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Autore: taisa    17/03/2008    17 recensioni
Considerazione su Bulma e Vegeta fatta da un punto di vista molto particolare.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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RIFLETTENDO SU DI NOI

RIFLETTENDO SU DI NOI

*

Lei è Bulma Brief.

La conosco da… bè da una vita.

L’ho vista ridere, piangere, soffrire e divertirsi.

L’ho vista appena sveglia la mattina o alla sera tardi prima di coricarsi.

L’ho vista crescere, innamorarsi, diventare madre.

Eterna disordinata e ritardataria, mai una volta che la sua organizzazione mentale le permetta di dare un senso logico alla sua quotidianità.

Infondo si sa, gli scienziati non hanno mai un ordine preciso di fare le cose.

Sempre con la testa tra le nuvole ed immersi in fantastici pensieri.

Lei non fa eccezione.

Bulma, per quel che la conosco, è una sognatrice.

Fin da bambina l’ho ammirata immergersi nei suoi sogni sospirando per un principe azzurro immaginario o per una romantica storia che la sua testa stava creando.

Forse non è il genere di disordine mentale tipico degli studiosi, ma anche lei sa applicare il suo genio.

Numeri e calcoli apparentemente impossibili per lei sono un giochetto.

Non lo diresti mai a guardarla.

Fisicamente è una bella donna, troppo bella per credere che passi gran parte della sua giornata dietro macchinari complessi, cavi elettrici e bulloni.

Personalmente non l’ho mai vista, nel suo laboratorio, ma spesso ne parla.

La sera, prima di addormentarsi, racconta dei nuovi motori e delle nuove invenzioni che ha creato durante il giorno.

E parla, Bulma Brief, eccome se parla.

Lei è il tipo di donna a cui piace essere ascoltata.

Ammettendo, peraltro, che fin da ragazzina ascoltare la sua voce è sempre stata una sua prerogativa.

A volte parla anche con me.

È vanitosa, non lo si può negare, le piace stare al centro dell’attenzione, le piace essere ammirata; sa di essere una donna avvenente.

Lui è Vegeta, il principe dei Saiyan.

È entrato nella sua vita con prepotenza, come un uragano.

Un uragano silenzioso, ma impossibile da fermare.

Di lui non so quasi nulla, parla poco di sé, ma riesco a conoscerlo tramite il suo sguardo.

Lo scorgo spesso, appena lei si volta, guardarla come se la vedesse per la prima volta.

Lo fa di nascosto, per non essere scoperto, nemmeno da lei, soprattutto da lei.

È un uomo misterioso e dallo sguardo un po’ triste, ma devo ammettere che con gli anni l’ho visto cambiare.

Posso solo guardarlo da lontano, non si avvicina mai a me, ma, riflettendo, capisco che i suoi occhi non hanno più quella solitudine che cercava di nascondere quando lo vidi per la prima volta.

Era un alieno, quando è arrivato, ora è più simile ad un terrestre.

Almeno è ciò che sostiene Bulma quando ne parla e, lui, sembra confermare con i suoi silenzi.

Li ho visti insieme, un mucchio di volte, li ho visti felici, tristi o arrabbiati.

Li guardo addormentarsi insieme, tutte le sere; li vedo svegliarsi, ogni mattina, darsi il buongiorno e cominciare la giornata.

È ciò che sono, la loro routine, ed io il osservo, posto sul tavolino mentre rifletto sulla loro vita.

Altro non posso fare, infondo, sono solo uno specchio.

*

*

FINE

  
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