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Autore: Placebogirl_Black Stones    09/09/2013    7 recensioni
- C’è mai stata una donna nella tua vita? Voglio dire, tu non ti interessi minimamente dell’altro sesso, perciò mi chiedevo se in tutti questi anni avessi mai incontrato una donna che abbia catturato la tua attenzione…-
Quella domanda lo lasciò perplesso.
Perché se ne usciva con quei discorsi nel bel mezzo della notte?
Sapeva benissimo che aveva dedicato la sua intera vita all’arte della spada, trasformando ogni singolo giorno in un dispendio di energie e sudore, sacrificando tutto il resto.
Nessun rimpianto, così come nessuna distrazione.
Avrebbe potuto rispondere senza esitazione alla domanda di Nami, ma qualcosa lo bloccava.
Solo ora se ne rendeva conto: lo scopo della sua esistenza, il suo sogno, la perseveranza che metteva nel realizzarlo…tutto ruotava intorno ad una donna.
Kuina.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kuina, Nami, Roronoa Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. CAPITOLO

Il cielo era splendido quella notte.

Miliardi di stelle scintillavano vive, come frammenti di diamante incastonati in un drappo nero.

Una in particolare sembrava risplendere più delle altre, attirando su di sé tutta la sua attenzione, quasi volesse instaurare con lui un silenzioso dialogo.

Sapeva chi era, e cosa stesse cercando di dirgli.

Sapeva dove cercarla quando ne sentiva il bisogno.

Anche nelle notti in cui le nubi ricoprivano la volta celeste, sapeva che lei era lì.

Non l’avrebbe abbandonato, perché quello era il loro sogno, la loro promessa.

Un fievole rumore di tacchi arrivò alle sue orecchie.

Lo sentiva avvicinarsi, rompendo quel momento di solitudine che si era ritagliato.

Sapeva perfettamente a chi appartenesse, non aveva bisogno di voltarsi.

 

- Stai meditando, buzzurro? Non riesco a credere che tu possa “svuotare la mente”, se a volte sembra che tu non ce l’abbia nemmeno un cervello!-

- Tsk! Se sei venuta per scocciarmi te ne puoi anche andare. Sono stanco…-

- Tranquillo, non voglio interrompere i tuoi interminabili pisolini! Ero venuta per godermi un po’ questa quiete paradisiaca. È raro sentire un silenzio così prolungato su questa nave-

- Già. C’è una vista mozzafiato stasera, non trovi?-

- Non ti facevo così romantico, Roronoa! Si dice che quando un uomo osserva le stelle, stia pensando ad una donna…- lo guardò maliziosamente.

- Che stupidaggine! Solo le mocciose come te credono a simili storielle!-

 

A pensarci bene, però, ciò che aveva detto Nami non era del tutto privo di fondamento.

Anche se non avrebbe mai potuto raggiungere l’età adulta, Kuina era pur sempre una donna.

 

- Già, dimenticavo che tu non sai nemmeno cosa siano le donne!- fece l’offesa la navigatrice.

 

Non rispose alla sua provocazione, non ne aveva nessuna voglia.

 

- Zoro?- lo chiamò.

- Mmmh? Che vuoi ancora?- rispose secco.

 

Stava iniziando ad infastidirsi.

 

- C’è mai stata una donna nella tua vita? Voglio dire, tu non ti interessi minimamente dell’altro sesso, perciò mi chiedevo se in tutti questi anni avessi mai incontrato una donna che abbia catturato la tua attenzione…-

 

Quella domanda lo lasciò perplesso.

Perché se ne usciva con quei discorsi nel bel mezzo della notte?

Sapeva benissimo che aveva dedicato la sua intera vita all’arte della spada, trasformando ogni singolo giorno in un dispendio di energie e sudore, sacrificando tutto il resto.

Nessun rimpianto, così come nessuna distrazione.

Avrebbe potuto rispondere senza esitazione alla domanda di Nami, ma qualcosa lo bloccava.

Solo ora se ne rendeva conto: lo scopo della sua esistenza, il suo sogno, la perseveranza che metteva nel realizzarlo…tutto ruotava intorno ad una donna.

Kuina.

Lui, che era sempre rimasto freddo e insensibile al fascino femminile, inseguiva con ardore un obiettivo più per tener fede ad una promessa fatta ad una donna, che per se stesso.

Sì, una donna nella sua vita c’era eccome.

 

- Può darsi…- le rispose infine.

 

Era troppo scioccato per formulare una risposta dettagliata.

O  forse, non era ancora pronto ad ammettere nemmeno a se stesso la scoperta che aveva appena fatto.

 

- Ma che razza di risposta è?!?!- si alterò la rossa.

- Non sono tenuto a risponderti- tagliò corto lui.

- Hai paura di perdere la tua reputazione di samurai tutto d’un pezzo se dirai di sì?- lo provocò.

 

Sapeva che non gli avrebbe dato pace fino a quando non avesse trovato una risposta alle sue domande.

Era fatta così, doveva ottenere sempre tutto quello che voleva.

 

- Mi hai stufato, mocciosa! Se proprio ci tieni a saperlo, sì, c’è stata una donna nella mia vita!- le disse infine, il tono di voce duro e scontroso.

 

L’espressione sul suo volto mutò: l’arroganza di poco prima lasciò spazio allo stupore.

In effetti, era davvero incredibile pensare che uno come lui potesse aver avuto una donna.

Lo stupore divenne poi delusione.

Delusione per cosa?

Che motivo aveva di essere delusa?

 

- Che ti prende? Perché quella faccia?- le chiese.

- N-niente…sono…solo sorpresa…-

 

Calò il silenzio per alcuni istanti, che sembravano interminabili.

Erano seduti l’uno accanto all’altra, ma era come se fossero distanti anni luce.

 

- Era carina?- ruppe il silenzio Nami.

- Abbastanza. Ma non saprei dirlo con precisione, all’epoca ero solo un bambino e non ero in grado di giudicare la bellezza di una donna-

- Un bambino???-

- Sì. Avevo sette anni-

- Ma…quindi…la donna di cui parli è…tua madre?!-

- No, non è mia madre-

- E allora chi è?- continuò, curiosa.

- Ricordi l’amica d’infanzia a cui ho promesso che sarei diventato il miglior spadaccino del mondo? È lei la donna di cui parlavo- confessò.

- Ah…E lei…ti sta aspettando al tuo villaggio?-

- No. Purtroppo…lei non c’è più…-

 

Sentì come se gli avessero tolto un macigno dal cuore.

Era la prima volta che si apriva così con qualcuno.

Per tutta la vita aveva indossato la maschera da duro, ed ora, di fronte a lei, l’aveva gettata.

Tutti loro sapevano che voleva diventare il miglior spadaccino al mondo per tener fede alla promessa fatta ad un’amica, ma non aveva mai detto a nessuno che quella cara amica era morta molti anni fa.

Non era il tipo a cui piaceva parlare dei suoi affari personali.

 

- Mi dispiace…- riuscì solo a dire Nami, sentendosi in colpa per aver insistito sull’argomento.

- Anche a me…-

- Ti va di parlarne?- chiese poi.

- Non molto, a dire il vero-

- Certo…-

 

Calò di nuovo il silenzio.

L’atmosfera si era fatta pesante.

 

- Sai…a volte la notte, quando non riesco a dormire, vengo qui a guardare le stelle, e ho l’impressione che ce ne sia una più luminosa delle altre. Allora immagino che quella stella sia Bellemere, e che attraverso i suoi giochi di luce cerchi di comunicare con me, di dirmi che sto andando bene e che è orgogliosa di me. Penserai che è stupido, ma a me da’ la forza per andare avanti- si liberò dei suoi pensieri la navigatrice.

 

La fissò esterrefatto, mentre il cuore sembrava uscirgli dal petto.

Dunque, anche lei coglieva nel bagliore di quella stella lo stesso messaggio che vedeva lui?

 

- Non ho mai detto questa cosa a nessuno- confessò la rossa.

Non riusciva e spiegarsi il perché, ma si sentiva fiero.

Nami gli aveva appena aperto il suo cuore.

Questo poteva significare una cosa sola: la ragazzina arrogante e impertinente, che si atteggiava a fare la superiore, ma in realtà nascondeva un animo sensibile, si fidava di lui.

Sorrise a quel pensiero.

Passava la giornata ad urlargli nelle orecchie e a prenderlo a pugni, e poi se ne usciva raccontandogli i suoi pensieri più intimi!

Forse anche lui poteva lasciarsi andare con lei…

 

- Non è affatto stupido- rispose - Anche a me capita la stessa cosa-

- Chi l’avrebbe detto! Anche Roronoa ha dei sentimenti!- ironizzò - E chi è per te quella stella luminosa?- chiese indicandola - La tua amica?-

 

Fece cenno di sì col capo, senza pronunciare una sola parola.

 

- Doveva essere davvero speciale se è riuscita a far breccia nel tuo cuore- sorrise, abbassando lo sguardo subito dopo.

 

Aveva un’aria strana, come se nascondesse qualcosa.

Un segreto che non poteva essere rivelato.

 

- In un certo senso, lo era. Lei si allenava nel mio stesso dojo, dal momento che era figlia del mio maestro. Fin da allora davo l’anima per perseguire il mio obiettivo, e questo faceva sì che nonostante fossi solo un bambino, riuscissi a battere con facilità tutti i miei coetanei, e anche gli adulti. Tutti tranne lei. Kuina era in grado di mettermi al tappeto con una sola mossa. Questo mi pesava, e non poco. La sfidavo di continuo, nella speranza di sconfiggerla. Non la sopportavo, ma al tempo stesso provavo un’infinita ammirazione per lei. Volevo eguagliarla a tutti i costi-

- Da come ne parli, si capisce quanto sia importante per te. Credi che troverai mai un’altra donna per cui provare una tale stima?- chiese, una vena di speranza nella voce.

- Non posso affermarlo con certezza, ma credo che sarà difficile-

- Certo…- sussurrò.

 

Di nuovo teneva lo sguardo basso.

 

- Qualcosa non va?- le chiese.

- No…nulla…-

- Sicura? Dalla tua faccia non si direbbe-

- -

- Nami?- la richiamò.

- Senti, Zoro…io credo che ci siano donne che pur non avendo tutte le qualità che tu ammiravi nella tua amica, possano comunque essere interessanti e degne della tua attenzione…-

- Può darsi, ma al momento la mia attenzione è volta solo al raggiungimento del mio obiettivo-

- Ma se dovessi interessarti ad una donna, cercheresti in lei quello che vedevi nella tua amica, non è così?-

- Perché tutte queste domande? Dove vuoi arrivare?- chiese, iniziando ad insospettirsi.

- Non hai risposto alla domanda…-

- E non ho nessuna intenzione di farlo. È una cosa stupida, e ad ogni modo sono affari miei-

- Ti rifiuti di rispondere perché sai che ho ragione! Ma sbagli a focalizzarti su un ideale preciso: è come se ti offuscassi la vista, se impedissi a te stesso di vedere che al di là della figura perfetta che hai costruito nella tua mente, ci possono essere altre sfumature, diverse, ma altrettanto affascinanti-

- Ma cosa ne sai tu di quello che penso io??? Adesso mi leggi anche nella mente, strega?-

- No, affatto. Solo che per inseguire l’immagine di qualcuno che non c’è più, rischi di perderti qualcun altro che invece potrebbe renderti ugualmente felice-

- E chi sarebbe questo “qualcun altro”, sentiamo?-

- Qualcuno che ti è vicino ogni giorno, ma che forse tu non riesci a vedere…-

 

Lo fissò intensamente, e mai come in quel momento Zoro vide nei suoi occhi una tristezza apparentemente incolmabile.

Fu allora che capì.

Tutte quelle domande, quegli sguardi colmi di amarezza…

Nami desiderava la sua attenzione.

Ma per quale motivo?

Possibile che fosse…innamorata di lui?

La osservò, mentre si rialzava lentamente in piedi.

 

- Buonanotte Zoro…- disse semplicemente, dandogli le spalle e muovendo i primi passi in direzione della sua cabina.

 

Non rispose.

Le parole non riuscivano ad uscirgli dalla bocca.

Si sentiva la testa pesante.

Chiuse l’unico occhio rimasto sano, e si abbandonò sul manto erboso del ponte della Sunny.

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO DELL’AUTORE

So che tutti starete dicendo “ma non devi finire Stand By Me, maledetta???”…ebbene…guardando l’episodio in cui Zoro si ricorda del suo passato, mi è venuta l’ispirazione per una ff, che doveva essere una shot ma poi si è allargata visibilmente. Nel frattempo chiarisco le idee per mandare avanti Stand al meglio. Spero vi piaccia!

Al prossimo capitolo, che sarà anche quello conclusivo!

Baci e grazie a tutti quelli che leggeranno!

Placebogirl

 

 

 

   
 
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