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Autore: CriSnix    12/09/2013    1 recensioni
Asuka è bella.
Asuka è giovane.
Asuka è sola.
Asuka è una geisha.

Non ho la minima idea di cosa abbia scritto, spero che comunque possa piacervi. Enjoy!
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note!

Titolo: Il profumo del domani

Genere: Nosense più totale

Asuka: Nome giapponese femminile  明 日香  “Bellezza del domani.”

Geisha: Con il termine geisha indichiamo un’intrattenitrice e artista giapponese che erroneamente, soprattutto in occidente, viene identificata come prostituta. Le osen Geisha invece, sono molto disprezzate dai giapponesi perché si esibiscono in grandi alberghi per un numero vasto di persone, anziché di un solo cliente, ritenendole alla strenua delle prostitute.  Nella mia mente bacata Asuka era una geisha che si prostituiva. Ora volevo solo chiarire che le geisha sono solo artiste e intrattenitrici che studiano anche.

Spero che possa piacervi. Enjoy!

 





Asuka è bella.

Ha una bellezza di quelle che ti uccide, che ti frantuma la pelle con un solo sguardo. Una di quelle che le donne invidiano mentre gli uomini lascerebbero le proprie mogli per passare una notte con lei, solo per poter gustare quella bellezza giovanile. I suoi profondi occhi neri  annientano come la lama di una spada, perforando ogni singolo organo mentre la sua chioma d’ebano le circonda sensualmente il viso. Le labbra carnose e rosate sono state create per soddisfare ogni voglia carnale di qualsiasi uomo o donna, perché lei è nata per questo perché è il suo compito su questa terra. La sua pelle è bianca, il suo unico vanto. Gioisce quando rimangono sbalorditi di fronte all’innaturale biancore della sua pelle, per poi ritornare un involucro di carne privo di qualsiasi emozione.

Asuka è giovane.

Così giovane da non sapere che cos’è l’amore. Ma ormai è solo l’aspetto che le ricorda ancora di avere appena diciotto anni, in realtà lei si sente vecchia e appassita, come un fiore assetato d’acqua, tenuto lontano dai caldi raggi del sole. Anche lei ha sete, ma ha sete di una felicità che mai potrà colmare. Una felicità che nasce dal cuore e che si libera in tutto il corpo. Asuka ha tanta sete ma la sua gola sarà sempre secca.

Asuka è sola.

Lo è sempre stata fin dal grembo di sua madre. Non ha mai avuto nessuno, nessuno che le insegnasse cosa è giusto e cosa è sbagliato, nessuno che le insegnasse ad amare e ad essere felice. Era questo il suo destino, lo ha sempre saputo dal momento in cui ha messo piede in quella casa. Sarebbe stata da sola fino alla sua morte. Una morte solitaria per una vita solitaria. Infondo lei agogna la morte, la desidera come un amante: desidera poter fondersi in lei, avvolgerla in un abbraccio eterno.

Asuka è una geisha.

Forse è la sua punizione per essere stata messa al mondo. Una nascita indesiderata, nata dal grembo di chissà quale sventurata che per poter vivere, vendeva la propria femminilità, proprio come lei. C’è l’ha nel sangue, nessuno può opporsi al proprio destino, nemmeno lei. A volte si sente amata ed è felice quando gli uomini le sorridono, alcuni fanno anche l’amore con lei, quello vero.  Tuttavia ci sono anche uomini che non hanno cura di lei e che le imprimono i loro schifosi segni sulla sua pelle e lei piange, ma non può nulla perché è il suo destino. Lei è geisha, è nata per far questo, è nata per sentirsi sporca, per godere e far godere agli altri.

L’unica colpa di Asuka è quella di voler amare.


 “Sei solo una lurida sgualdrina.” Sputa sorridendo beffardo uno dei suoi tanti clienti mentre si aggiustava la patta dei pantaloni. “Sei brava, lo ammetto.” Continua avvicinandosi al lobo del suo orecchio. Asuka sente l’odore fetido di alcool dell’alito dell’uomo, facendole salire un conato di vomito.  L’uomo ride fragorosamente, poi esce dalla stanza, lasciando sola Asuka, abbandonata sul futon come una bambola di pezza rotta e malandata. Si rannicchia come un cucciolo in cerca di calore, rimanendo in quella posizione per molto tempo, in quelle lenzuola sporche di un peccato troppo grande da perdonare. Quel giaciglio racchiude segreti che Asuka non può raccontare a nessuno, perché lei è una geisha e il suo compito è quello di intrattenere i suoi clienti, ma soprattutto è quello di rimanere in silenzio.  Lei è sporca come quelle lenzuola,imbrattata dalla saliva e dai baci di quell’uomo che le ha privato anche di quello che le è rimasto: il suo orgoglio. Sente ancora i schifosi gemiti di quell’animale contro la sua pelle e il respiro affannoso che le soffia sul viso, sente ancora il suo membro che con brutalità, viola la sua intimità senza nemmeno fermarsi quando lei, implorante e piangente, lo implorava di smettere. L’aveva trattata come se fosse solo un pezzo di carne posto a suo piacimento.


Asuka era un pezzo di carne

Una lacrima solitaria le riga il volto e lentamente, si alza e incomincia a rivestirsi. Ormai non bada più a tutti i marchi che gli uomini le lasciavano sulla pelle, perché ormai erano come segno indelebile del suo essere. Quei segni hanno il compito di ricordarle quello che è e quello che per sempre sarà. Non ha scampo, non può sfuggire al suo destino, ne tanto meno ci ha mai provato. Perché scappare? Quella casa è un rifugio sicuro per lei, l’unica sicurezza nella sua vita sono quelle quattro mura tinte di lussuria. Cosa c’è di male infondo?

Asuka, infondo, aveva tutto ciò che desiderava. A cose le serviva l’amore?

Si avvicina all’unico spiraglio di luce di quella fredda stanza ed osserva malinconica il cielo sereno, mosso da una leggera brezza primaverile. Asuka sorride, vorrebbe essere come quel cielo: puro e bello nella sua natura di esistere. Quel giorno il sole brilla più del solito, Asuka sente i raggi scardarle la pelle e si sente un tutt’uno con il cielo e l’infinito. Allora trova un’altra ragione per andare avanti: la bellezza della natura, quella bellezza che le fa sperare in un domani migliore e di amarlo, fino al giorno in cui esisterà solo il ricordo dell’incantevole bellezza di Asuka la geisha.  Dopo anni, Asuka si sente felice guardando il cielo e quando vede un passero che si posa sul suo davanzale, lo guarda intenerita, pensando che c’è ancora qualcosa di puro in questo mondo.

“Domani, forse andrà meglio.” Sussurra al passero con dolcezza. La sua voce da sempre è invidiata da molti, è melliflua e chiara, come l’acqua di un ruscello. Quando canta Asuka, anche gli uccelli tacciono per poter ascoltare quella magnifica melodia così natura e ipnotica. Il passero cinguetta, poi vola via, seguita dallo sguardo ormai colmo di lacrime di felicità di Asuka. Sorride felice e ci crede davvero che sarà così.

Asuka ama il domani,vuole fare l’amore con lui e vuole fondersi in esso.

Perché Asuka è questo:

Asuka è il profumo del domani.

 
   
 
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