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Autore: midnightxx    10/09/2013    3 recensioni
Shopie Millous, una ragazza con un'infanzia apparentemente felice. Una ragazza a cui era morta la pietà. Nessuno sa la verità fino a che a spiegarla non è il protagonista. Nessuno proverà mai quello che ha provato lei, solo le sue vittime ne hanno assaggiato una parte. Se vi piace l'horror questa storia farà per voi.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sophie era una ragazza allegra con chi la faceva sentire a suo agio, spudorata e aggressiva con chi le dava fastidio, eppure a detta dei parenti e amici aveva avuto un’infanzia spensierata. Era molto magra, alta come le sue coetanee, capelli neri e corti, occhi grandi e marroni che se ti fissavano troppo a lungo ti facevano quasi paura, quasi nessuno osava mettersi contro di lei. Alle medie entrò in brutte compagnie, non facevano altro che picchiare i deboli e rispettare i forti, fumava, beveva e si drogava.
Nessuno però sa quello che succedeva dentro le mura della casa Millous, nessuno lo ha veramente mai saputo, anche se avesse avuto una bella infanzia, l’adolescenza la passò male, molto male. Sua madre la trovarono strangolata in cantina, e suo padre fu l’unico indagato, da allora non fu più la stessa. Oltre che alle brutte compagnie, aveva seri problemi  a mantenere la calma. Un brutto giorno litigò con una professoressa  perché gli aveva dato tre debiti e rischiava di essere bocciata per la seconda volta e quindi costretta a cambiare scuola, il giorno prima dell’esame di recupero trovarono la professoressa uccisa a coltellate di fronte alla scuola.  Le telecamere di sorveglianza ripresero una ragazza con il volto coperto, tutti sospettavano di lei, ma non avevano prove abbastanza per condannarla. Tutti le stavano alla larga, avevano paura, alcuni addirittura avevano cambiato scuola e città. Ogni sera Sophie andava al cimitero a trovare sua madre, andava a casa, suo padre la picchiava e lei uccideva qualcuno. Una sera trovarono il gatto dei vicini con la testa mozzata davanti a casa sua. Non era molto forte e molti ragazzi che erano il doppio di lei avrebbero potuto benissimo picchiarla ma una cosa li differiva da lei, Sophie non aveva paura ad uccidere, non avrebbe perso niente anche se l’avessero scoperta. Non aveva pietà, sembrava una ragazza senza sentimenti, come se fosse stata ad Azkaban.
Un giorno di settembre dei giornalisti fecero un’intervista a dei vecchi amici di Sophie, furono in pochi ad accettare perché molti giustamente avevano paura, quell’intervista uscì nel giornale della sua città, Omagh a nord ovest dell’Irlanda. Questo è quello che è stato riportato dal giornale:
“IL MISTERO DEI MILLOUS
-Salve Alice, tu conosci Sophie giusto?
-Si, molti anni fa eravamo amiche .
-Avevi mai notato qualcosa di strano in lei?
-Si, non era come noi ragazze normali, non giocava lei, se ne stava da sola a uccidere formiche.
-Povera ragazza, mi dispiace per te che hai dovuto conoscere una psicopatica del genere.
- si ho sofferto molto”
La ragazza e tutta la famiglia del giornalista vennero trovati morti pochi giorni dopo l’intervista.
Non furono i soli a morire, Sophie venne trovata impiccata in camera sua, nella scrivania c’era una lettera.
“Il mondo è il posto in cui le persone ti fanno sentire inadatta per poi prendertela con te stessa, facendoti del male, arrivi al punto in cui odi tutto e tutti. Tante volte avrei voluto manifestare la mia rabbia in altri modi ma non ci sono riuscita. Mi dispiace per quelli che ho ucciso anche se mentre lo facevo non mi dispiaceva affatto, ora non darò più fastidio a nessuno. Io invece raggiungerò l’unica persona che forse mi ha voluto bene. Nessuno al mondo mi conosce, e solo ora saprete la verità, sono stata abituata ad uccidere, mio padre mi obbligava, i miei nonni non sono morti per cause naturali, li ho uccisi io per ordine di mio padre, se non lo avessi fatto lui avrebbe ucciso me. Vidi morire mia madre davanti a me, si ora potrete incarcerare mio padre, come ha potuto farlo davanti ai miei occhi di bambina?  Avevo appena sei anni e capivo più di quanto voi possiate credere. Uccisi per la prima volta di mia volontà la mia professoressa e provai gusto nel farlo. Ora che sono morta non soffrirò più, non avevo ragioni di vivere, avrei passato sola il resto della mia vita, mi dispiace ma questo non è vivere. Cari compagni, mi divertivo nel vedervi spaventati, anche se ne avevate tutto il diritto, non ho paura di uccidere lo sapete. Sarete felici ora che non ci sarò più, potrete andare a scuola tranquilli. Dopo tutto quello che ho passato ormai ero priva di pietà verso le persone, non venite al mio funerale, mi prendereste in giro nessuno mi ha mai voluto bene.”
Nascosto sotto il letto c’era un’altra cosa per Sophie molto preziosa, il suo diario.
  
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