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Autore: hopedestiny    12/09/2013    3 recensioni
L'ingrediente segreto era...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Da quando la nonna non c'era più, ho sognato un'infinità di volte quella torta, sia ad occhi aperti, in quelle fantasie che non sono altro che desideri, e a volte anche la notte nel sonno. Si, può sembrare strano, ma una torta mi scatena tanti ricordi, da quando mi sono trasferita qui a casa della nonna dopo la morte dei miei-venti anni fa, all'età di sei anni - fino a quando lei è volata via.. Svegliarmi la mattina non è mai stato un problema per me, a differenza di molti, anche perché al posto della sveglia che ha un suono odioso, un meraviglioso profumo di ciliegie invadeva la mia camera. Quella era la torta della nonna. La faceva per me.
Prima,l'onore l'aveva avuto soltanto il nonno. Quando parlava di lui, era felice. Felice di ricordare i momenti passati insieme.
Le piaceva raccontare sempre aneddoti diversi e quando raccontava cose già dette e ridette io amavo ascoltarla.
Qualche mese fa purtroppo non c'è stato nulla da fare, l'angelo che era stato per me sulla terra ha raggiunto il nonno. Si sono rincontrati, ma prima di lasciarmi aveva preparato la sua torta, come addio, siccome sapeva che non avrebbe più avuto tempo per insegnarmi a prepararla. Quando ormai l'avevo finita quasi tutta, trovai un bigliettino all'interno della torta che la nonna aveva nascosto. C'era scritto "la nonna ti amerà sempre, Marta. Ricordalo" Le lacrime scendevano come un fiume. Quel giorno, non appena mi calmai, uscii a fare la spesa. Presi tutti gli ingredienti necessari e tornata a casa cominciai ad impastare. Dopo quasi due ore, la torta era pronta. Era buona, ma non era quella della nonna.L'avevo vista parecchie volte mentre la cucinava, anche se non aveva avuto modo di insegnarmi a prepararla, avevo imparato ogni passaggio, ma lo sentivo, la mia, non era la stessa cosa. È così sono andata avanti questi tre mesi, provando e riprovano, ma niente. 
Qualche giorno fa, mentre era in preparazione un'altra torta, ha suonato il campanello. Non ebbi il tempo di togliere il grembiule e pulire le mani, il suono del campanello era sempre più insistente, ed andai ad aprire. Era un uomo, poteva avere 34-35 anni, di bella presenza, un tipo affascinante, con i capelli scuri, e occhi altrettanto scuri. 
"ciao, scusami per il disturbo, passavo di qui e ho pensato di passare a fare un saluto a Clara.." chi era quel l'uomo? È soprattutto come conosceva la nonna?
" no, nessun disturbo si figuri.. Mi dispiace ma Clara   ci ha lasciati qualche mese fa. " risposi io di getto.
"cosa?! I-io non avevo idea, quanto mi dispiace. Clara era una donna meravigliosa."
"si, lo era..>>dissi trattenendo a stento le lacrime."
"comunque io sono Emanuele.."mi sorrise. 
"Marta, piacere"
"aspetta! Tu sei Marta? Marta, proprio quella Marta?"disse quasi sconvolto.
"si, sono Marta ma non so se proprio quella che intendi tu. Sono la nipote di Clara"risposi.
"ma certo! Ora che me l'hai detto, è vero ci somigli tanto, e hai lo stesso sguardo che avevi vent'anni fa."rispose sorridente.
"quindi ci conosciamo? Io non ricordo..però dai entra, non rimanere sulla porta. Ah, scusami per il disordine, è che stavo preparando una torta. L'ho infornata poco prima che tu bussassi alla porta" gli dissi.
"che bel profumo... Quindi a quanto pare hai la stessa passione di tua nonna!? Ricordo ci amava cucinare, in particolare le torte. Ne preparava sempre una per tuo nonno, diceva che quella era solo per lui, era per il suo amore." disse lui entusiasto.
"si, la torta alla ciliegia. La preparava anche a me. Comunque scusami se non mi ricordo di te.. È che.." non riuscii a finire la frase perché lui mi interuppe.
"non puoi ricordarti di me, quando venivo qui da tua nonna, avevi solo sei anni, ed io tredici. I miei nonni vivevano qui affianco ed erano molto amici di Clara, così quando andavo a trovare loro, passavano sempre del tempo qui, eravamo seduti dove siamo noi due ora."
Disse emanuele.
Continuò chiedendomi se vivevo li, cosa facevo nella vita, se lavoravo, se ero sposata. Risposi che la casa me l'aveva lasciata la nonna, scrivevo per una rubrica sul giornale"new life"e no, non ero sposata, nè tantomeno fidanzata. Anche lui mi disse che era un avvocato, e che non era fidanzato. Poi mi disse che stava cercando una casa qui, a Gubbio, ma che per il momento nessuno aveva soddisfatto le sue necessità. 
In quell'istante il timer suonò. La torta era pronta. Interrompemmo il discorso per un attimo. Uscii la torta da forno per farla raffreddare e quando mi sedetti di nuovo gli dissi "senti, se ti va potresti stare qui, la stanza c'è, in fondo questa casa per me è grande e sembra vuota, potresti contribuire con le spese fin quando non trovi una casa adatta a te.. Se ti va, non ci sono problemi."
"Grazie Marta! Grazie davvero. Questa casa mi fa tornare alla mente tanti ricordi.."rispose evidentemente felice della mia proposta.
"bene,allora coinquilino, che ne dici di assaporare insieme questa torta alla ciliegia?"
"ma certo!" esclamò sorridendo e sfiorandomi una mano. 
Dopo aver mangiato la torta, Emanuele salì in camera. Si riposò, dopodiché fece una doccia.
Quella sera cenammo insieme a casa come degli amici che non si vedevano da tempo chiacchierando, tra un ricordo e l'altro. Nelle due settimane successive la convivenza andò a gonfie vele.. 
Una mattina, scendendo in cucina, trovai un biglietto. Era di Emanuele:"scusa sono dovuto scappare, avevo un impegno presto. 
P.s: ti va di cenare con me stasera?"
Certo che mi andava e così gli scissi un messaggio:"
finalmente!! aspettavo che me lo chiedessi. A stasera." 
Quella sera cenammo in un ristorantino davvero carinissimo.. Era tutto perfetto, lui era perfetto. Finimmo di cenare abbastanza presto e ritornammo a casa. Prima di entrare lo ringraziai per la bella serata, e lui mi baciò. "volevo farlo dal primo momento"sorrise lui. "sai, credo che potrei innamorarmi di te"risposi un po' imbarazzata ma felice di averglielo detto. A sorpresa mi disse"anche io, Marta, mi fai provare qualcosa di unico, di speciale."
Entrammo in casa, salimmo le scale e ognuno in camera sua, dopo un bacio dolcissimo. La mattina dopo mi svegliai presto con l'intenzione di riprovare a fare la torta... Quando Emanuele scese per la colazione , mi salutò con un bacio sulla guancia. La torta era pronta, feci una fetta a lui ed una a me. Quando feci il primo morso, un sorriso comparve sulle mie labbra ed esclamai raggiante"è questo! Questa è la torta della nonna! C'è l'ho fatta!"
"è ottima.. si sente che l'hai fatta con amore e c'hai messo tutto il cuore" disse lui sorridendo.
"grazie nonna!" dissi silenziosamente. Ora avevo capito cosa significava quel messaggio nella sua ultima torta. L'ingrediente segreto...era l'amore. 
  
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