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Autore: ev13    13/09/2013    3 recensioni
"Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere"
-Daniel Pennac
Elle è una ragazza che vive tra scuola e casa, dove passa i pomeriggi a leggere e guardare film. Alla fine della giornata, prima di addormentarsi, finge di essere la protagonista di una di quelle storie d'amore che tanto la appassionano. Non sa che ora è il suo turno di viverne una... più o meno!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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PROLOGO
Non sono mai stata una ragazza “normale”.
Alle elementari ero quella strana che non indossava la gonna e che invece di urlare contro il papà per farsi regalare la nuova Sbrodolina chiedeva il game-boy come quello del cugino.
Alle medie non mi sono mai truccata né mai fidanzata con un ragazzo-ciminiera che fumava tre pacchetti di sigarette al giorno.
Alle superiori ero il maschiaccio che si è iscritto a una scuola prettamente maschile dove i ragazzi hanno un unico sogno: andare a letto con Belen Rodriguez.
Faccio finta che non mi importi di quello che pensano di me ma a dire la verità piacerebbe anche a me uscire tutte le sere e stare ore al telefono a spettegolare.
Invece no, mi vestivo solo con tute da ginnastica e passavo i miei pomeriggi a leggere libri e a guardare film d' amore per consolarmi un po'.
La verità è che per quanto volessi provarci, non sarei mai riuscita ad integrarmi.
Insomma, ascoltavo solo Edoardo Bennato e le colonne sonore dei cartoni della Disney, non studiavo ma riuscivo comunque a prendere dei bei voti e il fatto che da grande volessi fare il chirurgo e che quindi mi piacesse qualunque cosa provocasse ferite ed emorragie non mi aiutava di certo nelle relazioni sociali!
Ero riuscita a convincere i miei genitori a iscrivermi a Facebook sperando così di essere un po' più simile ai ragazzi con cui andavo a scuola, ma ero solo riuscita a mettere “mi piace” a qualche pagina strappalacrime con cui torturarmi ogni tanto.

In classe eravamo solo due ragazze su ventuno e, per quanto Elisa non fosse la persona più femminile di questo mondo, mi sentivo comunque fuori posto.
Non fumavo, non mi drogavo, non mi ubriacavo e avevo solo quindici amici di cui dieci (tra cui mio cugino) non abitavano nella mia città e gli altri cinque (di cui una era mia sorella Larissa) erano più sfigati di me!
La mia migliore amica, Sara, aveva un anno in meno di me e, in quanto all'essere un maschiaccio, mi superava di brutto. In compenso aveva un finto-fidanzato, Alessandro, che abitava a Gorizia (per noi amici di Lignano), o che abitava a Lignano (per i suoi amici di Gorizia), aveva un fratello maggiore tanto fico da fare schifo, una sfilza di amici e una vita sociale molto intensa!
Viveva a quarantacinque minuti da casa mia, un ora se i semafori erano tutti rossi. La vedevo circa tre volte l'anno ma, se vuoi sapere qualcosa su di me, è a Sara che devi chiedere! Era praticamente mia sorella!
Passavamo tutta l'estate insieme fin da quando avevo due anni. Dalle nove del mattino alle undici di sera (coprifuoco) e spesso restavamo a chiacchierare fino all'una di notte lei sul balcone e io con la testa fuori dalla finestra sussurrando per non farci sentire.
A Lignano (dove passavamo l'estate) avevamo molti amici (gli otto di cui parlavo prima con l'aggiunta di Sara e di mio cugino Mirco): Franco e Gianluca (i gemelli), Siore (che in realtà si chiama Gianluca), Eros, Alessio, Leopoldo, Marco e Matteo, il fratello di Sara. Loro avevano dai ventuno ai diciotto anni, quindi dai sei ai tre più di me. Erano come dei fratelli! In ogni avvenimento importante della mia vita ci sono loro!
È a causa loro se mi sono rotta il dito in bicicletta perché sono andata addosso a Franco, sono loro che mi hanno insegnato a nuotare, ad andare sullo skateboard, a dire parolacce e a dimostrare indifferenza se qualcuno mi insulta! Facevano perfino gli esercizi che mi avevano dato da svolgere durante le vacanze!
Quello era l'unico posto dove ero me stessa, e a me andava bene!

Solo dopo, alla fine della prima superiore, mi sono accorta che non mi bastava più stringere i denti per arrivare a giugno e partire per rifugiarmi a Lignano per potermi rilassare e godere la vita.
Volevo di più, volevo essere felice anche nella mia città, il luogo che amavo dove vivevano la mia famiglia e i miei pochi amici e, con qualche sforzo, forse sarei riuscita ad aumentarne il numero!







 
SPAZIO AUTRICE

Voglio precisare che i personaggi di questa storia, anche se fisicamente simili a persone reali, hanno nomi, caratteri e comportamenti del tutto inventati. Il racconto è ambientato in luoghi realmente esistiti, ma niente di quello che scrivo è accaduto nella realtà!
Questa è la mia prima, vera fanfiction! Quella che avevo scritto l’anno scorso era una cacchetta per convincere una mia amica a pubblicare la sua (che è una storia meravigliosa!). Quindi chiedo di essere clementi con me. Circa un mese fa mi sono svegliata alle due di notte e, non riuscendo più ad addormentarmi, ho preso un block notes e ho iniziato a scrivere. Spero che questa storia vi piaccia! E vi chiedo gentilmente di lasciare recensioni (sia positive che negative) per aiutarmi e consigliarmi se continuare con la storia o fermarmi qui.
Grazie
Eva
   
 
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