La dama verde

I principi sono tra i più attesi alle feste da ballo e lui, quanto a popolarità, quel giorno era secondo solo ai quattro Campioni; 
così, con un guizzo di mantello, apparve.
Niente bordature in pelo nell'abito da cerimonia: il ricordo era troppo fresco e doloroso....

Un drappo smeraldino appuntato alla parte destra del petto ricadeva con naturalezza sulle spalle e poi giù, fin quasi a terra, mentre l'altro lembo cucito alla fine della manica sinistra formava una pigra curva dalla scapola destra al polso, lasciando intravedere da dietro il braccio e la spalla sinistra, ricoperti con delicatezza dalla seta nera e vaporosa che tuttavia non ne nascondeva le forme perfette.

Poi c'era lei: era discreta ma splendente, avvolta in quel velo che profumava di limone tanto da sembrare la compagna giusta per Draco, di leggera mandorla.
Era totalmente in verde, un colore brillante, protetta da un ingegnoso incantesimo che l'aveva avvolta in un manto di quel succo aromatico ed aspro, per mantenere intatta la sua pelle liscia e quella particolare fragranza che emanava.

Tutti si voltarono a contemplare la coppia, incarnato della perfezione; 
lui le fece fare un mezzo giro, rimirandone lo splendore e l'attrasse alle proprie labbra, possedendola con enfasi.
I segni dei suoi denti restarono evidenti a coppie di tre mentre vorticavano nel valzer, facendo risaltre la pelle pallida della dama dopodiché, con il lento, passò a succhiare ogni lembo della sua superficie a portata di bocca.

Esaurite le energie, si spostarono verso un tavolino in ombra a bordo sala, lei che mostrava già le ampie scollature. 
Così lui le si avventò dolcemente addosso e, quando ne riemerse, l'aveva consumata d'amore lasciando di lei, per l'appunto, solo il torsolo.