10/09/2013
4 recensioniIl vuoto della libertà.
Perché, nonostante tutto, quei tempi ci mancano.
Le voci che provengono dal corridoio sono famigliari, agitate come quelle prima di ogni Premiere; voci che discutono, tremano ed emettono quell’euforia che Daniel sente essersi accesa nel proprio petto.Come se volesse anch’essa congratularsi di quel lavoro appena terminato, di quelle scene ammirate per un’ultima volta ed accompagnare le grida dei fans che acclamano il suo nome.
Si sistema la cravatta, condendo un ultimo sguardo alla propria immagine riflessa nello specchio.
Sono anni che ripete la stessa procedura, eppure è come se stavolta sia tutto diverso; come se lui sia diverso.
Il proprio lavoro mutato, una parte di sé andata via, scomparsa, persa per sempre.
Eppure non è per quegli occhi che ricambiano il suo sguardo, occhi azzurri, gli occhi – solo e soltanto – di Daniel, privi di qualunque lente che possa farli da scudo, da barriera protettrice.
Si lascia andare contro lo schienale della poltrona controllando l’ora.
Sbuffa, per poi lanciare un’occhiata alla porta.
Chiusa, immobile. Ed è allora che capisce, capisce che non ci saranno più quelle mani ad aprirla e dirgli che deve sbrigarsi, che loro sono pronti.
Perché “loro” non sono lì.
È allora che comprende: sì, il suo lavoro è mutato, ed una parte di lui è scomparsa veramente.
Tutto perché Harry non c’è più; perché di lui è rimasto soltanto quel volto, quegli occhi riflessi nello specchio che non gli appartengono più.
Adesso è libero, come se un filo, il quale nemmeno l’altra Premiere era riuscita a tagliare sia stato spezzato.
Adesso lui è Daniel, Daniel nel camerino, Daniel nel presente ed un’altra persona sullo schermo, e Harry nel passato. Solo nel passato.
Va bene, sul serio, va bene perché è così che doveva andare, eppure sente, sente perfettamente che in quel passato non è rimasto solo un nome, una cicatrice a forma di saetta; ed è in quel momento che si rende conto – come se al posto di togliersi gli occhiali gli avesse indossati, come se il bozzolo che aveva reso tutto ciò che possedeva intorno a sé confuso – che Emma e Rupert non si stanno preparando nelle stanze adiacenti, e non verranno a cercarlo.
E, per la prima volta, il presente non comporta solo la libertà da quelle vesti ormai troppo strette, ma anche un senso di vuoto.
Adesso smetto di tediarvi; spero che questa flashfic sia stata di vostro gradimento e vi invito a recensire. c: