Ero zuppo, fradicio. La mia maglietta nuova si era rovinata, anche i miei capelli lo erano. Ero stranito, non capivo cosa fosse successo. L'unica cosa di cui ero sicuro era che uno stronzo in motorino mi aveva inzuppato.

Mi alzai nervoso dall'asfalto, camminando disinvolto, con lo sguardo furioso. Volevo solo trovare quel coglione che aveva fatto prendere la patente a quel pazzo. Potevo morire. O peggio, le mie scarpe nuove di camoscio potevano inzupparsi e rovinarsi del tutto.

                ''Un primo giorno migliore di questo? Macchè''

Pensai -tra me e me- e mentre camminavo avevo le mie solite cuffiette alle orecchie. Ascoltavo la Swift, la mia cantante preferita. L'unica donna dopo la Agron per cui sarei diventato volentieri etero.

Scrissi uno dei miei soliti stati a frecciatina, questa volta, per la prima volta, rivolti ad uno stronzo di cui non sapevo il nome.
L'unica cosa di cui sono sicuro, è che i suoi calzini arancioni con quel pantalone beige sfiguravano di brutto. Insomma, non sai neanche dove vive il buon gusto se sei capace di commettere tale sacrilegio.

Mentre me ne stavo sulle mie, come al solito, fuori la scuola, seduto su una panchina, vedo in lontananza la mia migliore amica.
Diciamola tutta, mia sorella. 
Il suo nome è Elise, ma potete chiamarla Effy.
Una ragazza dalla pelle scura, bassina, magra al punto giusto, un viso molto bello e un sorriso da far paura. Bei gusti musicali e stile nel vestirsi, insomma, come me d'altronde.


                 ''Ciao Mark, pronto per l'interrogazione di oggi?''

Interrogazione?INTERROGAZIONE?
Andiamo, ero bravo a scuola, ma la mia memoria non mi rendeva giustizia.
Siamo al secondo anno ormai ed entrambi abbiamo un solo e unico terrore: le interrogazioni di storia. La professoressa è una sottospecie di strega tirata fuori dal regno delle favole per torturare poveri studenti come noi.

Effy mi guardò negli occhi e capii che non avevo studiato.

                   ''Non preoccuparti tesoro, dovrai aspettare 
                    l'ultima ora per la tortura, manca molto''

Nella sua testa voleva tranquillizzarmi, ma non si rendeva conto di rendermi solo più isterico di quanto già non sia.

(Ah, ma io non mi sono presentato.
Sono Mark, secondo anno, single -per scelta e destino-, in fissa con i vestiti, i capelli e il buon gusto. Dimenticavo, sono gay, ma questo non importa.)

Verso le 8:05 entrammo a scuola nella speranza che la professoressa di latino non si lamenti -di nuovo- per il nostro ennesimo ritardo di 5 minuti.

                     ''Ah, Stoner, ah, Taylor, di nuovo in ritardo 
                       a quanto vedo!''

E ovviamente, come non detto...