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Autore: Dream_world    10/09/2013    5 recensioni
Al ritorno da una missione particolarmente sfiancante, Deidara si ritrova a battibeccare con Hidan, facendo infastidire Sasori, che riesce a separare i due, per poi ritrovarsi a litigare con il proprio compagno di squadra. Dalla storia:
«Ma quanto sei ripetitivo, burattinaio! E ora smettila di irritarmi con queste scemenze prima che io decida di farti esplodere» disse minaccioso il biondo, mettendo enfasi nell'appellativo che sapeva avrebbe infastidito Sasori.
«Non lo faresti...»
«Oh, sì che lo farei!» eslamò Deidara, fermamente convinto di ciò che affermava.
«Non hai capito. Non ci riusciresti a farmi esplodere...»
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Akasuna no Sasori , Deidara, Hidan, Kakuzu | Coppie: Sasori/Deidara
Note: Lime, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Note autrice: Rieccomi con un'altra fanfiction! Stavolta non sono l'unica artefice di questa... cosa (?), ma sono stata aiutata da Shindou_Takuto (Eugenia) che non solo mi diceva cosa sarebbe potuto succedere, ma si metteva pure a recitare le scene per renderle più realistiche... O-okay, ora non vi annoio più, e vi lascio alla storia! 

 

Erano appena tornati al covo segreto dell'Akatsuki che già Deidara e Hidan avevano preso a litigare, come al solito.

Deidara stavolta pareva ancora più infuriato del normale, e così, quando Hidan gli tirò la coda che aveva nei capelli, egli non provò alcuna pietà nel tirargli una delle sue sculturine esplosive, riuscendo a sbalzarlo lontano.

«Certo che sono proprio due cretini, non credi, Kakuzu?» Chiese Sasori, che osservava la scena poco lontano.

«Fino a quando continueranno a portare soldi nel nostro portafogli non mi importerà proprio niente del loro livello di intelligenza.»

«Come dici tu... certo che però Deidara non si sa proprio trattenere...» disse rimuginando Sasori «anzi, sai cosa ha combinato questo idiota la scorsa notte?»

Kakuzu lo guardò incuriosito e gli fece segno di andare avanti.

«Avevamo litigato, come al solito, su quale forma d'arte fosse meglio... Deidara, a modo suo, voleva darmi una dimostrazione delle sue fantastiche doti artistiche, ed ha avuto la splendida idea di far saltare in aria la nostra camera da letto.»

Il compagno lo guardò sconvolto, quasi incredulo, ma rimase lo stesso in silenzio.

«Morale della favola?» sbuffò seccato il marionettista «adesso ci tocca dividere un letto matrimoniale, perché non c'erano più stan-» venne interrotto da un urlo disumano, lanciato, con tutta probabilità, da Deidara.

«Cazzo Hidan, non sono immortale come te! Se continui così, il capo dovrà cercare qualche sostituto, e si infurierà da morire!»

«Sta fermo! Ti devo sacrificare a Jashin!»

«ADESSO BASTA!» Sasori si intromise nella discussione dei due, un po' perchè i loro schiamazzi lo stavano disturbando.

«Tu, vieni con me, e smettila di provocare Hidan con quel tuo modo di fare saccente e irritante!» Disse a Deidara trascinandolo via da lì contro la sua volontà.

Hidan rimase a guardare senza protestare e poco dopo essersi calmato si sedette accanto a Kakuzu.

 

 

 

«Ma si può sapere perchè ogni volta che tu e quel cretino state insieme dovete mettervi a litigare così?» Sasori sospirò, per poi continuare parlando più a se stesso che a Deidara:«Ma cos'ho fatto io di male per meritarmi questo compagno?»

«Ma che vuoi?! Posso fare quello che voglio, ho diciannove anni, io!» rispose Deidara senza rendersi conto che il suo compagno in realtà era ben più anziano di lui.

«Ah, beh, allora... Se hai diciannove anni devi essere proprio un adulto... Ma smettila di fare il cretino, Deidara!»

«Cretino lo dici a qualcun altro, specie di marionettista da strapazzo!» Si difese il diretto interessato, rifiutandosi di definire "forma d'arte" ciò che faceva Sasori.

«Cosa? Marionettista da strapazzo? Imbecille biondo tinto, sembri una barbie!»

«IO SONO BIONDO NATURALE! E poi non assomiglio per niente a quelle terribili bambole che possono piacere solo a te...»

«A me le Barbie non piacciono, vedi.»

«Almeno su una cosa siamo d'accordo.»

«Uhm... non era mai capitato...»

«Già...»

«...»

«... Cosa si fa in questi casi?»

«Forse dovremmo festeggiare...»

«Sono d'accordo di nuovo...»

E si incamminarono verso la loro nuova camera.

 

 

 

Erano appena entrati e avevano appena chiuso la porta quando a Deidara venne in mente un pensiero.

«Danna, di cosa parlavi tu con Kakuzu, mentre io litigavo con Hidan?»

«Spiegavo il motivo per il quale sono arrabbiato con te.»

«Cosa ho combinato?»

«Non so... forse potrebbe riguardare una certa esplosione e un certo letto matrimoniale» disse sarcastico Sasori mentre guardava male il suo compagno di squadra.

«Adesso, da come parli, si potrebbe pensare che sia colpa mia!»

«Ma certo che è colpa tua!»

«Sei un insensibile!» Gli urlò di rimando il più giovane correndo via.

«Cretino, resta qua!»

«Non rompere!»

«Deidara!»

«Che vuoi?»

«Sei un idiota.»

«Tsk, sta parlando, quello serio...»

«Io non faccio saltare in aria la stanza dove devo dormire» Sasori continuò, incurante del pericolo, a stuzzicare il ragazzo che era già abbastanza rosso per la rabbia.

«Ma quanto sei ripetitivo, burattinaio! E ora smettila di irritarmi con queste scemenze prima che io decida di farti esplodere» disse minaccioso il biondo, mettendo enfasi nell'appellativo che sapeva avrebbe infastidito Sasori.

«Non lo faresti...»

«Oh, sì che lo farei!» eslamò Deidara, fermamente convinto di ciò che affermava.

«Non hai capito. Non ci riusciresti a farmi esplodere...»

«E perchè non dovrei?» Ormai il giovane aveva iniziato a scaldarsi, pensando che il rosso lo stesse sottovalutando, come sempre.

«Primo, perchè non riusciresti a centrarmi con una delle tue stupide bombette. Secondo, perchè neanche lo vorresti...» e così dicendo, lo sbattè al muro, bloccandogli i polsi sopra la testa.

«Che cazzo fai?!» gli urlò il biondo, dimenandosi e dibattendosi alla ricerca della libertà.

«Questa è la dimostrazione del primo fatto: non riusciresti a centrarmi».

Detto questo, si avvicinò al volto del ragazzo cominciando a baciargli prima le guance, poi il collo, mentre gli accarezzava dolcemente i capelli lisci.

Deidara, a quel contatto così inaspettato, si irrigidì spalancando gli occhi azzurri.

Sasori si stava divertendo a torturare il compagno con scie di baci umidi che non erano ancora arrivati alle labbra tremanti del ragazzo che a poco a poco aveva smesso di agitarsi cercando di liberarsi dalla presa del più grande.

L'appassionato di esplosivi stava disperatamente tentando di mantenere il controllo, evitando lo sguardo di colui che lo sovrastava in quel momento e quindi si dedicò ad ammirare interessato il soffitto spoglio.

Lentamente, il marionettista si avvicinò alle labbra del compagno, ma non le baciò.

Se la sua intenzione era quella di farlo impazzire, ci stava riuscendo benissimo.

Il cuore di Deidara batteva all'impazzata quando Sasori scostò alcune ciocche bionde dall'orecchio del suo compagno e sussurrò in un soffio che gli fece venire i brividi «Hai ancora intenzione di farmi saltare in aria?»

Non ricevette alcuna risposta da Deidara, che ancora si aggrappava disperatamente all'ultimo grammo di autocontrollo rimastogli.

«Questa, invece» continuò il rosso «è la dimostrazione del secondo fatto: tu, in realtà, non vuoi farmi del male... dico bene?»

«Cosa diamine stavano a significare quei...» chiese, ancora scosso il più giovane.

«Avevo voglia di farlo, volevo vedere come avresti reagito...» rispose tranquillamente il marionettista, con una sorta di sorrisetto sinistro in volto.

«Allontanati, maniaco sessuale!» tornò ad agitarsi Deidara, allontanando Sasori da lui e cercando di riprendere fiato.

«Ma dai, io stavo solo scherzando, non dirmi che te la sei presa!»

«Vattene!» continuò «Se prometti di non molestarmi più durante la notte, ti permetto di restare, altrimenti chiamo Pain e ti faccio trasferire con Zetsu.»

Sasori scoppiò a ridere «Ma che intenzioni credi io abbia? Ti stavo solo provocando... se ti senti così toccato devi essere proprio una femminuccia!»

«Sta zitto, marionetta» ringhiò il più piccolo, scansando colui che si trovava davanti e dirigendosi verso il letto mormorando «Sono stanco, fammi riposare.»

Mentre Deidara si metteva comodo sotto le coperte, Sasori lo raggiunse e si coricò accanto a lui.

«Come mai sei venuto anche tu, che essendo una marionetta non hai bisogno di dormire? Hai ancora strani propositi in mente?» chiese il più giovane mantenendosi ad una distanza di sicurezza dal presunto maniaco.

«Ci permetti che anche io dopo una missione così stressante come quella di oggi abbia voglia di riposare? E poi... no, te l'ho già detto, ti stavo solo provocando, non voglio più parlare di questa storia.»

«Fai come vuoi» borbottò il biondo voltandosi dall'altro lato.

Dopo un paio di secondi che passarono in silenzio, Sasori riprese a parlare.

«Deidara, non è da te coricarti così presto, senza neanche aver cenato...»

«E a te che importa?»

«Mi vuoi dire che hai?» chiese con insistenza il più anziano.

«Niente.»

«Non vuoi parlare?»

«Deduzione brillante, no, infatti, non voglio parlare con te...»

«E come mai? Ti sei per caso fatto saltare la lingua con una delle tue esplosioni?»

«Ah, ah, ah... Molto divertente...» rispose con un tono stanco il dinamitardo «Il fatto è che... sono solo stufo di litigare con te ogni volta che stiamo insieme. E poi, stasera hai passato il limite, non puoi certo prendere a baciarmi e giustificarti con un "ne avevo voglia"!»

«Pensavo ti divertissi a litigare con me.» rispose Sasori senza prestare attenzione alla seconda parte del discorso del suo compagno.

«Certo, a volte mi diverto a vederti arrabbiato mentre discutiamo di arte... Ma, come ti ho detto, oggi è stato diverso, io ci soffro se ti comporti così...» mugolò il più piccolo.

«Mh...» annuì l'altro, con finto tono scocciato.

«Il fatto è che...» Deidara si bloccò di colpo, attirando l'attenzione di Sasori, che lo scrutò attentamente con i suoi occhi color nocciola «Sasori no Danna, tu mi piaci.»

«Cosa?»

«Non farmelo ripetere un'altra volta!»

«No, non intendevo questo, volevo sapere cosa vorrebbe significare che ti piaccio»

«Beh, quando una persona ti piace, diventa una delle più importanti per te, e ti piacerebbe che questo sentimento fosse ricambiato...»

«E quindi?»

«Lascia perdere, idiota!»

Un sospiro sfuggì dalle labbra di Sasori «Anche tu mi piaci, sottospecie di artista fallito.»

Deidara spalancò gli occhi per la sorpresa, e dopo neanche un secondo, si ritrovò a baciarlo sulle labbra appassionatamente.

 

 

Forse, quella del letto matrimoniale non era stata proprio una sfortuna...

  
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