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Autore: Sonia_bff    11/09/2013    2 recensioni
Una giornalista che cerca la sua opportunità per andare finalmente allo step successivo: la televisione. E quale occasione migliore se non un articolo da prima pagina sulla giornata di apertura delle olimpiadi di londra? Ma in un evento così grande non può certo filare tutto liscio, no? Riuscirà Liz a sfondare?
Genere: Avventura, Comico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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INVIATA SPECIALE
26 luglio 2012
Dunque, vediamo. Occhiali? Ci sono. Carica batterie cellulare? C’é. Macchina fotografica più carica batteria correlato? Ci sono. Notebook? Presente. Valigia? Fatto. Biglietti? Ci sono anche loro. Cellulare? Ovviamente c'è. Ipad? È qui. Chiavi? Sono giù in salotto. Quindi manca solo la conferma di prenotazione dell'hotel, il passaporto e i block notes in caso di evenienza o appunti. Il registratore l'ho messo in valigia. Ok, i soldi sono nel portafoglio ma meglio controllare. Ah! Accidenti dirmelo un giorno prima no eh? Ma figurati se quel simpaticone del capo si disturba a dirmi che devo andare in Inghilterra per scrivere un articolo sulla cerimonia di apertura delle Olimpiadi. E come si è scusato?! Ah ma tanto vai in Inghilterra mica in India. Ah certo, perché andare oltremare con un giorno solo di preavviso è tanto comoda. Ma che mi sto lamentando a fare? Tanto non cambia niente. Ricapitolando, cosa dovevo cercare? Ah si, i soldi. Dunque, se non sbaglio quel pazzo del mio capo si era almeno sforzato di procurarmi un minimo di cambio euro-sterlina. Mi sembra il minimo. Mi ha dato 300£, vedrò di farmeli bastare. Dopotutto sto via tre giorni. Pensandoci però un po mi dispiace, potevo approfittarne per chiedergli di finanziarmi qualche giorno in più per eventuali “scoop-post-evento”. Si certo, sogna Liz.
Va bene ora devo solo vestirmi, riuscire a fermare un taxi, arrivare in aeroporto in tempo, check-in e poi posso riposarmi e iniziare a scrivere questo benedetto articolo. Et voilà.
< Taxi!! > urlo sbracciandomi sul marciapiede. Almeno è una bella giornata, di solito con la fortuna che ho, mi ritrovo inzuppata tutte le volte che sono in ritardo. Speriamo sia di buon auspicio per il resto del viaggio.
Mi sorprende che oggi non ci sia traffico. Milano normalmente in questi giorni è un caos totale, sembra di essere all'inferno. Gente che parte, gente che torna, gente che deve semplicemente andare al lavoro e gente che non sapendo cosa fare decide di prendere la macchina e farsi un tour in mezzo a quel meraviglioso grigio-grattacielo che caratterizza la nostra beneamata città, ovviamente bloccando ancora di più la circolazione.
< Siamo arrivati signorina > mi risveglia l'autista dai miei acidi pensieri mattutini. Mi sa che devo iniziare a prendere la camomilla più spesso, sto diventando peggio di una vecchia pettegola.
Ringrazio e pago e mi reco in fretta e furia all' aeroporto Milano-Malpensa., anche chiamato Ade-in-terra
Dunque vediamo... volo diretto a Londra delle 14:30... ah si trovato! Gate 21. va bene Ora andiamo tranquillamente al bar a prendere un caffè aspettando che si facciano le 2 e mezza...
Magari potrei approfittarne per impostare la pagina dell'articolo. Perchè no, chi ha tempo non aspetti tempo giusto?
Ok vediamo... si potrebbe partire così...             
Londra 2012, si va in scena!
Perfetto! Ora sottotitolo: eccoci arrivati alla tanto attesa apertura dei Giochi olimpici di London 2012. Alle 21 precise del Big Ben è iniziata quella che si preannuncia una delle più spettacolari e seguite edizioni di sempre.
WOW. Di solito devo scriverlo tre volte, questo caffè é fantastico. Chissà magari se invio anche qualche foto ben riuscita al capo mi dà un extra. Non sarebbe male.
“Chiamata per il volo Milano-Londra, i signori in partenza sono pregati di avviarsi verso il punto di imbarco.”
Oh, non mi ero accorta fosse passato così in fretta il tempo. Meglio così.
Raggiungo il box d'entrata e mi dirigo sull'aereo. Dunque un posto libero vicino al finestrino...trovato!! non è il massimo della comodità ma può bastare. Cuffie e saluto il mondo per un'oretta.
 
Vengo svegliata dall'hostess che mi avvisa che stiamo per iniziare l'atterraggio. Lasciatemi dire una cosa: a meno che non siate molto fortunati, capite subito se è Inghilterra o no da una caratteristica costante di questo Paese: il tempo atmosferico. Godetevi gli ultimi viaggi di sole mentre siete sopra alle nuvole perché da lì in poi lo vedrete molto raramente.
Infatti, come volevasi dimostrare, 3 ore dopo sento già la sua mancanza, osservando pigramente le gocce di pioggia che scorrono sulla finestra della mia camera d'hotel. Almeno in questo il capo ci prende sempre: nonostante sia un tre stelle, merita davvero. La stanza è ampia e, se ci fosse il sole, sarebbe molto luminosa. È provvista di TV e climatizzatore, anche se non credo ce ne sarà bisogno.
Guardo l'orologio, le 6:30. L'hotel non è lontano dal centro, potrei fare un giro. Mi vesto velocemente e poi mi dirigo verso Piccadilly Circus, la via dello shopping di Londra per eccellenza.
Torno in stanza che sono le 10 passate, con almeno cinque sporte in mano e lo stomaco riempito a malamente da una pizza indigesta che non ne vuole sapere di scendere. Non fraintendetemi, Londra e l'Inghilterra in generale sono fantastiche, ma il cibo all'estero per noi italiani è una cosa impossibile da affrontare.
Dò un'occhiata alle mail per vedere se qualcuno dei miei “amici/informatori” ha trovato qualcosa di interessante. Oh questa è di Josh. Pare che sia riuscito a intrufolarsi per fare qualche foto delle prove generali della cerimonia. Mi ha inviato un immagine di quella che deve essere una parte dello spettacolo. Ci sono tanti coriandoli ovunque e si intravede il resto dello stadio. Sembra che tutti siano vestiti tipo baronetti o lord inglesi, di quelli dell'800. Sarà interessante vederla dal vivo. C'è una didascalia: ciao Liz! Sembra, da quanto mi è stato detto, che i coriandoli che vedi in foto siano 7 miliardi, esattamente come la popolazione della Terra. Carina come idea eh? Ci vediamo alla cerimonia. Puntuale, mi raccomando. Josh.
Perfetto, era esattamente quello che mi serviva. Domani mi tocca andare la alle 4 perchè noi giornalisti, per avere i pass e raggiungere box dedicati eccetera, dobbiamo entrare prima. È un po una scocciatura ma in fondo sono li che si raccolgono tutti gli scoop più importanti degli articoli. Speriamo. Se tutto va bene questo sarà uno dei principali articoli che mi permetteranno magari di andare in TV.
Va bene, ho una vaga idea di come impostare il pezzo, posso permettermi finalmente di rilassarmi. Tiro fuori il mio inseparabile compagno di viaggio, l’I-Pod con le cuffie ad isolamento acustico, seleziono la playlist e mi metto sotto le coperte. Dopo due canzoni sono già tra le braccia di Morfeo.
 
< Liz!! > sento urlare il mio nome con un accento inglese e mi volto di scatto. Josh mi sta raggiungendo di corsa verso la mia postazione. Puntuale come un orologio svizzero. L'organizzazione inglese è stata perfetta. Erano solo le cinque e tutti noi giornalisti avevamo preso posto, permettendo così agli altri spettatori di incominciare a raggiungere gli spalti e le tribune.
Comincio a chiacchierare con Josh, fortuna che ieri ho guardato un po di TV così da rispolverare un po’ il mio inglese. Entro le sei ho già scoperto che la cerimonia ripercorrerà tutta la storia inglese con varie scene. Ci saranno molti personaggi famosi fra cui anche il celebre Mr.Bean. Sono molto curiosa. Le olimpiadi di Pechino sono passate alla storia per organizzazione e maestosità. Penso che queste puntino più verso originalità e modernizzazione. Uhm, questa la devo tenere in mente, mi piace come frase.
Secondo quello che dice Josh, la TV italiana è una di quelle organizzate meglio per quanto riguarda la trasmissione delle varie discipline. Queste sono le “prime olimpiadi” da Social-Network, nel senso che finalemente anche chi è in vacanza in questo periodo le può seguire tramite Twitter, il che è un bel vantaggio.
Josh mi risveglia dai miei viaggi mentali filosofici su quanto sia bella questa città, dicendomi che sta per iniziare la cerimonia. Lo speaker ha appena annunciato in francese che manca mezz'ora all'inizio dello spettacolo, e adesso pessa il microfono alla speaker inglese. Chissà come mai prima il francese. A regola, non c'è motivo. Boh. Noto anche che per tutti gli annunci seguenti lo schema è lo stesso. Prima annuncio francese e poi inglese, mi informerò più tardi.
Eccoci ci siamo, 5 minuti, devo iniziare a registrare, da adesso in poi si lavora.
“Sono le 20:50 di venerdì 27 luglio. Olympic Stadium di Londra.” riascolto per vedere che tutto funzioni. Perfetto.
“Ebbene, eccoci arrivati. Sono mesi ormai che attendiamo di scoprire cosa avranno preparato gli inglesi per quella che sarà l'olimpiade più cosmopolita e seguita di sempre. Lo stadio è pieno e, nonostante al centro sia tutto buio, possiamo già intravedere quelli che sembrano prati erbosi e una collina. Inutile dire che la curiosità è tanta.
Ecco il conto alla rovescia, che troneggia dai tabelloni a led su tutto lo stadio. La gente segue coinvolta: three, two, one. E la campana più grande al mondo rintocca sotto il comando di Bradley Wiggings, vincitore dell'ultimo tour de France.
Le urla delle persone qui nello stadio si fanno sentire e lo spettacolo inizia con un canto tradizionale di un coro di bambini. Si prosegue percorrendo i versi di quello che ancora oggi è considerato uno dei massimi esponenti della letteratura mondiale: William Shakespeare.
Ora possiamo già iniziare a figurarci la cerimonia. Il regista Denny Boyle vuole ripercorrere tutta la storia mettendo in scena piccoli pezzi riassuntivi e rappresentativi di quelle che sono le innovazioni che hanno portato al paese che noi vediamo al giorno d’oggi. Ecco infatti spuntare i primi campi agricoli, seguiti a ruota dalle ciminiere che sorgono al centro dello stadio, simboleggiando le rivoluzioni industriali che hanno portato all’Inghilterra contemporanea. Ma iniziano anche i movimenti di protesta, interrotti però dalle due grandi guerre.
In mezzo a questa lezione di storia senza dubbio originale e molto caratteristica, l’humor inglese non può certo mancare. Sono presenti Mr.Bean, suonatore d’eccezione nella London Simphony Orchestra, J.K. Rowling, la scrittrice di Harry Potter che per l’occasione si cala nei panni di cantastorie per Peter Pan. Spuntano i cattivi delle favole Disney per introdurre la celebre tata che tutti i bimbi vorrebbero avere, Mary Popp…“
< NOOOO!!! > oddio questo è un disastro, no è peggio è molto peggio. Troppo peggio.
Mi metto a strillare in inglese come una pazza furiosa senza quasi rendermene conto. Non è possibile. Quel…incantevole e molto coordinato signore che distribuisce le bibite e i pop-corn non mi ha appena rovesciato la coca.cola sul registratore dove c’era un’ora abbondante di lavoro, vero?! No Liz è tutto un incubo, adesso chiudi gli occhi, fai un respiro profondo, li riapri e vedi che hai immaginato tutto. Conta fino a dieci. D’accordo: uno, due, tre, dieci.
Apro di scatto gli occhi e guardo il mio registratore. Niente da fare, Liz rassegnati. Panico. Adesso cosa faccio????? Ok non disperiamo, se si sente quello che hai registrato fin’ora siamo a cavallo, basterà prendere un block notes. Perché sto parlando da sola nella mia testa? Perché mi da del tu? Oddio sto impazzendo.
Sospiro di sollievo. Si sente quello che ho già detto, ma è impossibile che registri ancora. Penso che abbia due ore di vita. Arrivati in hotel devo immediatamente trasferire il file.
Solo adesso che ho finito di parlare con me stessa mi accorgo che Josh di fianco a me sta tentando di calmarmi. Devo avere una faccia abbastanza sconvolta. E mi accorgo solo adesso che il tipo molto … affascinante … che mi ha quasi stroncato la carriera è ancora li a chiedermi scusa. Gli biascico qualcosa in inglese che possa assomigliare a un “non ti preoccupare” e mi rivolgo a Josh, chiedendogli se da bravo angelo custode abbia un altro registratore. Ma a me ovviamente di miracoli non ne sono mai capitati e infatti anche stavolta il mio destino è coerente.
Guardo in giro per trovare l’ispirazione e ad un certo punto credo che mi si sia figurata una lampadina accesa in testa. Il mio bellissimo cellulare per cui ho speso una fortuna con allegata una app d’emergenza che funziona esattamente come il mio registratore è in borsa e io ho quasi risolto il problema. Esatto. Quasi. Sì perché, ovviamente, a forza di dare di matto con la me stessa dentro la mia testa ho perso più o meno mezz’ora di spettacolo.
Sono costretta a barare. In fondo non è tanto grave… chiedo solo al fotografo di fianco a me di raccontarmi cosa sia successo nell’ultima mezz’ora e intanto e senza farmi vedere registro. L’esempio più adatto è: è come copiare a scuola. Ma lo fanno in molti, potrei metterla giù come un’ intervista. Wow a volte mi stupisco di essere così geniale.
“Si, dunque Daniel Craig è appena saltato da un elicottero con una finta-regina vestita da bond girl con un paracadute e hanno fatto vedere un video dove 007 va a prendere la regina a palazzo e la porta qua. Ma, aspetti, mi sono espresso male. Il video l’hanno fatto vedere mentre, no scusi dopo, volevo dire prima che Craig si buttasse con la regina. Che poi è la finta regina. Perché la regina è appena comparsa la, quindi non poteva essere quella lassù, perché è fisicamente impossibile. Ma la fisica io non l’ho studiata quindi come faccio a dirlo...”
Mi correggo: è come copiare a scuola, sì, ma dal più asino della classe. Beh non fa niente credo che mi dovrò accontentare. In fondo i fatti li ho quindi quello che mi serviva l’ho ottenuto.
E, come preannunciato dal fotografo, ecco che compare la regina dal lato opposto rispetto a noi degli spalti.
“Ecco che la regina fa la sua comparsa per annunciare ufficialmente l’apertura dei giochi. Il pubblico esplode in un boato mentre un coro di bambini l’accoglie cantando l’inno nazionale. Come da copione cominciano a sfilare gli stati.”
Siamo alla M. Ho staccato alla E. Queste cerimonie sono bellissime ovviamente ma sentire elencare 200 e oltre stati non è comodo, soprattutto su queste sedie.
Guardo Josh. Anche lui ha gli occhi che cominciano a chiudersi. Il fotografo accanto a me scatta una foto ogni tanto.
Sento un boato da parte del pubblico. Mi sveglio dallo stato di coma vegetativo in cui ero entrata sperando che sia finita, invece, siamo agli Stati Uniti. Secondo l’alfabeto inglese siamo alla U, manca poco alla uscita dell’Inghilterra e quindi al finale. Riassunto della parata
“Eccoci anche agli USA, a breve l’uscita dei padroni di casa. Noi come sempre ci siamo fatti riconoscere. Su Twitter, il social network per eccellenza qua nel Regno Unito, è già tendenza mondiale #italiansAreHot e #GiorgioArmani.
Eh già, perché le ragazze e i ragazzi inglesi hanno riconosciuto la bellezza dei nostri atleti e hanno anche capito che la nostra divisa di Armani è e sarà per tutta la durata dei giochi la più bella. Posso dire che sono d’accordo.
Ma eccoli, gli inglesi, accolti dal pubblico che si fa sentire, mentre anche la loro bandiera va ad aggiungersi alle altre già posizionate sulla collina su cui verrà innalzata la bandiera olimpica. E infatti eccola, mentre sul monitor  a led compare il passaggio della fiaccola olimpica da David Beckam, che ha avuto un ruolo chiave nel portare questi giochi a Londra, a Rowan Atkinson, che la scorta all’interno dello stadio per l’ultimo giro di pista prima di raggiungere il braciere. Tempo cinque minuti e abbiamo scoperto a cosa servivano quei vassoi in bronzo che tenevano in mano i rappresentanti dei vari stati durante la sfilata: ebbene, sono tutti piccoli bracieri che sono stati posizionati a corolla e, una volta accesi, andranno a formare il braciere finale. Devo dire che a me piace molto, ha un significato molto bello, quasi a voler dire l’unione fa la forza.” Ci siamo quasi, devo restare concentrata solo un altro po’ poi dormo e mentre torno scrivo l’articolo.
“siamo agli ultimi scenari, ed ecco che appare Tim Barners-Lee, padre del web, a dedicare a tutti noi, ancora una volta, quella cosa senza cui oggi non saremmo quelli che siamo, non faremmo tutto quello che facciamo, e non conosceremmo chi consciamo. Ognuno nel suo piccolo grazie a quest’uomo ha la possibilità di fare cose incredibili, di conoscere gente e colmare, in parte, distanze che fino alla sua scoperta erano molto più pesanti da sopportare. Ed ecco la dedica, a occupare tutto l’Olympic Stadium, “this is for everyone”.
 
“Eccoci al pezzo di chiusura. Come da copione, il discorso del principe e in seguito quello del presidente del comitato olimpico. Ma, quest’anno, non sarà solo lui ad annunciare l’apertura dei giochi. No, sarà la regina in persona a dichiarare aperti i giochi olimpici di London 2012.
Che dire, chiusura col botto, fuochi d’artificio stupendi hanno illuminato i cieli di Londra questa notte. Spettacolari. Quindi, non mi rimane cha augurare a tutti un in bocca al lupo per le gare, e una buona visione agli spettatori di tutto il mondo.”
Ecco fatto, spengo la mia app, che mi ha salvato più o meno la vita, e ringrazio Josh. Saluto tutti e sull’aereo in direzione Milano, comincio a scrivere quello che presenterò al capo fra poche ore, in tempo per il giornale di domattina. Speriamo che sia il pezzo giusto.
               
  
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