Ogni volta che tornavo a Holmes Chapel trovavo sempre un po' di tempo per fare visita alla costa a ovest della mia piccola cittadina.
Il vento freddo mi investiva come una grande onda e i ricordi tornavano vivi nella mia mente. L'aria pungente di quel freddo novembre mi costrinse a stringermi di più nel mio cappotto marrone ma senza farci troppo caso mi sedetti su quella roccia che ormai conoscevo troppo bene. Il profumo del mare mi riportò a quella sera, quella che non avevo mai dimenticato, quella prima della mia partenza.
Non c'era giorno che io non pensassi a lei, alla ragazza che quattro anni prima avevo abbandonato proprio su quella roccia.
Era proprio da masochisti tornare li ogni volta, ma la stessa aria, lo stesso cielo e lo stesso mare mi illudevano che fosse tutto uguale, che io quella notte non l'avrei lasciata andare, che l'indomani sarei rimasto li con lei e non sarei partito per quel programma che avrebbe cambiato per sempre la mia vita.
Le onde che si infrangevano sulla scogliera sotto i miei piedi mi riportarono a quella sera.

“Harry vuoi darmi una mano con questo fuoco?!” Nick era impegnato a fare qualche scintilla facendo battere insieme due pietre, voleva che fosse tutto perfetto visto che non sapevamo quando avremmo potuto rivederci tutti insieme come facevamo da sempre.
Nonostante settembre fosse iniziato da pochi giorni l'aria fresca si faceva sentire e un falò attorno al quale riscaldarsi era ideale.
“Smettila di fare il boy scout e prendi l'accendino!”
Nick prese al volo l'accendino verde che gli lanciai e mormorando qualche insulto sul perché non glielo avessi dato prima si rimise a lavoro.
Io ero incantato dalla bellezza del mio mare, quel mare che aveva fatto da spettatore alla mia adolescenza. Non l'avrei dimenticato qualsiasi cosa fosse successa, come non avrei dimenticato i miei amici. Ormai erano arrivati tutti mancava solo lei.
Una sagoma esile apparve da lontano con i capelli biondi che le ricadevano sulle spalle.
D'istinto gli andai in contro e il vestito blu che indossava faceva un meraviglioso contrasto con il cielo ormai rosso per il tramonto. Allison mi lanciò le braccia al collo ma si staccò quasi subito, la sua timida espressione lasciava intravedere quanto fosse pentita di quel gesto, forse perché voleva farmi sentire quanto sarebbe stata forte anche senza di me.
Io però non ce l'avrei fatta, non avrei potuto amare un altra ragazza come amavo lei, non avrei potuto desiderare altre mani tra i miei capelli o sul mio corpo.
Avrei voluto sempre e solo lei.
Allison mi distrasse dai miei pensieri e si avviò verso il falò che ormai era pronto solo per noi.
Seguì a distanza la figura della ragazza che amavo sapendo che quella sarebbe stata una delle poche volte che l'avrei vista.

Il cielo si era scurito e il sole infuocato aveva lasciato spazio alla luna che adesso stava sopra di noi immobile circondata da milioni di stelle. Durante la cena a base di schifezze comprate al market più vicino Allison mi era stata lontana e non mi aveva rivolto neanche una parola, soltanto qualche occhiata piena di tristezza. Mi stava spezzando il cuore, non volevo lasciarla andare ma non sapevo come rimediare.
Tutti gli altri erano immersi in una conversazione dove Nick raccontava delle sue imprese da eroe durante la nostra settimana in montagna, io mi alzai facendo bene attenzione a non farmi notare dai miei amici. Ci riuscì bene perché nessuno mi seguì, nessuno a parte Allison.
Avevo aspettato tutta la sera prima di parlargli, mi ero preparato pure un discorso convincente per dirgli che avremmo potuto continuare la nostra storia a distanza, che le sarei stato fedele perché non desideravo altro che lei. Ma appena mi raggiunse sulla nostra roccia mi dimenticai tutto.
Mi faceva sempre quell'effetto quando mi era vicina,sparivano i problemi a casa, i pessimi voti a scuola, le litigate con mia sorella e tutte le stronzate su questa terra. C'eravamo solo io e lei, niente di più.
“Quindi domani parti ?” disse con un filo d voce.
Sperava in una risposta negativa,lo sapevo, ma il mio “Si” arrivò forte e deciso.
La delusione si impossesò del suo viso ma si sforzò di farmi un sorriso tirato. Non riuscivo a guardarla negli occhi così mi voltai a fissare il nulla.
Il silenzio venne interrotto da un altra sua domanda: “E i ragazzi sono simpatici?”
I volti dei miei quattro nuovi compagni mi apparvero nella testa e ripensai alle risate che ci eravamo fatti negli ultimi giorni passati insieme.
“Si, diventeremo ottimi amici, sono dei ragazzi speciali.”
Sapevo che dovevo dire altro, sapevo il perché ci trovavamo li: dovevamo stabilire cosa sarebbe successo.
Così non sapendo cosa dire mi voltai verso lei e cominciai a dire “Allison, io..”
Ma appena i suoi occhi azzurri incontrarono i miei mi ricordai la nostra prima volta, quando dopo tante incertezze,guardandola negli occhi, le avevo detto che l'amavo e lei mi si era praticamente lanciata al collo dicendomi che si sentiva pronta per condividere proprio tutto con me. Mi ricordai come piano piano c'eravamo tolti i vestiti e come la paura mi invase mentre entravo dentro di lei.
Mi ricordai le sue lacrime sostituite subito da un sorriso, delle sue mani intrecciate tra i miei ricci, delle nostre gambe che si sfioravano, dei suoi gemiti quasi sussurrati, dei suoi piccoli e rotondi seni sotto le mie mani, dei suoi baci sul collo e dei leggeri rossori che mi aveva lasciato sulla schiena graffiandomi con le unghie.
Mi ricordai di quanto fosse bella distesa nuda sul mio letto mentre dormiva. Mi ricordai di aver pensato che quella fosse la donna della mia vita.
La voce di Allison però mi riportò al presente, vedendo che non continuavo a parlare cominciò lei a dirmi cosa pensava.

“Harry non posso chiederti di rimanere qui con me, siamo troppo giovani e io non ti lascerei mai buttare all'aria l'occasione della tua vita. Ma posso assicurarti che io ti aspetterò, perché al mio fianco non posso sopportare la presenza di nessun altro. Se mi ami davvero come dici Harry non sarà difficile neanche per te rimanermi fedele. Ci vedremo molto meno, questo è vero, ma chi dice che le relazioni a distanza non possono funzionare ?”
Si prese qualche secondo per riprendere fiato, le lacrime cominciarono a scendere come cascate sulle guance rosate e con voce tremolante continuò: “ Harry io ti amo, ti amo davvero con tutta me stessa e mi sentirei persa se tu mi lasciassi. Non posso immaginare la mia vita senza te e anche se non ti avrò vicino ogni giorno, se non potrò baciarti ogni volta che vorrò a me va bene, mi basta sapere che ci sarai, solo questo.”
Era quello che volevo dirle anche io, ma le parole non mi uscivano, avevo la gola secca e faticavo a respirare.
Ci stavamo fissando, le lacrime sul viso della mia Allison non davano segno di voler fermarsi e io non riuscivo a parlare.
“Harry..”
Mi stava pregando di risponderle, di dirle qualsiasi cosa ma io me ne restavo li a fissarla.
Lei non potè più resistere al nostro scambio di sguardi così si alzò e scappò portandosi via il mio cuore.

Rimasi li a fissare l'oscurità per non so quanto tempo e quando mi girai c'era solo Nick ad aspettarmi, in silenzio e fissandosi le punte dei piedi.
Mi alzai e mi diressi verso di lui. Durante il viaggio verso casa non fece domande. Nick sapeva quanto amassi Allison e quanto stessi soffrendo in quel momento.
La macchina si fermò davanti a casa mia, quella casa che l'indomani mattina avrei abbandonato come tutta la mia vita a Holmes Chapel.
“Quindi fratello dobbiamo salutarci ?”
Mi girai verso di lui, con il sorriso più falso del mondo sul viso.
Lo abbracciai, così tanto da sembrare che il tempo si fosse fermato. Senza dire altro scesi dal pick-up di Nick che abbassò il finestrino e mi augurò buona fortuna.
“Spaccherai il mondo fratello, ma ricordati di presentarmi qualche supermodella che ti girerà intorno. Infondo me lo devi, no?”
Non so con quale forza ma gli sorrisi, e stavolta era un sorriso vero. “Mi ricorderò sempre di te Nick. Saluta gli altri, ci sentiamo presto.”
Aprì la porta e entrai in casa sapendo già che non avrei chiuso occhio quella notte.
Infatti per la prima volta nella mia vita piansi tutta la notte.

“Ogni volta che vengo qua mi immagino sempre di trovarti”
Una voce dolce che conoscevo troppo bene mi risvegliò dal mio ricordo.
Allison.
Quella voce che per quattro anni mi ero sognato, quella voce che avevo desiderato di sentire più di ogni cosa, che mi era mancata da morire. Non mi girai, sentivo che si stava avvicinando per sedersi con me come quella fottuta sera.
“Non pensavo che un giorno ti avrei trovato davvero” disse con sorriso.
L'avevo già persa una volta, non potevo rischiare di sbagliare di nuovo standomene zitto come un emerito idiota.
Così le chiesi: “Vieni spesso qua?” senza guardarla, non ce la potevo fare.
“Almeno due volte a settimana, mi rilassa, mi fa sentire protetta, mi fa stare bene” non sentivo più il suo sguardo su di me. Fissava il mare, come me.
“Ogni volta che torno a casa vengo qua.” Gli dissi quasi sussurrando.
“Perchè?” mi stava fissando di nuovo e stavolta non potei fare a meno di incatenare il mio sguardo al suo.
Presi tutto il coraggio che avevo e le dissi quello che dovevo dirle quella sera.
“Perchè mi ricorda te, direi che tutto mi ricorda te. Non so perché quella cazzo di notte sono rimasto in silenzio, ma Allison te lo giuro ti ho sempre amato e non ho smesso neanche un secondo di farlo. Ogni canzone che parla d'amore, mentre la canto la dedico a te, perché da prima di quella dannata sera e dopo sei diventata il centro del mia esistenza. Sei libera di credermi o no ma io ti amo ancora, se è possibile anche più di prima!”
Non staccavamo gli occhi l'uno dall'altro ma il suo viso non traspariva nessuna emozione.
Dopo qualche secondo, minuto, ora o anni, non so definire quanto tempo fosse passato, finalmente parlò.
“Mi sono immaginata ogni singolo giorno questa conversazione,sai ? E ho pure sperato che mi dicessi queste cose. Io quello che ti ho detto lo sentivo davvero ed è per questo che non mi sono impegnata con nessuno negli ultimi quattro anni. Non che non ci abbia provato, ma il problema era che non era Harry Styles. Nessuno era come te Harry. Ma ogni volta che vedo la tua faccia sulla copertina di una rivista con una ragazza nuova, secondo te come mi sento? Non sai quanto vorrei credere alle tue parole, ma come faccio?”
Proprio non capiva..
“Allison nessuna di queste 'storie' è durata perché nessuna eri te.”
Continuava a fissare il panorama davanti a noi, si aspettava che continuassi.
“Io ti appartengo Allison, da sempre e per sempre”

Finalmente tolse lo sguardo dal mare e dopo millecinquecentouno giorni mi lanciò le braccia al collo e sentì di nuovo le uniche labbra che volevo sentire sopra le mie.

Salve a tutte bellezze,
dopo più di un anno passato da lettore su Efp ho deciso di pubblicare la mia prima OneShot.
È da tanto che la tengo nei meandri più nascosti del mio computer e oggi l'ho ritrovata, ho cambiato qualcosa e mi sono decisa a pubblicarla.
Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, accetto tutto, complimenti e offese perché fa schifo, ma non fatemi tanto male visto che è la prima ahah.
Un bacione a tutte e spero di sentire i vostri commenti,

       
                                                                                                                                                __CigaretteAndValentines