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Autore: Evaney Alelyade Eve    12/09/2013    3 recensioni
"Mentre tu sogni, io affronto i miei demoni. Puoi sentire la mia voce che ti chiama da lontano? Non lasciarmi. Non andare dove io non posso raggiungerti."
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Christopher Pike, James T. Kirk, Leonard H. Bones McCoy, Montgomery Scott, Spock | Coppie: Kirk/Spock
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Star Trek, movie'verse.
Pairing/Personaggi: James Kirk, Spock, Kirk/Spock, Uhura Nyota, Leonard Bones McCoy, Montgomery Scotty Scott, George Kirk, Amanda Grayson, Christopher Pike.
Rating: Giallo
Chapter: 1/13
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale, Avventura.
Warning: AOS!Spirk, possibile OOC.
Summary: "Mentre tu sogni, io affronto i miei demoni. Puoi sentire la mia voce che ti chiama da lontano? Non lasciarmi. Non andare dove io non posso raggiungerti."
Note: I fiori annusati da Jim hanno preso alcune importanti caratteristiche da una delle creature già affrontate dai Winchester in Supernatural.
Alcuni riferimenti, descrizioni ed altro le ho ricavate dal libro "Star Trek Academy: Rotta di Collisione" di William Shatner.
Disclaimer: Non mi appartengono, non ci guadagno nulla. UFFA.

 

 

 

Don't go where I can't reach you.

 

 

 

 

One

 

 

 

 

 

 

"Space is desease and danger wrapped in darkness and silence."
- Leonard H. "Bones" McCoy

 

 

Raggiunsero l'orbita di quel pianeta sconosciuto in meno di tre minuti: secondo i dati era disabitato, a parte qualche forma animale isolata, e l'atmosfera era adatta affinchè potessero scendere senza morire asfissiati, assiderati, carbonizzati e tutti i tipi di morte previsti da un, per nulla felice, dottor McCoy.
Jim, invece, era letteralmente entusiasta: erano giorni che non succedeva nulla di interessante e cominciava ad annoiarsi.
"Morirò di noia, se continuiamo a non far nulla!" aveva ribattuto al dottore, sordo alle sue minacce di morte violenta, poi si era dedicato alla missione di convincere un riluttante Spock, ma non era stato poi tanto difficile "è la nostra missione, no?" gli aveva detto, e tanto era bastato per far capitolare i dubbi del vulcaniano-ligio-alle-regole. Bones si era sentito, forse ingiustamente, tradito dal vulcaniano e gli aveva scoccato un'occhiata truce che era stata ricambiata con la solita alzata – irritante! - di sopracciglio.
Dunque nessuno dell'equipaggio aveva avuto da ridire, a parte Bones ovviamente, che non si arrese di fronte all'ostinazione del Capitano.
"Non puoi scendere su un pianeta sconosciuto senza scorta di sicurezza, e per giunta disarmato! Dannazione Jim, io sono un dottore non tua madre! Comincia ad essere più responsabile!" gli aveva urlato contro, frustrato perchè quello continuava a fare orecchie da mercante e prontamente smontava ogni protesta o semplicemente la ignorava.
"Oh andiamo, Bones!" aveva ribattuto l'altro "siamo esploratori, è la nostra missione, ricordi?! E poi i dati hanno mostrato che il pianeta è disabitato! A parte alcune forme animali!"
"Risparmiati questa solfa per il tuo primo ufficiale!" abbaiò l'altro "Se dovesse succedere qualcosa? Se gli animali si dimostrassero pericolosi e selvaggi, come di certo saranno, come la metterai, Capitano?" chiese quello di rimando, incrociando le braccia al petto, l'ultima parola pregna di sarcasmo.
Jim Kirk si prese un secondo per soppesare la risposta, poi si aprì in un inquietante sorrisetto furbo. Bones si trattenne a stento dal tremare o comunque dal dargli un pugno perchè qualsiasi cosa stesse per succedere, per lui non significava nulla di buono.
"Ho preso in considerazione la cosa, Dottore" scimmiottò, il sorriso che si allargava a dismisura "e ho deciso che tu verrai con noi." e poi gli aveva voltato le spalle, chiamando a gran voce il nome del primo ufficiale vulcaniano, togliendogli così ogni possibilità di ribattere, e quindi di rifiutare.

 


°*°*


La prima cosa che notarono, una volta scesi sul pianeta, fu il clima mite, come se fosse appena arrivata la primavera: c'erano alberi rigogliosi, fiori di ogni tipo e il cielo era azzurro e limpido.
"Eh? Che ti avevo detto? Ne è valsa la pena, uomo di poca fede!" cinguettò allegro Jim, mentre dava sonore pacche sulla schiena ad un Bones decisamente perplesso.
"Non essere così precipitoso, idiota" ribattè acido "lo spazio è pericoli e malattia ne-.."
"..nell'oscurità e nel silenzio, lo so, lo so!" concluse per lui il biondo, seccato dalla sua mancanza di entusiasmo.
"Si, esatto!" confermò deciso Bones, continuando a trafficare col suo tricorder; Jim si allontanò da lui, per avvicinarsi al signor Spock.
"Ehi Spock!" lo richiamò, concedendogli uno dei suoi sorrisi solari; quello rispose con un piccolo cenno del capo. Kirk lo potè considerare quasi un sorriso di risposta, ed era già tanto vista la tenacia dell'altro a dimostrarsi più vulcaniano che umano.
In percentuale Spock si presentava, generalmente, come un essere 70% alieno e 30% umano, ma Jim lo sapeva bene: era tutta apparenza.
"Capitano." disse, tornando ad esaminare il tricorder e i dati che questo trasmetteva continuamente; Jim sbuffò scocciato.
"Spock" lo richiamò, irritato "quante volte ti ho detto di chiamarmi per nome?"
"Con questa trentasette, Capitano" asserì prontamente l'altro.
"Pensavo che voi vulcaniani imparaste in fretta." fu la sua risposta seccata.
"E' senza dubbio così, Jim." rispose subito Spock, decidendo di dargli una piccola vittoria "ma ci sono luoghi e tempi per determinate cose e, come la logica suggerisce, una missione non è un luogo nè un tempo consono."
"Oh andiamo!" grugnì l'altro "Bones mi chiama "idiota" ogni volta che gli passa per la testa!". Spock strinse per un attimo le labbra.
"Il dottor McCoy è libero di esprimersi come vuole, quando vuole" rispose con un tono vagamente risentito "io preferisco attenermi..." ma s'interruppe, alzando di scatto la testa.
"Che c'è?" chiese allarmato l'altro, guardandosi attorno in cerca di una possibile minaccia: ma, a parte cespugli con strani fiori violacei e blu elettrico, alberi illuminati placidamente dal sole e loro non c'era proprio nulla che sembrasse pericoloso.
A parte un Bones selvatico e particolarmente arrabbiato.
Riportò lo sguardo sull'altro, l'espressione corrucciata in una muta domanda.
"Credevo di aver sentito..." disse infine l'altro, continuando a fissare il bosco, in direzione dei cespugli carichi di fiori. "Cos'è quest'odore?"
Anche Kirk annusò l'aria, e i suoi occhi cerulei si spalancarono sorpresi.
"Hai ragione! E' dolce...Bones! Lo senti?" esclamò, rivolto all'uomo qualche passo più dietro.
"Cosa?" chiese in risposta, guardandosi attorno allarmato, come aveva fatto lui prima.
"Quest'odore dolciastro!" e gli indicò lo spazio circostante con un gesto delle mani; Bones annusò l'aria, poi tornò a rivolgersi verso il Capitano, perplesso e diffidente.
"No, non sento nulla, Jim." e riprese a trafficare, come Spock accanto a lui, col tricorder.
Che speravano di trovarci, si chiese il capitano mentre si avvicinava a quegli enormi e strani fiori, su quegli aggeggi?
"Sono davvero bellissimi!" sussurrò, studiando da vicino un fiore dal vivido blu elettrico. C'erano strani ghirigori scuri che decoravano ogni petalo, mentre stelo e calice erano di un verde smeraldo alquanto spento.
Avevano un'aspetto quasi ipnotico, al punto che Jim non riusciva a distogliere lo sguardo inoltre il profumo lì era più intenso, inebriante ed i suoi sensi ne erano invasi, ne sentiva il sapore sulla lingua...aveva voglia di toccarli, annusarli....
"Jim, NO!" urlò la voce di Bones, troppo lontana perchè potesse vermente distrarlo dall'affondare il naso nel pistillo del fiore blu ed aspirarne a pieni polmoni il profumo. Si sentì strano, leggero e allo stesso tempo nauseato poi si perse in un mondo fluttuante e dolciastro, dove lui non era nessuno ed esistevano solo quegli splendidi fiori e i loro colori gangianti, dove tutto il resto era. inesistente....poi le mani forti di Spock lo allontanarono con violenza dal fiore, riportandolo alla realtà.

 

 

*°*°

 

"Capitano!" la voce di Spock era vicina eppure lontana, quasi come se fosse un'eco che cercava disperatamente di raggiungerlo. "Jim!" urlò ancora e poi il mondo fluttuante di Kirk prese a tremare come se fosse sconvolto da un terribile terremoto finchè non svanì, lasciando posto al volto teso e serio dell'altro.
"Ehi, mi hai chiamato Jim!" fu la prima cosa che disse, stampandosi sul volto un sorriso che, inconsciamente, sapeva essere stupido. Aveva mal di testa, la bocca impastata e non riusciva a muoversi granchè bene, per il resto non sembrava avesse riportato gravi danni. O no?
"Dottore!" chiamò Spock, distogliendo un attimo i suoi occhi scuri da quelli chiari del suo capitano. Poco dopo il campo visivo di quest'ultimo venne occupato dal volto furioso di Bones.
"Vecchio mio!" gli urlò Kirk, cercando di abbracciarlo, ma venne prontamente bloccato dalle mani di Spock che premendo sulle sue spalle, lo costrinsero a mettersi seduto.
"Vecchio mio, un corno, idiota!" gli urlò arrabbiato il dottore, facendolo sentire come un bambino sorpreso a fare una marachella dalla mamma "Ti avevo detto di non cantar vittoria! Lo spazio è pieno di pericoli!..." ma la sua voce scemò lentamente, mentre l'attenzione di Jim si focalizzava sul viso serio del suo primo ufficiale: era preoccupato per lui. Sospirò.
"Ehi" avrebbe voluto dirgli "è tutto okay" ma sapeva che si sarebbe soltanto arrabbiato e preoccupato di più. Per pochi istanti non c'erano rumori o suoni, nella mente di Jim esisteva solo il viso di Spock e il suo respiro regolare poi, come se qualcuno avesse fatto scoppiare la bolla con uno spillo, il volume delle cose intorno a lui tornò, aggredendolo da ogni parte e facendolo sussultare lievemente.
Era come tornare a sentire dopo la momentanea sordità causata dallo scoppio di una bomba.
"...vai nello spazio, dicevano, sarà divertente..." Bones continuava a borbottare, impegnato a sondare con i suoi strumenti i valori vitali di Jim.
"Torniamo sull'Enterprise" disse all'improvviso pratico, serio e professionale, attirando subito lo sguardo di Spock. Jim non vi fece caso, troppo preso ad analizzare la strana sensazione che gli aveva chiuso lo stomaco. Fissò di sottecchi Spock e si chiese perchè, in quel momento, sentiva un nodo alla gola.
Cosa cercava di dirgli il suo istinto?
"Dottore.."
"Non ora Spock, parleremo dopo." lo liquidò in fretta, acciuffando Jim prima che potesse sgusciare via, verso i fiori.
"Spock ad Enterprise, riportateci a bordo" ordinò il vulcaniano, attraverso il suo comunicatore.
Il paesaggio quieto svanì, lasciando posto al grigio rassicurante della nave.
Al grigio rassicurante di casa.

   
 
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