1.
CAPITOLO
Il
cielo era splendido quella notte.
Miliardi
di stelle scintillavano vive, come frammenti di diamante incastonati in
un
drappo nero.
Una
in particolare sembrava risplendere più delle altre,
attirando su di sé tutta
la sua attenzione, quasi volesse instaurare con lui un silenzioso
dialogo.
Sapeva
chi era, e cosa stesse cercando di dirgli.
Sapeva
dove cercarla quando ne sentiva il bisogno.
Anche
nelle notti in cui le nubi ricoprivano la volta celeste, sapeva che lei
era lì.
Non
l’avrebbe abbandonato, perché quello era il loro
sogno, la loro
promessa.
Un
fievole rumore di tacchi arrivò alle sue orecchie.
Lo
sentiva avvicinarsi, rompendo quel momento di solitudine che si era
ritagliato.
Sapeva
perfettamente a chi appartenesse, non aveva bisogno di voltarsi.
-
Stai meditando, buzzurro? Non riesco a
credere che tu possa “svuotare la mente”, se a
volte sembra che tu non ce
l’abbia nemmeno un cervello!-
-
Tsk! Se sei venuta per scocciarmi te ne
puoi anche andare. Sono stanco…-
-
Tranquillo, non voglio interrompere i
tuoi interminabili pisolini! Ero venuta per godermi un po’
questa quiete
paradisiaca. È raro sentire un silenzio così
prolungato su questa nave-
-
Già. C’è una
vista mozzafiato stasera,
non trovi?-
-
Non ti facevo così romantico,
Roronoa! Si
dice che quando un uomo osserva le stelle, stia pensando ad una
donna…- lo
guardò maliziosamente.
-
Che stupidaggine! Solo le mocciose come
te credono a simili storielle!-
A
pensarci bene, però, ciò che aveva detto Nami non
era del tutto privo di
fondamento.
Anche
se non avrebbe mai potuto raggiungere l’età
adulta, Kuina era pur sempre una
donna.
-
Già, dimenticavo che tu non sai
nemmeno
cosa siano le donne!- fece l’offesa la navigatrice.
Non
rispose alla sua provocazione, non ne aveva nessuna voglia.
-
Zoro?- lo chiamò.
-
Mmmh? Che vuoi ancora?- rispose
secco.
Stava
iniziando ad infastidirsi.
-
C’è mai stata una donna
nella tua vita?
Voglio dire, tu non ti interessi minimamente dell’altro
sesso, perciò mi
chiedevo se in tutti questi anni avessi mai incontrato una donna che
abbia
catturato la tua attenzione…-
Quella
domanda lo lasciò perplesso.
Perché
se ne usciva con quei discorsi nel bel mezzo della notte?
Sapeva
benissimo che aveva dedicato la sua intera vita all’arte
della spada,
trasformando ogni singolo giorno in un dispendio di energie e sudore,
sacrificando tutto il resto.
Nessun
rimpianto, così come nessuna distrazione.
Avrebbe
potuto rispondere senza esitazione alla domanda di Nami, ma qualcosa lo
bloccava.
Solo
ora se ne rendeva conto: lo scopo della sua esistenza, il suo sogno, la
perseveranza che metteva nel realizzarlo…tutto ruotava
intorno ad una donna.
Kuina.
Lui,
che era sempre rimasto freddo e insensibile al fascino femminile,
inseguiva con
ardore un obiettivo più per tener fede ad una promessa fatta
ad una donna, che
per se stesso.
Sì,
una donna nella sua vita c’era eccome.
-
Può darsi…- le
rispose infine.
Era
troppo scioccato per formulare una risposta dettagliata.
O forse, non era ancora
pronto ad ammettere
nemmeno a se stesso la scoperta che aveva appena fatto.
-
Ma che razza di risposta è?!?!-
si
alterò la rossa.
-
Non sono tenuto a risponderti-
tagliò
corto lui.
-
Hai paura di perdere la tua reputazione
di samurai tutto d’un pezzo se dirai di sì?-
lo provocò.
Sapeva
che non gli avrebbe dato pace fino a quando non avesse trovato una
risposta
alle sue domande.
Era
fatta così, doveva ottenere sempre tutto quello che voleva.
-
Mi hai stufato, mocciosa! Se proprio ci
tieni a saperlo, sì, c’è stata una
donna nella mia vita!- le disse infine,
il tono di voce duro e scontroso.
L’espressione
sul suo volto mutò: l’arroganza di poco prima
lasciò spazio allo stupore.
In
effetti, era davvero incredibile pensare che uno come lui potesse aver
avuto
una donna.
Lo
stupore divenne poi delusione.
Delusione
per cosa?
Che
motivo aveva di essere delusa?
-
Che ti prende? Perché quella faccia?-
le chiese.
-
N-niente…sono…solo
sorpresa…-
Calò
il silenzio per alcuni istanti, che sembravano interminabili.
Erano
seduti l’uno accanto all’altra, ma era come se
fossero distanti anni luce.
-
Era carina?- ruppe il silenzio Nami.
-
Abbastanza. Ma non saprei dirlo con
precisione, all’epoca ero solo un bambino e non ero in grado
di giudicare la
bellezza di una donna-
-
Un bambino???-
-
Sì. Avevo sette anni-
-
Ma…quindi…la donna di
cui parli è…tua
madre?!-
-
No, non è mia madre-
-
E allora chi è?-
continuò, curiosa.
-
Ricordi l’amica d’infanzia
a cui ho
promesso che sarei diventato il miglior spadaccino del mondo?
È lei la donna di
cui parlavo- confessò.
-
Ah…E lei…ti sta
aspettando al tuo
villaggio?-
-
No. Purtroppo…lei non
c’è più…-
Sentì
come se gli avessero tolto un macigno dal cuore.
Era
la prima volta che si apriva così con qualcuno.
Per
tutta la vita aveva indossato la maschera da duro, ed ora, di fronte a
lei,
l’aveva gettata.
Tutti
loro sapevano che voleva diventare il miglior spadaccino al mondo per
tener
fede alla promessa fatta ad un’amica, ma non aveva mai detto
a nessuno che
quella cara amica era morta molti anni fa.
Non
era il tipo a cui piaceva parlare dei suoi affari personali.
-
Mi dispiace…-
riuscì solo a dire Nami,
sentendosi in colpa per aver insistito sull’argomento.
-
Anche a me…-
-
Ti va di parlarne?- chiese poi.
-
Non molto, a dire il vero-
-
Certo…-
Calò
di nuovo il silenzio.
L’atmosfera
si era fatta pesante.
-
Sai…a volte la notte, quando non
riesco a
dormire, vengo qui a guardare le stelle, e ho l’impressione
che ce ne sia una
più luminosa delle altre. Allora immagino che quella stella
sia Bellemere, e
che attraverso i suoi giochi di luce cerchi di comunicare con me, di
dirmi che
sto andando bene e che è orgogliosa di me. Penserai che
è stupido, ma a me da’
la forza per andare avanti- si liberò dei suoi
pensieri la navigatrice.
La
fissò esterrefatto, mentre il cuore sembrava uscirgli dal
petto.
Dunque,
anche lei coglieva nel bagliore di quella stella lo stesso messaggio
che vedeva
lui?
-
Non ho mai detto questa cosa a nessuno-
confessò la rossa.
Non
riusciva e spiegarsi il perché, ma si sentiva fiero.
Nami
gli aveva appena aperto il suo cuore.
Questo
poteva significare una cosa sola: la ragazzina arrogante e
impertinente, che si
atteggiava a fare la superiore, ma in realtà nascondeva un
animo sensibile, si
fidava di lui.
Sorrise
a quel pensiero.
Passava
la giornata ad urlargli nelle orecchie e a prenderlo a pugni, e poi se
ne
usciva raccontandogli i suoi pensieri più intimi!
Forse
anche lui poteva lasciarsi andare con lei…
-
Non è affatto stupido-
rispose - Anche a me capita la stessa cosa-
-
Chi l’avrebbe detto! Anche Roronoa
ha dei
sentimenti!- ironizzò - E
chi è per
te quella stella luminosa?- chiese indicandola - La tua amica?-
Fece
cenno di sì col capo, senza pronunciare una sola parola.
-
Doveva essere davvero speciale se è
riuscita a far breccia nel tuo cuore- sorrise, abbassando lo
sguardo subito
dopo.
Aveva
un’aria strana, come se nascondesse qualcosa.
Un
segreto che non poteva essere rivelato.
-
In un certo senso, lo era. Lei si
allenava nel mio stesso dojo, dal momento che era figlia del mio
maestro. Fin
da allora davo l’anima per perseguire il mio obiettivo, e
questo faceva sì che
nonostante fossi solo un bambino, riuscissi a battere con
facilità tutti i miei
coetanei, e anche gli adulti. Tutti tranne lei. Kuina era in grado di
mettermi
al tappeto con una sola mossa. Questo mi pesava, e non poco. La sfidavo
di
continuo, nella speranza di sconfiggerla. Non la sopportavo, ma al
tempo stesso
provavo un’infinita ammirazione per lei. Volevo eguagliarla a
tutti i costi-
-
Da come ne parli, si capisce quanto sia
importante per te. Credi che troverai mai un’altra donna per
cui provare una
tale stima?- chiese, una vena di speranza nella voce.
-
Non posso affermarlo con certezza, ma
credo che sarà difficile-
-
Certo…-
sussurrò.
Di
nuovo teneva lo sguardo basso.
-
Qualcosa non va?- le chiese.
-
No…nulla…-
-
Sicura? Dalla tua faccia non si direbbe-
-
…-
-
Nami?- la richiamò.
-
Senti, Zoro…io credo che ci siano
donne
che pur non avendo tutte le qualità che tu ammiravi nella
tua amica, possano
comunque essere interessanti e degne della tua attenzione…-
-
Può darsi, ma al momento la mia
attenzione è volta solo al raggiungimento del mio obiettivo-
-
Ma se dovessi interessarti ad una donna,
cercheresti in lei quello che vedevi nella tua amica, non è
così?-
-
Perché tutte queste domande? Dove
vuoi
arrivare?- chiese, iniziando ad insospettirsi.
-
Non hai risposto alla domanda…-
-
E non ho nessuna intenzione di farlo.
È
una cosa stupida, e ad ogni modo sono affari miei-
-
Ti rifiuti di rispondere perché sai
che
ho ragione! Ma sbagli a focalizzarti su un ideale preciso: è
come se ti
offuscassi la vista, se impedissi a te stesso di vedere che al di
là della
figura perfetta che hai costruito nella tua mente, ci possono essere
altre
sfumature, diverse, ma altrettanto affascinanti-
-
Ma cosa ne sai tu di quello che penso
io??? Adesso mi leggi anche nella mente, strega?-
-
No, affatto. Solo che per inseguire
l’immagine di qualcuno che non c’è
più, rischi di perderti qualcun altro che
invece potrebbe renderti ugualmente felice-
-
E chi sarebbe questo “qualcun
altro”,
sentiamo?-
-
Qualcuno che ti è vicino ogni
giorno, ma
che forse tu non riesci a vedere…-
Lo
fissò intensamente, e mai come in quel momento Zoro vide nei
suoi occhi una tristezza
apparentemente incolmabile.
Fu
allora che capì.
Tutte
quelle domande, quegli sguardi colmi di amarezza…
Nami
desiderava la sua attenzione.
Ma
per quale motivo?
Possibile
che fosse…innamorata di lui?
La
osservò, mentre si rialzava lentamente in piedi.
-
Buonanotte Zoro…- disse
semplicemente, dandogli le spalle e muovendo i primi passi in direzione
della
sua cabina.
Non
rispose.
Le
parole non riuscivano ad uscirgli dalla bocca.
Si
sentiva la testa pesante.
Chiuse
l’unico occhio rimasto sano, e si abbandonò sul
manto erboso del ponte della
Sunny.
ANGOLO
DELL’AUTORE
So
che tutti starete dicendo “ma non devi finire Stand By Me,
maledetta???”…ebbene…guardando
l’episodio in cui Zoro si ricorda del suo
passato, mi è venuta l’ispirazione per una ff, che
doveva essere una shot ma
poi si è allargata visibilmente. Nel frattempo chiarisco le
idee per mandare
avanti Stand al meglio. Spero vi piaccia!
Al
prossimo capitolo, che sarà anche quello conclusivo!
Baci
e grazie a tutti quelli che leggeranno!
Placebogirl