Avvertimenti: I personaggi citati in questo breve racconto, rispettivamente Monkey D. Rufy e Portgas D. Ace, sono di proprietà del mangaka Eiichiro Oda.Il personaggio della Fanciulla del Fuoco, citato in questo breve racconto, è proprietà dell'autrice di fanfiction, Martychan Fantasy.La storia, si collega sia ai fatti avvenuti subito dopo la Saga di Marineford, sia ai due anni successivi ad essa.Fatti e personaggi sono estratti dal manga di Eiichiro Oda : One Piece.
Può volare un pensiero, sin dove la mente umana non può comprendere.
Può ardere un'anima, di un fuoco eterno, come eterni sono i sogni e le speranze di chi
è capace di non smettere mai di credere.
(Il pensiero e la fiamma- cit.di M.Cremonesi)
Freddo.
E’ tutto buio ovunque
l’occhio si posi.
Freddo nelle ossa, freddo
nel cuore, arriva a lacerare anche l’anima. Ogni lento respiro è sangue e
vuoto.
Non sento più il calore.
Quel calore.
Quel sole splendente e
luminoso che irradiava ogni cosa, che dava la vita anche alla terra più arida e
sterile, ora, non lo vedo più, non lo sento più sulla pelle.
Spegnersi nel buio.
Perdersi nel vuoto.
Il freddo lacera la carne,
dilania anche il più forte dei sentimenti.
Quando credevo, che avrei
sempre trovato una strada, quando ero convinto, che a tutto c’era una risposta,
ora so, che mi sbagliavo. Questo freddo, questo buio, e questo dolore che mi
consuma lentamente, ne sono la prova. Non sempre c’è una strada e non sempre
c’è una risposta, altrimenti, quel sole splendente non si sarebbe mai spento.
Quel sole avrebbe continuato a risplendere, a riscaldare il mio cammino, a
trovare le sue risposte e percorrere le sue strade.
Le ossa scricchiolano. Il
freddo apre tante piccole crepe nello scheletro.
Arrendevole, non pongo
nessuna resistenza, e lascio che il mio corpo dall’interno, inizi ad andare in
pezzi, frammento dopo frammento.
Non sento più il calore.
Quel calore.
Perché resistere? Per cosa
vivere, se non sono stato capace di proteggere, né di salvare?
Per la mia ingenuità.
Per la mia stupidità.
Per la mia debolezza.
Per il mio sogno infantile e
ridicolo.
Quel sole si è spento, quel
calore si è dissolto nel nulla, lasciando buio e freddo.
Altre luci si spegneranno a
causa mia, quindi, è meglio finirla qui, ora.
Vuoto.
Buio.
Freddo.
caldo..
Calore?
Dove? Come?
Alzati. Non puoi fermarti ora!.
Chi?..
C’è qualcosa..una piccola
luce, ora la vedo bene. E’ così piccola. Una minuscola sfera gialla e rossa, ma
che brilla, brilla così intensamente che quasi m’acceca. Le ossa fanno ancora male, sento ancora il
freddo, il buio è ancora attorno a me. Forse, questa piccola luce è la mia
follia prima dell’oblio eterno? Vedo un flebile fantasma che mi ricorda i miei
errori?.
Alzati. Non puoi fermarti ora!.
Ancora. Una voce sicura e
ferma. Non riesco a capire se appartenga a un uomo o ad una donna. E’ una voce
strana, che suscita in me sconvolgimento. E’ una voce fuori dal tempo. Sono
dunque impazzito?
Però, nonostante tutto,
provo a darle ascolto. Cerco di muovere le dita della mano destra, ma ottengo
in cambio solo altro indicibile dolore, altro freddo, ed altri spasmi
sanguinanti. E’ tutto buio e vuoto, ma davanti a me, ancora, quella minuscola
sfera brilla, emana calore.
Non è ancora arrivata per te, l’ora di fermarti. Non
puoi, non ancora.
Chi sei? Che cosa vuoi da me?
Finalmente trovo la forza
per parlare, per chiedere, per capire se stò sprofondando nell’abisso dei miei
rimpianti, o se davvero, quella luce è viva davanti a me, e mi stà parlando.
Alla mia debole domanda, essa
risplende maggiormente, esplode, mi acceca completamente. Non vedo più nulla,
ma sento un improvviso e potente calore, ma il mio corpo è ancora freddo da
dentro, le ossa si frantumano ancora, il dolore mi soffoca il respiro. Tento di
aprire di nuovo gli occhi, le palpebre bruciano, ma riesco infine a vedere, e a
provare ancora stupore, incredulo di me stesso, nel constatare che sono ancora
in grado di sentire le mie emozioni. Credevo fossero già tutte morte, e che
presto, lo sarei stato anch’io.
Sento un flebile battito del
mio cuore, che reagisce a ciò che ha davanti. Il mio cuore, batte ancora?
Davanti a me, ora c’è la
luce più intensa e accecante che abbia mai visto, zampilla un fuoco potente
ovunque io posi lo sguardo. Esso mi circonda, mi avvolge, ma io sento ancora
freddo dentro. Solo la superficie della mia pelle lo percepisce debolmente. Da
quel fuoco magnifico, emerge una figura fatta interamente dello stesso,
sinuosa, leggiadra, bellissima, non riesco a smettere di guardarla. Sorride
calorosa. Il suo sorriso è candidamente accecante, splende come nessuna pietra
preziosa potrebbe. I suoi occhi puntano diretti nei miei, e la sento, come se
stesse fluendo in me, cercando la mia anima. Ha gli occhi neri, profondi, caldi
come le più vive braci ardenti. Non credevo che il fuoco potesse avere gli
occhi neri, però..
Ricordo.
Ricordo di aver già visto
quegli occhi neri.
Chi sei? Cosa vuoi da me?
Domando ancora, ma questa
volta, più sicuro, più diretto, completamente affascinato da lei. Ella ride
argentina, il fuoco zampilla e scricchiola gioioso alle sue risa pure e
luminose. Muove la testa allegramente, e la sua fluente chioma di fiamma, si
muove leggiadra fluttuando nel nulla.
Chi sono io? ride ancora guardandomi poi nuovamente negli
occhi.
Io annuisco, distratto dai
suoi diamanti oscuri e danzanti, ancora inconsapevole, che quel flebile calore
che percepivo sulla pelle, ora è penetrato anche dentro di me, e lentamente,
spazza via il freddo, chiude le crepe nelle mie ossa, assorbe il sangue che mi
lacera il respiro.
Io sono colei che vive da sempre nei cuori puri e
coraggiosi. Sono colei che alimenta la fiamma viva dei sogni e delle speranze.
Sogni. Speranze.
Tutto quello che ha portato
il mio sole alla morte. Tutto quello che ha spento per sempre il suo calore,
lasciandomi al freddo.
Stringo forte le mani a
pugno, inconsapevole ancora, che il dolore indicibile che prima provavo, anche
solo nel muovere un dito, ora è dissolto. Digrigno i denti, emetto respiri
profondi e veloci, sento la rabbia accecarmi la mente in un istante.
Che cosa vuoi da me? VATTENE!
Sono qui, perché è in te ora, che albergheranno il mio
fuoco e la mia luce.
PERCHE’?!!! grido rabbioso, disperato, sento le lacrime
pungermi gli occhi.
Strano.
Credevo di averle terminate
da tempo ormai.
Fluttua leggiadra, quasi non
mi accorgo dei suoi movimenti veloci e leggeri. In un istante, le sue esili
braccia infuocate mi cingono per le spalle, sento una sua mano carezzarmi il
capo. Spinge il mio viso ad appoggiarsi al suo petto. Che piacevole calore. Mi
avvolge tutto, mi inebria e dona pace, spazza via la mia rabbia e la mia
angoscia. Cedo al suo abbraccio anche se non lo ricambio. Lascio solamente che
i pugni si aprano e che le mie dita tornino libere e passive.
Mi sento così triste, così
solo, così incapace.
Infantile, ingenuo,
sognatore.
Ridicolo.
Sono qui per te, perché la SUA volontà, desidera
accompagnarti ancora.
Sgrano gli occhi a quelle
parole, il respiro mi manca, tutto è come fermo, improvviso. Temo di aver udito
male, di aver interpretato in maniera distorta quelle parole in me. Ma ella mi
stringe più forte a sé, ride di nuovo, stavolta con profonda dolcezza, e dona
conferma alla mia anima , che immediata, le risponde a gran voce, ancora viva,
di nuovo calda e pulsante, non più fredda, non più in pezzi.
Scioglie l’abbraccio
caloroso che ci legava, e prende il mio volto nelle sue infuocate mani,
ricoprendomi di carezze, di sguardi lucenti e sorrisi abbaglianti.
Io sono la Volontà del Fuoco. E da sempre vivo nei cuori
puri, pieni di sogni e speranze. Sono qui per te, piccolo mio, perché la SUA
volontà desidera accompagnarti ancora.
…..
..
Fratellone.
Amara, accompagnata dalle
lacrime, esce dalle mie labbra, quella tanto amata e preziosa parola.
Ma lui..è morto a causa della mia debolezza. A causa dei
miei stupidi sogni.
NO. ella proclama secca, quasi imperativa.
Ancora, incatena i suoi
splendidi occhi neri nei miei, mi sorride e si china su di me.
Un bacio.
Caldo, caldissimo. Sento le
labbra bruciare, ma non fa male, è piacevole, confortevole, amorevole. Ora ho
caldo, in tutto il corpo brucio, pulsa ogni mia singola vena. Mi stringo a lei,
come alla mia ultima ancora di salvezza, all’ultima luce di speranza. Ricambio
il suo abbraccio ed il suo bacio. La accetto con me ed in me, perché nello spazio
più profondo di me stesso, sento che le sue parole sono vere, e sento, che LUI
c’è. E’ qui con me, insieme a lei, da qualche parte. Quando stacca le sue
morbide e calde labbra dalle mie, rimane con la fronte ed il naso poggiato sul
mio, sorridendomi dolce, passando le sue dita di luce tra i miei capelli. Le
sue carezze mi inebriano, rigenerano le mie ferite.
LUI, è morto perché ti amava. Perché credeva in te e nei
tuoi sogni. Perché eri la persona più preziosa che avesse al mondo. Perché SEI
il suo fratellino.
Stringo maggiormente le
braccia ai suoi sinuosi fianchi, non posso più lasciarla andare via, non
voglio.
Se solo avessi potuto scegliere..Se solo fossi stato più
forte..io..!!
Mi bacia ancora. Non
permette ai miei fantasmi di ferirmi. Lo sento, vuole spazzarli via tutti.
Voglio svelarti uno dei tanti segreti dell’Esistenza,
piccolo mio. soffia leggera sulle mie labbra, non appena,
mio malgrado, le libera nuovamente dalle sue.
La guardo smarrito,
completamente impreparato alle sue parole, ma allo stesso tempo, ansioso,
desideroso di comprendere. Ella poggia nuovamente la fronte alla mia,
carezzandomi di nuovo la nuca, sorridendo. Io sospiro, chiudo gli occhi e
ascolto ogni suo movimento, ogni brivido che il fuoco di cui è fatta, provoca
alla mia anima.
Non si muore mai, completamente! Quando la vita umana
chiude il suo ciclo sulla Terra, una parte dell’essenza di cui essa è fatta,
continua a vivere ancora, anche dopo la morte!
Sgrano gli occhi alle sue
parole. Tremo, non abbastanza saggio per sentirle davvero vere e mie. Ma le sue
carezze, sempre più dolci e gentili, i suoi profondi occhi puri, schiacciano
ogni mio timore.
Allora..mi stai dicendo che..
Tuo fratello vive ancora. Non più ove il tuo sguardo lo
possa raggiungere, ma egli vive ancora! Un giorno lo rincontrerai di nuovo,
piccolo mio. Ma non adesso, non ancora!
La guardo negli occhi più
intensamente. Apro la bocca più volte cercando parole che non vogliono uscire,
perché nate da sentimenti troppo profondi perché il suono semplice della mia voce
possa esprimerli. Ma ella sorride amorevole. Lei sa, lei sa ogni cosa di me.
Ciò che EGLI ha lasciato qui, è la sua volontà. Per te ha
lasciato fiducia, amore e forza. Io sono la Volontà del Fuoco, piccolo mio, e
se me lo permetterai, sarò parte di te, d’ora in poi.
Mio fratello, il mio sole
caldo, è ancora vivo.
Da qualche parte, ove adesso
io non posso andare, lui vive, e so che mi aspetta. Ha lasciato qui, nel fuoco
che ha sempre arso orgoglioso e fulgido in lui, la sua volontà di andare
avanti, di resistere ancora. L’ha lasciato qui, per me.
Andiamo avanti insieme, piccolo mio! La strada umana che
hai da percorrere, è ancora molto lunga, e la morte avrà molto tempo da
attendere. Continuiamo a vivere, e a sognare insieme!.
SI! le rispondo all’istante, deciso e sicuro.
Ed ella alla mia risposa
pronta, ride di nuovo armoniosa, mi stringe nel suo abbraccio infuocato, e
ancora, posa le labbra sulle mie.
Fluisce in me, gentile e
veloce, sento ogni fibra del mio essere bruciare senza dolore, mentre la sua
essenza luminosa mi invade, e prende posto all’interno della mia anima. Il buio
in un istante, mi avvolge di colpo, ma non ho il tempo di temere di aver
immaginato tutto, terrorizzato all’idea del freddo, no. Seguendo immediatamente
il buio, esplode una luce fortissima, che mi costringe a coprirmi gli occhi con
le braccia per la troppa intensità luminosa.
Quando li riapro, la prima
cosa che vedo è l’immenso cielo stellato.
Avverto il lento e regolare
dondolio della Sunny, che segue placida il movimento calmo del mare notturno. Sorrido
con me stesso, mentre mi metto seduto, rendendomi conto, per l’ennesima volta,
di essermi addormentato sulla polena leonina della mia amata nave. Non è la
prima volta, che nei sogni, provo le dolorose emozioni e sensazioni di quando
mi svegliai sul sottomarino di Law. Da quando, ritrovati i miei nakama, ho
ripreso il mio viaggio, spesso nella solitudine del sonno, ho rivissuto i miei
demoni. Ma questa volta è stato diverso.
Lo sento, lo so.
In lontananza, all’orizzonte
tra cielo e mare, una leggera linea rosa comincia a marcarsi, annunciando il
prossimo arrivo dell’aurora e poi dell’alba. Istintivamente, porto una mano al
centro del mio petto, sfiorando con lentezza, la pelle bruciata e cicatrizzata,
che forma la grossa cicatrice a ‘X’. Percepisco nel mio profondo, che qualcosa
in me è cambiato, che non sono più solo dentro di me, come credevo. La sento,
la bella del fuoco, accarezzare amorevole la mia anima, e sorrido, sorrido più
largamente.
Ora il fuoco di mio
fratello, vive dentro di me.
Andrò avanti.
Resisterò ancora, finchè non
avrò realizzato i miei sogni.
Mio fratello è vivo, da
qualche parte. La sua volontà è rimasta qui con me, per restarmi accanto
ancora.
Ed io proseguirò il mio
cammino, lo farò anche per lui.
Ad ogni costo.
La Volontà del Fuoco-The Will of Fire/Fine. (scritto giovedì 27 giugno 2013)
Ciao a tutti,carissimi!! ^_^
Era da più di un anno che mi ronzava per la testa questa breve one-shot! Precisamente, durante la pubblicazione di "Fight for Fire" (per chi non sà di cosa stò parlando, è un'altra mia ff dedicata a One Piece^^) spesso mi fermavo a riflettere, soprattuto quando ero nella fase di scrittura delle one-shot di Fight, dove facevo intervenire il mio personaggio nella Saga di Marineford, salvando Ace e cambiando il corso della storia originale. Ecco, mi fermavo a riflettere alle volte, e non riuscivo a togliermi dalla testa il pensiero di Rufy e di cosa doveva aver provato in quelle terribili circostanze, e anche dopo il suo risveglio sul sottomarino di Law, e la sua disperazione sull'isola delle Amazzoni. B'è, volevo andare più a fondo, volevo scavare dentro la sua anima, volevo provare a capire anche solo una piccola parte di quei momenti e di quel dolore. Non sò se ci sono riuscita!^^''' Questa shot mi è venuta di getto nel vero senso della parola, non ci sono stata a pensare su troppo! Ho lasciato che pensiero e dita sui tasti del computer, si unissero e lasciassero uscire fuori tutto. Non volevo solamente sondare il dolore di Rufy, ma anche provare ad immaginarmi, come sia riuscito dentro dì sè, a trovare la forza per rialzarsi davvero e andare ancora avanti, a non mollare, ma a resistere. Mi sono immaginata allora, un suo momento interiore molto profondo, dove incontra il fuoco puro sotto spoglie femminili, la volontà di un fuoco appartenuto a chi aveva tanto amato e perduto, che tornava da lui per dargli il coraggio e la forza di non arrendersi. Nei due anni successivi Marineford, ho notato che Rufy ha acquisito l'uso di un nuovo potere, un potere che gli permette di far splendere il suo braccio come fosse fuoco, ricordando molto quello che era il potere di suo fratello Ace. Anche da questo particolare ho immaginato questa sua 'lotta interiore'. Il fuoco che continua a vivere, una specie di passaggio di testimone, e la speranza che non è finita dopo la morte, ma che c'è ancora qualcosa oltre.
Spero davvero che questo piccolo racconto interiore, possa darvi lo stesso confortevole calore che ha dato a me, quando ho termitato di scriverlo!^^
Come sempre..un abbraccio grande come il mare!
Martychan^_^