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Autore: RaffaLella    16/10/2004    16 recensioni
Sesto anno ad Hogwarts. Harry dovrà affrontare nuovi e vecchi tormenti...una nuova avventura, un libro maledetto, una chiave, un segreto...e le sorti del mondo in un'ultima scelta!!!
Genere: Dark, Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Luna Lovegood, Neville Paciock, Il trio protagonista | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Spero non sia troppolungo....e che vi piaccia. La storia è un pò insolita rispetto a quelle a cui siete abbituati...spero comunque possa piacere!!! E un giallo per cui ogni parola è un indizio. Buona Lettura

 

CAP1

Zia Petunia

 

        Privet Drive era sempre stato un posto pacifico, abitato da persone......normali!!! Ma negli ultimi tempi si erano susseguiti una serie di avvenimenti che avevano sconvolto la pace di quel tranquillo quartiere, nessuno riusciva a capire cosa stesse accadendo. L'unico a conoscere le cause di tutto ciò era un ragazzino di quasi 16anni che viveva al numero quattro...Harry Potter.

        Harry era un ragazzo fuori dal normale, era un mago...e cioè quanto di meno normale potesse vivere in quella strada. E non era un mago qualsiasi ma era un mago potentissimo...almeno cosi dicevano e credevano gli altri maghi, e ciò era quanto affermava una profezia, che aveva segnato la sua vita fin dalla nascita

 

Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore....nato da chi l'ha tre volte sfidato, nato sull'estinguersi del settimo mese....l'oscuro signore lo designerà come suo uguale, ma egli avrà un potere a lui sconosciuto...e l'uno dovrà morire per mano dell'altro, perchè nessuno può vivere se l'altro sopravvive...

 

        La profezia si riferiva certamente a lui, come poco tempo prima gli aveva spiegato il Prof Silente, il preside della scuola di "Magia e Stregoneria di Hogwarts"...il Signore Oscuro era invece, Voldemort, il mago più cattivo e potente di tutti i tempi.

        Harry era disteso sul suo letto col cuscino premuto sulla faccia, pensava alla profezia e alla morte di Sirius, il suo padrino, il quale era morto pochi giorni prima nel tentativo di salvarlo dalle grinfie di Voldemort. La testa sembrava scoppiargli....ma per la prima volta nella sua vita era felice di trovarsi a Privet Drive a casa dei suoi zii, i Dursley. Finita la scuola aveva addirittura pensato di buttarsi dal treno, piuttosto che tornare a casa Dursley, ma ora ne era contento. Aveva bisogno di restare da solo lontano da tutti, anche dai suoi due migliori amici, Ron e Hermione. Doveva pensare, riflettere e tentare di capire, ma soprattutto doveva cercare di rassegnarsi alla morte di Sirius. Casa Dursley era ottima per tutto questo...i suoi zii lo temevano e lo odiavano, quindi si tenevano a debita distanza da lui.

        Da basso sentiva le voci frementi degli zii che si affaccendavano per organizzare una grande festa per il sedicesimo compleanno del loro piccolo Dadley....un tempo avrebbe dato metà della sua vita per una vera festa di compleanno. Nessuno aveva mai organizzato una festa per il suo compleanno.

        Ma i suoi pensieri vorticavano senza sosta....le feste ormai, per Harry, sembravano aver perso tutto il oro fascino.

"Come posso sconfiggere Voldemort....come? Silente, lui potrebbe!!!! Io non ho alcun potere....o forse è talmente nascosto che non so di averlo...e quindi e come non averlo affatto!!!" ripeteva fra se

"Si, mi ucciderà non ci sono alternative. Mi ucciderà, forse non oggi, ma prima o poi arriverà a me e mi ucciderà!!! Forse sarebbe meglio se morissi subito, almeno tutte le persone che mi sono accanto non rischierebbero la vita".

        Allontanò il cuscino dalla faccia e si avvicinò alla finestra, quando fece per aprirla una leggera brezza gli rinfresco il viso.

"Prima i miei genitori, poi Cedric e infine Sirius. Anche Hermione e Ron, da quando li conosco non faccio che cacciarli in un guaio dopo l'altro!!! Sono così stanco..."

        I suoi pensieri furono interrotti dall'ingresso di zio Vernon. il quale dopo averlo fissato con i suoi piccoli occhi porcini, esordì con voce ferma e tonante

"Ragazzo...niente scherzi! stasera è la festa di Dudley, se succede qualcosa di strano...", ma la sua attenzione fu catturata da uno strano gionale buttato sul pavimento, le cui figure sembravano animate... sembravano quasi salutarlo. Con la faccia rossa si chinò per raccoglierlo e cominciò a gridare

"TI HO DETTO MILLE VOLTE CHE NON VOGLIO VEDERE OGGETTI DEL GENERE IN CASA MIA. IO...."

Ma le sue parole si persero in gola...Su quello strano giornale era scritto:

 

"Negli ultimi mesi sono stati attaccati numerosi mezzosangue; alcuni dei nostri Auror migliori sono caduti in battaglia durante gli scontri con i mangiamorte. Purtroppo il numero di mangiamorte sembra accrescersi ogni giorno di più. Inoltre, anche se catturati, a causa del tradimento dei dissennatori la loro detenzione nella prigione di Azkaban non è garantita, proprio ieri Lucyus Malfoy è scappato insieme ad altri complici di voi-sapete-chi!!!

La popolazione magica è molto preoccupata per gli ultimi eventi e chiede le dimissione del ministro della magia Cornelius Caramel  il quale ha dichiarato "Stiamo facendo il possibile, il ministero e totalmente mobilitato per difendere la comunità magica e quella babbana. Purtroppo questa volta colui-che-non-deve-essere-nominato, sembra più forte e meglio organizzato".

Anche la comunità non magica sembra essere in pericolo, si teme infatti che la scomparsa di 12 babbani sia da accreditari a qualche scorreria dei mangiamorte"

 

Il volto di zio Vernon mutò totalmente, il suo labbro inferiore fece una leggera smorfia di orrore. Poi farfugliò

"Sono stati quei dissecca-cosi che hanno attaccato Dudley l'hanno scorso?"

"Potrebbe essere" rispose Harry evasivo e quasi annoiato, tanto qualunque cosa avesse detto sarebbero state parole al vento, ma lo zio continuò

"Per babbani e comunità non magica intendono...", si interruppe, quasi avesse paura di sapere la verità

"Si, siete voi...le persone 'normali'"

"E perchè mai questo che non deve essere nominato, vorrebbe uccidere della gente normale? E poi perchè non può essere nominato?"

"Perchè per lui siete voi a non essere normali...buffo vero?"

Zio Vernon era fermo impalato e guardava Harry, totalmente ammutolito come se con quella semplice frase avesse incrinato tutte le sue certezze. Certo vista da quel punto di vista era vero. In quello strano mondo alla rovescia era lui a non essere come gli altri. Harry lo fissò per un pò, non aveva mai visto suo zio in quello stato, sembrò risollevarsi....era davvero una bella sensazione

"Voldemort, non può essere nominato, perchè la gente ne ha paura...tanto tempo fa lui ha ucciso molte persone, inclusi i miei genitori. Poi fu sconfitto....ma ora è tornato"

"Ma tu lo nomini, quindi non ne hai paura....e poi se è stato sconfitto una volta..."

"Io ho paura, come tutti gli altri"

"Potreste rintracciare colui che l'ha sconfitto, se l'ha fatto una volta, potrebbe riuscirci di nuovo"

"Non credo, questa volta è un pò diverso"

"COME FAI AD ESSERNE TANTO SICURO", zio Vernon lo guardò con aria di sfida e poi continuò 

"A cosa servono tutte quelle stranezze, a cosa vi serve andare a quella scuola dove imparate tutte quelle cose se poi non vi servono a nulla!!!"

"Sono sicuro perchè io lo sconfissi la prima volta con l'aiuto della mamma....ma la mamma e morta ed io sono stato tenuto lontano da quel mondo per troppo tempo, per cui i miei poteri non sono tanto forti....questa volta forse Voldemort dominerà il mondo con l'odio e il caos. Bella prospettiva vero!!!" replicò con aria sarcastica

Zio Vernon girò sui tacchi e disse

"SEI UN VIGLIACCO...l'ho sempre sospettato, non mi sei mai piaciuto. Sai fare il gradasso solo con il mio povero Dadley", lanciò la gazzetta del profeta sul pavimento e sbattendo con violenza  la porta dietro di se uscì dalla stanza.

        Harry era di nuovo rimasto solo, forse tutta quella solitudine, tutti quei pensieri cupi, tutta quella rabbia esplosa nell'ufficio di Silente, lo avevano provato più di quanto gli altri ed egli stesso potessero immaginare. Si era arreso!!!

 

*****************

 

        In serata la festa era cominciata e alla sua stanza arrivavano grida festose, ricordò come anni addietro, ai vari compleanni di Dudley, lui era stato il gioco preferito del cugino e dei suoi amici. Come erano cambiate le cose da allora...ora lui, Harry, non aveva più paura di suo cugino, ora i suoi timori erano altri!!!

Quanto tempo sembrava essre trascorso da allora, era cresciuto...e pensò che forse sarebbe stato mille volte meglio essere il pungiball di Dudley, che il bersaglio di Voldemort e dei suoi mangiamorte.

        Erano le otto di sera...il suo stomaco cominciò a brontolare. Iniziò a temere che a causa della festa si fosserò completamente dimenticati di lui e del suo stomaco. Ma dopo dieci minuti arrivò, zia Petunia con un vassoio, su cui erano poggiati due striminziti toast e una brocca d'acqua fresca. Lei senza rivolgergli la parola (come al solito)  poggiò il tutto sul comodino accanto al letto e aprì la porta. Harry le disse:

"Vorrei anche una fetta di torta!!"

"Nel posto dove vai non ti insegnano di certo le buone maniere....vedremo, se continui a comportarti come in questi giorni forse più tardi ti porterò una fettina!!! E non sporcare", e lo guardò arricciando il  naso.

"Perchè mi tratti così?  Perchè mi odi? Perchè non mi chiami mai per nome? Sono il figlio di tua sorella possibile che tu non riesca provare nulla per me....nemmeno compassione". Harry si stupì di quanto era uscito dalla sua bocca. Lo aveva pensato molte volte, ma non aveva mai avuto il coraggio di estrinsecare questo pensiero.

D'altro canto zia Petunia sembrava aspettare questa domanda. Infatti richiuse la porta, si sedette sul letto e rispose

"Non ti odio, odio quello che sei....odio il mondo che mi a strappato mia sorella"

Harry non poteva credere alla sue orecchie, aveva sempre pensato che zia Petunia odiasse sua madre. Lei sembrò intuire i pensieri del ragazzo e replicò a quelle parole non dette con molta veemenza

"Credi davvero che io potessi odiare mia sorella, che la odiassi perchè era strana. Come conosci poco le persone, esse non sono mai bianche o nere. Amavo mia sorella, se non fosse stato così non ti avrei mai accolto nella mia casa....ti avrei rimandato in quel mondo di pazzi".

Dopo una breve pausa continuò

"In quella lettera era scritto quanto era accaduto, era scritto che dovevi stare con noi perchè un antica magia, la magia dell'amore ti aveva protetto. Che a quella magia bisognava dare forza attraverso il mio sangue. Alla fine della lettera era scritto 'proteggi questo bambino, fa che il sacrificio di tua sorella non sia stato vano'"

Harry non poteva assolutamente credere che quella donna fosse zia Petunia

"Ti avevo accolto e ti avrei tenuto in vita, ma avresti seguito le mie regole, questa volta. Non avrei ripetuto gli errori dei miei genitori. Quando Lily ricevette la lettera da Hogwarts erano al settimo cielo. Lily sarebbe diventata una potente strega, finalmente la magia sarebbe ritornata nella nostra famiglia dopo anni e anni di latenza"

"latenza?" disse Harry incredulo

"Si, nostra nonna era un magonò. L'ultima e unica discendente di una famiglia di maghi, ed era una maganò. Noi sapevamo tutto di Hogwarts, delle creature magiche e di questo mondo fantastico in cui tu vivi. La nonna non ci raccontava altro. Io e Lily cominciammo anche a pensare che la mamma e la nonna fossero pazze. Ma Lily aveva il potere, lei ricevette la lettera...la magia era tornata. Llei avrebbe dimostrato che la nipote di una magonò e  la figlia di due babbani sarebbe stata migliore di qualsiasi mago purosangue. Almeno questo era quanto credevano loro. Lily si impegnava tantissimo....era davvero la migliore. Quando tornava dalle vacanze mi raccontava tutto...ogni cosa, la sua materia preferita era Cura delle creature magiche"

        Non era zia Petunia, qualcuno si era inpossesato di lei e parlava al suo posto...alla fine Harry arrivò a questa conclusione. Zia Petunia non poteva pronunciare certe parole con tanta disinvoltura, gli faceva quasi orrore questa novità.

"Ma la magia l'aveva allontanata da me. Quel Potter l'aveva allontanata da me, l'aveva buttata in un mondo troppo pericoloso. Lei non voleva fare l'auror, preferiva lavorare all'Ufficio per le Relazioni Magiche. Desiderava tanto un mondo senza diversità, un modo in cui i maghi, i giganti, i goblin, gli elfi domestici, i centauri e tutte le creature del mondo, magiche e non potessero coesistere...lei ne parlava sempre quando tornava per le vacanze. Ma quel Potter, NO, lui doveva fare l'eroe, non poteva solo proteggere la sua famiglia; No, doveva proteggere il mondo. E lei per stargli accanto, proteggerlo decise di fare l'Auror. Ormai non la vedevamo mai. Mia madre e mio padre morirono. E dopo qualche mese anche lei morì, insieme a tuo padre, tu ora sei tutto ciò che resta della mia famiglia....io non ti odio Harry, ma dentro di me ci sono sentimenti contrastanti. Quando vedo te vedo, i tuoi occhi...i suoi occhi....gli occhi della nonna"

        Si passò le mani tra i capelli, come se non riuscisse a trattenere i suoi pensieri, poi quasi come se si fosse ripresa da un incubo

"Lei è morta ed io non le ho detto quanto le volessi bene....sai quando decise di fare l'auror litigammo, io le dissi che lo faceva solo per stare accanto a quel pazzo!!! Ma lei voltò le spalle e mi disse che un giorno avrei capito"

"Perchè non mi hai mai raccontato tutto questo? Perchè mi mentisti, dicendo che i miei genitori erano morti in un incidente? Perchè tu e zio Vernon non facevate altro che screditarli?"

"Vernon è una brava persona, ma non avrebbe compreso. Come potevo pretendere da lui ciò che neanche io riuscivo a capire e ad accettare. E poi cosa avrei dovuto raccontarti!!!" disse zia Petunia guardandolo dritto negli occhi

"la verità"

"E avresti saputo di essere un mago"

"E con questo....cosa sarebbe cambiato? Mi avresti raccontato di mia madre e di mio padre, mi avresti parlato di loro. Mi mancano tanto....e forse avreste imparato a trattarmi meglio" disse con la voce tremante

"Io so solo che se tu non avessi mai saputo, egli non ti avrebbe mai trovato!!!"

Si alzò e andò via.

Harry rimase muto, un gufo bussava insistentemente alla sua finestra ma egli era troppo colpito da quegli eventi e rimase immobile a fissare una porta chiusa

 

 

(NdA: spero vi piaccia. fatemi conoscere le vostre impressioni. E ricordate che questa è una fanfic interattiva...per cui il vostro apporto è fondamentale. Baci a tutti)

  
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