Film > Man of Steel
Ricorda la storia  |      
Autore: Nocturnia    12/09/2013    2 recensioni
[Man of Steel]
Gli stai proprio davanti, a pochi passi, eppure Zod sfiora la tua figura con occhi vecchi e stanchi.
Stringe un pugno di cenere tra le dita e per un attimo, un malinconico istante, vorresti quasi chiedere scusa.
"Mi hai tolto tutto."
Genere: Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
sjkfjkfdjk
Disclaimer: Clark Kent, Lois Lane, Zod e tutti gli altri personaggi appartengono a Jerry Siegel, Joe Shuster, alla DC Comics e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.


"Bisogna somigliarsi un po' per comprendersi, ma bisogna essere un po' differenti per amarsi."

- Paul Géraldy -


Fantasmi

Faora fissa l'umano - l'insetto - con un'intensità dolente e rabbiosa.
Le sorride quel piccolo granello di carne; le sorride e le mostra tutta la forza d'una razza nata per morire e per sperare.
"Avevi ragione, alieno." bruciano quegli occhi e schiude le labbra nell'ultimo affondo Hardy, sorridendo fin quasi spaccarsi i denti "Una morte onorevole è già un premio."
La barra di comando si abbassa bruscamente e Faora si inclina all'indietro, perdendo l'equilibrio.
Quando si rialza, il mondo è già stato inghiottito: al suo posto, il nulla di un'esistenza senza più alcun futuro.

Gli stai proprio davanti, a pochi passi, eppure Zod sfiora la tua figura con occhi vecchi e stanchi.
Stringe un pugno di cenere tra le dita e per un attimo, un malinconico istante, vorresti quasi chiedere scusa.
"Mi hai tolto tutto."
Un lamento, un sibilo straziante e solitario.
"Ero nato per proteggere Krypton..." una scintilla, il baluginio assassino del vuoto " ero stato addestrato per difenderli, per salvarli da ogni pericolo."
Abbassa le palpebre Zod e china il capo.
" Krypton è morta." ti fissa ora, issandosi sui polpacci e stirando le labbra in una piega asimmetrica, sottile "Mi hai strappato l'anima, Kal-El."
Ti irrigidisci, cercandogli la pupilla, nerissima e implacabile.
"Mi hai strappato l'anima, Kal-El." ripete monocorde "E ora io prenderò la tua: da questi cuccioli di pelle e debolezze che hai adottato."
Il primo colpo non lo vedi neppure arrivare.

Lo osserva cadere Lois e ne cerca i contorni nel cielo grigio di cenere e polvere.
È una sbavatura rossastra Clark, una linea azzurra intervallata da un punto nerastro e convulso.
Attraversa due edifici e si schianta contro il terzo, rovinando al suolo.
Zod non concede alcuna tregua e gli sbatte la faccia contro il vetro d'un negozio, lasciandolo esplodere in centinaia di schegge trasparenti.
Si nasconde dietro una macchina rovesciata Lois e combatte l'impulso irrazionale di correre in suo soccorso.
Non sarei di alcuna utilità si ritrova a pensare sono solo un'umana. Una misera e patetica umana.
Ma la giornalista - la donna - che è in lei racconta tutta un'altra verità: un altro epilogo.

Sanguino.
È un pensiero strano e, paradossalmente, esaltante.
Un degno avversario.
Unisci le braccia e pari il montante di Zod, afferrandolo per il gomito e schiacciandolo contro il muro della stazione.
Il marmo si apre come una bocca biancastra e gelida, facendovi attraversare la biglietteria e l'edicola in un unico, fluido, movimento.
Lo rovesci sulla schiena, premendogli un ginocchio tra le vertebre e afferrandogli il collo in una presa d'acciaio.
Come me.
"Hai perso, Zod."
Una smorfia, un singulto; l'ultima zampata del leone morente.
"Non ancora, figlio di Jor-El; non ancora. Se davvero ami così tanto queste persone, puoi cominciare a pregare."
E capisci cosa sia l'indole - la natura - di un vero guerriero: di un vero martire.

È arrivata tardi.
Clark non la guarda neppure, artigliando l'aria e liberando un grido disperato e disperante.
Storna lo sguardo Lois e incrocia l'orbita morta d'un uomo e d'una razza.
"Vi avrebbe ucciso."
"Lo so." mormora debolmente "Lo so, Clark."
"Ho dovuto farlo."
Annuisce Lane e si avvicina di qualche passo.
"Avrebbe fatto rinascere Krypton, sai? Con il mio sangue; con le mie cellule."
Gli sfiora i capelli Lois, in un carezza rassicurante e calda.
"Non mi devi alcuna spiegazione."
Sorride debolmente Kent e le regala uno sguardo così limpido da bruciarle il cuore.
"Grazie."
Silenzio.
"Grazie di tutto, Lois."
Ed è allora che libera la sua prima lacrima.

C'è uno spietato paradosso nella tua figura, nella tua sola esistenza.
Sei l'ultimo sole - l'ultimo domani - di un mondo che si è spento anni prima, eppure hai scelto d'esserne anche la tomba.
Hai scelto d'essere padre e protettore di un'umanità meschina e crudele, truffaldina e bugiarda.
Hai scelto e hai creduto in loro.
Hai scelto e hai condannato tutto ciò che restava della tua razza: del tuo passato.

Lois.

È bastato davvero l'amore di una sola donna a farti cambiare idea?

Padre.

Oppure era stato il sacrificio d'un uomo che non aveva mai chiesto niente, se non di poter essere il padre d'un bambino alieno e sconosciuto?

Non lo sapevi e, forse, neppure aveva importanza.
Perché questo era l'unico cielo a cui volevi appartenere: in cui volevi credere.

****


Metropolis è un gigante di acciaio e luce, una città priva d'ombre e ricolma d'ogni cosa.
Ti osserva benevola, corteggiandoti e lambendoti i sensi con la sua visione sognante d'un mondo diverso.

Kal-El. Clark Kent. Superman.

Il Daily Planet si staglia contro l'orizzonte come un viticcio di metallo e oro, sussurrandoti un invito silenzioso.

Tutte facce della stessa medaglia; tutti frammenti di un'unica maschera.

"Piacere di conoscerti, Clark: io sono Lois Lane. Benvenuto al Planet."

Un sorriso, un bacio in equilibrio sulla fine del mondo e una verità sfogliata - trovata - tra mille menzogne.

"Grazie, Lois. Sono contento di essere qui."

Non sarà sempre facile.
Non sarà sempre il grembo generoso d'una città come Metropolis ad accoglierti, ma ci saranno anche arcieri arroganti e pipistrelli brutali.
Ci saranno guerre di sangue e vittorie di sale, città deformi e mostri impossibili.
Sorridi, sistemandoti gli occhiali sul naso e ascoltando le istruzioni per il nuovo incarico fornite da Perry.
Le dita di Lois ti cercano sotto il tavolo, trovandoti e intrecciandosi alle tue.
Della solitudine di Krypton, un fantasma senza più voce.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Man of Steel / Vai alla pagina dell'autore: Nocturnia