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Autore: BlackShadow15    12/09/2013    1 recensioni
Matilde era una ragazza semplice, non amava truccarsi, fare shopping, mettere tacchi, un vestito o semplicemente portare una borsa per uscire. Non aveva mai amato alcune sue amiche che si davano le arie o che dovevano sempre farsi notare in qualche modo. Lei la maggior parte delle volte preferiva tacere, stare in disparte, guardare in basso. Amava il suo I-Pod, quello sì. La faceva sentire bene in ogni occasione, la faceva sentire forte e indistruttibile.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Matilde era una ragazza semplice, non amava truccarsi, fare shopping, mettere tacchi, un vestito o semplicemente portare una borsa per uscire. Non aveva mai amato alcune sue amiche che si davano le arie o che dovevano sempre farsi notare in qualche modo. Lei la maggior parte delle volte preferiva ridere a quello che dicevano i suoi amici oppure tacere, stare in disparte, guardare in basso. Amava il suo Ipod, quello sì. La faceva sentire bene in ogni situazione, la faceva sentire forte e indistruttibile. Era uscita di venerdì sera con delle vecchie amiche in città, ridevano urlando per farsi notare e non dicevano neanche una cosa intelligente, sbagliavano i verbi ed erano stupide, questo a Matilde faceva un po' schifo ma continuava a stare con loro, d'altronde le voleva bene lo stesso, Matilde si affeziona facilmente alle persone che conosce da molto tempo. Iniziò, così per caso, l'argomento 'relazioni'. "Chi ti piaceee?" si facevano domande di questo tipo. E poi era il turno di Matilde. "Allora Matilde?". Arrossì, continuando a guardare in basso. "N-Non .. Non lo so..." la guardarono sorridendo. "Che significa? Dai dicci chi è!" le arrivarono una spallata ridendo, tutte gasate già per conto loro. "Mi piace... un mio amico, ma è innamorato della mia migliore amica". Nel momento in cui lo disse se ne ricordò e le si riaprì la ferita. Chris sapeva di piacere a Matilde, ma le aveva detto un po' freddamente "mi dispiace ma come ben sai sono innamorato, rimaniamo amici". Da quel giorno Matilde aveva calpestato la sua autostima, usata come uno zerbino, passava le ore a chiedersi perchè lui non l'amasse. Matilde non si innamorava spesso, ma quando succedeva non ci voleva poco tempo a farle cambiare idea. Di solito tace, come sempre. É capace di innamorarsi nascondendolo anche a sè stessa. Partiva già pensando che nessuno l'avrebbe amata, insomma, non si piaceva nemmeno per sè stessa, come pensava di poter piacere ad altri? Ad un ragazzo poi? Non se ne parlava. Ma Chris era diverso, la faceva ridere, si trovava sempre a suo agio con lui, come se la tristezza e la malinconia insieme a lui svanissero. Rideva, e rideva anche lui, passavano le ore a ridere, come se ne avessero bisogno entrambi, come se non lo facessero da tempo. Si conoscevano da poco, questo era vero, ma lei sapeva che sarebbe stata felice con lui anche dopo tanto tempo, dopo anni insomma. Matilde non ha mai avuto tante relazioni. Due, per l' esattezza. Una con il suo migliore amico, due anni prima, durata abbastanza, non c' era da lamentarsi. Ma la verità era che in cinque mesi non si erano mai baciati, nemmeno una coccola, niente di affettuoso, nemmeno un 'Ti amo'. Matilde gli voleva bene, ma non era esattamente una relazione quella. Lo conosceva dall'asilo e da allora erano sempre stati buoni amici, era quasi impensabile una relazione, Matilde sapeva che avrebbero continuato ad essere amici pur dicendo alla gente 'Siamo fidanzati'. Matilde si era messa con lui per non farlo soffrire, gli voleva davvero bene e, anche se non lo ammetteva a sè stessa, piano piano imparava addirittura ad amarlo. La sua seconda relazione fu un anno dopo. Una cosa molto felice, che purtroppo durò poco: due mesi. Lei non si sentiva più amata. Le capitava spesso di non sentire calore dalle altre persone in quell'ultimo periodo. Lei non si sentiva come le altre ragazze, come le sue amiche. Loro non si innamoravano, a loro 'piaceva' un ragazzo perchè era carino, perchè ha la tartaruga e il fisico. Solo per l'aspetto in sintesi. Non pensavano mai al carattere che questo potesse avere. Chris era dannatamente intelligente. Anche Matilde a volte pensava di esserlo, ma allo stesso tempo pensava che gli altri credevano che lei fosse stupida. Non aveva importanza. Fatto sta che lei l'amava, l'amava tantissimo, l'amava così tanto che spesso si addormentava soltanto all'alba, presa dai troppi pensieri e viaggi mentali che si faceva a causa sua. Questa volta era diverso: si sentiva ottimista. Ci parlava ogni volta che era in linea su Facebook, e uscivano almeno due volte a settimana. Le faceva sempre molto piacere uscire con lui, pur sapendo che era innamorato di un'altra. La cosa strana era che era stato lui ad iniziare a coccolarla per la prima volta. Matilde non riusciva a farsene una ragione, perciò si diceva che gli piacevano le coccole e basta, che non gli importava la persona che gliele faceva, e un po' si rattristava. Da quel dannatissimo sabato sera a vedere un film con altri due amici si erano sempre coccolati, tutte le volte che si erano visti e sempre più insistentemente. Matilde era felicissima e triste allo stesso tempo, continuava a chiedersi perchè la coccolava se non l'aveva mai amata, credeva che le coccole fossero per chi si ama, e forse era così. Eppure lei non riusciva a farne a meno, anche se era sempre lui a farle quel sorrisino e accololarsi a lei, era sempre lui che cercava affetto per primo. Quando si conoscevano da poco passavano le ore a chiacchierare la mattina al bar, ma ora non lo facevano più spesso, ora si scambiavano giusto due parole poi iniziavano a stringersi, ad accarezzarsi a vicenda e ad abbracciarsi in continuazione. Matilde con quegli abbracci gli stava segretamente dicendo 'Hey, stringimi, non posso fare a meno di te, non lasciarmi andare via, ti prego'. E lui? Lui cosa le stava dicendo? 'Ti voglio bene' solo questo? Matilde si sentiva bene grazie ai suoi abbracci, tutta la malinconia che aveva ogni tanto prima di conoscerlo sembrava essere sparita per sempre. Un martedì pomeriggio lui le aveva chiesto di uscire. Erano andati a mangiare un gelato e poi si erano spostati in motore in un parco piú lontano, si sono seduti su una panchina, hanno iniziato a chiacchierare poi lui ha appoggiato la testa sulla spalla di Matilde, e lei lo aveva abbracciato. Lui le accarezzava sempre la schiena, a Matilde piaceva un sacco, le piaceva sentire le sue fragili ossa nelle mani di Chris. Lei appoggiava le labbra al suo collo quando era seduta su di lui, sentiva il suo profumo e il suo cuore battere sempre a ritmo regolare. Spesso le loro guancie si toccavano, ma mai le loro labbra. Matilde pensava che non fosse il caso di baciarlo perchè sapeva che lui non avrebbe approvato il suo gesto, non voleva rovinare tutto per uno stupidissimo bacio, avrebbe sopravvisuto anche senza. 'A lui non piaci, cosa vorresti fare, stupida che non sei altro? Eh? Baciarlo, forse?' il lato cattivo dei suoi pensieri stava venendo fuori, quello che la distruggeva sempre, la parte che si prendeva gioco di lei e le faceva scendere l'autostima e la tenacia. Le loro teste continuavano ad essere appiccicate una all' altra. Matilde gli bació dolcemente il collo. E non riuscí piú a frenare l'impulso di baciarlo, anche se semplicemente sulla guancia. Si diede della stupida un'altra volta. Non sopportava il fatto di non essere riuscita a stare ferma. Ora che l'aveva baciato aspettava solo la sua reazione. Lui iniziò a farfugliare cose come: 'Forse non dovremmo... Davvero... Forse è troppo. Sarebbe meglio anche per te, non ti farei stare male'. Poi la bació anche lui sulla guancia. Matilde sgranò gli occhi e fece un'espressione stupita. Chris disse 'sulla guancia sono ammessi, siamo amici, no?' e la bació di nuovo. Ripeteva 'sulla guancia puoi, guarda, l'ho fatto anch'io' ma Matilde lo strinse a sè e non lo bació più. A volte le strette di Chris le toglievano il respiro, si sentiva mancare l'aria e il cuore le sembrava smettesse di battere per un'istante. Chris riniziò a farfugliare 'forse é troppo, forse non dovremmo, forse sono troppe anche tutte queste coccole'. E Matilde, a bassa voce, gli aveva risposto 'Non sei costretto a farmele solo perchè sai che ti amo'. Si era sentita vuota in quel momento. Era come se si fosse appena tirata addosso una cinquantina di aghi. 'Nono ma mi fa piacere... Anzi, non mi dispiacciono'. La coerenza, quel giorno, a quanto pare non era il suo forte. Lasciò in testa a Matilde una confusione pazzesca, la voleva o no? L'amava? Pensava che lui fosse confuso almeno quanto lei in quel momento. Credeva ancora di avere una possibilità. Ora Matilde girava a testa alta e sorrideva, la speranza la rendeva indistruttibile.
  
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