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Autore: Shadow Eyes    17/03/2008    5 recensioni
Non è mai troppo tardi per accorgersi che c'è sempre una persona speciale che ci fa sorridere. Questo, a Sakura, l'ha sussurrato il vento.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno | Coppie: Naruto/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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A Whisper in the Wind
A Whisper in the Wind




Let the wind blow through your heart
For wild is the wind, wild is the wind
David Bowie, “Wild Is The Wind”





L’aurora aveva appena illuminato con i suoi raggi dorati Konoha e le sue strade polverose, quando un piccolo stormo di pettirossi ci svolazzò sopra riempiendole di un cinguettio allegro. Un pettirosso stanco, si posò con grazia su un davanzale, continuando a cantare imperterrito finché lo schianto di un libro contro il vetro della finestra non lo fece fuggire via spaventato.
Odio la mattina…
Sakura non si era svegliata affatto di buon umore. Schiuse gli occhi verdi ancora offuscati dai sogni e scese con estrema lentezza dal letto, gettando un’occhiata rapida al caos che regnava sovrano nella sua stanza. Afferrò una maglietta e un paio di pantaloncini e se l’infilò; poi si spostò davanti alla specchiera e si pettinò con cura i corti capelli chiari.
Posata la spazzola, fissò il suo riflesso nello specchio e vide una giovane ragazza magra che ricambiava, quasi con una certa ironia, il suo sguardo corrucciato.
Nemmeno quando ho un giorno di riposo, riesco a dormire…
L’incubo di una schiena che si allontanava e della sua mano tesa in un vano [patetico] tentativo di fermarla, la tormentava ogni notte da ormai quasi più di tre anni.
« Sasuke-kun… » disse a denti stretti, quasi a voler trattenere in bocca almeno l’amaro del suo nome.
Si alzò e uscì in silenzio dalla sua stanza, chiudendosi con delicatezza la porta alle spalle, e si incamminò per le strade del suo paese guidata da un richiamo mormorato dal vento. Il coprifronte abbandonato sulla scrivania.
In poco tempo raggiunse il bosco che portava al campo d’addestramento del gruppo Sette circondato dalla bruma leggera.
Si incamminò tranquilla in quella foschia con i pensieri che le camminavano a fianco. Le piaceva perdersi in quel piccolo ambiente ovattato dove la solitudine e la stanchezza dei giorni passati le scivolavano via come gocce di pioggia.
Un lieve brivido le percorse la schiena ed una scintilla di ricordo le brillò chiara nella mente.

Era distesa sull’erba e stava osservando a bocca aperta il cielo stellato che la sovrastava. Gli unici rumori che poteva sentire erano il lieve fruscio dell’erba che le solleticava le braccia, il soffio del vento sulla sua pelle ed il respiro regolare di Naruto, Sasuke e del maestro Kakashi che giacevano addormentati già da un bel po’.
Ricordava perfettamente ogni singola sensazione, perché, quella notte, era felice, e non riusciva nemmeno a spiegarsene il motivo.
Il ricordo, poi, di dissolse, e ne apparve un altro in cui una figura scura le dava ostinatamente le spalle.
« Sasuke-kun, io ti amo!! » gli aveva urlato tra le lacrime con quanto fiato aveva in gola.
Lui era rimasto immobile lì, senza batter ciglio, e poi era svanito in una nuvola di polvere, apparendo all’improvviso alle sue spalle. Lei [Addio,] era sorpresa e spaventata allo stesso tempo e a stento trattenne un singhiozzo [Sasuke-kun…].
Non un sorriso, né un abbraccio; ma solo un semplice “grazie” sussurrato roco nel suo orecchio poi, i sensi le si intorpidirono e l’oscurità la inghiottì completamente.
I ricordi confusi, poi, le si diradavano di fronte ad un viso sicuro che le sorrideva e una frase che le aveva stretto il cuore.
« Lo riporterò indietro, questa è una promessa Sakura-chan! »
« Naruto… mi dispiace doverti fare aspettare, ma la prossima volta lo faremo insieme! » gli aveva risposto lei, molto più sicura [illusa] e felice.

Insieme…
Camminava a passo lento, osservando le fronde degl’alberi e ascoltando il vento sussurrare tra loro. I suoi bei occhi silvani umidi per la nostalgia. Ricordava ogni singola volta che aveva percorso quel bosco circondata dagli schiamazzi di Naruto e dai silenzi di Sasuke. Il suo Sasuke. La roccia del gruppo in cui cielo e terra si fondevano per formare il ninja perfetto. Nessuno, però, s’era mai accorto che quella roccia era percorsa da tante piccole fratture che l’avevano portata inevitabilmente a frantumarsi.
Hai rovinato tutto…
Strinse i pugni fino a farsi sbiancare le nocche mentre si mordeva il labbro che le prese a sanguinare.
Perché? Perché!?
Sollevò gli occhi e si asciugò con rabbia una lacrima. Piangere non era permesso ai ninja. Mostrare le proprie emozioni ed i propri sentimenti era segno di debolezza; così le avevano insegnato all’Accademia.
Improvvisamente udì un fruscio fra i tronchi e istintivamente portò la mano alla sacca dei kunai estraendone uno e portandoselo davanti al petto.
« Ma che…!? »
Arancione. Fu tutto ciò che vide dinanzi a se prima che una giacca le si schiantasse sul volto stupefatto; sapeva di ramen. Ora, non aveva più dubbi.
Naruto…
Sakura percorse rapidamente il resto del bosco arrivano nel grande prato che ospitava il loro campo d’addestramento. Al suo centro si stagliava nitida una figura che dormiva beatamente sdraiata sull’erba, con le mai intrecciate dietro alla nuca.
Gli si avvicinò in silenzio, legandosi ai fianchi la giacca e, quando lo raggiunse, si fermò a contemplarne il volto addormentato.
I lineamenti abbronzati, la bocca rilassata e leggermente aperta, gli occhi di quell’azzurro intenso chiusi.
« Strane, a volte, le coincidenze… » bisbigliò intenerita.
Poi un particolare le saltò all’occhio: le guance segnate dai quegli curiosi baffi stavano lentamente arrossandosi.
Non sarà che…!?
« Naruto… »
La sua voce minacciosa fece vibrare l’aria ed impallidire il ragazzo, che strinse le palpebre conscio delle conseguenze. Era sveglio, il maledetto.
« Sei il solito idiota! » ruggì lei, tirandogli un calcio nello stomaco.
Naruto si raggomitolò su sé stesso, stringendosi con un gemito la parte lesa.
« E tu sei la solita violenta, Sakura-chan! Stai diventando uguale alla vecchia Tsunade! » le disse con un broncio infantile.
Sakura schioccò la lingua e si lasciò cadere sull’erba accanto a lui, che sussultò portandosi le braccia incrociate davanti alla faccia.
« Tranquillo, ho finito. Per il momento. »
Naruto la fissò interdetto per qualche istante, poi decise che non c’era davvero più nulla da temere e si sdraiò con un ghigno.
« Cosa ti hai portata qui a quest’ora, Sakura-chan? »
« … Il vento. »
« Eh? »
Naruto le lanciò un’occhiata incredula ma Sakura non si voltò a guardalo. Aveva un’espressione assorta e lo sguardo lontano. [Troppo lontano]
« C’erano qualcosa di strano nell’aria, stamattina. Tutto qui. » terminò lei. « E tu, invece, perché sei qui? »
« Uno stramaledettissimo passerotto ha deciso di farmi da sveglia! » grugnì Naruto stizzito.
Sakura scoppiò a ridere.
« Be’? Cosa c’è di strano? La tua scusa del vento mi sembra ancora più improbabile della mia. » borbottò lui voltandosi verso gli alberi.
« Scusa, scusa! » ridacchiò lei, « Ma la tua sveglia ha fatto doppio turno, a quanto pare! »
« Oh? »

Naruto roteò gli occhi verso di lei e la vide ridere con gli occhi verdi luminosi. Amava vederla sorridere. Amava tutto di lei. Forse un po’ meno i suoi sbalzi d’umore, ma a quelli c’aveva ormai fatto l’abitudine.
« Questo è dunque il volere del destino! » esclamò lui scimmiottando alla perfezione Neji. Sakura continuò a ridere divertita. « Che ne dici se andassimo a mangiarci del ramen all’Ichiraku così, tanto per festeggiare? »
« Mangiare ramen alle quattro del mattino? » balbettò Sakura che, però, dovette arrendersi di fronte al suo sguardo da cucciolo, « … Ah, perché no? » acconsentì infine, « Ma solo se offri tu! »
« Eeeeh!? Ma Sakura…! » tentò lui con poca convinzione.
« Non accetti? Be’, allora niente da fare! » disse lei con un ghigno altezzoso stampato sul volto.
« Nossignore, offro io! » disse Naruto estraendo dalla tasca il suo portafoglio a forma di rana. « Andiamo? »
Saltò in piedi con un agile colpo di reni e le tese la mano calda. La guardò tendere le dita verso le sue Ehi, ma quella era la sua giacca?
Sakura si tirò su, ma non lasciò andare la presa sulla sua mano.
« Naruto… »
Fu un attimo, e Naruto si ritrovò strattonato in avanti, e poi circondato dalle braccia candide di lei, che lo strinse in un abbraccio pieno di affetto.
« Grazie… » fu quello che gli disse con la voce leggermente incrinata.
Il ragazzo chiuse gli occhi per godersi a fondo quella sensazione di tepore e la strinse a sé con un sorriso, mentre il vento soffiava attorno a loro circondandoli con petali di viola.
Sento di doverti ringraziare, amico…










.:~*~:.

Eccomi di nuovo qui, con una NaruSaku questa volta (quei due li adoro *.*). Non so se sono riuscita a rendere bene l’idea del vento. In realtà a volta ci capita di essere guidati da qualcosa intrinseco che potrebbe anche essere il vento, il destino o che dir si voglia… io ho cercato sviluppare quest’idea che mi ronzava già da un bel po’ nella testa. Un po’ sdolcinata? Be’, oggi sono particolarmente di buon umore…
Comunque Sakura ringrazia Naruto perché riesce sempre a farla sorridere con il suo atteggiamento simpatico e a volte infantile e per tutto quello che ha sempre fatto per lei.
Bella? Semplice? Noiosa? PATETICA!? Fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione, mi raccomando!! ^____________^

See ya,

Shadow Eyes
  
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