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Autore: Minorin Kushieda    12/09/2013    4 recensioni
Lei lo amava.
Lui l'amava.
Quanto sarebbe piaciuto loro di rivelare quei dannati sentimenti,gli stessi che portavano avanti da giorni,mesi,anni. Sarebbero stati capaci di urlarli al mondo intero ma non ai diretti interessati. Perchè?
Perchè erano due babbuini e quale stagione se non l'inverno li avrebbe aiutati a farsi dichiarare? (si spera!)
Buona lettura,spero vi piaccia:D
Genere: Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Death the Kid, Liz Thompson, Patty Thompson, Tsubaki | Coppie: Black*Star/Tsubaki, Soul/Maka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH-
Soul, che aveva appena posato la valigia sul suo letto sentì un urlo acuto, l’urlo di Maka.
-Ma che cazzo..?- Lasciò perdere ogni cosa, uscì dalla sua stanza, aprì la porta di quella di Maka e andò verso il bagno dal quale proveniva la voce.
-Ciao, fratellino-
-Wes… Ciao-
Maka, stava al centro tra i due, che si fissavano, non ci capiva nulla, chi era quel tipo identico a Soul nella doccia? E PERCHE’ CAZZO NON SI COPRIVA? E PERCHE’ ERA NELLA SUA STANZA?
Boom.
-MAKA!-
Maka svenne, troppe emozioni.
 
 
Quando si risvegliò, la ragazza era avvolta dai piumoni del letto matrimoniale della sua stanza, c’era un caldo gradevole, che le fece arrossare le guance. Con pigrizia aprì gli occhi per poi ritrovarsi tutta la famiglia di Soul addosso.
-Uh, si è svegliataaa! Makina, come ti senti?-
-Tesoro, non darle addosso, si  è appena svegliata-
Maka si tirò su e stropicciandosi gli occhi rispose.
-Bene, ma confusa, che mi è successo?-
-Sei svenuta, zuccherino-
-Oh..- Ad un certo punto ebbe un flashback, ma certo, il tipo della doccia! –Credo di aver avuto un’allucinazione. Volevo fare la doccia ed ho visto un tipo che..-
Ma non fece in tempo a concludere la frase che “ il tipo” sbucò dalla porta.
-Si è svegliata?-
-Si, Wes, vieni-
Il ragazzo di nome Wes era identico a Soul, era solo più alto e slanciato, il viso più lungo e scolpito evidentemente dalla differenza di età, un’espressione pacata ed indifferente sul volto e i capelli, anche quelli identici a quelli di Soul, erano leggermente più scompigliati e indirizzati verso sinistra, a differenza di Soul che in genere li portava rivolti verso destra. Per il resto erano identici, tanto che Maka aveva creduto di avere un’allucinazione e vedere due Soul.
Il ragazzo misterioso sorrise dolcemente, si avvicinò a Maka, le prese la mano e gliela baciò.
-Piacere, Maka, io sono Wes, il fratello maggiore di Soul. Mi dispiace di esserci incontrati in quel modo, l’acqua del mio bagno era finita così ho pensato di usare il tuo bagno, non sapevo foste già arrivati. Perdonami-
-Oh, di nulla, anzi scusa per..- << Aver visto i tuoi gioielli? >> -Per… ecco, per l’inconveniente- rispose infine sorridendo imbarazzata.
-Figurati. E’ un piacere averti a casa, adesso ti lasciamo un po’ con Soul, è fuori che aspetta che usciamo, a dopo.- Le ribaciò la mano ed uscì dalla stanza con i genitori. Non poteva negare di quanto carisma avesse e quanto fosse affascinante, era la copia sputata di Soul, ma più cortese, matura, maschile, insomma la perfezione.
Soul, entrò e si sedette accanto a lei.
-Ehi-
-Ciao-
-Possibile che devo sempre ritrovarti svenuta? Dimmi la verità, te la fai con i pavimenti?-
-Beh, si hanno certo fascino-
-Immaginavo- sorrise Soul, ma amaramente, era evidente che fosse turbato. Maka allora si fece seria.
-Soul, perché non mi hai detto che avevi un fratello?-
-Non la ritenevo una cosa indispensabile da sapere-
-Cosa? Ma io ti racconto praticamente tutto, credevo che tu facessi lo stesso con me, invece…-
-Invece?-
-Invece… Mi rendo conto che sei un perfetto sconosciuto per me, non so niente su di te, sui tuoi-
Quelle parole sembrarono veleno per le orecchie di Soul, lui uno sconosciuto? Cazzo, ma se passavano praticamente ogni giorno della loro vita insieme! Come poteva dire quelle cose?
-Lo sapevo che venire qui era una pessima idea. Lo sconosciuto se ne va- Si alzò e se ne andò sbattendo la porta.
-Soul!- Ma ormai era troppo tardi, il ragazzo aveva già lasciato la stanza.
Solo quando fu sola capì di aver fatto una cazzata a dire quelle cose, ma in quel momento era quello che sentiva, si sentì completamente tagliata fuori dalla vita della persona che amava, credeva di essere prima di tutto amici e se lui non le aveva raccontato quelle cose era perché non aveva fiducia in lei, senza fiducia come può esserci un rapporto? Era confusa, le scoppiava la testa.
Tra mille pensieri e domande, arrivò l’ora della cena. Per l’occasione Maka indossò una gonna morbida bianca che arrivava sino alle ginocchia ed una camicetta color azzurro.
La stanza del pranzo aveva un tavolo enorme e lei prese posto vicino Soul, che non le aveva rivolto la parola per tutta la cena, di fronte a Wes e alla madre di Soul, il padre era a capo tavola.
-Allora Soul, parlaci di te- disse Wes.
-Non ho niente da dire-
-Non ci vediamo da un anno e non hai nulla da raccontarci? Avanti, com’è la scuola?-
-Una merda-
-Soul, cosa sono queste parole?- disse la madre indignata.
-Scusate. Bella, molto bella… Una vera figata-
-Hai fatto amicizie?-
-Si-
-Sono simpatici?-
-Si-
-Che lavoro fanno i loro?-
-Strano che ancora non me l’aveste chiesto.-
I genitori capirono che non era dell’umore del parlare così rimasero in silenzio. A romperlo fu di nuovo Wes.
-Visto che non hai molta voglia di parlare… Maka, che ci dici di te?-
-Cosa vorreste sapere?-
-Come vai a scuola?-
-Me la cavo-
-E’ una secchiona- la corresse Soul.
-Oh, che brava. Ed i tuoi, sono orgogliosi?-
-Beh, credo di si-
-Perché credi? Non te lo dicono mai?-
-I miei sono separati, non vedo mia madre da quando sono piccola e non sono in buoni rapporti con mio padre-
-Ci dispiace, tesoro- disse la madre di Soul.
-E dicci, il nostro Soul è bravo?-
Lei si girò verso di lui, cogliendo il suo disinteresse riguardo quella conversazione.
-Si, è un’ottima arma-
-Ne siamo felici, come vi siete conosciuti?-
-A scuola, quando ci hanno detto che saremmo stati compagni-
-E.. tra voi, c’è qualcosa?-
Maka, che stava bevendo, sputò tutta l’acqua dalla bocca, a Soul che stava mangiando andò di traverso il cibo.
-Cosa?-
-Non so, avete una certa sintonia..-
-No- rispose Soul. Nonostante fosse la cosa più giusta da dire, quella risposta provocò un po’ di dispiace a Maka.
-Peccato, avrei tanto voluto una nuora così bella e dolce- sospirò Rosalie.
-E tu Wes, cosa ci racconti- chiese con aria di sfida  Soul.
-Nulla, sono stato fuori ,mi sono preso qualche giorno di riposo per passare il Natale in famiglia. Ho perfezionato le mie tecniche, ho avuto vari riconoscimenti. Inoltre, sono migliorato anche con il piano, mi posso ritenere orgoglioso, si- Disse sinceramente. Aveva la voce cupa e sempre calma, sembrava del tutto a suo agio, nei suoi modi di fare c’era un misto di spavalderia ed orgoglio.
-E tu, come procede il lavoro? Non è strano che ancora tu non sia diventato falce della morte? Io ci sono riuscito dopo non appena 3 mesi-
-Ho avuto… Delle complicazioni. Ce la farò.-
-Non ne dubito-
In quella breve conversazione Maka capì subito che qualcosa non andava, c’era dell’astio tra i due fratelli, era evidente. La cena proseguì tutta via tranquilla. Finito di cenare e tra chiacchiere e risate, andarono al letto, la giornata era finita.
Tuttavia Maka non riusciva a dormire, così si mise la pantofole, aprì la porta e scese al piano di sotto dove scorse un balcone sul quale uscì per prendere un po’ d’aria.
-Ciao-
La ragazza saltò dallo spavento.
-Tranquilla, sono io-
-Oh, ciao Wes-
Il ragazzo le sorrise e si mise vicino a lei affacciato al balcone.
-Non riesci a dormire?-
-No, sarà che in genere fuori casa non riesco a prendere sonno-
-Beh, è stata una giornata pesante, immagino, tutto questo deve sembrarti molto nuovo-
-Si, è così- Maka riflettè bene prima di domandare, ma alla fine si fece coraggio.
-Posso chiederti una cosa?-
-Certo-
-Perché Soul se ne è andato di casa?-
-Non te lo ha detto?-
-Si, ma… credo che non mi abbia detto tutto-
-Allora, non credi che dovresti chiederlo a lui?-
-mmh…-
-Va bene, ti accontenterò. Soul non ha mai avuto buoni rapporti con i nostri genitori. Sono brave persone, buone  e ingenue, ma superficiali, un po’ come tutti i ricchi no? Soul ed io non siamo mai stati trattati come bimbi normali, stavamo sempre con i maggiordomi, baby sitter, alle opere, le mostre. A me andava bene, Soul che è molto più sensibile di me invece, era spesso triste. Pensa che da piccolo era timidissimo e chiuso in se stesso, passava le giornate a suonare il piano in camera sua, non voleva vedere ne sentire nessuno. A quel punto sono intervenuto io, ho cercato di farlo aprire, sono stato un secondo genitore. Ma credo che con il tempo abbia iniziato ad odiarmi, ad essere geloso di me, avevo sempre più attenzioni essendo il primogenito, ero sempre il primo in tutto, da un modello a cui aspirare sono divento un modello odiabile.
Poi me ne sono andato di casa e lui è rimasto solo. Deve essere stata dura. Così, raggiunta l’età giusta, ha fatto proprio ciò che ho fatto io, se ne è andato per seguire la sua strada, senza le raccomandazioni dei miei ne i miei consigli. Lo ha fatto per dimostrarci che anche lui vale qualcosa, ma principalmente credo che lo abbia fatto per se stesso, per dimostrare a quel bambino incapace, vissuto nell’ombra del fratello, che anche lui sapeva costruirsi qualcosa da solo-
Maka ascoltò in silenzio, allibita, sorpresa, sconvolta, triste, amareggiata. Ma davvero stava parlando di Soul? Del Soul spensierato, sorridente,  figo della scuola, sciupafemmine, casinaro che conosceva? Ecco perché spesso, quando era distratto avevo lo sguardo perso nel vuoto, come se avesse un grosso dolore da portare sulle spalle, o perché a volte se ne stava in silenzio o rimaneva sveglio tutta la notte… e lei che credeva di sbagliare, che fossero solo sue impressioni.  Tutti non facevano altro che lodarla, ma il vero eroe era proprio Soul, che condivideva un tale segreto solo con se stesso, ecco anche perché non voleva tornare.
Tutto questo la fece riflettere, la fece prima di tutto addolorare, ma soprattutto  incazzare, si era incazzata. Perché non glielo aveva detto?
-Maka, tutto bene?-
-Sisi, perdonami-
-Comunque se l’è cavata bene, il mio fratellino.  Dì un po’.. state insieme, vero?-
-No!-
-Cosa? Avrei giurato che tra voi due ci fosse qualcosa-
-Beh, ti sei sbagliato-
Maka sentì un cigolio, stava per girarsi per controllare, ma Wes glielo impedì prendendole la mano.
-Meglio così-
-Come?- chiese confusa.
-Saresti stata un tale spreco per lui- disse avvicinandosi ancora di più.
-N..non ti seguo- che cazzo voleva ora questo?
Lui fece un ghigno e si avvicinò al suo volto, aveva puntato le sue labbra e si avvicina sempre di più su di esse.
-Avanti, fratellino- disse talmente a bassa voce che Maka non riuscì a sentire.
-*CHOF* *CHOF*-
Due colpi di tosse bloccarono Wes ad un centimetro dalle labbra di Maka.
I due si girarono, e videro Soul, in piedi sulla soglia del balcone  a braccia incrociate.
-Oh, Soul anche tu sveglio?-
-Vaffanculo, idiota-
Prese la mano di Maka e la trascinò con sé dicendole solo:- devo parlarti.-
Wes nel frattempo sorrise e si rigirò ammirando il cielo notturno.
-Soul, Soul…- disse tra sé e sé.
 
 
Arrivati nella stanza di Soul, il ragazzo spinse la ragazza sulla sedia vicino il letto facendola sedere. Nella stanza era tutto buio, c’era solo una lampada a creare un po’ di luce.
-Mi spieghi cosa cazzo stavi facendo?-
-Io..-
-Tu cosa? Non vuoi metterti con me e vai a baciare mio fratello?-
-No, io..-
-Ma come ti è saltato in testa? Oddio, mi fai schifo-
MAKA- CHOP.
-AHIA-
-COSI’ ALMENO MI LASCERAI PARLARE, DEFICIENTE-
-Okay, sono calmo, prego esponi-
-Non ci siamo baciati, stavamo per farlo, ma non è accaduto. E poi era lui a volermi baciare, io non lo avrei mai fatto-
-E perché no? Dopotutto è alto, bello, misterioso, intelligente, proprio il tuo tipo.-
-Perchè no, ma cosa dici?-
-La verità. Dimmelo subito se ti piace e la facciamo finita-
-Ti sei bevuto il cervello?-
-No, ma tanto, tutti preferiscono sempre Wes, non mi meraviglia che tu faccia lo stesso ,anzi è comprensibile, d’altronde… io non sono lui.-
-Già, a proposito, mi ha raccontato tutto-
-Tutto cosa?-
-Di te, dei tuoi, di lui-
-Quel bastardo non si fa mai gli affari suoi-
-Soul, perché non me ne hai parlato?- chiese seria.
-Perché non volevo che vedessi..-
-Vedessi cosa?-
-Me. Il mio lato debole. Non voglio fare la femminuccia, io sono un figo, è anche per questo che la gente mi ama, se mostrassi il mio lato debole non piacerei più così-
-Soul, a me piaci così come sei e se me ne avessi parlato prima avrei potuto aiutarti, lo avremmo affrontato insieme-
-Non sono abituato a condividere la mie cose con gli altri, sono sempre stato un tipo solitario, quello estroverso è Wes, io non sono altro che una sua copia uscita fottutamente male-
-No, tu sei semplicemente Soul, non sarai alto, cupo e allo stesso tempo estroverso come lui, non sarai diventato Falce della morte in soli tre mesi, ma sei Soul e se fossi diverso o un po’ più simile a Wes io non ti amerei, perché mi sono innamorata del disastro che sei e non mi serve un ragazzo perfetto da amare, come non serve un amico perfetto agli altri, ti amiamo per ciò che sei e se agli altri o ai tuoi non sta bene, che vadano al diavolo. Ti preferisco con i giubotti di pelle che con una stupida camicia bianca, ti preferisco con i capelli scompigliati che da damerino, sarai sempre il mio preferito.-
Soul, se fosse stato un po’ più emotivo avrebbe pianto, non solo perché Maka gli stava dicendo di amarlo così come è, ma perché finalmente qualcuno non lo paragonava a Wes, perché qualcuno apprezzava anche quel suo lato che lui aveva tanto cercato di soffocare.
-Grazie e scusa se non ti ho detto la verità-
-Perdonato-
-Maka?-
-Si?-
-Ti amo-
-Lo so- sorrise lei.- Quindi, questa è la tua stanza?-
-Si, è proprio lei- Accese la luca grande così che Maka potesse studiarla meglio.
Era molto semplice, aveva un letto con una coperta blu, un comodino, una scrivania ricoperta da fogli, vestiti per terra, scaffali pieni di macchinine e giocattoli vari, poster, robot e foto ornavano i suoi muri.
-ODDIO COME ERI PICCOLO IN QUESTA FOTO-
-Si, avevo tre anni-
La foto ritraevo Soul vicino al piano, aveva due occhioni enormi, i capelli immutati ed un corpicino piccolo piccolo con un testone enorme.
-uh che testona enorme, puahahahaha-
-Hei, ero bellissimo, rimangiati tutto-
-Ma anche no!-
-Ah si?-
Le fece il solletico ai fianchi, Maka scoppiò a ridere, quello era il suo punto debole, così per liberarsi dalla presa finì sul letto, maka era sdraiata, Soul sopra di lei le teneva ancora i fianchi.
-Un po’ ingenuo da parte tua, Maka…-
-Perché? Perché sono un letto? Dormiamo da più di un anno nella stessa casa e hai avuto il coraggio di baciarmi solo dopo quanto? 11 mesi? Di certo non riuscirei a dubitare di te ora-
-E’? Mi.. Mi stai sfidando?-
-No, dico ciò che penso-
-Ah si?-
-Si-
Soul alzò il sopracciglio e la baciò. Maka all’inizio serrò le labbra, ma non resistette a lungo, non poteva non cedere alle labbra di Soul, così aprì un po’ di più la bocca per permettere alle loro lingue di congiungersi e muoversi in perfetta sintonia. Soul continuava a stringerle i fianchi, quando le mani gli scivolarono lungo le gambe, morbide e bianche, le accarezzavano, andando giù per poi tornare su. Maka mise le braccia attorno alla testa di Soul, per tenere più stretto a sé il volto del ragazzo. Le mani di Soul questa volta finirono sotto la maglia di maka, presero ad accarezzare la schiena e percorrere tutta la colonna vertebrale per poi scendere e scendere sino a ritrovarsi sotto la gonna.
-Soul, ma che..?-
-Stai zitta, stupida secchiona-
-Stupida a chi?-
-Eddai, non interrompere il momento-
-Ma..Io..- Non fece in tempo a finire che Soul riprese a baciarla con foga, la guardò malizioso e mordendole il labbro inferiore le disse:
-Ascolta, se non vuoi è semplice, basta che mi dici di fermarmi ed io lo farò-
-O..ok, allora..-  Ma nel frattempo Soul le baciò le guance e poi il collo. Cazzo.  Aprì la bocca per parlare, per esprimere tutta la sua disapprovazione, per urlargli contro ed insultarlo ma non vi uscì niente, perché, cavolo, voleva eccome, lì, adesso, voleva diventare un tutt’uno con Soul.
Ma se si fosse pentita? Una volta persa la verginità non la si può più riavere indietro.. Ma alla fine chi se ne importa? Amava Soul e la sua prima volta da sempre aveva sognato che fosse con lui, non se ne sarebbe pentita, era quello che voleva.
Soul, allora, sorrise, le aprì la lampo laterale della gonna, gliela sfilò e posò sul letto. Lei gli tolse la maglietta, facendolo rimanere a petto nudo. Mentre lui continuava ad esplorare il corpo di Maka si tolse i jeans, poi fu la volta della maglietta di Maka. Poco dopo partirono anche il reggiseno e le mutande di Maka, infine i boxer di Soul.
Il ragazzo la stringeva forte a sé, come se non volesse più lasciarla andare, finalmente la sentiva davvero vicina e non solo fisicamente, da tanto aveva desiderato farla sua, toccare la sua pelle nuda, quanto l’aveva desiderata. E Maka, una marea di emozioni la colpirono quella nottata,  ma non le importava, non le importava di nulla o di nessuno se non della persona con la quale si stava unendo.
Finalmente erano diventati una cosa sola, anima e corpo.
 
 
La mattina dopo fu Soul il primo a svegliarsi. Era avvolto dalle coperte del suo letto, certo quale posto migliore per farlo se non sul suo letto, quello sul quale era cresciuto. Quel giorno era il 24 dicembre, il giorno della vigilia, probabilmente quello sarebbe stato il Natale più bello della sua vita.
Si voltò verso destra, accanto a lui Maka dormiva ancora. Aveva i capelli slegati e scomposti, il che la rendeva ancora più bella. Le portò dietro l’orecchio un ciuffo di capelli, le accarezzò le guancia morbida  e profumata e la baciò piano sulle rosee labbra carnose. Maka strizzò gli occhietti proprio come una bambina per poi aprire piano piano i meravigliosi occhioni verdi di sempre.
-Buongiorno, Maka-
-Ciao, Soul-
Rimasero alcuni minuti a fissarsi.
-….-
-….-
-OKAY, TUTTO CIO’ E’ MOLTO IMBARAZZANTE-
-Già-
-Forse… Si, forse dovremmo parlarne-
-Giusto-
TOC TOC.
-Soul, sono la mamminaaa tesoro-
OH CAZZO. O H  C A Z Z O.
-Soul, tua madre, oh mio dio, mi  manca l’aria, che cazzo faccio?- bisbigliò Maka.
-Nasconditi, avanti-
-Dove???-
-Sotto il letto-
-Come sotto il letto?-
-Si, avanti-
-Okay-
-UN SECONDO MAMMA-
Maka doveva ancora scendere così Soul per velocizzare le cose le diede un calcio facendole fare un cappottone sul pavimento.
-MA CHE CAZZO?- Disse Maka.
-SHHHH-
Maka sbuffò e dolorante si trascinò sotto il letto.
-AVANTI MAMMA-
Rosalie, bellissima anche di prima mattina, entrò nella stanza del figlio.
-Ciao tesoro-
-Buongiorno mamma-
-Posso parlarti?-
-Come no..-
-Ascolta, ti chiedo scusa-
Soul non capiva.
-Per cosa?-
-Per tutto. Per non essere stati i genitori che avresti dovuto avere, per essere stati più odiosi che amabili, ma nonostante tutto sappi che noi ti amiamo-
-Oh.. Perché mi dici questo?-
-Sarà il Natale, ahah-
-Beh, ce ne sono stati tanti altri di Natali, ammesso che si dica così-
-Ce ne siamo resi conto adesso… è troppo tardi?-
-Non è mai troppo tardi- disse sorridendo alla madre che lo abbracciò.
-Caro,ho due domande, perché dormi nudo in pieno inverno e perché odori di Maka?-
Cazzo.
-Beh, ho caldo, i fighi in genere dormono nudi poi. E maka.. ecco, perché ieri … mmh… mi ha abbracciato, si-
-E perché?- chiese maliziosa la mamma.
-Perché… Perché aveva mancanza di affetto-
-Come mai?-
-Mamma, è un interrogatorio?-
-Okay, scusa, ma se siete fidanzati non c’è nulla di male nel dirlo, ecco.-
Se, magari lo fossero.
-Ascolta, ci vediamo dopo, ciao tesoro-
-Ciao mamma-
Chiusa la porta, Maka uscì dal letto.
-Tanto ricchi e non potete permettervi una domestica che pulisca sotto questo letto? Che schifoo, sono tutta sporca, devo farmi la doccia-
-Facciamola insieme-
-Ti piacerebbe, a momenti mi facevo beccare da tua madre nuda nel tuo letto, non rischierò di nuovo-
-AH, SOUL, A PROPOSITO- Rosalie entrò nella stanza e trovò Maka in piedi avvolta solo da un asciugamano.
Rimasero tutti e tre a fissarsi. Silenzio.
….
….
….
 
-Makina… Non dirmi che si è rotta anche la tua doccia e sei dovuta venire qui per usare quella di Soul?-
MA QUANTO POTEVA ESSERE COGLIONA?!
-Certooo, esattamente quello che mi è accaduto-
-Dannazione, dobbiamo proprio chiamare un idraulico-
-… Già… ahaaha-
-Mamma, cosa volevi dirmi?-
-Che io e tuo padre usciamo, ci vediamo questa sera per festeggiare tutti insieme-
-Okay-
Riuscì dalla porta.
-Ma come fa ad essere così ingenua?-
-Ah, non ne ho idea… Beh, io vado a farmi la doccia, ciao-
-A dopo-
Anche Maka uscì dalla porta, per poi rientrare.
-Avevo dimenticato  i vestiti, eheh-
Che idiota. La SUA idiota.
 
Maka entrò nella stanza, aprì la doccia e si infilò sotto il getto d’acqua calda.
Ebbe un flash back della sera prima e si vergognò un po’ delle scene che le vennero in mente, ad esempio di quando Soul le morse l’orecchio (e non solo quello) o quando lei… tralasciamo i dettagli.
Ma infondo, loro non avevano fatto sesso, loro avevamo l’amore, loro erano amore.
Ma non erano neppure fidanzati, il loro era stato un gesto sconvenevole, non sarebbe dovuto accadere così presto, il loro status alla fine era sempre quello di amici, più o meno, all’incirca…
Questo complicava tutto, TUTTO, ma per quanto ci provasse, Maka non riuscì proprio a pentirsene un pochino di ciò che aveva fatto.
La cosa che più la spaventava era che adesso avrebbe dovuto parlare con Soul e cosa gli avrebbe detto? Nonostante tutto lei ancora non si sentiva pronta a fidanzarsi, si rifiutava categoricamente.
Dannazione.
 
 
Nel frattempo Soul uscì dalla sua stanza e scese al piano di sotto dove incontrò Wes, rimasero a guardarsi, poi Soul proseguì per la sua strada.
-Non dirmi che sei arrabbiato con me per ieri sera?-
-No- rispose freddo Soul ,mentendo.
-Beh, ma sia tu che lei mi avete assicurato che non foste fidanzati, non vedo cosa ci sia di male-
-Oh, andiamo, sai perfettamente che mi piace, perché lo hai fatto?-
-Forse…l’ho fatto apposta perché ti avevo visto arrivare-
Soul non lo seguiva, anzi poteva anche tollerare il suo gesto ingenuo, ma adesso che aveva scoperto che lo aveva fatto apposta lo fece arrabbiare ancora di più.
-Allo scopo di..?-
-Scommetto che avete avuto una notte interessante eh?- disse con un ghigno.
Soul arrossì leggermente, come faceva a saperlo? Aveva chiuso la porta a chiave, tappato il buco della serratura e gli sembrava di non aver fatto poi tanto rumore, Maka era stata più silenziosa del previsto.
-C.. che intendi?-
-Ahahahaha-  Wes sorrise, scompigliando i capelli del fratellino.
-Mi stai facendo innervosire, non è affatto figo-
-Eravate troppo timidi, ti serviva una spinta per prendere in mano la situazione e cacciare fuori il coraggio, così ti ho provocato-
Nonostante Soul cercasse sempre di andargli contro, Wes rimaneva il suo mito e anche se gli costava ammetterlo ogni cosa che faceva era per il suo bene, era il fratello maggiore perfetto, anche se bisogna dirlo, aveva strani modi di aiutarlo.
-Oh… Grazie-
-Niente, fratellino. Ti piace tanto, eh?-
-La amo-
-Ohoh, auguri allora. Vedi, Soul, mi hai battuto-
-Cosa? Magari ti riuscissi a battere in qualcosa-
-Soul, potrò anche vincere concorsi, mostre, spettacoli, ma non ho mai  vissuto la cosa più importante, l’amore. Tu si, per cui, complimenti fratellino, ce l’hai fatta-
Effettivamente era vero… Soul aveva vinto, ma sinceramente non gli importava più così tanto essere il migliore, aveva trovato una persona che lo accettasse anche così.
Così sorrise al fratello e lo abbracciò come non faceva ormai da anni, da quando era ancora un timido e chiuso bambino che trascorreva le giornate solo nella sua stanza a suonare il piano.
Fattasi ormai sera, i ragazzi si prepararono per la cena della Vigilia.
Soul indossava uno smoking nero, maka, che aveva i capelli sciolti leggermente abboccolati, un abitino color prugna corto sino alle ginocchia, morbido e con qualche lustrino sul petto.
Soul era al piano di sotto quando vide Maka scendere dalle scale, una di quelle discese da film, quando l’accompagnatore aspetta la dama per il ballo, lei vedendolo gli restituì un sorriso e lo raggiunse…o meglio, era intenzionata a raggiungerlo, fin quando non fece una storta a causa dei tacchi e rotolò come una palla per le scale.
Soul accorse, ma lei si rialzò in piedi prima che lui potesse fiatare.
-C’è stata un errore di percorso-
-AHAHAHAHAHA CHE RIDICOLA-
-MAKA…. CHOP!-
Libro di 345678 pagine sfracellato sulla testa di Soul, di nuovo.
-Sai, ho chiesto a babbo natale di bruciare tutti i tuoi maledettissimi libri, così poi vediamo con cosa mi colpisci, che poi vorrei sapere… DA DOVE CAZZO SBUCANO?!-
-Sh, sono segreti del mestiere. Comunque uffa voglio rifare l’entrata, aspetta che la rifaccio-
-No, ti prego, risparmiami, sinceramente preferisco vederti rotolare per le scale, è più divertente-
-Sadico-
-Forse… Sei bellissima, per essere una secchiona senza tette-
-Stai bene in smoking per essere un complessato figlio di papà-
-Almeno a Natale potresti essere più gentile?-
-Hai iniziato tu- disse facendogli la linguaccia.
In quel momento tornarono i genitori di Soul ed ebbe inizio la cena.
La madre di Soul passò tutto il tempo a parlare a mitraglietta, il padre a parlare della sua passione nascosta per le motociclette, Soul parlò della scuola, dei suoi professori impazziti, dei suoi amici, tutti avevano qualcosa da raccontare.
Rosalie per festeggiare aprì una bottiglia di champagne, peccato che ne bevve troppo e si ubriacò, ma il vero divertimento della serata fu proprio quello.
-Allora dimmi Makina, che biancheria usi di solito?-
-C..come?-
-Ma si, dai, hai capito, ahahah, a proposito, mio figlio è bravo a letto vero? Altrimenti lo ripudio, puahahahah-
-tesoro, forse è meglio se andiamo a riposare, che ne pensi?-
-Riposare? Vai tu  a riposare, vecchio, io voglio stare con la mia nuova, come si dice? Best!-
-Si, certo, andiamo-
Il padre la prese in braccio e dopo aver salutato tutti i familiari andò a dormire promettendo di rivedersi domani mattina.
Anche Wes se ne andò poco dopo, ma prima si fermò sulla soglia della porta per parlare con maka.
-maka, perdonami per l’altra sera-
-Oh, niente, è tutto okay-
-Bene, allora vi lascio, buonanotte e dato che la mezzanotte è passata, buon Natale!-
-Anche a te- rispose sorridendo maka.
-Auguri, Wes-
Il ragazzo uscì, lasciando Maka e Soul da soli.
-Vieni- disse Soul prendendola per mano e conducendola verso il pianoforte.
-Hai davvero intenzione di suonare? Ogni volta che te l’ho chiesto a Death City non hai mai voluto-
-Beh, a Natale siamo tutti più buoni, no?-
Ed incominciò a suonare, accarezzando i tasti del pianoforte con delicatezza e armonia, le sue mani sembravano andare da sole, la ragazza, non poteva che esserne affascinata.
Quella sera Soul suonò una melodia triste, ma che la ragazza conosceva molto bene, era la melodia che suonò anche il giorno del loro primo incontro, l’avrebbe riconosciuta tra mille.
Poi smise tutto d’un tratto di suonare e si piegò per prendere qualcosa sotto la sedia.
Da qui estrasse un pacco regalo che consegnò a Maka.
-Questo è per te, volevo metterlo sotto l’albero, ma poi ho pensato: Sono Soul Eater Evans, fanculo le tradizioni-
-Ahahaha, okay, allora lo apro-
Maka scartò la carta e ne uscì un carillon ornato da bordini dorati, come se fosse particolarmente antico, lo aprì e con questo apparvero due ragazzini seduti davanti ad un piano forte, il maschio che suonava, la ragazza che lo guardava e la melodia che produceva era proprio quella che Soul stava suonando, la loro melodia.
-Oh mio dio, è… è… Meraviglioso, non so cosa dire- Disse con le lacrime agli occhi. –Grazie, davvero-
-Non c’è di che-
-Beh, anche io avrei qualcosa per te-
Soul scartò il suo regalo e trovò il disco del suo artista jazz preferito in edizione limitata, ricordava di averlo sempre desiderato, ma ogni volta che lo chiedeva ad i suoi, loro glielo prometteva per poi non acquistarlo mai.
-Ma è il mio cantante preferito!-
-Lo so-
-Ed è in edizione limitata, costa un accidente, come hai fatto a comprarlo?-
-Questo non importa-
Lui le sorrise e le accarezzò una guancia.
-Beh, allora, inauguriamolo-
Lo mise in stereo, afferrò le mani della sua Maestra D’armi ed incominciarono a ballare.
-Maka, sai che dobbiamo parlare di quello che è successo, vero?-
-Lo so-
-… Ma non vuoi-
-…-
-Io dico solo che… Maka, cavolo, abbiamo fatto l’amore, non è stato uno sbaglio, tu lo volevi, io lo volevo, se lo volevi è perché mi ami e quindi perché non dovremmo stare insieme, perché?-
-Perché si, Soul, la storia è sempre quella, non cambia nulla-
-Ah, no? Vuoi dire che quello che abbiamo fatto non ha avuto importanza?-
-Ma certo che lo ha avuta-
-E allora?- le lasciò le mani, per poi portare le sue attorno al  volto della ragazza.
-Maka lo so che hai paura, ma tu DEVI fidarti di me. Io non ti farò del male, non potrei mai. Anche io ho paura perché siamo solo due adolescenti con un sentimento troppo grande in mano, non so quanto potremmo durare, quanto soffriremo, ma io voglio provare, mi voglio giocare tutto, per te. E se il tuo amore per me è grande quanto dici, anche tu dovresti, dovrebbe sconfiggere la tua paura-
Aveva ragione, aveva ragione, aveva ragione, maka lo sapeva bene.
Sarebbe stata una vigliacca ed anche bugiarda a dire il contrario, ma quando capì di riuscire a fidarsi di nuovo di qualcuno la prese una cavolo paura che non voleva mollarla, che non riusciva a mollarla. Ma lei era Maka Albern infondo, lei non si sarebbe fatta vincere dalla paura. Lei voleva solo una cosa: Soul e lei, insieme.
Si.
-Va bene- disse commuovendosi delle sue stesse parole, afferrò le mani del ragazzo e lo baciò.
-Questo è il più bel regalo che avessi mai potuto ricevere-
-Già, a proposito, buon Natale Soul-
-Buon Natale, Maka-
E si baciarono ancora, mentre fuori finalmente venne giù la prima neve.
 
 
YEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!
Con questo capitolo vi ho dato troppe belle notizie, l’ho caricato presto, li ho fatti dichiarare, baciare, fare l’amore (MUAHAHAHAHAHA) , METTERE  I N S  I E M E , cioè amatemi.
Ahahaha a parte gli scherzi mi ci sono impegnata molto, non sapevo se mettere la scena di loro due insieme, però ho detto: ma infondo che c’è di male?
Beeene, questo era il penultimo capitolo gente, veramente volevo fosse l’ultimo, ma non volevo terminare la storia senza gli altri personaggi, lo trovavo ingiusto, per cui ne farò un altro, molto breve, come epilogo diciamo per regalarvi appunto un ultimo capitolo con tutti e perché lo ammetto, non riesco a mollare questa storia, mi ci sono troppo affezionata, ahaha, però potrei sempre iniziarne un’altra…….. Vedremo u.u
Spero vi sia piaciuto, nell’altro capitolo ho ricevuto solo 2 recensioni, motivo per cui non volevo caricare questo capitolo, in genere carico dopo le 4/5 recensioni, ma per questa volta ho fatto un’eccezione perché ci tenevo tanto **
Però mi piacerebbe sentirvi, non siete più attive come una volta, Minorin si sente tristeL
Spero inoltre che abbiate fatto buon rientro a scuola.. IO NO. Ahahaha help
Bene, alla prossima e ultima volta con welcome winter
Un bacioneee :*
 
 
 
 
 
 
 
 

 

  
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