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Autore: BlueMoon_    11/09/2013    1 recensioni
Una ragazza e i suoi pensieri.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I suoi occhi marroni erano rivolti verso di me, verso il mio volto, cupo e con lo sguardo perso nel vuoto. Le parole che mi disse avrei preferito non udirle, soprattutto non da lui, da lui che per me ormai era diventato fondamentale, colui che rasserenava e faceva risplendere le mie giornate.
 “Sei solo un’amica”.
Fa un certo effetto vedere come delle semplici parole abbiano la capacità di penetrarti dentro, trafiggerti il cuore come un pugnale e raggelare ogni tuo pensiero ed emozione; tu puoi solo stare li impassibile, perché non sai più cosa dire, saresti capace di fare un monologo da premio Oscar, ma niente, nessun suono e nessuna parola la tua bocca riesce pronunciare, perché nelle tua testa risuonano costantemente e incessantemente quelle maledette parole: “ Sei solo un’amica”.
In quel momento capisci quanto una persona di abbia usata, ti abbia preso facendoti credere di essere una principessa per, poi, abbandonarti, li da sola a piangere, a farti del male ricordando i momenti passati insieme, le risate, le pazzie, i baci, le carezze, le promesse che ora sono tutte infrante.
Non sapendo più che fare, il ragazzo se ne va, lasciandomi li da sola, senza salutare, senza nemmeno dire una parola. Avrei potuto corrergli dietro, inseguirlo per poi abbracciarlo così forte da toglierli il respiro… o meglio, sarebbe ciò che avrei voluto fare, ma ci pensai solo in un secondo momento.
Ciò che feci fu molto semplice: rimasi seduta su quella panchina del parco, immobile, senza nemmeno alzare lo sguardo da terra quando se ne andò; non avevo il coraggio di guardarlo. Quando sentì la sua macchina che si allontanava dal parcheggio che era li vicino, mi alzai e mi diressi verso casa, ma allungai, volontariamente, la strada così per rimanere da sola, spensi il cellulare e, infine, scoppiai in pianto, ma non disperato. Era un pianto silenzioso, di quelli che devono rimanere intimi e segreti, perché non voglio avere la compassione e la pietà di nessuno; soprattutto lui, lui non doveva vedermi piangere, perché non doveva vedere la mia debolezza.
Lui era tutto per me, ora era un niente. È buffo come cambia in fretta il parere delle persone.
“Sei solo un’amica”. Quelle parole era diventate come il ritornello di una canzone che non ti piace, ma che ti tormenta in continuazione.
Arrivai a casa stanca, non fisicamente ma mentalmente e mi sdraiai a letto. Non feci nulla se non lanciare verso il soffitto una pallina da tennis. Non avevo neanche la forza di pensare, solo di andare avanti per inerzia. Dopo un’oretta riaccesi il telefono: trovai un messaggio di una mia amica, uno di lui e, inoltre, almeno cinque sue chiamate.
Lessi il suo messaggio: “Ci sono rimasto un po’ male del fatto che tu non mi abbia risposto, speravo in una tua reazione, invece non hai fatto altro che guardare il pavimento. Ti credevo più profonda, ma allora mi sono sbagliato, sei solo una ragazzina superficiale”.
Arrivata a leggere quelle parole, le lacrime non riuscivano più a fermarmi, sgorgavano a fiumi dagli occhi ormai rossi e gonfi. Decisi di leggere il messaggio della mia amica, sperando fosse qualche cosa di simpatico, ma era l’esatto contrario, mi diceva di aver visto lui in gelateria con un’altra. Ormai avevo deciso di dirgli tutto, presi il telefono e… non riuscii a scrivere nulla.
Perché?
Avrei voluto dirgli tante cose, a partire dal fatto che io non accetto prediche da uno che passa i pomeriggi romantici con le altre invece che con la propria fidanzata, di quanto fosse stato stronzo e altri insulti vari. Ma non potevo, non riuscivo perché nonostante tutto lui, per me, era ancora mio.
Così decisi di scrivergli: “Non ti ho risposto perché la tua frase mi ha spiazzato, non mi sarei mai immaginata quelle parole, soprattutto da te. Tu sei stato e sei per me molto importante, finalmente ero convinta di aver trovato qualcuno che era riuscito a capirmi nel profondo, qualcuno che mi capiva con il solo sguardo e che sapeva farmi sorridere in ogni istante. Tu da me hai sempre ricevuto il meglio, mai un’offesa, mai una critica, solo appoggio, sostegno e tanto affetto. Forse è quello che ho sbagliato: sono stata troppo buona con te. E mi dispiace che tu non abbia recepito le mie buone intenzioni, credevo di si, ma mi sbagliavo. Aspettavo anche una tua spiegazione di quel breve ma pungente discorso, avrei preferito capire perché di quella scelta, io ero li pronta ad ascoltarti ma tu nulla,  e conoscendoti non me l’avresti nemmeno data, come non me la darai ora. Anche dopo quelle parole, il mio sentimento nei tuoi confronti non è cambiato, io sono ancora tua, che tu lo voglia o no. Mi dispiace di essere stata una delusione per te, perché tu, per me, sei stato il meglio. Un bacio”.
Nessuna risposta, nessun messaggio nè chiamata.
Beh si è dimostrato per quello che è: un ragazzino che appena conosce la verità scappa di fronte ad essa; però lui rimarrà per sempre l’errore più bello della mia vita.
  
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