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Autore: DanzaNelFuoco    11/09/2013    3 recensioni
[Il petalo cremisi e il bianco ]
Dopo "Il petalo cremisi e il bianco" la storia di Sophie. Cosa accade dopo che Sugar la rapisce a suo padre. Non tiene conto di "Natale in Silver Street".
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Fare cassa.
 
Sugar era morta e lei era sola.
Sophie sputò per terra e si strinse addosso il vestito colorato.
Davvero? Era questa la vita migliore?
Suo padre forse non le voleva bene –d’accordo William Rackham era uno stronzo-, ma almeno era ricco.
Non ce l’avevano fatta, il sogno di Sugar si era infranto e la torre su cui si era faticosamente arrampicata si era sgretolata sotto i suoi piedi. Era caduta e non aveva potuto fare nient’altro che ritornare alle origini e trascinarsela dietro.
‘Perché era stata così egoista?’ si chiese ancora una volta pensando alla tata.
Le voleva bene, per un po’ avevano anche vissuto nell’agiatezza, ma quando aveva compiuto undici anni i soldi erano finiti. Sugar non aveva trovato lavoro ed era tornata in strada.
Il giorno del suo quattordicesimo compleanno aveva detto a Sophie quello che faceva e che se volevano mangiare avrebbe dovuto farlo anche lei.
Glielo aveva detto piangendo, dicendole che non la stava obbligando, che si sentiva come sua madre, Mrs. Castaway, e ne soffriva. Sophie aveva acconsentito e il giorno seguente aveva perso l’opportunità di trovare marito e aveva cominciato a maledire la madre adottiva.
Tutto perché suo padre –lo stronzissimo William Rackham- l’aveva messa incinta e poi licenziata. Ma quale uomo sano di mente metterebbe mai in casa sua, a fare da governante a sua figlia, la sua puttana?
‘Se mio padre avesse tenuto l’uccello nei pantaloni sarei a casa mia e mia madre sarebbe viva.’ si ritrovò a pensare.
Sì, solo a Sugar poteva venire in mente di scappare con la figlia del suo amante, solo a lei poteva venire in mente di abbandonare a sé stessa una donna psicologicamente instabile in depressione post-partum e che pensava che le mestruazioni fossero una malattia del demonio solo perché nessuno le aveva mai spiegato le funzioni del ciclo.
Sugar aveva fatto fuggire Agnes la pazza e lei – era caduta? si era gettata? – dritta nel Tamigi.
Due su due, Sugar. Complimenti!
Si avvicinò ad un uomo scoprendo i seni: “Una notte per cinque scellini.” lo invitò con voce suadente.
Quello si fermò, la soppesò con lo sguardo e accettò.
“Pagamento anticipato.”
L’uomo le porse il denaro e lei lo guidò fino al bugigattolo che tutti chiamavano bordello e lei chiamava casa.
Altro giro, altro regalo.
Anche per oggi aveva fatto cassa. 
  
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