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Autore: Il Principe22    09/09/2013    2 recensioni
"Tre nuovi allenatori avrebbero cominciato il loro viaggio di formazione, e ovviamente sarebbe stato proprio lui a regalargli il loro primo pokemon. Tanti ragazzi erano partiti da lì, ma nessuno era mai riuscito ad eguagliare i risultati di due allenatori che avevano cominciato il loro viaggio da Biancavilla ormai 6 anni fa. Eppure avrebbe dovuto aspettarsi che quei due avevano qualcosa di speciale rispetto agli altri e che fossero in un certo senso dei predestinati, infatti entrambi avevano cominciato il loro viaggio con due pokemon molto inusuali rispetto ai tre che era solito regalare ai nuovi aspiranti allenatori.Secondo la tradizione infatti nel suo laboratorio si era soliti scegliere tra un Charmander , uno Squirtle e un Bulbasaur; Ma visto che entrambi avevano cominciato il loro viaggio poco dopo altri tre allenatori, il Prof. Oak non aveva avuto il tempo necessario per procurarsi altri tre esemplari tra i quali farli scegliere, e quei due ragazzi avevano ricevuto in regalo un Eevee e un Pikachu." "Contemporaneamente in una casa non molto lontana dal laboratorio un ragazzo, nonostante l’ora, era immerso nella preparazione del suo zaino, impaziente di finire e di poter finalmente scendere in salotto, salutare i suoi genitori e partire"
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Era l’alba, quando il Prof. Oak fu svegliato da un raggio di sole che era riuscito ad infilarsi tra le persiane mal accostate della finestra. Controllò l’orario, mancava ancora qualche ora all’appuntamento che aveva quel giorno. Tre nuovi allenatori avrebbero cominciato il loro viaggio di formazione, e sarebbe stato proprio lui a regalargli il loro primo Pokemon. 
Tanti ragazzi erano partiti da lì, ma nessuno era mai riuscito ad eguagliare i risultati di due allenatori che avevano cominciato il loro viaggio da Biancavilla ormai sei anni fa. Eppure avrebbe dovuto aspettarsi che quei due avevano qualcosa di speciale rispetto agli altri, che fossero, in un certo senso, dei predestinati: entrambi avevano cominciato il loro viaggio con dei Pokemon molto inusuali rispetto a quelli che era solito regalare ai nuovi aspiranti allenatori. Secondo la tradizione, nel suo laboratorio si poteva scegliere tra un Charmander , uno Squirtle e un Bulbasaur; ma  dal momento che entrambi avevano cominciato il loro viaggio qualche giorno dopo altri tre allenatori, il Prof. Oak non aveva avuto il tempo necessario per procurarsi  altri esemplari della stessa specie da affidargli,  perciò regalò loro un Eevee e un Pikachu.
Nonostante fossero partiti qualche giorno dopo, e forse  grazie alla grande rivalità reciproca che li  contrapponeva fin dalla tenera età, entrambi avevano ottenuto in poco tempo risultati eccezionali, che non solo superavano quelli dei ragazzi partiti prima di loro, ma anche quelli di altri allenatori più esperti.
Uno dei due era suo nipote Blu, che aveva ricevuto Eevee e che aveva dimostrato fin da subito un grande talento come allenatore, tant’è vero che dopo circa un’ anno dalla sua partenza era riuscito a collezionare tutte e 8 le medaglie della regione di Kanto, a battere i Superquattro alla Lega dell’Altopiano Blu e  persino a togliere il titolo di Campione a colui che lo deteneva in quel periodo e che era riuscito a difenderlo per tanto tempo. Appena ebbe ricevuto la notizia, desideroso di fare i complimenti a suo nipote per l’impresa che era riuscito a portare a termine, si era precipitato all’Altopiano. Ma il momento di gloria di Blu durò davvero poco: il professore era appena arrivato nella sala del Campione quando lo vide parlare con il ragazzo che aveva ricevuto il Pikachu. Non ci mise molto a capire cosa era avvenuto, anche quel ragazzo doveva aver collezionato tutte e 8 le medaglie e battuto i Superquattro, e adesso si accingeva a sfidare suo nipote per il titolo di Campione.  Il loro incontro fu uno dei più memorabili, accesi ed entusiasmanti al quale il Prof. avesse mai assistito, ma la superiorità dello sfidante era netta,  e Blu fu costretto a cedere il suo trono, conquistato appena poche ore prima, a Rosso, un ragazzo altrettanto eccezionale con i pokemon, tanto che durante il suo viaggio era riuscito persino a smantellare l’organizzazione criminale nota come Team Rocket, che in quel periodo commetteva malefatte in lungo e in largo per la regione di Kanto. Ma anche il regno di Rosso ebbe vita breve, il ruolo di Campione, il cui compito è sfidare i pochi allenatori capaci di battere i Superquattro, non gli interessava, il suo obiettivo era quello di diventare sempre più forte e quindi di continuare ad allenarsi come aveva fatto durante il suo viaggio. Per questo motivo dopo qualche giorno partì, senza dire a nessuno quale fosse la sua meta.
Da allora nessuno ne seppe più nulla, e così rimase l’unico Campione imbattuto nella storia della Lega di Kanto. Ogni tanto correvano voci di avvistamenti qui e là per la regione, ma mai nessuno aveva dato prova certa della sua effettiva ricomparsa. Ovviamente il ruolo di Campione non poteva rimanere vacante, e quando nemmeno Blu volle riprendere il suo vecchio titolo, preferendo  diventare il Capopalestra di Smeraldopoli dopo che colui che la gestiva prima era sparito nel nulla  , la lega subì una vera rivoluzione che aveva portato Lance, capo dei Superquattro, a prendere il titolo di Campione.
Erano passati circa 5 anni da questi eventi ed ancora provava un orgoglio smisurato sia per suo nipote Blu, che stava riscuotendo un grande successo come Capopalestra, sia per Rosso, che nonostante fosse scomparso nel nulla rimaneva il più grande allenatore che la regione di Kanto ricordasse.
Era sempre un piacere riimmergersi in quei ricordi, ma decise di scacciarli e di concentrarsi sui tre nuovi ragazzi che da quella mattina avrebbero avuto l’opportunità di viaggiare per l’intera regione con al fianco i loro nuovi amici pokemon. Non sapeva molto di loro tranne che erano due maschi e una femmina, tutti e tre originari di Biancavilla. A pensarci bene aveva i loro nomi scritti da qualche parte , ma in quel momento per quanto si sforzasse non riusciva a ricordare dove. Scacciò anche questo pensiero e decise di alzarsi e chiudere le persiane,  in modo che altri raggi non lo disturbassero e potesse dormire ancora qualche ora, in modo da poter essere più riposato per ricevere i suoi ospiti.
Contemporaneamente in una casa non molto lontana un ragazzo, nonostante l’ora, era immerso nella preparazione del suo zaino, impaziente di finire e di poter finalmente scendere in salotto, salutare i suoi genitori e partire alla volta di luoghi a lui sconosciuti e di cui aveva solo letto o sentito parlare.        
  
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