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Autore: La Mutaforma    10/09/2013    0 recensioni
La neve cade, a piccoli fiocchi, lenta e senza fretta, ha tutto il tempo del mondo per congelare quel che ancora pulsa nel tuo timido corpicino.
Esiste il Paradiso?
Nessuno lo sa. Ma tu sai che se esiste l’inferno, sarebbe freddo come l’inverno russo.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gelano le strade, sotto il manto di neve. Tra le ruote delle carrozze, sui capelli, negli occhi.
Si infila tra gli stracci dei mendicanti sotto i lampioni, che elemosinano nel gelo pochi copechi, supplicando i passanti, tirandoli per i loro caldi cappotti.
Per ricadere nella neve ancora una volta, pregando che quella fosse l’ultima.
Apri i tuoi occhi, azzurrini come gocce d’acqua in mare di candida schiuma, e ti chiedi se quelle in cui galleggi siano nuvole.
Probabilmente no, senti ancora il puzzo della bettola lì vicino, l’odore del cibo che non avresti mai assaggiato.
La sensibilità riaffiora piano, portando con sé il freddo, il dolore, la fame.
La neve cade, mentre il tuo respiro si innalza, caldo e compatto, dispendendosi nell’aria ghiacciata. Sale, si arrampica sui cappotti dei passanti e più in alto.
In paradiso.
La neve cade, a piccoli fiocchi, lenta e senza fretta, ha tutto il tempo del mondo per congelare quel che ancora pulsa nel tuo timido corpicino.
Esiste il Paradiso?
Nessuno lo sa. Ma tu sai che se esiste l’inferno, sarebbe freddo come l’inverno russo. 
 
Il cielo non ha colore. Sembra bianco. Tutto sembra bianco.
Sorridi debolmente, immaginando un cielo allegro, sognando di affondare nel rosso di un tramonto, di ridere di un cielo azzurro e senza nubi.
Un cielo come si vede in tutto il mondo, puntellato di stelle e non di neve.
Chiudi le palpebre fredde e sottili come carta ghiacciata; quando hai freddo e stai morendo, il vento ti congela le ali, e non puoi più volare.
Non più, verso quel cielo azzurro che i pittori dipingevano nelle strade in primavera.
Col sole tra i marciapiedi, e gli uccelli sui tetti.
 
Affondi. È l’ultima volta.
Riaffiorerai, come i bucaneve, in primavera, col primo sole, nel grigiore del mattino. 



La Mutaforma si rivela: 
Questa è una vecchia storia che avevo scritto ma mai pubblicato. Non mi piace molto, nè mi riporta a ricordi particolari, nè belli nè brutti. 
E' solo la storia di un bambino che muore. 
Ed è abbastanza triste come cosa. 

 
   
 
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