A
Lilian Potter,
nel
giorno del suo compleanno
con
i miei più sinceri auguri.
Cold
shower
Compaio
davanti alla porta della mia casetta.
La
apro piano: non vorrei che Lily mi vedesse rientrare completamente sporco di
terra. È la conseguenza di una briosa partitella a Quidditch con Sirius, neanche
fossimo tornati adolescenti.
Il
mio pensiero appena varco la soglia di casa è infilarmi sotto un forte getto di
acqua bollente, ma devo prima avere la forza di trascinarmi su per le scale. E
quando finalmente la trovo, riuscendo a poggiare i piedi sul pianerottolo del
piano di sopra, una visione paradisiaca mi blocca lì come un ebete: Lily esce
dal bagno avvolta da un asciugamano che non lascia spazio all’immaginazione.
Non
ho neanche il tempo di mettere a fuoco la cosa, che lei dopo cinque secondi
scompare dietro la porta della nostra camera, senza neanche accorgersi della mia
presenza.
La
conseguenza di questa visione presupporrebbe la necessità di una doccia gelata,
ma siccome è durata solo pochi secondi, scarto questa idea e adesso, al solo
pensarci, mi vengono i brividi. Voglio dire, non siamo mica in
estate!
Ripresomi
dalla breve trance, mi dirigo verso il bagno, la tanto sospirata meta.
All’interno aleggia ancora il vapore acqueo provocato dall’utilizzo della doccia
da parte di Lily. Ha lasciato la finestra aperta per far risistemare l’aria, ma
io la chiudo subito, non voglio che l’ambiente si raffreddi. A terra non c’è
neanche una goccia d’acqua e questo fa nascere in me un patetico senso di colpa:
io ogni volta combino un casino abnorme…e lei s’infuria.
Ma
questi sono solo dettagli.
Mi
sfilo i vestiti ad una velocità impressionante e mi getto all’interno di questo
angusto spazio a forma di prisma che i Babbani chiamano box doccia. Quando apro
la manopola dell’acqua calda – convinto che debba uscire acqua calda – un getto
di liquido ghiacciato mi colpisce in pieno ed io quasi
muoio.
Imbestialito,
esco tremante da sotto l’acqua gelida e afferro il primo asciugamano che mi
capita a tiro – per pura ironia della sorte, è di uno schifosissimo rosa con
tanto di motivo floreale ai bordi – e cerco di coprirmi ciò che va
coperto.
“Lily!!!”,
sbraito all’indirizzo della mia splendida consorte, la causa della mia
ira.
“Cosa
c’è?”, mi domanda in tono innocente, accorrendo nella mia direzione con ancora i
capelli bagnati e l’asciugamano che l’avvolge.
Sbatto
le palpebre due volte di seguito e torno serio, badando a non farmi distrarre
da:
A) Il
suo corpo avvolto nell’asciugamano che volentieri le strapperei di
dosso;
B) I
suoi capelli che rilasciano gocce d’acqua sulle spalle per poi scivolare giù,
immaginando di essere io una di loro;
C) La
sua pelle che sa di more e che vorrei poter mordere.
“Hai
fatto terminare tutta l’acqua calda!!!”, sbotto, riuscendo a vincere le mie
debolezze.
“Mi
dispiace”, dice, senza apparire realmente mortificata.
“Credevo
di morire con quell’acqua che mi ha ghiacciato le ossa!”, e non solo le
ossa.
“Oh,
non lamentarti!”, esclama.
“Invece
ne ho diritto! Fino a prova contraria, sono io che porto i pantaloni in questa
casa!”.
Lei
getta un’occhiata in direzione dell’asciugamano tenuto stretto lungo i miei
fianchi e alza un sopracciglio, rivolgendo di nuovo a me lo
sguardo.
Arrossisco,
“Beh, hai capito cosa intendo!”.
§§§
Vorrei
ridere, perché vederlo imbarazzato è molto buffo, ma mi fa tanta
tenerezza.
Mi
schiarisco la voce per reprimere la risata e torno seria, badando a non farmi
distrarre da:
A)
Il
suo corpo un po’ coperto da gocce di acqua fredda, che scivolano giù per poi
scomparire oltre la tovaglia avvolta attorno ai fianchi, suscitando in me
pensieri indecenti;
B)
I
suoi capelli bagnati sul davanti che lui ha scompigliato ancora di più
passandovi una mano;
C)
La
sua pelle leggermente sporca di terra…ma che avrà
combinato???
“Sono
desolata. Ti consiglio di controllare la prossima volta”, gli dico, col tono di
un’impiegata alle poste.
“Quindi
adesso la colpa sarebbe mia?”, esclama.
“Non
è questione di colpe. Il problema è che tu vuoi sempre tutto in
bocca!”.
Distolgo
lo sguardo dal suo e stavolta sono io ad essere imbarazzata. Quello che è ho
detto è tremendamente ambiguo! Spero non abbia colto il doppio senso che, tra
l’altro, sarebbe inesistente, ma con James Potter tutto è
scopribile.
“Mi
stai dando del poppante?”.
Io
ritorno a guardalo, “Beh, uno che si lamenta perché l’acqua della doccia è
fredda, è un tantino esagerato”.
“Vorrei
vedere te!”.
Sta
cercando di incastrarmi.
E
adesso che rispondo? È incredibile come lui sia l’unica persona al mondo in
grado di mettermi così in difficoltà. E poi…sì, è vero che io non gli ho
lasciato un goccio di acqua calda e che adesso sto solo rigirando la frittata.
E, sì, è anche vero che non vorrei mai provare il brivido – nel senso letterale
del termine – che provoca una doccia fredda in pieno inverno. Ergo, la vittoria
sarebbe sua e credo che lui ne sia più che consapevole. Ma io sono Lily Evans e
il mio orgoglio non ha eguali.
“E
poi, se proprio vuoi saperlo…”, continua lui, “…la doccia avrebbe potuto essere
benefica, se solo tu non fossi scappata in camera!”.
Assumo
un’espressione dubbiosa.
Sarò
stupida io, ma non ho capito cosa intende…oppure sarà lui a non aver formulato
bene il concetto.
“Che
vuoi dire?”, gli domando.
“Non
fingere di non capire!”.
In
realtà, non ho capito proprio niente per davvero!
Ovviamente
questo non lo ammetterò mai.
Però
così rischio di passare per quella che non capisce un tubo ed è una cosa
inammissibile! Se provassi a ragionare su quanto ha detto di sicuro capirei.
Certo, sarebbe più facile impegnare la mente se non avessi lui davanti mezzo
nudo…
Dunque,
ragioniamo: poiché ho a che fare con James Potter, devo cercare di calibrare
bene il discorso. La prima mossa da fare è quella di apparire sicura di sé e
quindi dirgli che ho ben inteso ciò che ha detto, anche se è vero il
contrario.
“Certo
che ho capito!”, esclamo con voce ferma.
La
seconda tattica è quella di ragionare, appunto, alla velocità della luce: se io
non fossi scappata in camera, gli avrebbe giovato una doccia fredda…ma che
significa??? Non è che sto regredendo intellettualmente? Oh, Merlino…sarebbe una
catastrofe!
Calma,
Lily! Non pensare che James ti stia ancora fissando mentre tu sei muta come un
pesce e sei incapace di ribattere!
Oh,
accidenti!
Allora,
ricapitoliamo: io, lui, doccia, camera, scappata…lui…io…
Oh,
porca cerbottana!!!
§§§
Domanda:
perché Lily è rimasta immobile per non so quanti minuti e adesso ha una faccia
indescrivibile? A cosa sta pensando?
La
osservo ancora mentre si porta entrambe le mani al viso e lo
copre.
“Lily,
che ti prende?”, le domando.
Come
risposta scuote la testa.
Poco
dopo, toglie le mani dal volto ma mantiene gli occhi distanti dai miei. Il suo
viso ha lo stesso colore dei suoi capelli. Sorrido.
“Siamo
due imbecilli!”, sbotta all’improvviso, “Stiamo qui a lamentarci del freddo e
poi girovaghiamo in asciugamano”.
“Discutere
con te mi ha fatto dimenticare il motivo della
discussione”.
“Lo
stesso vale per me”.
Ci
guardiamo – o meglio – io la guardo, mentre lei guarda un punto indefinito da
qualche parte dietro di me, stringendosi nelle spalle. L’avrà imbarazzata quello
che ho detto? Nonostante siamo sposati da parecchi mesi e la nostra intimità ha
raggiunto livelli iperbolici, lei riesce ancora ad arrossire sotto il mio
sguardo? La cosa mi rende particolarmente felice, perché so di non essere
l’unico a provare ogni giorno qualcosa di nuovo vivendo con
lei.
“Lily?”,
la chiamo, sfiorandole il viso, “Mi dispiace, ho esagerato con la storia della
doccia”.
“Hai
detto bene!”, esclama nervosa.
“Mi
perdoni?”.
“No!”.
Spalanco
occhi e bocca. A volte mi sembra di ritornare ai tempi di Hogwarts, quando lei
era assolutamente intrattabile, ma io l’adoravo e l’adoro tuttora per
questo.
Ancora
Lily non ha il coraggio di guardarmi e questo gioca a mio favore perché
significa che anche lei si sente un po’ in colpa.
Continuo
a sfiorarle il viso.
§§§
Giuro
che se non la smette di accarezzarmi, gli strappo via quell’indegna tovaglia
fiorata e di lui faccio quello che voglio!
Perché
mi devono venire in mente certi pensieri? Io sono una persona razionale, non
posso lasciarmi andare alla libidine! Chissà lui cosa sta pensando…sicuramente
qualcosa che ha a che fare con ciò che ha detto poco fa. A volte mi sembra di
ritornare ai tempi di Hogwarts, quando lui mi assillava continuamente ed io
volevo ucciderlo…però poi mi mancava quando non lo faceva.
Non
riesco ancora a guardarlo. Se lo faccio rischio di prendere fuoco. E se gli
dicessi che della doccia non mi importa più niente e che l’unica cosa che voglio
è…?
Accidenti,
sto ancora facendo pensieri indecenti!
Coraggio,
Lily, guardalo in faccia! Fatti valere!
Con
mio grande dispiacere, lui smette di accarezzarmi il viso.
Decido
di smettere di fare la stupida e di guardarlo dritto negli occhi. Lo sto
guardando così intensamente che di sicuro si starà chiedendo cosa c’è che non
va.
“Vado
a vestirmi”, dico, sperando di congedarmi.
Gli
volto le spalle, ma James mi afferra prontamente per il polso e mi fa girare
verso di lui.
“Credi
davvero di poter scappare così un’altra volta?”.
Anche
lui mi sta perforando con lo sguardo ed io mi rendo conto di aver perso la
partita. Davanti a lui non mi rimane altro che cedere.
Lascia
il mio polso delicatamente, si avvicina e…
§§§
“Visto
che non vuoi perdonarmi, ti costringerò con le mie maniere”, le sussurro sulle
labbra.
Ma
non la bacio. Non ancora.
Le
passo un braccio dietro le ginocchia e in un secondo la
sollevo.
“James,
non osare fare quello che hai in mente di fare!”, strilla, cercando di
divincolarsi quando sa che è tutto inutile.
“Cos’avrei
in mente di fare?”, domando retoricamente.
“Portarmi
in bagno, gettarmi nella doccia e
aprire l’acqua fredda!”.
“Mia
piccola Lily, mi conosci da secoli…credi davvero che io sia così
banale?”.
Le
mie parole la fanno zittire e smettere di agitarsi. James Potter rimane
infallibile.
La
porto di fronte alla porta del bagno e, una volta entrati, la faccio sedere sul
mobiletto bianco sotto la finestra.
“Adesso
spiegami che ci facciamo qui”, dice, guardandomi con occhi
indagatori.
“Lascia
fare a me”, la rassicuro.
Mi
guardo intorno alla ricerca di un qualcosa per coprirle gli occhi e finalmente
lo trovo. La bendo sotto innumerevoli proteste ed io mi chiedo se lo stia
facendo perché non si fida di me o perché si fida fin
troppo.
Adesso
ho bisogno della mia bacchetta.
§§§
Sono
curiosa di sapere cosa ha intenzione di fare…
Me
ne sto qui seduta su questo mobiletto con ancora l’asciugamano addosso. Incrocio
le braccia al petto.
Ma
dov’è andato? Non lo sento più.
“James?”,
lo chiamo, ma nessuna risposta ritorna.
Sbuffo
e faccio dondolare le gambe.
Fortunatamente
non mi ha legato le mani, quindi potrei benissimo liberarmi da questa benda e
andare a vedere dov’è andato a finire.
“Jaaames”,
lo richiamo un’altra volta cantilenando, ma sono sicura che non risponderà e
così io potrò togliermi la benda dagli occhi.
Sollevo
le mani per portarle al nodo dietro la testa, ma quelle di lui le
fermano.
“No,
aspetta un attimo”, mi sussurra sulle labbra.
Io
mi avvicino a lui per potergli stappare un bacio, ma riesce ad allontanarsi per
primo sghignazzando.
Vorrebbe
prendermi in giro? Appena mi levo questa dannata benda dovrà vedersela con
me!!!
Poco
dopo, un leggero profumo di rose invade le mie narici. Cosa sta succedendo
dentro questo bagno? Quanto vorrei vedere…adesso mi tolgo la
benda!
“Non
ancora, Lily”, mi dice la voce calda di James, vedendomi portare per la seconda
volta le mani dietro la testa. Lo sento vicino a me, più precisamente sento la
serranda della finestra che si abbassa.
La
mia curiosità è alle stelle. Non vedo l’ora che venga
soddisfatta.
Come
se James mi avesse letto nel pensiero, mi sfila la benda ma rimango ancora con
gli occhi chiusi.
“Adesso
puoi aprirli”, dice, ridendo.
Io
li apro e quello che vedo mi lascia letteralmente senza parole.
Dov’è
finito il nostro semplicissimo bagno bianco?
Mi
ci vuole un po’ per capire che il bagno non è sparito, ma che James ha
provveduto a modificarlo dando libero sfogo alla sua romantica creatività.
Candele profumate accese, petali di rosa sul pavimento e altri che fluttuano
nell’aria…
“James,
è…è…”, ma mi blocco, perché non riesco a trovare un aggettivo adatto a
descrivere questo splendore.
“…stupendo?”,
conclude per me, “Beh, è sempre frutto del lavoro del grande e magnifico James
Potter”.
“Sempre
ad adularti”, dico con ironia.
Osservo
ancora la meravigliosa creazione di James all’interno del nostro bagno. Se penso
che tutto questo è scaturito da una discussione sull’acqua fredda della doccia,
mi viene quasi da ridere.
§§§
Ovviamente
non poteva che piacerle. Non c’è dubbio, rimango sempre il migliore. Ma senza di
lei sarei una nullità.
“E
adesso?”, mi domanda, guardando me dopo aver ammirato la mia opera
d’arte.
Forse
mi sbaglio, ma nei suoi occhi noto una leggera sfumatura
maliziosa.
“Adesso…”,
faccio per pensare, “Ordiniamo una…ehm…pizza”, mi congratulo con me stesso
perché sono riuscito a ricordare il nome di questa pietanza
Babbana.
“E
poi?”.
Mi
sono sempre chiesto il motivo per cui mi debba sempre domandare se c’è un ‘poi’.
Un ‘poi’ ci sarà, ovvio, ma la vita bisogna viverla al momento. Nonostante
questo, però, non le ho mai fatto mancare una mia
risposta.
“Mentre
mangeremo la pizza, arriverà l’acqua calda che tu hai fatto terminare, io mi
farò una meritatissima doccia, e poi…”.
Lascio
la frase in sospeso per aumentare l’atmosfera che regna in questo bagno.
Espediente inutile, poiché lei ha già capito tutto come
sempre.
Rabbrividisco
quando sento le sue mani risalire lungo il mio torace. Se continua così
distruggerà tutti i miei piani e i piani di James Potter non vanno distrutti.
Anche se…la tentazione è molto, molto forte.
§§§
Sto
passando per la pervertita della situazione, mentre lui è così dolce.
Dovrei
smetterla di baciarlo e far proseguire il tutto esattamente come ha programmato
lui. Ci riesco adoperando un’immane forza di volontà. Ha fatto tutto questo per
me, non è giusto che io lo rovini.
“Quando
si mangia?”, gli domando.
Lui
mi sorride e mi prende di nuovo tra le braccia, dandomi un leggero bacio sulle
labbra.
Devo
ricordarmi di non far terminare più l’acqua calda, James Potter merita di essere
trattato come un re. Ma se il compenso per averla fatta finire è tutto questo,
beh…
Ma che importa? A me basta solo averlo vicino, non certo candele profumate e petali di rosa.
Potrei anche
addormentarmi, adesso, con il battito del suo cuore che mi fa da ninna
nanna.
The
End
Ok,
chi dice a Harry Potter che è stato concepito sotto la doccia?
XDXD
Spero
che la fic vi sia piaciuta anche un pochino e che non sia stata
noiosa^^
Grazie
in anticipo.
Kisses
^____^