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Autore: 1D_TA    09/09/2013    1 recensioni
ATTENZIONE: LARRY. SE NON SIETE LARRY SHIPPERS SIETE PREGATE DI NON INSULTARE.
Harry, ragazzo ventenne di Sherrill, piccolo paesino americano, si ritrova costretto ad abbandonare famiglia e amici per andare a vivere a Birmingham, in cerca di lavoro. E mentre stava per prendere il treno il destino volle che sbagliasse e prendesse il treno diretto a New York, dove incontrerà Louis, ventunenne di Nashville, suona e canta in una band, i "The Rogue"
Dal momento che Harry non sa dove andare, Louis decide di farlo pernottare nel suo appartamento. Harry però decide di continuare a vivere a New York e chiede a Louis di poterci restare dividendo le spese dell'affitto, finché non troverà un lavoro in modo da avere i soldi per affittare un'altra stanza. Affare fatto. Ma cosa succederà tra di loro nel frattempo? Leggete e lo scoprirete! ;)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Chapter one.



Guardai il mio biglietto: il mio treno per Birmingham sarebbe passato dal binario 6.
Era tutto pronto: la valigia, la borsa a tracolla...ma mi chiedevo se io fossi pronto. Insomma, non è facile passare dal vivere in un paesino di campagna come Sherrill all'abitare in una grande città come Birmingham. Per di più mi sarebbero mancati la mia famiglia, i miei amici...ma dovevo trovarmi un lavoro.

Sentii una voce femminile distrarmi dai miei pensieri. Alzai il capo e vidi l'altoparlante vibrare a quell'annuncio.
«Treno in partenza dal binario 6»

Tirai un sospiro e mi diressi verso la mia corsia, trascinando con un braccio la mia valigia a rotelle, e tenendo con l'altro braccio la giacca e la borsa.

Mi feci spazio tra la gente, e salii sul treno. In realtà la cosa non mi esaltava. Detesto prendere i treni. Trovo che siano poco igenici, e poi ti ritrovi costretto a stare seduto accanto a persone che non conosci.

Cercai di farmi spazio in quel piccolissimo e strettissimo corridoio. Ecco un'altra cosa che detesto dei treni. Sei praticamente incapace di muoverti normalmente.

Ero un pò stordito perché non mi capitava spesso di prendere il treno, e non sapevo dove avrei dovuto sedermi. Mi guardavo intorno e la scelta non era molta: c'erano persone che dormivano, altre che leggevano, altre semplicemente stavano lì a fissarmi come se venissi da Marte.

Era strano, ma c'era abbastanza silenzio là dentro.

Mi morsi il labbro dall'imbarazzo, ma fortunatamente ci fu la voce del copilota a salvarmi.

«Attenzione passeggeri. Stiamo per partire verso New-York. Prendete posto e godetevi il viaggio.»

«Aspetta, cosa? New York?!»
Mi resi subito conto dello sbaglio che avevo fatto.
Riguardai il biglietto. Il treno per Birmingham partiva dal binario 9.

«Dannazione devo averlo letto sottosopra!»

Entrai nel panico. Sentivo che il treno aveva cominciato a muoversi.
Istintivamente corsi subito verso le porte del treno, ma nella fretta urtai qualcosa.

-Hey la mia giacca!- mi sentii urlare alle spalle, insieme ai lamenti di tante altre persone che avevo urtato.

Mi limitai a dire un veloce "Scusate"

In quel momento mi resi conto che la giacca di qualcuno era rimasta impigliata alla mia valigia.
Non me ne curai, e feci per scendere dal treno, ma sentii qualcuno bloccarmi per un braccio.
Le porte si chiusero.
Avrei voluto maledire chiunque fosse stato a bloccarmi in quel momento, ma quando mi voltai rimasi incantato nei suoi occhi color ghiaccio. Ero rimasto letteralmente ghiacciato. Ma che poteri aveva quel ragazzo?

Scossi la testa e mi scagliai contro di lui
-Perché mi hai bloccato?!- feci una piccola pausa -Oh certo, dovevi riprendere la tua giacca!-
Mi lamentavo sempre che nei treni le persone fossero scontrose e poi il primo ero io!

-Ma sei pazzo? Scendere da un treno in corsa?!- mi guardò lui preoccupato.

Rimasi stupito dalla sua azione. La mia rabbia sbollì in un attimo, ma non volevo comunque farglielo notare.

-Bhé, che ti importa?!- chiesi acido.

-Forse dovresti ringraziarmi per averti salvato la vita invece di scagliarti contro di me in questo modo..!- disse lui alzando il tono di voce.

Stavo iniziando a litigare con uno sconosciuto? Pensai che il torto fosse mio, e calmai la mia scontrosità.

-Grazie...- dissi calando a stento lo sguardo. I suoi occhi erano come una calamita.

-E forse potresti anche chiedermi scusa per avermi urtato trascinando via la mia giacca..!- proseguì lui riprendendo la sua giacca rimasta impigliata alla mia valigia.

-Già..scusa..- mugugnai dall'imbarazzo

-Allora..come mai questa corsa verso l'uscita? Cos'è, ti sei pentito all'ultimo momento?- sorrise, annullando la barriera di imbarazzo che si era creata.

Rimasi stranito. Come mai gli importava di ciò che mi riguardava? Credevo gli importasse solo della giacca.

Alzai lo sguardo e rimasi di nuovo impietrito nel suo. Dannazione, perché doveva guardarmi in quel modo?!

-Sì, magari!- proseguii con aria disperata -Mi sono appena accorto di aver sbagliato treno!-

Sorrise e riuscii a perdermi anche nel suo sorriso.
Non potei fare a meno di osservare ogni piccolo lineamento del suo volto. Il suo naso, le sue labbra...Cavolo, quel ragazzo era perfetto!

-Bhé che c'è da ridere?- chiesi innervosito dalla sua risata leggera e indifferente.

-Scusa- disse portando la mano davanti la bocca cercando di trattenersi dal ridere -come hai fatto a sbagliare treno? Sul biglietto c'è scritto chiaramente il numero del binario-

-L'ho letto sottosopra!- mi lamentai.

Rise ancora.
-Bhé, la prossima volta ti consiglio di stare più attento a come leggi- disse scoppiando in una fragorosa risata.

Lo guardai storto e mimai la sua risata.

-Dai, accanto a me c'è un posto libero, vieni a sederti-

Lo guardai perplesso, poi lo seguii e andai a sedermi accanto a lui con gli occhi di tutti puntati addosso.

-Allora, dov'è che eri diretto?- chiese lui nascondendo un vile sorriso

-A Birmingham.- lo guardai -Tu da dove vieni?- proseguii

-Da Nashville- rispose
-E tu invece da dove vieni?- chiese curioso.

-Da Sherrill. Un paesino di campagna. Lì è solo casette e palle di fieno-

Sorrise.
-Immagino che ti stessi trasferendo a Birmingham per lavoro-

-Sì esatto-
gli confermai.
-E tu invece come mai sei diretto a New-York?-

-Oh, mi trasferisco lì. Nessuna ragione in particolare in realtà, ho solo deciso di andare a vedere com'è- accennò un timido sorriso.

-Capisco...-

Lo vidi mettersi le cuffie mentre guardava fuori dal finestrino.

-Cosa ascolti?- gli chiesi incuriosito.

Si girò verso di me e sospirò.

-Il fatto che ti abbia salvato la vita non ti autorizza a sottopormi a un interrogatorio.-

Mi resi conto di avergli dato fastidio. Ma io cercavo solo di rimediare dopo il modo in cui mi ero comportato con lui

-Scusa volevo solo essere carino- abbassai lo sguardo.

-Lo sei già fin troppo per i miei gusti-

'Ma questo qui è lunatico? Ma che problemi ha?' pensai.
Forse voleva solo essere gentile all'inizio. Era come se ci fossimo scambiati. Adesso era lui quello scontroso.

In effetti non è nel mio carattere esserlo. Ero solo arrabbiato per aver sbagliato treno.

Ciò che disse mi fece arrossire.

-Oh, ma che sciocchi non ci siamo ancora presentati! Piacere mi chiamo Harry, tu?- dissi porgendogli la mano.

Tolse una cuffia e mi strinse la mano.

-Piacere, Louis-

'Louis...che bellissimo nome' pensai 'perfetto per lui'

-Bene, adesso che ci conosciamo meglio mi dici che musica stai ascoltando?- Non potemmo fare a meno di guardarci negli occhi e scoppiare a ridere.

-Ascolto musica pop-rock- affermò.

-Anche a me piace molto!- dissi sorridendo.

Il mio sguardo si fermò su una custioda tra la sua roba. Sembrava la custodia di una chitarra.

-E quella?- chiesi indicandogliela.

Guardò il punto che gli avevo indicato
-Oh, è la mia chitarra elettrica-

-Figo, sai suonare la chitarra elettrica?- lo guardai estasiato

-Sì, suono e canto in una band-

-Grandioso! Come si chiama?-

-The Rogue-


'Ora capisco!' pensai tra me e me.

-Wow- mi limitai a dire.

-Vuoi ascoltare?- disse porgendomi la cuffia

-Sì grazie!-
Mi misi la cuffia, chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare dalla buona musica.
Le ore mi sembrarono passare molto "velocemente".

Sentii le rotaie stridere.

«Fermata a New-York. I passeggeri sono pregati di scendere in ordine.»

Aprii gli occhi e i pensieri invasero di nuovo la mia mente

-E ora dove vado?!- disperai

-Ti trovi un albergo- disse lui come se fosse così semplice.

Sbuffai.

Entrambi prendemmo la nostra roba e ci alzammo.
Guardai l'orologio: erano le 22.
Guardai fuori dal finestrino: era buio pesto e per di più pioveva.

-Cavolo ci mancava solo questa!- sbattei le mani sulle ginocchia.

Fece spallucce e si diresse all'uscita.

Lo seguii e insieme scendemmo dal treno.

-Buona fortuna!- disse salutandomi con la mano mentre proseguivo per la mia strada.

-Sì, ciao!- dissi seccato mentre le gocce di pioggia m'inzuppavano e cercavo di far funzionare quel maledetto gps

-Hey riccio!- mi sentii chiamare poco dopo.

Mi voltai e mi avvicinai a lui.

-Sai non avrei mai pensato di dirlo ma...dato che mi sei sembrato piuttosto impacciato con quel coso- rise e guardò il gps -e dato che ti stai bagnando tutto, che ne dici di venire da me per questa notte?- mi chiese tenendo in mano l'ombrello.

Lo guardai con un sorriso da ebete.

-Grazie, grazie, grazie, grazie, grazie!- dissi mettendomi sotto il suo ombrello.

Gli avevo fatto pena? Non me lo sarei mai aspettato!

-Sapevo che me ne sarei pentito!- disse toccandosi la fronte.

Risi e non poté fare a meno di ridere anche lui della mia risata contagiosa.

Ridendo ci incamminammo verso casa sotto il rumore della pioggia battente.

Continua...

My Space:
Ciaoo! Stavolta sono da sola! Ho pensato di fare questa FF perché li trovo così teneri insieme! :3 Niente insulti! Anyway, vi piace? Ho già scritto il secondo capitolo. Secondo voi dovrei continuare? Vi prego di recensire!
Baci xx

 
  
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