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Autore: tatefra    16/10/2004    4 recensioni
Severus incontra per l'ultima volta Voldemort, dopo una lunga serie di torture. Sono forse i suoi ultimi istanti di vita quelli in cui tutto sembra tornare per svanire per sempre
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa ff per me ha un significato molto particolare, mi è occorso molto coraggio per scrivere quello che ho scritto.
E' dedicata ad un uomo speciale, che ha toccato il mio cuore con una semplice frase, aprendomi un mondo di libertà e rispetto e amore, ricordandomi qualcosa di veramente importante, come il suo cuore generoso che ha saputo parlare al mio.
Dedicato ad A.
Ed ad una amica, cara, preziosa, che ha saputo leggere con il cuore e trovarvi il mio …


L’ultima speranza

“Dillo ancora una volta. Fammi sentire la tua bella voce pronunciare ancora quelle parole … non vuoi farmi piacere Severus?”
Gocce dense, rosse, scendono sfiorando l’angolo delle labbra, in bocca un sapore di ferro e di freddo. Ansimante chiudo gli occhi per pronunciare la più dolorosa verità della mia vita “Tu sei il mio Signore”.
La risata fredda e beffarda esplode sulla spiaggia. Gore rosso incendio raggrumano la sabbia.
Torture, violenza, disumanità, questo sei tu. La tua forza è l’usurpazione nelle vesti di un vigliacco, ti accanisci con i deboli … non ho mai sopportato la tua potenza codarda.
“Direi che ora le cose sono sistemate Severus” dici soddisfatto “Spero che ti sia servita la mia lezione. Peccato che non avrai modo di dimostrarmi la tua fedeltà. Sono sicuro che non mi avresti deluso di nuovo” mi manca la forza per alzarmi “Ma di certo tu capisci che non posso rischiare.”
Mi sorprendo a pensare come il tuo volto non ha mai mostrato un’emozione di dolcezza, come sei stato solo capace di odio, rabbia e vendetta e piacere del dolore altrui.
Il respiro inciampa, tossisco e mi si squassa il torace.
“Deve essere molto doloroso quello che stai vivendo Severus, la giusta ricompensa per chi non rispetta gli ordini. Credevi di potermi ingannare con le tue false indicazioni, ma io ora so con esattezza dove andare per cogliere Potter di sorpresa e questa volta sarò io a vincere”
Bruciano come carboni ardenti le parole nella tua bocca serrata, per me sono solo pace e gioia, qualcosa che tu non assaporerai mai.
Lucius ti è accanto, fedele scudiero pagato dal desiderio di potere, sorride soddisfatto, deve farlo anche se forse non vuole. Nel nostro rapporto di alti e bassi sento che una parte di lui mi è stata amica.
“Scusami Severus se non resto qui a guardarti morire, ma la vittoria mi attende”
Nemmeno davanti alla morte provi compassione, nemmeno per un istante l’umanità vive nella tua anima di ghiaccio.
Sei gelo di assenza di vita.
Il tuo corpo esiste, ma la tua anima non l’ha mai abitato, inutile cercare del buono in te, la speranza risiede lontano dai tuoi occhi e dal cuore che non hai.
“Addio Severus Snape” ridi ancora mentre scompari, seguito da Lucius.
Mi hai lasciato qui solo e sanguinante, incapace di difendermi e sofferente. Riesco a scorgere il riflesso della luna fra le onde.
Tento di spostarmi di fianco per ammirare la meraviglia del mare che calmo segue il suo flusso.
Sto per morire.
Nessuno verrà a salvarmi, nessuno mi troverà.
Il mio corpo è solo una pura espressione di dolore, i miei occhi a tratti mi abbandonano.
Se faccio uno sforzo magari riesco a vedere quest’ultimo bagliore di luce, per me che sono stato così a lungo oscurità.
Sono Severus Snape, l’uomo del mistero, l’uomo implacabile e crudele, l’uomo giudicato e condannato, sono l’uomo che ho scelto di essere.
Ma qui in questi ultimi istanti posso essere me stesso, finalmente posso abbandonarmi ai miei pensieri e sorridere e pensarti e ricordarmi del Severus che ho lasciato alla spalle, il giovane pieno di sogni e di speranze.
La vita è così breve … vorrei poter rinascere ancora e ritrovarti, tornare da te mia dolcissima, sorprenderti con una parola nuova, con un candido fiore, cullarti la notte quando fa freddo, stringerti a me e dirti che niente potrà mai separarci.
Tossisco ancora, la luce della luna sembra scomparire, fa freddo, tanto freddo.

“Severus amore mio, rientriamo fa freddo” sorridi radiosa mentre mi carezzi con lo sguardo.
Slaccio il mantello e te lo metto sulle spalle stringendoti forte. “Così non avrai freddo”
Ti accoccoli fra le mie braccia e sento forte il profumo dei tuoi capelli che mi sfiorano il viso.
“Questo mantello profuma di te e delle tue erbe” dici sorridendo felice, è la nostra magica vacanza, quella in cui ti ho confessato che sono un mago.

Alti, sopra le scogliere irlandesi, il vento che ci sospingeva verso terra, l’oceano con il suo odore di profondità marine, di vita nascosta.
Ero felice … lo eri anche tu.
Ma un altro giorno nello stesso posto, il vento non parlava, l’oceano era silenzioso, solo il suono della tua voce, tagliente e sofferta e le lacrime inarrestabili.
La tua sofferenza mi sconvolgeva l’anima, mentre, fra le lacrime, ti accanivi contro di me ed ogni parola era una lama infuocata nella mia pelle e nel tuo cuore.
Straziavo del tuo dolore più che del mio, il tuo assoluto devastante dolore che combatteva con il tuo infinito amore che fino al giorno prima mi aveva avvolto.
La verità doveva essere detta … la verità …
“Perché? Come hai potuto farlo Severus?” urlavi guardandomi in faccia, il viso in fiamme.
“Come hai potuto uccidere e torturare? Come hai potuto fare quelle cose orribili? Non hai mai pensato a quelle persone, al dolore che infliggevi? Nessuno ha il diritto di uccidere … non c’è nessuna ragione, nessuna che giustifichi alcun tipo di tortura, NESSUNA”
Mi stai urlando contro con tutta la violenza della tua rabbia, è l’amore che provavi per me che ti fa urlare, che si ribella, che mi urla perché l’ho tradito.
“Io ti amo Severus, sei l’unico uomo che io abbia mai amato. Maledizione … io non riuscirò ad amare nessuno come amo te, perché mi hai fatto questo? Perché?”
Ora piangi inconsolabile inginocchiata a terra, non posso avvicinarmi, non posso più toccarti. Ormai sei lontana anche se mi basterebbe allungare una mano per sfiorarti.
“Perché Severus? Perché? Io non posso accettare questo … no… non posso … non posso. Ti amo così tanto … ma come faccio a perdonarti … e se fossi stata io una di quelle persone? Se fossi capitata io in una delle vostre mattanze? Seguire un essere così abietto, spregevole, che aborrisce la vita in un modo così feroce. Dov’è l’uomo che amo? Dov’è?”
“Sono qui, sono io, lo stesso uomo che ha seguito Voldemort … credimi, ti scongiuro credimi. Non c’è giorno che non pensi a quello che ho commesso, non c’è notte senza che i fantasmi non tornino ad ossessionarmi. Ero come drogato, ero in suo potere. Appena ho potuto, appena sono riuscito, me ne sono andato. Darei qualunque cosa per cancellare quegli incubi che mi ossessionano … vorrei poterti dire che sono sempre stato l’uomo di cui ti sei innamorata … ma non ho voluto nasconderti nulla, perché ti amo più della mia vita e sono pronto a qualunque cosa per te, perché tu non soffra a causa mia …. Ti scongiuro credimi … non ti chiedo di perdonarmi … la mia vita è nelle tue mani, farò tutto quello che tu vorrai, tutto pur di renderti libera dal dolore che ti ho inflitto”
Vorrei solo stringerti a me, vorrei tu potessi capire, come il vortice oscuro di Voldemort mi ha avvolto nascondendo a me stesso la mia coscienza e la mia volontà, vorrei raccontarti di un uomo antico che mi ha parlato con il cuore, e mi ha risvegliato da quell’incubo, vorrei poterti dire come l’uomo che ami è vivo e libero e farebbe tutto per te, solo per te … perché sei l’amore che non speravo di trovare, sei la felicità che avevo dimenticato esistere.
I tuoi occhi muti mi osservano, le lacrime sono finite.
Ora dirai la tua sentenza e io la accetterò qualunque sia, condanna o salvezza.
Ho messo la mia vita nelle tue mani, perché è vero, io non merito perdono per il male che ti sto facendo.
Avrei dovuto fuggire dai tuoi sorrisi, invece che ricambiarli, avrei dovuto allontanarmi invece che sfiorare la tua mano e quando il cuore m’implorava di cercarti, sarei dovuto scomparire dal tuo orizzonte.
La colpa è mia, ho condotto l’inferno della mai vita con Voldemort fino a te e non potrà esserci peggiore condanna che vedere il mostro che sono stato, attraverso i tuoi occhi sofferenti, la tuo voce straziata e il tuo cuore che mi chiama mentre si allontana da me.
“Severus” dici piano respirando a fatica ancora inginocchiata a terra “Potrei anche accettare di restare con te, perché ti amo … ti amo con tutto di me”
Stringi di nuovo gli occhi come per scovare un coraggio inesistente. Ogni parola è sofferenza che si materializza nei tuoi tratti.
“C’è una cosa che devo dirti”
Mi guardi di nuovo e io già tremo al pensiero di perderti, anche se so di meritarlo.
“Io aspetto un bambino, un figlio tuo. L’ho saputo due giorni fa ed ero così felice”
Scuoti la testa mentre io mi sento volare a quella notizia … avrò un figlio, sarò padre …
“E’ per mio figlio che ora ti dico queste parole, e ti prego di non rispondere. Se dirai una sola parola non avrò la forza di lasciarti. Invece devo farlo proprio per il mio bambino. Non voglio che cresca subendo la colpa di suo padre … non voglio che si debba vergognare delle azioni dell’uomo che lo ha generato. Io devo proteggerlo da te e da Voldemort … e nessuno saprà mai quanto mi costa questo… Mi hai donato l’amore che non speravo di vivere … e mi hai tolto l’anima .. ora posso solo andare avanti per mio figlio. Addio. Se è vero che mi ami non cercami mai più”
Sei andata via senza voltarti.
Sei andata via per sempre.
E io ho finito di esistere in quel preciso istante…

Adesso però su questa spiaggia rivivo, Voldemort ha creduto al mio inganno e non sa che si sta dirigendo verso la trappola che lo distruggerà per sempre.
Forse ora saresti fiera di me amore mio.
E’ stato solo per questo che non mi sono gettato dalla scogliera quel giorno.
Dopo essermi visto attraverso l’orrore dei tuoi occhi, dopo averti sentita morire dentro nel dolore della mia verità e aver dovuto rinunciare a mio figlio per sempre, volevo solo smettere di esistere.
Ma ho resistito, l’ho fatto per te, volevo donarti un ultimo fiore, di quelli che tu ami tanto, un fiore di campo gentile e semplice, fresco come la brezza del mare e candido come l’anima del nostro bambino, che non saprà mai degli orrori commessi da suo padre.
Gli ultimi brandelli della mia vita sono il mio fiore per te, l’ultima assurda speranza che tu possa perdonarmi, che in un angolo del tuo cuore l’amore infinito che mi hai donato sia ancora rimasto.
Solo per poter pensare in questo istante, in cui tutto si fa oscuro e i sensi mi abbandonano che tu possa avermi perdonato e che possa aver smesso di soffrire a causa mia.
Nessuno verrà a dirti della mia morte e non saprai mai del mio dono. Ed è giusto così, non merito nemmeno questa ultima speranza.
Il paesaggio intorno scompare, il gelo sale, la mente si vuota.
Amore mio … amore mio … perdonami.

“Mamma, mamma guarda” il piccolo correva felice sulla scogliera.
“Attento, vai piano”
“Guarda mamma il fiore che tu ami tanto è sbocciato. Com’è bianco”
La donna si accucciò a terra per sfiorarne i petali, mentre il bimbo correva dietro al vento ridendo.
Non posso raccoglierlo, non si uccide la speranza … pensò mentre si alzava.
“Mamma, mi racconti ancora del mio papà?”
La donna sorrise triste “Il tuo papà amore mio, era un uomo coraggioso e buono, un uomo speciale … “
“Tu lo amavi, vero, mamma?” il visino rivolto verso la donna, i capelli neri ribelli ondeggianti alla brezza, e gli occhi profondi e scuri.
“Lo amerò per sempre tesoro mio”
 

  
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