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Autore: GidanNiko    09/09/2013    0 recensioni
David un uomo distrutto dai sensi di colpa per aver perso Nina,la sua amata, ma è sicuro che non sia morta e che qualcuno l'abbia portata via, ma nessuno gli crede, fino a quando incontra Gabriel che gli aprirà gli occhi sull' esistenza dei vampiri e che gli promette di aiutarlo nella ricerca di Nina.
Questo è un background di un personaggio creato da me per il gioco di ruolo Vampire the Masquerade, molti riferimenti nella storia si rifanno quindi al mondo di tenebra. Buona lettura.
Genere: Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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L’INCONTRO
 
18 Ottobre 1988
Non chiedermi perché l’ho scelto, non lo so, credo sia stata l’euforia del momento. L’avevo seguito per alcune notti, alle 10 di sera era sempre a quel locale, io passavo sempre di li nelle mie notti, si cacciava bene trovavo sempre qualche ragazza da accompagnare a casa e di solito da quanto avevano bevuto erano sempre semi-incoscenti  e questo mi facilitava il lavoro. Ma lui no. Non era come gli altri, che si muovevano in branco, era sempre da solo, si sedeva sempre allo stesso tavolo a bere una birra e a fumarsi una sigaretta. Lo notai una sera per caso mentre cercavo un fugace pranzo prima di dedicarmi alle mie commissioni per conto del  il mio Sire. Era triste. Al principio non me ne preoccupai, non mi sono mai interessato a ciò che prova una vacca, ma la sua tristezza la sentivo nell’aria, ,era come un forte contrasto in quella stanza fra tutti quegli umani che parlavano e ballavano, mentre lui li da solo, in un silenzio assordante, mi chiamava con disperazione. Dopo circa  una settimana decisi di andarci a parlare. Attaccai bottone facilmente, mi avvicinai e chiesi una sigaretta, lui senza neanche alzare lo sguardo prese il pacchetto che aveva poggiato sul tavolino e me lo porse.Ne accesi una e gli resi il pacchetto ringraziandolo e poi gli chiesi: - Posso sedermi?
Non rispose, prese la sedia accanto a se e la spinse verso di me dopo aver tolto la giacca che vi aveva appoggiato. Mi sedetti, e iniziai  a fissarlo per vedere la sua reazione che avvenne subito: - Che hai da guardare amico? – mi disse. Feci un tiro alla sigaretta , dicendo: - Mi passeresti il portacenere?
Me lo porse: - Tieni, ma non hai risposto alla mia domanda.
Spensi la sigaretta e lo guardai: - Mi incuriosisci!
- E perché mi trovi curioso? Ti  avviso non è giornata, e i finocchi non mi sono mai piaciuti!
Scoppiai in una sonora risata, ma lui non cambio neanche espressione: - Non hai capito, non mi interessi in quel senso, su questo puoi stare tranquillo!
- E allora cosa vuoi da me?
- Sapere cosa ci fa uno come te in un posto simile?
Diede un sorso alla birra finendola e poi fermò il cameriere che stava passando: - Portamene un’altra,per il mio amico qui invece, portagli quello che vuole . Immediatamente dissi: - Grazie ma non bevo mai!
- Guarda che strano, adesso potrei farti io la tua stessa domanda, comunque credo che quello che faccio siano affari miei!
Non mi scomposi, mi aspettavo questa risposta, come se fosse già scritta.
- Perdonami  non mi sono neanche presentato, il mio nome è Gabriel Reese, mentre tu sei?
- Davide Rinaldi ma puoi chiamarmi David
Il suo nome mi ricordava qualcosa, dovevo averlo letto da qualche parte non troppo tempo fa, ma li sul momento non mi venne in mente dove.
- Molto piacere – Risposi: - Comunque riguardo alla domanda di prima  non volevo essere inopportuno, mi chiedevo soltanto cosa ci viene a fare qualcuno, in un locale in cui si balla e ci si diverte, che non ha intenzione ne l’umore di ballare e divertirsi.
- Tsk! Si nota parecchio eh?
- No, solo se uno guarda con attenzione.
- Ahaha, e ti sei messo a guardarmi con attenzione? Sei sicuro di non essere finocchio?
- No te lo già detto, Insomma me lo vuoi dire che ci fai qui?
Si rifece tutto d’ un tratto nuovamente serio, arrivò il cameriere e gli diede la birra che aveva ordinato, era già la quarta. Bevve un sorso, poi mi guardò.
- Questo è il locale preferito della mia fidanzata, o dovrei dire meglio, era.
- Perché era? – Chiesi quasi di impulso.
- Non mi va di parlarne. – La voglia di saperlo mi pervase, riformulai la domanda, ma questa volta lo feci usando un mio dono oscuro. Qualcosa non  funzionò, lui fece come una smorfia di dolore, dopo qualche attimo mi guardò negli occhi, era sudato: - Scusami, mi sento poco bene, me ne vado.
Io ero rimasto sorpreso da quello che era successo, nessun umano era mai riuscito a resistere al mio potere, perché costui ci riesce? Mi ripresi dallo stupore quando lui finì la frase, e si era
già alzato. Prese la giacca e il pacchetto di sigarette dal tavolino, poi ne accese una: - Ne vuoi un’altra?
- No grazie!
Tirò fuori il portafoglio, lo fermai: - Offro io le birre!
Mi fece un cenno: - Grazie amico, ci vediamo! – E usci dal locale.
Rimasi ancora un po’ a pensare, a quello che era successo, ma non arrivai ad una conclusione. Decisi di andarmene, pagai le birre e uscii. Dovevo assolutamente sapere chi era quell’uomo e dove avevo già letto il suo nome. Salii in auto. Mi diressi immediatamente al mio appartamento, Entrai e mi diressi al mio Computer. Provai a scrivere il suo nome nel motore di ricerca, e anche se non ci speravo, trovai presto quello che stavo cercando. Si trattava della pagina di un giornale locale di otto mesi fa, per essere più preciso, del 24 Febbraio, c’era un titolo “ Ragazza trovata uccisa al parco di Villa Montalvo” , andai a leggere l’articolo:


“La scorsa notte, è stata uccisa una ragazza di 24 anni di nome Nina Dubrev, fonti ufficiali dicono che l’aggressore, ha attaccato una coppia di ragazzi intorno alle 23 e 30, la polizia dice che può essere stata una tentata rapina andata male, infatti alla vittima non è stato rubato niente. A chiamare la polizia è stato il fidanzato della ragazza, Davide Rinaldi, il quale è stato il primo a essere aggredito alle spalle, i medici hanno detto che avrebbe perso conoscenza per alcune ore prima di risvegliarsi e accorgersi dell’accaduto, ora è tenuto sotto controllo all’ospedale di Careggi. L’autopsia della ragazza dice che è morta per un’emorragia al collo, anche se non riescono a capire come possa essere stata causata, infatti sul corpo della vittima non risultano segni di violenza ……”
 
Capii tutto finalmente, e una strana sensazione mi pervase, c’era un motivo per il nostro incontro e alla fine decisi , decisi di farlo diventare come me, un Vampiro.
Quella notte non andai a caccia, rimasi fino all’alba a pensare il modo migliore per l’abbraccio, arrivai ad una conclusione, nella notte seguente David avrebbe avuto le sue risposte.
 
 
 
 

LA RIVELAZIONE
 
19 Ottobre 1988
Tornai al locale, non c’era bisogno nemmeno di cercarlo, sapevo benissimo dove trovarlo, e infatti era lì, seduto al solito posto con la solita birra sul tavolino.
- Buonasera. – lo salutai.
- Ancora tu, non hai nient’altro di meglio da fare?
- Avevo del tempo libero e sono passato di qua, e poi diciamo che volevo parlarti.
- Stasera non ne ho voglia.
- Nemmeno se ti dicessi che si tratta di Nina?
La sua reazione fu improvvisa, si alzo di scatto, mi prese al collo e mi attaccò al muro: - Non permetto a nessuno di nominarla, che cosa sai di lei, parla?
Avrei potuto benissimo liberarmi dalla sua presa, ma finsi stupore e stetti al suo gioco.
- Ieri quando mi hai detto il tuo nome, mi era venuto in mente qualcosa, quando sono uscito di qua, sono andato a casa e ho fatto una ricerca su internet.
Arrivarono due buttafuori del locale, e intimarono David di uscire, lui prese la giacca e uscì. Gli andai dietro.
Si diresse alla sua moto, ma prima di salire si girò verso di me: - Scusami per prima, l’ho fatto d’impulso non volevo.
- Comprensibile, comunque, non vuoi più sapere quello che sò?
- Raccontai alla polizia quello che vidi prima di svenire, non mi crederono, dissero che era per lo shock , che vidi quelle cose.
- Cosa hai visto?
- Vuoi prendermi in giro anche tu?
- No voglio solo sapere se la tua versione corrisponde a quella che hanno detto a me.
- Ma tu chi sei? Perché ti interessa sapere queste cose?
- Ti prometto che avrai le risposte che cerchi, appena mi avrai raccontato tutto.
- Va bene. Quella sera io e Nina eravamo usciti a fare 2 passi  al parco di Vlla Montalvo, Faceva freddo, ma il cielo era sereno. Ci sdraiammo sotto un albero, cosi, per rilassarci un po’ . Dopo qualche minuto sentii un rumore e mi alzai, non credetti a quello che vidi, dall’albero erano sbucati un paio di braccia, una mi afferrò, mentre l’altra prese Nina tappandogli la bocca, provai a liberarmi, ma quel braccio era come inconsistente e non riuscivo a colpirlo, prima di svenire per il mancamento di aria vidi un uomo aggredire Nina poi più nulla, mi risvegliò un poliziotto e mi disse che Nina era morta, Non mi fecero nemmeno vedere il cadavere, mi portarono all’ospedale per dei controlli, avevo una leggera commozione, me la procurai quando svenni e cadetti a terra. Passò un uomo a trovarmi mentre mi trovavo li, mi disse che avevano cremato il corpo di Nina. Non ci volevo credere, la mia Nina era morta e non l’ho potuta nemmeno salutare un ultima volta!
- Non sono riuscito a proteggerla, quella cosa era troppo forte e non riuscivo a liberarmi, e per di più nessuno crede a quello che ho visto. Ma la cosa che più mi fa rabbia è non poterla vendicare!!!
Silenzio, si  era sfogato e sembra triste come non l’avevo mai visto.
- Ti credo.- Dissi.
- E perché dovresti credermi? Nessuno mi crede.
-Ti credo, perché so cosa ha aggredito te e la tua ragazza.
- E cosa sarebbe, dimmelo!
- Un Vampiro.
- Tks, mi sa che tu sei più pazzo di me! Me ne torno a casa, non voglio più vederti, sparisci.
Si girò verso la moto, non fece nemmeno un passo che usai la mia velocità e mi ci parai d’avanti.
Era stupito e spaventato allo stesso tempo.
- Come diavolo hai fatto?
- Sono un vampiro anche io!
Tento di colpirmi, era bravo, doveva essere il tipo che non disdegna una rissa, ma non bastò comunque, lo schivai e lo buttai a terra.
- Adesso hai due possibilità, la prima è che ti uccida adesso, non posso permetterti di vivere dopo quello che hai visto.
- La seconda quale sarebbe?
- La seconda è che mi segui, andiamo a casa mia e lì ti spiegherò tutto per bene, e soprattutto ti dirò come potrai rivedere la tua ragazza, anche se ormai non è più la stessa Nina che conoscevi. Forza scegli!
Lo disse in un sussurro: - Va bene ti seguo.
Arrivammo dopo 10 minuti, lo feci accomodare su un divano: - Non ho niente da offrirti, noi vampiri non beviamo ne mangiamo.
- Già scommetto che andate a bere il sangue della gente! Disse con una sonora risata.
- Esattamente!
Smise di ridere, e si fece cupo in volto.
- Direi di iniziare a raccontarti tutto.
- Va bene.
E iniziai, dall’inizio, da Caino, il primo Vampiro, fino ai giorni nostri , tutta la nostra storia e la nostra società, dalla Camarilla al Sabbat, gli parlai della nostra maledizione, e dei doni che ognuno di noi possiede, della differenza tra i vari clan. Finii di dire tutto, che era quasi l’alba, lui ascoltò in silenzio e alla fine era molto pallido in viso.
 
- E’ tutto.
Mi fissò, il suo sguardo era perso nel vuoto.
- Adesso che ti ho detto tutto hai di nuovo due possibilità, la prima è rimasta invariata.
- Tks, la seconda è diventare come te?
- Non subito, avevo pensato di aspettare almeno un anno per iniziarti, prima di abbracciarti.
- Allora fai sul serio, esistete veramente, e io che pensavo che foste una storiella da raccontare ai bambini per spaventarli. Posso farti una domanda?
- Si chiedi pure, ma fai presto, tra poco ci sarà l’alba e devo ritirarmi nelle mie stanze.
- Va bene. Mi hai lasciato molto perplesso su quello che è accaduto a Nina, se lei non è morta ed è diventata un vampiro, come faccio a incontrarla di nuovo? Mi hai detto che il vampiro che l’ha trasformata fa parte di una fazione opposta alla tua.
- E’ vero, purtroppo non ho altre informazioni su di lei, il clan Lasombra sa nascondere molto bene tutto quello che lo riguarda, ma da vampiro avresti comunque più chance di trovarla, e sicuramente avrai tutto il tempo che vorrai.
- Già è vero, siete immortali.
-Solo negli anni. Se deciderai di seguirmi, imparerai che ci sono molti modi per uccidere un vampiro e portare così a termine la tua vendetta. Comunque non devi decidere adesso hai tutto il giorno per farlo, dovrò legarti per impedirti di fuggire, pensa bene alla scelta che farai, domani notte sarà un giorno che non dimenticherai, te lo assicuro.
Feci in modo che non potesse scappare e poi mi ritirai nella mia stanza.
 
GHOUL
 
20 Ottobre 1988
Quando mi alzai lo trovai addormentato, non aveva cercato di fuggire.
-Buonasera!
- Scusami mi sono addormentato.
- Non preoccuparti , hai pensato a quello che è successo?
- Si molto, e sono arrivato alla conclusione, che se voglio rivedere Nina non c’è altro modo che diventare come te e seguirti.
- Bene, non sai quanto mi renda felice questa notizia. Inizieremo subito, prima solo un paio di istruzioni. Non diverrai subito vampiro, come ti ho detto ieri, passerai un anno come mio Ghoul, cioè sarai completamente sotto il mio controllo, sia mentale che fisico, ovviamente ti lascerò la tua coscienza, ma non ti permetterò mai di disubbidirmi, in questo anno ti insegnerò tutto quello che devi sapere e quando sarai pronto faremo una cerimonia per l ‘abbraccio. Accetti queste condizioni?
- Si le accetto.
Presi un coltello e mi recisi il polso, aspettai che i suoi conati cessassero, al solo pensiero che dovesse bere davvero il mio sangue il suo corpo gli si opponeva, e infine usando u po’ di forzagli feci bere il mio sangue.
- Bene, tutto è compiuto, ora lascia che ti guidi nel nostro mondo.
Credo sia tutto mio Principe, vi informo che la cerimonia dell’abbraccio del mio discepolo avrà luogo tra tre giorni, nella cappella della nostra casa.
Spero di non averla annoiata con i particolari della storia.
 
Distinti Saluti                                                                                                                            Gabriel Reese
 
 
 
17 Ottobre 1989
-Vedo che il vecchio è noioso anche quando manda un invito per la mia cerimonia dell’Abbraccio al Principe. Chissà poi perché non voleva che la leggessi. Comunque è meglio sbrigarsi a consegnarla, a quanto ne so il Pricipe non è un tipo paziente.
18 Ottobre 1989
In questo anno ho imparato delle cose che pensavo fossero impossibili che esistessero, il vecchio mi ha fatto fare di tutto in questo anno, dalla sua guardia personale, all’autista, devo dire che i vampiri non hanno certo un rapporto facile fra loro, ma mi hanno insegnato le loro maniere e il finto rispetto che dimostrano tra loro e mi hanno detto che se le seguirò sempre e porterò a termine con successo i compiti che mi verranno affidati non avrò problemi ad inserirmi con gli altri.
19 Ottobre 1989
Domani sarà il grande giorno, devo ammettere che mi è venuta un po’ d’ansia.
- David vieni ti devo parlare.
- Arrivo maestro.
- Da domani sarai un vampiro come me, tieni a mente tutto quello che ti ho insegnato e non agire mai d’ impulso, ti costerebbe la vita. Appena abbracciato, ti nutrirai della tua prima vittima e il giorno seguente inizierai a lavorare per la Casa, con me continuerai solo l’addestramento di alcune discipline, le altre le apprenderai con gli anziani maestri del nostro clan.
- Si maestro.
- Bene, ora ritirati nelle tue stanze. Domani sarà una lunga notte.
- Ai suoi ordini maestro.
 
20 Ottobre 1989
 
Fu un sonno irrequieto, più volte mi svegliai, mi venne in mente che questo era il mio ultimo giorno da umano, da vivo. Non vedo l’ora di diventare un vampiro, ormai lo bramavo quasi quanto compiere la mia vendetta, sarei diventato immortale e finalmente avrei avuto il potere di trovare Nina e vendicarla. Al tramonto mi bussarono alla porta, era il maestro, mi consegnò l’abito della cerimonia, una tunica nera con un cappuccio e una corda per legarla alla vita, dopo il maestro mi accompagnò alla cappella, era ghermita di vampiri, c’era un piccolo trono dove vi era seduto il Principe, appena entrai si volsero tutti verso di me, il mio maestro si inginocchio d’avanti al Principe e io feci lo stesso.
- Benvenuto, questa sera tu diverrai nostro fratello.
Si avvicinò e mi pose una mano sulla spalla.
- E’ un onore entrare a far parte del vostro Clan.
- L’onore è nostro!
Si rimise a sedere nuovamente sul trono.
- Si dia inizio alla cerimonia.
I vampiri in sala iniziarono una specie di litania, il mio maestro mi fece alzare, mi abbassai il cappuccio.
Si avvicinò al mio collo e tenendomi fermo mi morse, senti una fitta di dolore, poi più nulla, la pace, sentivo il sangue scorrere via e le forze che sciamavano. Le gambe cedettero, ma il maestro mi sostenne e mi accascio al suolo delicatamente. Pensai che era la mia fine, la vista era annebbiata, non vidi il maestro recidersi il polso con la lama. Diventò tutto buoi e mi lasciai andare, sentii un calore sulle mie labbra e un liquido scorrere nella mia bocca. Ne volevo ancora, non so come ma riuscii a prendere il braccio del mio maestro e bevevo avidamente, dopo qualche secondo lo lasciai, ero a terra e sentivo qualcosa dentro di me risvegliarsi. Mi risvegliai come se fosse stato un sogno. Qualcuno mi rialzo e aprii gli occhi, riconobbi la cappella e con il Principe e il mio maestro.
- Ora sei uno di noi. Disse il maestro, visibilmente provato.
- Sarai assetato.- Intervenne il  Principe: - fate entrare il sacrificio. Ordinò.
Portarono una donna , non aveva più di 25 anni, ricordo che era bella e che la volevo. Andai verso di lei, la presi e la morsi sul collo, il suo sangue scendeva nella mia gola come un etere, mi tornarono le forze e sentii di non essere più lo stesso, ero diventato una creatura della notte, ero diventato un vampiro.
La voce del Principe risuonò nella cappella. – Il rito è compiuto, ora lasciamo che il nuovo fratello si riposi.
Mi scortarono in una stanza nella casa, si trovava nei sotterranei, era semplice, una scrivania, un mobile per gli abiti e un letto con un comodino accanto.
- Questa è la tua stanza, il tuo dono da parte del nostro Principe. Chiuse la porta e se ne andò.
Rimasi da solo a contemplare la mia nuova non-vita, mi sentivo diverso, mi sentivo forte e capace di qualsiasi cosa. Mi addormentai con l’immagine di Nina nella mente.
- Ti ritroverò, te lo giuro.
 
ADDESTRAMENTO
 
1 Novembre 1989
 
Dopo le prime notti da vampiro, mi sono abituato alla mia nuova non vita. Quella sera il maestro, no, il mio Sire venne nella mia stanza: - Buonasera David, è giunto il tempo del tuo addestramento, seguimi.
- Finalmente inizia la parte divertente.
Andammo in biblioteca, era molto grande e piena zeppa di libri antichi.
- Ce né di roba da leggere qui!
- Si, è la più grande biblioteca della città.
Ci sedemmo ad una scrivania.
- Hai letto il libro che ti avevo dato?
- Si maestro.
- Maledizione, la smetti con questo maestro, sono il tuo Sire adesso.
-Mi scusi, è l’abitudine.
- Non importa. - Sospirò. – Comunque è meglio che iniziamo.
- Posso farle una domanda prima?
- Si chiedi pure.
- Noi non facciamo parte del clan della casa vero?
- E tu come fai a saperlo?
- Diciamo che l’invito al Principe mi è caduto di mano e si è aperto.
- Si è aperto. In tono ironico
- Già!
- L’educazione è un’altra cosa importante che dovrai imparare se non vuoi diventare cenere troppo presto. Comunque visto che ormai lo sai, risponderò alla tua domanda. Circa mezzo secolo fa, non facevo parte della Camarilla, ma della fazione opposta, il Sabbat. Un giorno fallii un compito che mi era stato assegnato, per la vergogna di aver tradito il mio sentiero, decisi di andarmene. Girovagai per qualche anno fino a quando, venni in questa città, mi presentai al principe, e ci fu un accordo tra noi, in cambio delle informazioni che avevo sul Sabbat , lui mi avrebbe accolto nella sua Casa.
- Capisco.
- Ora possiamo iniziare?
- Un’ ultima cosa.
- Dimmi.
- Non riesco più a vedermi allo specchio.
- Ahahahaha. Mi fai sempre morire da ridere.
- Non ci trovo niente di divertente.
- V a bene, è la maledizione del nostro clan, non ci specchiamo più in nessuna superficie, ne puoi farti una foto o un video.
- Dovrò trovare un sistema per pettinarmi!
- Guarda i lati positivi, potresti passare davanti ad una telecamera di sicurezza senza essere visto.
-Effettivamente non è male.
- Bene, ora iniziamo, ti insegnerò la specialità del nostro clan, ovvero il controllo delle ombre.
E cosi iniziai ad allenarmi, Ci misi un po’, ma alla fine ci riuscii, avevo il controllo delle ombre, riuscivo a far apparire dei bracci da qualsiasi ombra che mi circondava, e non solo, il maestro mi insegnò anche a, diciamo a convincere la gente a fare ciò che volevo….
 
 
 

OGGI
 
12 Giugno 2013
 
Sono passati più di vent’anni da quando sono diventato un vampiro, di Nina nessuna traccia, ho solo saputo di recente qualche informazione da un nostro fratello Nosferatu, mi ha detto che si trova in questa città, e ha un ruolo in qualche operazione del Sabbat, non sono riuscito a sapere nient’altro, non ho ancora un ruolo di rilievo nella nostra Casa e molte informazioni mi sono precluse, ma io non demordo, sono sicuro che prima o poi la troverò.
  
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