragazzo si fosse arrabbiato. Fece per girarsi, ma il ragazzo le afferrò il braccio e la bloccò << Non sono arrabbiato con te. Scusami anche per questo. E' solo una delle tante cattive giornate >>
<< Ah >> la ragazza allora chiese se poteva tenergli compagnia, nonostante la sua timidezza la opprimesse. 
<< Scusa ancora per oggi. Ero di fretta e non potevo fermarmi >> rispose il misterioso ragazzo. 
<< Se chiedi ancora scusa finirò per darti uno schiaffo >> ribattè lei cercande di essere divertente, ma il ragazzo non rispose come avrebbe dovuto << Anche tu? Ma cosa avete voi ragazze che dovete sempre dare schiaffi a qualcuno? >>
<< Scusa... cercavo di sollevarti il morale >> Kessie abbassò lo sguardo per non incontrare quello del ragazzo. Il che era impossibile dato quegli occhiali neri che ricoprivano gli occhi, la parte che Kessie amava di più.
<< Mi dispiace... ma come avrai notato una ragazza me ne ha appena dato uno e quindi sono leggermente nervoso >>
<< Lo sei così tanto da assomigliare al mio gatto, Logan. L'ultima volta mi fece spaventare e così lo portai addiruttira da un veterinario ahah >>
<< Logan? Lo hai chiamato Logan? Come Logan Lerman? >> il ragazzo inarcò le sopracciglia.
<< Si. Lo so è buffo e credo che se adesso lo venisse a sapere mi ucciderebbe ahah >>
<< Credo di no >> rispose lui annunciando un lieve sorriso. Il suo umore stava migliorando.
Kessie ricambiò il sorriso e poi pensò al modo più cordiale per tornare a mangiare il suo cornetto. Non poteva riprendere quello abbandonato sul tavolo e così si alzò a comprarne uno nuovo.
<< Vado a prendere un cornetto. Ne vuoi uno? >>
<< No grazie >> rispose il ragazzo. Kessie si alzò e si diresse al bancone. Al suo ritorno vide il ragazzo molto pensieroso.
<< Eccomi >> annunciò la ragazza. Lui non rispose, sembrava non essersene accorto. Allora lei le passò una mano davanti agli occhio e come previsto lui reagì. 
<< Scusa. Pensavo >> 
<< Lo so >> rispose lei.
<< Ti va di camminare un pò? >> chiese il ragazzo un pò nervoso. Sembrava avesse visto un fantasma.
<< Certo >> annuì Kessie. 
Camminarono un pò per le strade della California e parlavano del più e del meno.
<< Che genere di musica ascolti? >> domandò lui.
<< Qualsiasi. Tranne lirica e quelle vecchie. Tu? >>
<< Anche >> rispose il ragazzo.
<< Che sbadata! Non ti ho ancora detto il mio nome... Mi chiamo Kessie >> 
<< Piacere Kessie >> stranamente il ragazzo non aveva detto il suo.
<< Io sono lo... >> a un tratto si fermò. Poi continuò dicendo << Sono lo sconosciuto che ti ha buttato a terra >> ricordò. La ragazza rimase un pò delusa nel non sapere il nome di quel ragazzo che la attirava.
<< Non puoi dirmi come ti chiami? >>
<< Non è il momento >> disse lui. Lei alzò gli occhi al cielo. Le piacevano i misteri, ma non quelli irrisolvibili. 
<< Bè credo che è ora di ritornare a casa >> annunciò lei, notando l'orario sulla schermata del suo telefonino.
<< Questo è il mio numero >> disse lui. Prese una penna e lo scrisse su un foglio, poi glielo diede. 
<< Ti dò il mio >> e Kessie fece la stessa cosa.
I due si separarono a un incrocio e mentre il ragazzo prese un taxi Kessie preferì camminare un pò e lasciare che mille domande le affiorassero il cervello. Per un breve secondo pensò che quel ragazzo potesse essere ricco, dato che non poteva dire il suo nome, poi si diede della stupida e cacciò via quel pensiero. Sicuramente era una ragazzo molto timido, ma allo stesso tempo voleva una scusa per incontrare di nuovo quella ragazza. Questo pensiero le fece venire un candido sorriso sulle labbra. E così arrivò a casa saltellante e piena di vitalità. Una vitalità piena di energia e felicità. Una vitalità che segnava l'inizio di una cosa molto bella, molto speciale: l'amore.

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RINGRAZIO INFINITAMENTE SARA_SCRIVE PER IL MERAVIGLIOSO BANNER E PER AVERMI AIUTATO A CAPIRE COME SI INSIERISCONO LE FOTO NEL TESTO. SE AVETE BISOGNO DI AIUTO POTETE CONTATTARE BENISSIMO LEI <3 A PRESTOO
  
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