Missiva (sussurro)


Tu
che guerreggi, instancabile,
contro il Delirio terribile,
che fai quando il sonno, invincibile,
ti forza nel suo abbraccio amabile?...

Rigagnoli purpurei di dubbio.
Gradisci un po' di me?
C'è un ripostiglio di catrame
nascosto sotto questo mio pellame.
Se lo trovi ti c'ingabbio.

Tramonti frantumatisi in colombe.
E' già di nuovo primavera?
Sulle colline brucia la bandiera
della tua dissolutezza, disperata e fiera.
E nel mio petto risuonano le trombe.

Distruzioni insonore
serpeggiano nell'aere
carezzano i capelli
deflagrano nei brividi.

Tulipani di carbone e opale
amoreggiano sotto il vento asciutto.
La terra grandina su un cielo distrutto
e ogni nube s'impozzanghera a lutto.
Lo guardo e penso che non c'è niente di male.

Puledri di brusii ricorrenti
sfrecciano galoppando verso lei,
Alnilam, a cui vorrei
tendere! Ma! I miei
atomi non sono consenzienti!

Gorgogli lancinanti
precipitano fischiando
mi rigano gli occhi
ti colpiscono alla schiena.

Assoluti cromatici
pullulano nei sogni
profanano
mani intrecciate d'amanti
puntando! A predarci!

Smozzichi di risveglio e di mattino.
Quando degli occhi si apriranno
Ah, sarà forse mio l'affanno
di ritrovarmi sola? O dell'inganno
la vittima eri tu, sciocchino?

Coriandoli
di cenere
ancora piovono nel tuo torpore.
Puoi tornare
[tornerai]
quando vuoi
[presto]
allo zampillo fulgido
dell'illusione cremisi..
a perderci in un'altra notte.

Tua Nemesi.