Anime & Manga > Magi: The Labyrinth of Magic
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Autore: Ren_Maybe    11/09/2013    5 recensioni
[AladdinxJudal]
Quella volta, a Balbadd, la Saggezza di Solomon non fece vedere a Judal semplicemente il suo triste e nero passato, ma una luce calda lo invase.
«Cos'era,piccoletto?"
«Quella è la speranza, Judal»
[Vivamente sconsigliabile a chi non segue le scan inglesi, perchè contiene spoiler]
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Aladdin, Judal, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Sindria era illuminata a giorno, nella sua veste più festosa in onore della fortuita pesca di quella sera. Si era quasi giunti alla fine, dopo aver banchettato, ballato, bevuto buon vino e essersi divertiti fino alle prime ore del mattino, quando le persone iniziavano ad addormentarsi e a strascicarsi svogliatamente fino a casa.
In pochi erano rimasti, solo gli assonnati e gli ubriachi, che si dondolavano qua e là, continuavano ad aggirasri tra le tavolate ormai sparecchiate a chi di dovere.
Ma c’era qualcos’altro, oltre i festeggiamente ormai giunti a termine. Le stelle e quel sottile spicchio di luna, che brillavano oscurati dalle luci belle e potenti dell’ isola nel cielo nero: una veste calda e effimera che avvolgeva il paese come un velo, quasi come la cupola formata dalla barriera protettiva,  vicino alla quale, sfuggente e timido  aleggiava un fischiettio, accompagnato da un’aura nera come la coperta notturna.

 Yamuhaira sussultò, spaventata.
Ancora una volta di lì a poco le era successo. Questo la irritava, ma soprattutto le faceva prendere una paura tremenda. Possibile che non fosse all’altezza di tale compito?
«RE SINBAD!»
Si precipitò nelle stanze di Sinbad, che parlava tranquillamente con Jafar. Irruppe come un’ uragano, urlando ciò che era accaduto.
«La barriera! E’ stata nuovamente attraversata!!»
Stupore, negli occhi del sovrano e del suo fedele servitore.
«Solo lui… Può averlo fatto»
Tutti e tre i presenti sapevano precisamente a cosa si riferivano, ma alcuno osava proferire parola. Il silenzio bastava, attendendo un segnale che smuovesse la situazione, guardinghi in modo da non essere sorpresi.
«’Sera, Stupido Re!»
Infine Judal comparve. Era da solo, la sua aura e l’agitazione dei suoi rukh, quasi impauriti, lo confermavano. Era infatti avanzato attraverso la protezione dell’ isola in modo più discreto rispetto l’ultima volta. Il passaggio era più piccolo e sembrava aver usato un incantesimo diverso, dato che lo strappo stava per chiudersi.
Ma come suo solito sorrideva, strafottente, mentre Jafar era già pronto ad attaccarlo e Sinbad, cosìccome Yamuhaira, lo fissavano in posizione difensiva.
Anche il moro, appoggiato alla grande finestra aperta, capiva che la situazione non era adatta per scherzare, ma doveva arrivare velocemente al sodo perché, contrariamente a i suoi principi, si era ripromesso di non attaccare nessuno.
«A-aspettate! Non sono venuto per combattere!»
Fu pronto a dire
«Sono in pace, ho bisogno solo di chiederti una cosa, ne’ voglio prenderti in giro!»
Si stava rivolgendo a Sinbad, alludendo al suo sguardo particolarmente dubbioso. Era già stato preso in giro una volta, non voleva ripetere l’esperienza.
Ovviamente, visto che non voleva davvero istaurare una lite, era anche abbastanza preoccupato per lo sguardo assassino di Jafar.
Corrucciò il volto, afflitto, penetrando Sinbad con i suoi occhi rossi, mentre, remissivo, incassava la testa nelle spalle, leggermente chinata in avanti quasi a simulare un inchimo.
“Perfavore.”
Parole serie, che si scolpirono bene nelle menti dei presenti, tutti stupiti per quell’ espressione così cortese, che, conoscendo il magi  dai rukh neri frementi tutti attorno a lui, era improbabile, se non impossibile.
Il Re fece cenno all’ albino di mettere via le armi, facendo rilassare anche la maga.
«Cos’è che vuoi, Judal?»
Lo fissò dall’alto in basso, ancora un po’ diffidente.
«Il piccoletto,dov’è andato?»
Un istante di silenzio. Lungo silenzio, dove la ragazza e la cosiddetta “Madre di Sindria” diventarono nuovamente pronti a scattare, comprendendo a chi si riferisse il sacerdote.
«Chi intendi…?”
Sinbad voleva esserne sicuro. Credeva di aver capito male,per una seconda volta.
«Di Aladdin,vi prego,ditemi dove si trova!»
Questa volta, quello che prima era uno sguardo remissivo e intristito, ora era un volto contorto dalla sofferenza, mentre avvolgeva violentemente il suo stomaco tra le braccia, come potesse calmare il dolore che imperversava dentro di lui. I rukh si agitarono di nuovo, fremendo un poco più forte.
Sinbad lo guardò serio, ma irremovibile quanto la prima volta, chiedendosi di nuovo perché Judal volesse sapere di Aladdin. Anche se era un caso particolare, qual’ era l’origine di una tale ossessione? Ricordò vagamente quel giorno a Balbadd, quando il quarto Magi aveva usato la saggezza di Solomon sul ragazzo dai rokh oscuri.
«A cosa ti servirebbe saperlo?»
Tutti attesero, ottenendo in risposta solo silenzio.
«Judal.»
Lo richiamò, fermamente.
«Sappi che tra breve la mia pazienza si esurirà, e l’occasione che ti sto nuovamente offrendo sparirà con te»
Un Sinbad crudo, spietato, seppur costruito. Anche se nel tempo era diventato ciò che non sarebbe voluto diventare, i suoi seguaci sapevano che questa era una maschera innalzata al moemnto, in modo da mettere soggezione.
«Io…»
Un mormorio poco udibile, mentre balbettava qualcosa che cercava di essere un discorso comprensibile.
«Lui…Può aiutarmi.»
Bofonchiò soltanto, in modo che solo il Sovrano, vicino a lui più degli altri due, potesse udirlo, mentre ripensava a quel Magi che gli aveva cambiato la vita. E sapeva che l’aveva cambiata per sempre.
«All’accademia di magia di Magnoshtad.»
Yamuhaira guardò apprensiva il suo re
«Re Sinbad,ma cosa-»
Sinbad la zittì, con un secco gesto della mano
«Non gli farai del male,vero?»
Iniziò,in modo calmo
«Perché in tal caso il prezzo delle tue azioni SARA’ TREMENDO»
Uno sguardo assassino colpì la ragazza dagli incantesimi e l’albino, attraversando da parte a parte Judal.
Esitò un po’,quasi spaventato, con i Rukh che ora si agitavano nervosamente
«Non gli torcerò un solo capello»
Promise fermamente, mentre s’inchinava –davvero,stavolta- in segno di gratitudine.
Quello era un Judal che non era Judal, tutti lo sapevano là dentro. Ma,apparte Sinbad, nessuno sembrava credere che sarebbe durata, guardandolo ancora con diffidenza, mentre si allontanava velocemente cavalcando il tappeto volante tipico dell’impero Kou, attraversando nuovamente la barriera.
«S-Sin! Come… Hai potuto-?!»
Jafar lo fissò con rabbia, afferrandolo per le vesti sul davanti.
«Come puoi fidarti di lui,dopo ciò che ci ha fatto?!»
Yamuhaira continuò a fissare la finestra aperta, dalla quale se ne era appena andato il Magi.
Si avvicinò a essa,  continuando a guardare la scia di rukh che si era lasciato dietro.
«Continuerò a credere e sperare che tu sia ubriaco. Hai idea di ciò che hai fatto?! Ju-Judal, il Magi oscuro, sta cercando Aladdin! E questa volta non ci sarà Ugo a proteggerlo!»
Urlò ancora Jafar, sfogando la sua ira contro il sovrano, che credeva colpevole di un atto ben più terribile di aver molestato una donna, ma se ne restava in silenzio nell’ attesa che l’albino si calmasse.
«Forse siamo ancora in tempo a raggiungerlo,che ne dici, Yamu?»
Si voltò in direzione della maga, sperando in una risposta positiva.
«Ubriaco o non ubriaco, Sinbad ha ragione»
constatò lei,dopo aver valutato freddamente la situazione come suo solito fare
«Le sue intenzioni non sono malvagie, o i suoi rukh l’avrebbero fatto trapelare. Invece erano agitati quasi… Come se avesse fretta di rivederlo. Aladdin è al sicuro, inoltre. Anche se Judal entrerà forzando la barriera circostante all’ Accademia di Magia, essa impedisce di fare incantesimi a chi non è permesso al suo interno»
Jafar continò a fissarla per qualche secondo, apparentemente di stallo.
«Inoltre, ha promesso di non fargli del male»
 L’uomo dai sette Djinn sorrise
« E penso manterrà la promessa»
Conosceva da tantissimi anni i suoi sottoposti più stretti, in special modo Jafar; ma in quel momento, per quanto potesse sforzassi, non capiva ciò che passava per la testa al suo Re. Lo guardò sospettoso, lasciando la stoffa a cui si era aggrappato violentemente, calmandosi e congiungendo le due mani e quindi le due maniche, assottigliando gli occhi e rilassando il corpo e lo spirito.
«Va bene, mi fiderò ancora una volta di te,Sin.»
Proferì, anche se in realtà, sotto sotto, cosìccome la maga dai capelli acquamarina, era preoccupato. Gettò un ultimo sguardo al cielo notturno, sperando che non succedesse niente di brutto.

Sfrecciava più veloce che il tappeto gli permetteva tra le stelle, ormai evidenti nel nero che si estendeva sopra il mare lontano Sindria.
“Aladdin”
Sospirò, irritato per il fatto che proprio quello stupido Re aveva saputo capirlo e fidarsi, ricordando le sue parole a proposito della richiesta che gli aveva fatto.
Alla sua domanda aveva semplicemente risposto
“Non gli torcerò un solo capello”
quando avrebbe tanto voluto aggiungere qualcos’altro, bloccatosi però in gola un momento prima di emettere suono.
«Non potrei mai farlo»
Un sussurro regalato al vento che s’infrangeva forte sul suo viso nella direzione notturna che gli era stata indicata.

 
Avevo da tanto questa idea in testa, e dopo tanti filmini mantali sulla mia coppia preferita di Magi -se non la mia preferita in assoluto- ho deciso di dargli voce mettendola finalmente per iscritto.
Adoro loro due insieme, sono davvero adorabili! E,logicamente, 'Alaju' non è messo a casaccio; penso logicamente che, aspettando i dovuti annetti, sarà Aladdin a fare da seme incontrastato nella coppia. Altro che shotacon, lui è cattivo e piuttosto sadico, e in alcuni capitoli ce lo dimostra!  Per questo, con il facciotto da uke che si ritrova nei disegni della Funko/Monari (una fanartist prettamente dedicata alla Alaju, davvero bravissima!) Judal viene direttamente declamato Uke!
Dopo aver sfottuto a sufficienza Judal, saluto tutti, invitando a recensire (anche negativamente! Soprattutto! Le critiche servono per migliorarsi!) questa piccola storia che, ammetto, non essere un granchè, visto la mia natura da mangaka e non da scrittore. Difatti questa storia era, inizialmente, destinata a essere una doujinshi ma logicamente travasata in scritto per motivi di tempistica.
Perciò, Arrivederci, gente! ♥

 
  
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