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Autore: Leyton_Nenny    13/09/2013    0 recensioni
Il suo nome era Candice, per gli amici Candy, ed era la persona più egocentrica che avessi mai incontrato.
Genere: Sentimentale, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Titolo: Candy – le confessioni di un uomo innamorato
Autore:
Leyton_Nenny
Squadra:
Pop
Canzone scelta:
Candy
Fandom:
Originale
Personaggi:
Originali
Introduzione:
Il suo nome era Candice, per gli amici Candy, ed era la persona più egocentrica che avessi mai incontrato.
Rating:
giallo
Generi:
Sentimentale
Avvertimenti:
//
Note (opzionali):
//






Candy
le confessioni di un uomo innamorato










Hey ho here she goes
either a little too high or a little too low


Il suo nome era Candice, per gli amici Candy, ed era la persona più egocentrica che avessi mai incontrato.
La sua voce era sempre acuta, un decibel sopra il volume degli altri. Era melliflua, qualsiasi cosa dicesse era impossibile per chiunque non restare affascinato da quel tono saccente eppure dannatamente sensuale.
Era la perdizione.
Bastava la sua voce e, senza nemmeno accorgertene, ti entrava in testa.
Era come una canzone estiva, una di quelle con la melodia orecchiabile e senza alcun senso, senza alcun significato. Una di quelle che non vorresti ricordare, ma che non puoi fare a meno di canticchiare.
Era semplicemente unica.
E lo sapeva, oh se lo sapeva!
La osservavo ogni giorno, mentre scuoteva i lunghi capelli ramati dal banco davanti al mio. Ogni tanto si girava ed i suoi occhi m'inchiodavano al muro.
“Come va?” sussurrava nascondendo la bocca tra quelle ciocche tra le quali desideravo solo poter passare le mie dita.
“Tutto bene, te?” le chiedevo. Lei non rispondeva mai.


Don’t stop to see my vertigo
she thinks she’s made of candy

Candy era tutto. E sapeva di esserlo.
Era la voglia di volare e la paura che ti tiene ancorato a terra. Vertigine, credo si chiami.
Era la passione che ti rende schiavo e la libertà da ogni pudore.
Rideva in modo quasi puerile, mentre raccontava le sue avventure.
Perché Candy era irresistibile come una fetta di torta al cioccolato. Anzi, come una caramella: gli uomini assaporavano con la loro lingua la sua pelle candida.


I was there to witness
Candice’s inner princess
She wants the boys to notice
Her rainbows, and her ponies


Chi sono io? A questo punto la domanda sorge spontanea.
Io sono il suo migliore amico, Jonathon. Sì, con la “o”, non con la “a”. Giusto per puntualizzare.
Sono la persona da cui lei va a piangere, quando una relazione finisce. La persona a cui urla “Gli uomini sono tutti uguali!” mentre le lacrime le rigano gli zigomi sporgenti. Ed i suoi occhi si colorano di un verde foglia, in questi momenti di disperazione.
Ogni volta, sembra che non s'innamorerà mai più “Ma perché gli uomini non sono tutti come te, J?” esala alla fine di ogni conversazione“Tu mi ascolti. Capisci? Mi ascolti, come se quello che dico fosse davvero importante. Tu mi fai sentire importante. Non come gli altri, a cui importa solo spassarsela. Un giro e via, come se fossi una comune puttana!”
Ma il giorno dopo è di nuovo fuori, pronta a regalarsi ad un nuovo “amore”.
Io, ovviamente, non le dico niente, però è inevitabile che alle volte pensi che sia lei ad essere quella facile. Ma non posso fare a meno di desiderarla. E non la voglio come se fosse una puttana, la bramo perché lei è importante. Perché Candy è il sole dopo la tempesta, l'arcobaleno dopo la pioggia.

She was educated
But could not count to ten
How she’s got lots of different horses
By lots of different men

E ora la domanda sorge spontanea: perché mi sono innamorato di lei? Perché le permetto di avere tutto questo potere su di me?

Semplice. Candy è posata. E schietta. È una di quelle persone che ti dicono tutto in faccia, non importa come potresti reagire. E alle volte è meschina. Ma questa non è colpa sua: è il suo temperamento. Senza dubbio, non le hanno mai detto di contare fino a dieci prima di esplodere. No, lei esplode e basta. E quando lo fa, è peggio di una bomba atomica. E sì, posso dirlo perché spesso sono io quello nel suo raggio d'azione.
“Non ci posso credere! Vuoi uomini siete tutti uguali! Che cavolo c'è che non va nel vostro piccolo e malriuscito cervello? Ah, dimenticavo che la vostra materia grigia si trova al di sotto dell'equatore.

Una scopata e via, quanto vi piace questa frase! Ma noi donne siamo diverse, noi donne vogliamo trovare il principe azzurro, quello che arriva sul cavallo bianco e ti salva da tutto questo schifo”
Sinceramente, credo che abbia scambiato troppi puledri con degli asini.

Ring a ring of roses
Whoever gets the closest
She comes and she goes
As the war of the roses
Mother was a victim
Father beat the system
By moving bricks to Brixton
And learning how to fix them



Qualcuno, a questo punto di questa patetica confessione d'amore, si chiederà cosa avrà mai fatto questa donna per farmi stare così.
La verità è che la sua particolarità è sempre stata quella di stare fuori dagli schemi: l'ho conosciuta molti anni fa, appena mi sono trasferito dallo Yorkshire a Londra. Sinceramente, non ho mai perdonato a mio padre il nostro trasloco. Bugia: gliel'ho perdonato quasi subito, anche se spesso lo incolpo per la situazione in cui mi sono immischiato.
Candy era la bambina della casa accanto – mai una descrizione tale si è dimostrata più erronea, dato che questa donna aveva tutto, tranne che l'aria pudica e che tanto si elogia di tale figura – e fu amore a prima vista. Per me, ovviamente. Sì, perché anche allora lei non mi notò: se ne stava lì, seduta sul suo prato perfetto, a incastrare fiori tra loro.
“Cosa fai?”
“Faccio un anello” aveva esplicato senza alzare lo sguardo da quell'intricato intreccio di margherite.
“E a cosa ti serve?”
“Per quando mi sposerò” aveva risposto con semplicità.
“Ma sei ancora giovane!” avevo esclamato io sgranando gli occhi. Lei aveva fatto spallucce.
“Mamma dice sempre che è meglio iniziare fin da subito: solo con una lunga conoscenza s'impara ad amare l'altra persona” aveva continuato. Io mi ero seduto accanto a lei.
“E se io volessi quell'anello cosa dovrei fare?”
“Dirmi che mi ami”
“Ma come faccio a saperlo? Hai detto che solo con una lunga conoscenza s'impara ad amare”
“Allora promettimi che non ami un'altra ragazza”
“Perché?”
“Perché papà ha fatto così: ha finto di amare la mamma, e poi una settimana fa se n'è andato a Brixton, dalla sua nuova famiglia. Ha detto che voleva ricominciare da capo”
“E non ti dispiace?”
“No. Da quello che dice la mamma, papà è una persona cattiva”
“Ma tu cosa ne pensi?” le avevo chiesto. Lei aveva finalmente finito di dedicare tutta la sua attenzione alla sua coroncina e si era voltata verso di me.
“Io... non lo so” aveva risposto prima di alzarsi ed andarsene, abbandonando il lavoro a cui si stava dedicando con tanta attenzione.
Prima che me ne accorgessi, avevo raccolto quell'oggetto e mi ero prodigato per finirlo: la differenza tra la parte realizzata da lei e quella da me era evidente, ma era comunque completo.
L'avevo appoggiato alla porta ed avevo atteso: qualche istante dopo lei era uscita e aveva guardato a destra e a sinistra, come ad accertarsi che nessuno la stesse spiando: i suoi capelli ramati brillavano sotto la luce del sole.
Una volta assicuratasi di essere da sola, aveva sorriso ed aveva afferrato la coroncina per poi andarsene.

Liberate your sons and daughters
The bush is high
But in the hole there’s water


Ho abbandonato Londra per cinque anni, solo per scappare da Candy, ma una volta tornato in città non ho potuto fare a meno di cercarla: ieri sono passato davanti alla mia vecchia casa. Non ha più l'aria del rispettabile villino che era un tempo, l'erba è cresciuta e l'edera ha invaso le pareti. Ma lei è lì: vive ancora nella casa accanto.
Mi è corsa incontro non appena mi ha visto, come se non fosse passato nemmeno un secondo dall'ultima volta in cui i miei occhi si sono scontrati con i suoi
“Jay! Cavolo, è una vita che non ti vedo!” ha urlato agitando la mano in mia direzione. Volevo fingere di non averla sentita, ma il mio corpo ha agito da solo, girandosi verso di lei e regalandole un sorriso.
“Sono stato fuori città”
“Già. Beh, non ti sei perso molto” ha riso lei.
“Immagino” sussurro.
“Mamma!” una bambina dalle trecce bionde corre verso di noi.
“Charlotte, cosa c'è, tesoro?” chiede premurosa lei.
Ha una figlia. Candy, in tutti questi anni, è diventata mamma.
“Ti sei sposata” la interrompo io. La sua risata torna a riempire l'aria.
“No. Sai, lui se n'è andato regalandomi due gemelli, un maschio ed una femmina. Non era pronto a fare il padre, come da manuale” risponde.
Non so perché, ma mi sento sollevato. Forse ho ancora una possibilità. Forse, prima o poi, si accorgerà di me.
“Mi dispiace”
Lei ride. “Non era quello giusto, a quanto pare. Come sempre, d'altronde.” sussurra alzando gli occhi al cielo. Resta un secondo il silenzio, prima di aggiungere “Ti va di restare per cena, stasera, comunque?”
Mentalmente, ho pensato che quel stasera potesse in realtà essere un per sempre, ma ormai sono abituato ad essere illuso.

As you win
She’ll bring the
Hole no luck
And if you don’t feel good
What are you doing this for

“Facciamo l'amore?”
Sussurra quando sono sul punto di andarmene. La osservo interdetto.
“Scusa?”
“Ti va di fare l'amore come se non ci fosse un domani, come se fossimo solo Jay e Candy, come se tu mi amassi davvero?” propone come se fossimo solo due adolescenti. Ma cavolo, abbiamo trent'anni, ormai.


There's a hurricane in the back of her throat


“Io ti amo davvero, Candy”

  
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