Anime & Manga > Free! - Iwatobi Swim Club
Segui la storia  |       
Autore: unicorn_inthemind    11/09/2013    2 recensioni
[Mermaid!AU]
In un'epoca indefinita, mentre le navi solcano ancora i mari scontrandosi con letali mostri marini, Rei Ryugazaki è un giovane con i piedi troppo per terra per credere all'esistenza di tali creature.
Un libro di mitologia marina, capitatogli in mano per caso, lo porterà a conoscere degli esseri per cui si spingerà in un viaggio quasi suicida per mare.
Sirene, le aveva chiamate quel pescatore - belle e fatali - ma Rei non gli aveva creduto. Era disposto persino a raggiungere la Grotta Verde e ritornare pur di dimostrare l'inesistenza di quelle creature.
Ma se quei mostri, quelle leggende, si rivelassero veri?
[...]
«Non sono una sirena, sono un tritone. Tri-to-ne.» protestò Nagisa agitando leggermente infastidito la coda color porpora.
Rei sbatté più volte le palpebre, non poteva essere vero. «Non è possibile.»
«Ma ti ho salvato dal Kraken, Rei-chan.»
«Non è possibile.»
«Ho curato le tue ferite con la mag-...»
Rei scosse la testa, risdraiandosi e chiudendo gli occhi con forza.
«La magia non esiste, e nemmeno tu. Sto delirando perché ho bevuto troppa acqua del mare. Quando mi sveglierò non ci sarai.» e si rifiutò di riaprire gli occhi.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Nagisa Hazuki, Rei Ryugazaki, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Le sirene non esistono.


Il Kraken è un mostro marino dall’aspetto del tutto simile ad un calamaro gigante.  Una delle peculiarità assunte dal mostro è sicuramente quella dell'aggressività, dal momento che gli viene attribuita la possibilità di affondare le navi con minimo sforzo.

Le parole, segnate con inchiostro nero vergate a mano, scorrevano  lentamente sotto gli occhi del giovane Rei Ryugazaki.

L'emersione del Kraken è accompagnata da grandi movimenti d'acqua e da enormi spruzzi provenienti dalle sue narici.

Il libro dalle pagine ingiallite e la copertina di pelle rovinata dalla salsedine che stringeva in mano portava il titolo di Mostri del mare. Rei lo sfogliava pigramente, per nulla affascinato dagli esseri descritti ampiamente, tra appunti e disegni dettagliati, in quelle pagine dall’odore di mare.
Già le poche righe che aveva letto del Kraken lo avevano deluso. Un essere così grosso non poteva realmente esistere, Rei sapeva bene che quelle leggende in loro custodivano solo un briciolo di realtà presa e distorta sino all’esagerazione. Un calamaro gigante di quasi sedici chilometri di lunghezza, suvvia, i calamari giganti – sì esistevano - superavano di ben poco i dieci metri di lunghezza.
Architeuthis, quello sì che era un vero mostro marino altro che quelle semplici leggende.

 
Rei continuò a sfogliare le pagine solcate da immagini e caratteri piccoli e neri alla stregua di formiche immobili, come addormentate, saltò le pagine parlanti dei serpenti marini, di Zaratan - la balena-isola – e storse il naso sulle grottesche raffigurazioni di Scilla e Cariddi - belve viventi in un mare d’occidente a lui sconosciuto.
Il mare non era mai interessato ad uno che, come lui, non sapeva neppure nuotare. Eppure stava lì con un libro di mitologia marina tra le mani; lo aveva comprato poco prima ad una rivendita di libri usati, tratto in inganno dal nome. Si era, infatti, illuso si trattasse di un libro con serie annotazioni scientifiche che riportavano informazioni su creature del mare realmente esistenti, non calamari sproporzionati ed esseri che potevano esistere solo nell’immaginazione di un folle.
 Delusione, soldi sprecati che sarebbero potuti servire ad acquistare una lettura ben più interessante, non c’era nulla d’interessante tra quelle righe, qualche leggenda particolare ma nulla di più.

Lasciò scorrere le pagine rimanenti con l’intenzione di lasciar perdere quelle nozioni inutili; ma proprio lì, dove l’ultima pagina segnava la fine, il libro si schiudeva come una conchiglia rivelando sa sua perla di carta, sino a quel momento nascosta.
Era appena un abbozzo, eppure quella raffigurata era una creatura magnifica.
Il corpo d’una donna, la nudità dei seni coperta dai lunghi capelli intrecciati con fili di perle, si fondeva perfettamente con quello di un pesce all’altezza della vita. La coda a scaglie ornata da altri fili di perle poco sopra la pinna caudale sembrava muoversi elegantemente, come se quella pagina fosse realmente Oceano e quel disegno vivo.
Cosa era mai quella creatura magnifica? Non un nome né un appunto donavano informazioni su quella semi-donna misteriosa.
Era solo una leggenda, un’altra creatura inesistente – Rei lo sapeva bene -  ma abbandonare tutta quella bellezza lì, seppur fatta di pura immaginazione, era un vero peccato. Senza un nome o un perché.

Rei balzò in piedi dal muretto basso su cui si era seduto a leggere e prese a correre, come attraversato da una scarica che solo la voglia di sapere poteva donargli. Col libro stretto al petto si diresse verso il porto della città.
Corse cercando di schivare tutte le persone e le merci esposte fuori dai negozi che si aprivano su ambo i lati della strada per giungere, infine, lì dove un gruppo di bancarelle costituiva il mercato del pesce cittadino che, lasciando salire al cielo l’odore penetrante del pesce pescato di fresco, attirava le persone a fare acquisti.
Lì sicuramente un uomo di mare avrebbe saputo rispondere alle domande sulla natura di quel disegno che s’affollavano nella mente del giovane. Era solo curiosità la sua, poi si sarebbe messo il cuore in pace per sempre e avrebbe lasciato perdere quelle fantasie per concentrarsi sulla realtà che lo circondava.


«Mi scusi.» tentò d’attirare l’attenzione d’un vecchio pescatore intento a rattoppare una rete, accanto a lui due casse erano piene di piccoli e grandi pesci scossi ancora dagli ultimi spasmi di vita. In una terza cassa polpi e crostacei si muovevano lentamente.
«E’ fresco! Pescato stamattina con le mie mani, guarda che ancora si muove!» rispose l’uomo ammiccando al suo pescato. Ma Rei neppure si curò di gettare l’occhio su quei pesci, scuotendo il capo nel dire “No! No!” e richiamare nuovamente l’attenzione del lupo di mare.
«Vorrei... Vorrei un’informazione.» gli mise il disegno sotto al naso «Cos’è?»
«Cos’è? Questa è mezza pesce e mezza sgualdrina.» sussurrò l’uomo senza celare una risata roca.
«S-sgualdrina?»
«Questa qui, figliolo,» batté un dito sul foglio «questa è una sirena. Bella e mortale.»
Rei non capiva, guardava imbambolato il disegno chiedendosi se realmente una creatura così bella potesse essere così pericolosa. Sirena, quella parola risuonava dentro di lui come una melodia.
«Perché?» domandò «perché è così pericolosa?»
L’uomo si guardò attorno con fare circospetto, posò la rete, alzò lo sguardo, osservò il giovane dallo sguardo confuso e con un cenno, un semplice cenno di mano, gli fece segno di avvicinarsi a lui. Sulle prime Rei sentì le guance accendersi di rosso per quell’uomo piegato su se stesso che se lo chiamava vicino poi fletté le ginocchia e porse l’orecchio al pescatore. Si sentiva in imbarazzo a stare in quella posizione, quasi inginocchiato accanto ad un uomo che puzzava di pesce, a farsi dire chissà cosa da quella voce roca e sicuramente poco attendibile.
«È una mangiatrice di uomini.» disse.
Rei scattò in piedi colto di sorpresa da quelle parole. «Mangiatrice di uomini?»
L’uomo annuì alzando lo sguardo, le iridi di un nocciola acquoso sfumavano verso un grigio-azzurro man mano che si allontanavano dall’iride, segno di una semi-cecità probabilmente dovuta all’età. Quanti anni poteva avere quell’uomo lì di fronte a lui? Probabilmente la sua età si aggirava sulla settantina.

«C’era questo mio cugino» prese a raccontare, i gesti e il tono di voce sembravano far risuonare quella storia come una di quelle leggende che viaggiano di taverna in taverna «era un marinaio, diceva che niente l’avrebbe fermato e che si sarebbe girato tutto il mondo, esagerava sempre. Un giorno salpò come componente di un equipaggio di una nave mercantile, sapeva che era un suicidio, la rotta passava accanto alla Grotta Verde – è lì che hanno il nido quelle creature - e non tornò più. Se lo erano mangiato quelle!»
«C’erano prove?»
L’uomo lo guardò tra il sorpreso e l’adirato per poi dire, cose se fosse la cosa più ovvia del mondo: «Che prove vuoi? Non è tornato indietro niente. Sai cosa fanno, le sirene? Attirano i marinai cantando, con quella loro bella voce, li chiamano e quando questi si avvicinano se li mangiano. Non rimane niente. C’è un sopravvissuto ogni tanto, uno su mille, ma non quella volta»
Rei storse il naso risistemandosi gli occhiali sul naso. Nessun sopravvissuto, nessuna prova, nessuna testimonianza o altro. Come poteva quell’uomo dire che le sirene esistevano solo perché suo cugino era morto in mare nei paraggi di una grotta in cui si diceva si annidassero le sirene? Era illogico.

«Le sirene hanno ucciso suo cugino... questo perché nessuno è tornato da quella spedizione... e la spedizione era vicino a dove – si dice – vivono le sirene. Allora...»
Rei sorrise trionfante, eccola lì, esattamente dove sapeva che fosse, la soluzione. Era semplice e logica, esattamente come si aspettava, quindi puntò un dito contro il vecchio lupo di mare e, riempiendosi i polmoni d’aria, gridò: «Le sirene non esistono!»

Il suo dito, che un attimo prima fendeva l’aria avanti al viso del pescatore, si bloccò di colpo nello stesso istante in cui Rei si rese conto che stava gridando nel mezzo della folla del mercato del pesce. Lo stavano fissando in molti.
Rei si rimise a posto tentando di non attirare ancora di più su di lui l’attenzione dei passanti, riprendendo tutta la compostezza che poteva possedere e tentando di donarsi un contegno. Si era messo in imbarazzo da solo.
Ma il pescatore scuoteva la testa e continuava a rimanere ben inchiodato sulle sue idee e non c’era né ci sarebbe stato verso di farlo ragionare in maniera logica.
Rei si allontanò dalla bancarella, erano realmente gli uomini di mare così sciocchi da credere a quelle leggende costruite su sentiti dire e testimonianze incerte?
Provò a chiedere ad un marinaio se lui credesse nell’esistenza delle sirene e in risposta ricevette un: «Certo! Vivono attorno alla Grotta Verde, brutta storia passare di lì.»
E questa fu più o meno la stessa risposta che diede il secondo marinaio, e anche il terzo e un altro pescatore che, seduto su uno sgabello vicino al suo pesce, si limitò ad un lapidario “sì.” prima di scacciarlo con un secco gesto della mano.

Rei era stupito della stupidità di certi uomini.
Come potevano credere nell’esistenza di creature che non avevano mai visto, se non in delle raffigurazioni? Si accasciò a terra, poco più in là della bancarella del pescatore che un’ora prima aveva donato un nome alla semi-donna nel suo disegno. Riaprì il libro all’ultima pagina, ritrovando l’immagine esattamente così come l’aveva lasciata, eppure più la guardava più una vocina dentro di lui gli diceva che c’era qualcosa, in quell’essere, che non andava. Ma Rei decisamente non riusciva a capire di cosa si trattasse.
Rimase seduto a contemplare l’immagine per almeno un’altra ora, capovolgendola e ponendola in orizzontale, osservandola da ogni angolo e poi riportandola nel verso corretto.
Non c’era nulla, era questo il problema, mancava proprio ciò che Rei stava cercando. Aveva cercato in lungo e in largo, dalla punta della coda alla punta dei capelli ma non aveva trovato nulla.
Nulla, e quel nulla era la prova che a lui serviva. La dimostrazione che lui, la scienza e la logica umana avevano vinto sulle credenze popolari e le leggende.
Rei Ryugazaki ne era ormai certo: le sirene non esistevano.
E poteva dimostrarlo.




Angolo autrice:
Ciao a tutti, questa è la mia prima storia nel fandom e spero di non essere andata OOC. 
Se sbaglio qualcosa sarò più che felice che voi me lo facciate notare in modo che io impari dai miei errori e riesca a correggermi.
Le critiche non mi uccidono e di certo non mi metto a mordere se ne ricevo XD

Ho voluto lanciarmi in questa Mermaid!AU per divertirmi un po' e anche perchè avevo trovato delle fanart davvero carine di un Nagisa tritone... era così adorabile che non potevo non scriverne! *^*
Fatevi sentire nelle recensioni! <3
Uni.

 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Free! - Iwatobi Swim Club / Vai alla pagina dell'autore: unicorn_inthemind