Fanfic su attori > Tom Hiddleston
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Autore: Akane92    09/09/2013    4 recensioni
"Io avevo sempre avuto una cotta per Tom, fin da quando ero una bambina. Ed ora me lo sarei ritrovato a pranzo a casa mia, come accadeva anni prima, come se nulla fosse cambiato. ( ... ) « Tom, reciterai in un film di mia sorella! » esclamò Jane, mettendo una mano sulla spalla del migliore amico.
« Beh, se lei lo vorrà » rispose, guardandomi con la coda dell’occhio."
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Perfect Jamie
 
Erano circa trenta minuti che stavo osservando i fascicoli che riguardavano i quattro attori che sarebbero potuti diventare i protagonisti del film. Il primo era quello di Tom, del quale non avevo bisogno di leggere molto, sapendo già quasi tutto quello che aveva fatto, dove aveva lavorato e tutto il resto. Il secondo era il fascicolo di Gaspard Ulliel, un attore abbastanza famoso, reso celebre dal suo ruolo in ‘Hannibal Lecter – Le origini del male’. Gli ultimi due invece erano di attori che fino a quel momento avevano lavorato solo in teatro, ma che venivano reputati come i migliori in quel campo. Non facevo altro che leggere e rileggere i fascicoli che riguardavano tutti loro, nonostante nella mia mente sapessi già chi sarebbe stato il perfetto protagonista.
« Sei nervosa, per caso? » la domanda di Natasha mi fece ritornare alla realtà.
« Perché? »
« Non hai alzato gli occhi neanche per un secondo, ed in più non fai altro che arricciarti i capelli fra le dita! » mi fece notare, indicando con un movimento della testa la mia mano sinistra che teneva ben stretta una ciocca dei miei capelli.
Sbuffai. « E’ che non capisco perché debba essere io a scegliere per ultima »
« Forse perché sei la scrittrice? E poi, lo hai già fatto per il ruolo di Vanessa »
Vanessa era, invece, la protagonista femminile del libro ed ovviamente l’interesse amoroso di Jamie. « Ma non ho incontrato le attrici! »
« Eri in Giappone! » controbatté Nat.
Per il ruolo di Vanessa non avevo fatto altro che leggere i fascicoli e vedere i video delle attrici, tutte teatrali o che comunque avevano lavorato per piccole produzioni. Avevo scelto Melissa Hill, una ragazza di ventisei anni, la mia stessa età, con lunghi capelli rossi e occhi chiari. In effetti descrivendo Vanessa nel libro, mi ero un po’ ispirata alla mia immagine allo specchio, solamente che Vanessa me la immaginavo molto più bella di me, proprio come lo era Melissa.
« Lo so! Ma è snervante »
« Guarda che dovrai solo conoscerli, tutto qui. Dopodiché puoi decidere e sarò io a dar loro la notizia, se è questo che ti fa diventare così nervosa »
« Va bene » risposi, mentre il citofono dell’ufficio di Nat suonava.
« Ora calmati, per favore. » mi disse lei, mentre apriva la porta della stanza in cui si sarebbero tenuti gli incontri e chiedeva alla sua segretaria chi fosse.
« E’ il signor Tanner »
Uno dei due attori teatrali. Si comincia, pensai.
L’attore fu subito da noi e Nat lo fece accomodare in stanza, dicendo alla sua segretaria che avremmo incontrato un attore per volta e quindi di far aspettare gli altri fuori se fossimo state ancora impegnate con il primo.
Gerard Tanner era un ragazzo bellissimo, alto, moro, sebbene sembrasse che si fosse fatto la tinta, e con gli occhi chiari. Sembrava più un fotomodello che un attore teatrale. Gli chiesi se avesse letto il copione e lui rispose che lo aveva divorato, che gli era piaciuto e che si sentiva perfetto come Jamie. Gli chiesi di recitare una piccola parte per noi e lui eseguì subito, interpretando il mio Jamie mentre racconta di sé per la prima volta a Vanessa.
«Allora? » mi chiese Nat, dopo che entrambe avevano salutato Gerard.
« E’ troppo perfetto »
« E Jamie non è così perfetto » non era una domanda la sua. Sembrava come se avesse continuato la mia frase. Anche lei era d’accordo con me.
Il secondo attore ad entrate in stanza fu Gaspard ed il suo provino andò sicuramente meglio di quello di Gerard. Era un attore bravissimo, si capiva subito, eppure c’era qualcosa che mancava, nel suo interpretare Jamie. Non mi convinceva, ma sarebbe stato sicuramente meglio lui rispetto al primo.
Il terzo attore era Tom. Quando lo vidi entrare, quando vidi il suo sorriso, tirai un respiro di sollievo. Sapevo che in qualche modo lui non mi avrebbe delusa.
« Buongiorno » salutò, chiudendo la porta alle sue spalle. Indossava una maglietta grigia con sopra una giacca nera e dei jeans, aveva un’aria rilassata.
« Ciao Tom. Ti presento Natasha » dissi, indicandogli la mia amica.
Si dettero la mano e Natasha prese la parola. « E’ vero! Voi vi conoscete già » esclamò, facendo finta di esserselo ricordata solo in quel momento.
« Sì, da un bel po’ » le rispose lui, posando gli occhi blu su di me, senza smettere di sorridere.
« Accomodati » gli dissi e lui annuì, andandosi a sedere.
Ero davvero, davvero imbarazzata. « Beh, tu mi hai già detto ieri che hai letto il copione .. » incominciai, e lui alzò l’indice, interrompendomi.
« Ho anche comprato il libro, ieri pomeriggio. L’ho finito stamattina, prima di venire qui »
Sia io che Natasha spalancammo gli occhi, incredule. « Sei stato tutta la notte a leggere? » domandò la mia agente.
« Non riuscivo a smettere »
La sua risposta mi fece sentire ancora più in imbarazzato. Era stato tutta la notte a leggere il mio libro! « Ti ringrazio » gli dissi, sentendomi anche un po’ fiera di me.
Tom alzò le spalle. « Di cosa? Grazie a te! »
Abbassai lo sguardo, sorridendo lievemente e sentendo un certo calore sulle guancie. Smettila, stupida! Gridò la vocina nella mia testa. « O-ok, bene. Allora, ti va di recitare la parte in cui Jamie parla di sé a Vanessa? »
« Certo! » rispose, facendo un piccolo movimento con la schiena « Posso alzarmi? »
Annuii, sorpresa. Nessuno prima di lui aveva chiesto di alzarsi, avevano recitato la parte da seduti. Tom si mise in piedi e chiuse gli occhi per un paio di secondi. Quando gli riaprì, cominciò a parlare, gesticolando, guardandomi, come se io fossi Vanessa. Tutti gli altri avevano guardato il vuoto. Lui invece guardava me ed io mi ritrovai persa nei pensieri, persa nei suoi occhi che ora sembravano gli occhi di Jamie.
Quando terminò, non riuscii a dire nulla.
« Ehm, grazie, Tom. Sei stato bravissimo » esclamò Natasha, mentre Tom abbassava un po’ il capo, come se la stesse ringraziando.
« E’ vero. Bravissimo » aggiunsi io, mettendomi in piedi.
« Ti faremo sapere entro stasera, o domani » lo informò Nat.
« Va bene, grazie » voltò il capo verso di me « Noi ci vediamo comunque dopo, vero? »
Annuii, ma non potei rispondere.
« Dopo? » mi chiese subito Nat.
« Sì. Pranziamo insieme » le spiegai.
« Cass, dobbiamo pranzare con Bob! Te lo sei scordato? »
Sì, me l’ero scordato. Bob era il regista del film e voleva incontrare me e Nat per parlarne.
« Oh, Dio! Tom, scusami. E’ il regista, lui .. »
Tom alzò le braccia, sorridente. « Tranquilla, va bene. Ti capisco, anche io spesso scordo queste cose »
« Mi dispiace » e mi dispiaceva davvero.
« Non fa niente. Ci sentiamo in questi giorni, no? »
Annuii. « Certo.»
Lo vidi inchinarsi appena per arrivare al mio viso e baciarmi la guancia delicatamente. Quel gesto era inaspettato, almeno per me, e mi lasciò con il fiato sospeso. « A presto »
Annuii, sorridendogli appena, mentre dava la mano a Nat e salutava anche lei.
« Pranzo insieme, eh? » domandò la mia amica, alzando un sopracciglio e alzando un angolo delle labbra.
« Solo perché mia sorella è impegnatissima, ed anche le sue. Altrimenti sarebbe sicuramente andato con loro »
« Oh, certo » continuò ad avere quell’espressione maliziosa in volto mentre mi sorrideva ed apriva la porta per far entrare l’ultimo attore.
« Smettila, non è come pensi » le sussurrai.
Fu più forte di me. Durante l’ultimo provino non feci altro che pensare a Tom, alla sua interpretazione, e a come Henry, l’attore teatrale, non si avvicinasse affatto al mio modo di vedere Jamie. Lui non andava bene, affatto.
« Bene, abbiamo finito » sospirò Nat « E so già chi sceglierai »
« Mmh? »
« Non fare la finta tonta. Ho visto i tuoi occhi mentre lo guardavi, eri stregata. »
« Perché, Tom non ti è piaciuto? » domandai, e lei sorrise facendomi vedere tutti i denti, quasi ridendo, ed indicandomi con entrambe le mani.
« Ah-ha! Visto? Non ti ho detto di chi stavo parlando ma lo sapevi ugualmente! »
Alzai gli occhi al cielo.
« E comunque, sì, mi è piaciuto. E’ il perfetto Jamie, sul serio »
« Quindi, abbiamo trovato Jamie? »
« Sì, Bob ne sarà felice! In serata chiamo gli altri, tu invece lo dirai a Tom »
« Ehi! Avevi detto che saresti stata tu a dar agli attori la notizia! » le ricordai.
« La brutta notizia. E poi sicuramente vedrai Tom o lo sentirai, sarebbe carino se glielo dicessi tu »
« Non ho il suo numero e probabilmente lo vedrò solo tra tre giorni, cioè al matrimonio di mia sorella » puntualizzai, sperando che cambiasse idea.
« Lo vedrai prima, fidati »
« Come fai a saperlo? »
La mia amica mi mise una mano sulla spalla. « Tu non capisci e non conosci proprio gli uomini, piccola Cass »
Alzai ancora gli occhi al cielo, non volendo andare oltre con quella conversazione che non aveva né capo né coda. « Bene, glielo dirò io. A che ora ci vediamo con Bob? »
 
Il pranzo con il regista andò bene. Ci trattenemmo con lui fino al primo pomeriggio per parlare del progetto, del film, e di tutto quello che gli girava intorno. Le riprese sarebbero iniziate la settimana dopo e Bob voleva che io fossi presente per far sì che il film fosse il più possibile vicino al libro.
Nel pomeriggio Nat mi costrinse ad andare a fare shopping con lei, facendomi girare quasi tutta Londra, e terminammo solamente quando ormai era ora di cena.
« Sicura di non voler venire? » mi chiese Nat sotto casa mia.
« Sì, grazie lo stesso »
L’idea di fare il terzo incomodo ed uscire con lei ed il suo ragazzo non mi entusiasmava. E poi, non vedevo l’ora della mia serata pigiama, film e popcorn, che non facevo da tempo.
Pensavo che finalmente avrei potuto passare una serata tranquilla, rilassandomi, ma a quanto pare mi sbagliavo. Ormai ero in pigiama quando mia sorella mi telefonò.
« Ehi, Cassy! Che fai? »
« Sto facendo i popcorn, perché? »
« Oh, perfetto! Tom sta arrivando! »
Quelle parole mi fecero aumentare il battito cardiaco, e non di poco. « Come, prego? »
« Voglio che mi veda vestita da sposa, ed il vestito è a casa tua! » mi spiegò. Il suo vestito da sposa si trovava a casa mia perché Jane aveva le chiavi del mio appartamento e soprattutto perché aveva troppa paura a lasciarlo a casa sua o dai nostri genitori perché Frank avrebbe potuto vederlo.
« Jane, ti sposi tra tre giorni. Penso che Tom possa aspettare »
« Non fare la brontolona! Dovrebbe essere da te a breve »
« Jane! » urlai, ma lei rise.
« Mi sto mettendo in macchina, arrivo. Ti voglio bene! »
« No, Jane! Non .. » ma era troppo tardi « .. chiudere »
Sbuffai, rifacendo il suo numero.
« Cosa c’è? »
« Jane! Sono in pigiama, non sono in condizioni di ricevere ospiti »
« Smettila di rompere e fammi guidare in pace »
Ero talmente nervosa e fuori di me che quando il campanello suonò andai ad aprire senza pensarci, concentrata su ciò che dovevo dire a mia sorella. « Jane, io ti … » ma non continuai, perché mi ritrovai davanti a Tom, in jeans e maglietta, sorridente.
Chiusi la telefonata senza dire altro, cercando di sorridere a mia volta. « Ciao »
Lui abbassò lo sguardo, porgendolo sul mio corpo, sui miei pantaloncini e sulla mia canottiera. « Sei in pigiama » notò.
Sospirai. « Mia sorella mi ha appena avvisato che saresti arrivato »
« Oh, mio Dio. Scusami, non pensavo fosse un problema. Avevi da fare? »
La sua domanda mi fece quasi ridere « Pensi che io possa avere qualcosa da fare vestita così? » 
« Beh, non stai male »
« Oh, certo, posso andare ad un galà vestita così! Entra » mi spostai, facendo passare il migliore amico di mia sorella, che stringeva qualcosa fra le mani. « Quello è il mio libro? » domandai, mentre chiudevo la porta.
« Sì! Voglio un autografo » esclamò, porgendomi il libro.
« Stai scherzando? »
Lui corrugò le sopracciglia. « Perché dovrei? »
« Tu vuoi un autografo da me? »
« Sì » rispose solamente, continuando a guardarmi confuso.
« Ma tu sei .. sei tu! »
Lui sorrise appena. « Sì, sono io »
« No, cioè, sei Tom Hiddleston! Sei Loki! Dovrei essere io a chiedere un autografo a te »
« E tu sei una scrittrice il cui libro è al primo posto in non so quanti paesi nel mondo intero. Visto che ho la fortuna di conoscerti, posso avere il tuo autografo, per favore? »
Sospirai. « Va bene » presi il libro. « Comunque, accomodati. Fai come se fossi a casa tua » dissi, superandolo e andando prima verso la madia, sulla quale trovai una penna, e poi verso il divano, sedendomi.
Lui mi seguì, guardandosi intorno. « Hai una bella casa »
« Oh, grazie » dissi, prendendo il suo libro. « Cosa vuoi che ti scriva? »
« Mi basta il tuo autografo » rispose, sedendosi poco distante da me.
« Va bene » e lo accontentai, scrivendo il mio nome e cognome sulla copia del suo libro e porgendoglielo.
« Ti ringrazio tanto » arricciò il naso « Stai facendo i popcorn? »
« Oh, Dio! » mi alzai di scatto, andando verso la cucina e spegnendo il fornello, sentendo una piccola risata dietro di me.
« Lo prendo come un sì »
« Me li ero scordati » confessai, voltandomi verso di lui. « Comunque, visto che ci siamo, ti do la notizia »
« Quale notizia? »
« Sei Jamie! » annunciai, sorridendogli.
Lui aprì la bocca, sorpreso, e poi mi sorrise ancora. « Davvero? »
« Sì »
Si alzò in piedi, venendo verso di me. « Oh, Cass, grazie! Sono felicissimo, davvero » mi ringraziò, mettendosi una mano sul cuore. « Non è perché mi conoscevi già, vero? » domandò ormai di fronte a me.
« No, certo che no! Sei stato bravissimo, è tutto merito tuo »
Il sorriso che seguì la mia frase mi sciolse il cuore. Glielo si leggeva in viso che era felice.
« Ti ringrazio »
Aveva ancora la mano sul cuore quando mia sorella suonò il citofono. Salì velocemente fino all’ottavo piano, dove abitavo io, ed abbracciò prima me, sussurrandomi « Ti voglio bene, lo sai » come se si stesse scusando, e poi Tom. Il loro abbraccio fu più lungo. Si volevano bene, se lo erano voluti sempre, nonostante gli anni in cui si vedevano poco o niente.
Sembravano due star di Hollywood insieme, ed uno in effetti lo era. Avevo sempre visto mia sorella come la più bella fra noi due: era più alta di me, i suoi capelli erano scuri mentre i miei erano rossi ed i suoi occhi blu, proprio come quelli di Tom, al contraio dei miei che erano verdi. Per me, lei era sempre bellissima.
La aiutai a mettersi il vestito e quando Tom la vide restò a bocca aperta. « Jane, sei bellissima » le disse. Mi sembrò anche che avesse gli occhi lucidi.
Restammo lì a parlare per un’oretta, ma poi Jane dovette togliersi il vestito, dicendoci che doveva andare via perché aveva una cena con i genitori di Frank.
« Voi due che fate, invece? »
« Cosa vuoi che faccia in pigiama? Volevo vedere un film e mangiare popcorn, onestamente » confessai, mentre lei era sulla porta.
« Perché non fai rimanere Tom? »
Mi lasciò spiazzata. Guardai Tom, che a sua volta guardava me.
« Beh …» incominciai, senza sapere bene cosa dire.
« Non preoccuparti, non voglio disturbare » esclamò lui.
« No, no. Puoi restare, se non hai altro da fare »
« Perfetto, allora! Io devo scappare, ci vediamo ragazzi! » ci salutò Jane, chiudendo la porta e scomparendo dalla nostra vista.
Tom mi guardò, sorridendo appena. « Sicura non ci siano problemi? »
« Tranquillo. Magari mi metto qualcosa di decente addosso »
« Ti ho già detto che non stai male »
Sospirai. « Va bene. Allora … che film vuoi vedere? »
La sua risposta fu un altro sorriso che mi provocava un battito accelerato e che mi faceva perdere nei suoi occhi.





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Ciao a tutti! :)
Ho aggiornato alla velocità della luce, la storia mi ha preso ahahah 
Spero tanto che questo capitolo vi sia piaciuto e spero di non aver scritto baggianate xD
Ringrazio Hiddle e discord per aver recensito *-* e grazie anche a chi ha inserito la storia fra seguite, preferite e ricordate :D
Alla prossima! :**
  
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