Fanfic su artisti musicali > Pink Floyd
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Autore: Semolina_Pilchard    10/09/2013    4 recensioni
Che poi, uno potrebbe dire: che c’azzeccano i Nirvana nella sezione dei Pink Floyd?
Pensieri, emozioni, sensazioni in libertà.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I Pink Floyd.

Alle prese con la loro musica, provo un senso di alienazione, di sospensione... come galleggiare nell’aria, come vivere in un sogno, come camminare in slow motion. Come quando, arrivato finalmente in vetta, con la gelida aria montana sulle guance e, nelle orecchie, il suono del tuo cuore, non rifletti sui grandi interrogativi della vita umana né rammenti la fatica che hai provato per arrivare fin lì, ma ti limiti a riempirti gli occhi delle meraviglie che ti sono offerte, immerso in una pace tanto assoluta quanto innaturale, in un’apnea che riempie i polmoni, in un incredibile stordimento dei sensi. Un percepirsi infinitesimale che, in realtà, è la piena consapevolezza di essere parte integrante di quel Tutto che Loro riescono a cogliere così  bene.
 
Prendiamo High Hopes: l’ultima canzone del loro ultimo album, un commosso addio che sa di libertà, malinconia e grandi speranze, appunto. Un’esplosione di colori, accecanti e pastello, una fusione con le meraviglie della Natura, un quadro di Segantini affacciato sulle montagne. Ogni volta che la ascolto, mi pare di essere inginocchiata sulle rive di quell’endless river che David accarezza con la sua voce di velluto e di trasformarmi io stessa nell’acqua cristallina che scorre, lieve increspatura superficiale, riflesso del sole. Al momento del sublime forever and ever - per sempre, per sempre, per sempre! - percepisco quasi fisicamente la mia metamorfosi in un albero secolare che cresce solitario in mezzo ad un’assolata prateria pullulante di creature: quale migliore rappresentazione dell’infinità della Vita, che questa canzone fa esplodere nell’animo dell’ascoltatore? E poi è come se la lussureggiante Natura che David ha costruito fin lì cadesse in pezzi, esplodesse in un volo di rondine verso il cielo, in un arcobaleno, nel mescolarsi incontrollato di colori su un dipinto ancora fresco; è come se spiccassi un salto verso le nuvole, mano nella mano con le persone a cui voglio bene; è come se, sul prato più verde, gli strumenti musicali continuassero a suonare senza nessuno che li regga, splendida allegoria della Musica in quanto sostanza pura, che si nutre di Vita e dà Vita.
 
Musica evocativa.
 
Musica estemporanea, nel senso più letterale del termine, perché è fuori dal tempo e pone l’ascoltatore fuori dal tempo stesso e da ogni pressione della realtà. Forse è così che si sentono i feti nell’utero materno: creature concrete, ma senza coscienza di sé; galleggianti e sospese nel liquido, parti integranti di esso.
 
Musica uterina.


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Per questo delirio visionario, a proposito del quale vi prego di non farvi domande, sapete chi incolpare. XD

Semolina
  
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