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Autore: Raphalo    11/09/2013    0 recensioni
Qui, nella moderna vecchia Italia, i ragazzi come me sono in vacanza e io sto passando delle giornate piuttosto tranquille.
Proprio per questo non posso fare a meno di pensare a moltissime cose, fatto che, come sai, succede spesso quando non si ha niente da fare, o di sera quando la nostra mente viaggia così veloce che la realtà riesce a ritornare solo grazie alla mattina.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Caro Simon,
Per cominciare ti vorrei chiedere come va in questo periodo, perché la nostra corrispondenza era ferma ormai da molto tempo.
Sei felice in famiglia? Se per qualche motivo non lo fossi, ricordati, come dice una mia amica, di non fare sforzi e  di non studiare troppo, te lo proibisco, per il tuo bene. Non impegnarti troppo nelle cose che non ami e che non ti rendono sereno.
Qui, nella moderna vecchia Italia, i ragazzi come me sono in vacanza e io sto passando delle giornate piuttosto tranquille.
Proprio per questo non posso fare a meno di pensare a moltissime cose, fatto che, come sai, succede spesso quando non si ha niente da fare, o di sera quando la nostra mente viaggia così veloce che la realtà riesce a ritornare solo grazie alla mattina.
Sì, è vero che ti ho detto che riflettere troppo a volte mi rattristisce, ma è impossibile essere tristi d’estate.
No, non per la spiaggia, per la discoteca, per il costume nuovo.
L’estate è una rinascita. Puoi diventare una persona diversa ogni giorno, puoi dormire per una notte con la testa al posto dei piedi, o per una notte puoi non dormire proprio o ancora scegliere stare tutto il giorno con un berretto di lana,perché è bello.
Ma perché ti parlo dell’estate? Perché secondo me è questo che pochi solamente riescono a fare, oggi: vivere con originalità e semplicità.
Tu, ma non solo tu, mi diresti (perché anche se ci vediamo poco ti conosco) che per te l’estate è stupenda perché finalmente puoi condividere in un social network una foto del tuo fisico con tanto di tartaruga.
Mi confidavi entusiasta che i momenti migliori delle tue settimane in vacanza sono quelli passati dentro i negozi a spendere soldi per prodotti che probabilmente non servono.
Scusa il discorso, che a te sembrerà affrettato, scontato e ribelle, come d’altronde tu reputi tutti i miei ragionamenti.
Scusa se do sempre la colpa alla società come solo un vecchio militante in pensione sa fare, ma credo che accendere e spegnere, come farebbe un elettricista fanatico con una lampadina, sia principalmente la cosa che preferisco di giugno e degli altri mesi estivi.
Perciò, andiamo dritti al punto.
 Sarò sincera con te: come diceva Mohamed Ali, vola come una farfalla, pungi come un’ape. Nella scorsa lettera hai scritto una cosa che mi ha lasciato spiazzata. Una tua semplice frase che mi ha fatto leggermente imbestialire.
Così mi sono affrettata a risponderti perché penso che tu ti sta buttando via e anche se non capisco come tu faccia a capire una lettera di quello che dico, visto che scrivo in italiano, io ti farò cambiare idea.
Tu hai detto che “i tuoi genitori ti avrebbero lasciato comprare un ipad” e che finalmente “saresti stato libero”.So che è una sciocchezza, ma mi permetto di dissentire, come disse Gandhi. O almeno lo pensò.
Comincerò con un semplice esempio. Ti rammenti, per caso, l’odore di inchiostro dei libri che leggevi da bambino? Oppure le tristi “pagine” digitali dell’ ebook te l’hanno fatto dimenticare?
Renditi conto, amico dell’est europeo, che i nostri coetanei in indonesia devono lavorare dieci ore al giorno per farci avere del tonno in scatola eppure sono forse più felici di noi, perché sanno cos’è importante, non sono schiavi di cibo, oggetti elettronici, vestiti firmati, perciò sono liberi.
Amico caro, la libertà dell’uomo è davvero diversa da quella che credi tu. Sei libero di avere un ennesima scatoletta luminosa che fa foto, video e che naviga su internet? Io non credo. Non è forse meglio raccogliere le immagini con la nostra mente? Molto più libere, molto più vere. Tu sei, al contrario, schiavo del capitalismo. Esattamente come spartaco, con la differenza che tu non cerchi di scappare dal tuo padrone.
Ti vorrei far riflettere su questo: io penso che, non si sa per arricchire i ricchi o semplicemente perché era inevitabile, ma dagli anni quaranta, un’impercettibile ventata oscura ha influenzato e cambiato tutto il mondo, e noi, come grano in un mulino a vento, siamo riusciti solo ad assecondarla.
Come una camicia di forza, il mercato e la globalizzazione hanno avvolto il giovane mondo e i suoi abitanti, come una bolla li hanno imprigionati e li hanno resi smaniosi di comprare, consumare…non sei d’accordo?.
Ecco, solo questo volevo dirti. Esci dalle tue convinzioni.
Strappa queste cinghie che ci rinchiudono con il coltello della tua vera libertà.
Speranzosa di averti distratto dalla monotonia delle tue giornate
 sempre con affetto la tua amica italiana
Anna
 
  
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