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Autore: cantlovecanthurtcantlive    09/09/2013    3 recensioni
E' un fine-settimana come tutti gli altri.
E quella è la solita discoteca di ogni fine-settimana. Con la stessa musica che è più forte della voce dei tuoi pensieri, e gli stessi bellissimi ragazzi che hanno voglia di divertirsi, con quelle loro lingue che non sanno assolutamente di nulla. Ma mentre ti fermi a fare riposare le tue orecchie che fischiano, qualcuno ti trascina di nuovo a ballare. E tu non hai tempo di ragionare se è una cosa è giusta o sbagliata, che vi state già baciando.
«Sarà una cosa di una sera» pensi.
Ma ti ritrovi a nascondere qualcosa ad un padre alcolista e menefreghista e a una madre troppo impegnata ad amare Dio e il suo vangelo più che sua figlia.
L'unico che ti rimane è Dereck. Amico? ragazzo?
«Non hanno importanza le etichette» dici.
Eppure, sarà l'unica cosa a cui darai importanza da quella sera.
STORIA FEMSLASH NO OMOFOBI.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Robbery.


Capitolo uno
Lei non sapeva come tutti gli altri.


E' un fine-settimana come tutti gli altri.
E quella è la solita discoteca di ogni fine-settimana. Con la stessa musica che è più forte della voce dei tuoi pensieri,
e gli stessi bellissimi ragazzi che hanno voglia di divertirsi, con quelle loro lingue che non sanno assolutamente di nulla.
Ma mentre ti fermi a fare riposare le tue orecchie che fischiano, qualcuno ti trascina di nuovo a ballare.
E tu non hai tempo di ragionare se è una cosa è giusta o sbagliata, che vi state già baciando.
«Sarà una cosa di una sera» pensi.
Ma ti ritrovi a nascondere qualcosa ad un padre alcolista e menefreghista e a una madre troppo impegnata ad amare Dio e il suo vangelo più che sua figlia.
L'unico che ti rimane è Dereck. Amico? ragazzo?
«Non hanno importanza le etichette» dici.
Eppure, sarà l'unica cosa a cui darai importanza da quella sera.


Rivoltai gli occhi al soffitto non appena le sue dita umidicce iniziarono a scorrere al di sotto delle mie mutande.
'Tempo scaduto' gli sussurrai scollandomi dalla sua bocca. Sussurrai cosi' piano che probabilmente nemmeno senza quell'orribile musica house avrebbe potuto sentirmi.
'Hai avuto il tempo di tre canzoni per fare quello che desideravi' pensai mentre mi strofinavo le labbra sul dorso della mano. Il tipo alzo' le massicce spalle in modo indifferente, poi si guardo' intorno come un falco cerca di scovare una capretta a metri di distanza ,e quando i suoi occhi si posarono su una moretta dagli short color turchese che le tagliavano le chiappe,piazzo' le mani su i suoi fianchi.
Storsi il naso pensando a quante canzoni avrebbe passato prima di schiattarli in bocca la sua lingua. Quella lingua che sapeva come tutte le altre.Ma probabilmente,da come lei si dimenava,facendo scuotere con grande enfasi il suo prosperoso sedere, la sua timidezza sarebbe sparita in un lampo. Quanto a me, in mezzo a quella nube vaporosa di inutile ghiaccio secco,cercavo di scovare un ragazzo alto, possibilmente mulatto con quegli occhi scuri che con le luci della discoteca paiono quasi ambrati. Il tipico ragazzo con cui è un piacere divertirsi.
Ma l'unica cosa con cui riuscii a imbattermi fu la piccola folla radunata attorno al bar.
Le braccia stese verso l'alto,e le mani che tenevano salde le drink card. Stretti come sardine in scatola,si spingevano gli uni contro gli altri;come se questo avesse potuto far aumentare la velocità' dei barman,due ragazzi di circa vent'anni visibilmente disorientati e impacciati. Uno dei due, si stava addirittura trucidando il labbro con il piccolo incisivo. Forse si era dimenticato come si facesse un Bloody Mary,il nome del cocktail che il ragazzo vicino al bancone continuava a richiedere con impazienza. Abbozzai un sorriso divertita,e il mio sguardo ritornò sulla pista da ballo,stavolta con l'intento di cercare qualcosa di preciso senza alcuni peccaminevoli fini,come li avrebbe definiti mia madre.
Ma nessuna persona aveva le somiglianze di Dereck.
Nessuna chioma di capelli biondi corti fino ai lobi, e nessun paio di docili occhi azzurri.
'Mi stavi cercando?'. Una ragazza mi si piazzò davanti.
Aveva i capelli biondo paglia lisci come spaghetti che le ricadevano sulle spalle. Folte,spesse,ma ordinate erano le sue sopracciglia,due toni più' scure dei capelli accentuavano gli enormi occhi cerulei che le padroneggiavano il viso. Non avrei mai potuto capire cosa mi volesse dire se non fossi riuscita a leggere la movenza delle sue sottili labbra. Scossi la testa sorridendo cosi' veloce che probabilmente non notò nemmeno il mio piccolo accennò di positività. Di risposta lei arricciò il naso,contraendo insieme anche la bocca in quella che doveva sembrare una smorfia. Sollevai le spalle, sperando che con quel gesto si sarebbe tolta di torno,ma non appena le feci crollare nella solita posizione le sue dita fredde mi cinsero i polsi,e mi tirò verso la pista.
Quella pista, che evento dopo evento era sempre come l'avevo lasciata;invasa da corpi imperlati di sudore intenti a saltellare con la mano chiusa in pugno nella parte più ritmata delle canzoni.
Le sue dita scivolarono dai miei polsi, nel momento in cui ci confondemmo in mezzo a quei corpi.
Chissà perché mi aveva chiesto di ballare,mi aveva vista tutta sola e aveva provato pena? Se solo avesse aspettato qualche momento, quel che bastava per far riposare le mie orecchie che fischiavano,ora sarei a farmi qualche bel tipo. Già, qualche bel tipo, che ci faccio con lei?
La guardai, i capelli biondi sudati appiccicati sul collo, le palpebre chiuse, le mani unite sul capo, come una di quelle ballerine di danza del ventre, e il suo bacino che si strusciava contro il mio, proprio come quando io voglio far intuire a un tipo che ho intenzione di divertirmi.
Non pensai che questa situazione fosse strana,finché non notai che non avevo mai provato così tanto caldo con qualcuno così vicino.
Le mani che teneva unite sul capo si spostarono sui miei fianchi,e nel momento in cui le sue dita gelide poggiarono sulla mia unica parte di corpo scoperta, le guance iniziarono a bruciarmi.
Lanciai un'occhiata al soffitto e mi chiesi dove fosse la nube di ghiaccio secco quando serve.
Quando riportai i miei occhi su di lei, i suoi erano ben aperti. E nel suo sguardo c'era qualcosa di difficile da identificare. Capii cos'era solo quando il suo viso si vece più vicino al mio, e il suo respiro incominciò a sfaldarsi sul mio viso.
Sorrideva. Le sue piccole sottili labbra erano piegate all'insù. Un nodo mi si formò alla bocca dello stomaco, e se prima le mie guance bruciavano ora stavano prendendo fuoco.
Quando premette le sue labbra sulle mie, venni avvolta da una sensazione di stupore. Quelle labbra,quella lingua..lei non sapeva come tutti gli altri.



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Grazie a chi ha aperto la mia storia, e a chi ha letto tutto il capitolo. Sono indecisa se continuare, quindi mi piacerebbe avere dei vostri pareri tramite le recensioni.
Sappiate però che non è la solita storia romantica e molto fluff, sarà più che altro angst. Questo capitolo l'ho riletto poche volte..quindi se avete errori da segnalarmi,segnalate pure.
Grazie ancora,a presto!
  
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