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Autore: Shadow_Tempest    13/09/2013    10 recensioni
[One-shot scritta da un gruppo di Redmoon]
Sconsigliatissimo per le Bluemoon.
Shade e Fine erano fidanzati, ma tutto crolla con l'arrivo di Rein.
Riuscirà Fine ad attuare la sua vendetta?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fine, Rein, Shade, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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— Ora vai nell'angolino e rifletti su quello che hai fatto. —
Better than revenge.




 
La storia comincia quando era estate e faceva caldo.
Io avevo tutto, avevo lui proprio dove lo volevo.
E' arrivata lei, e cominciate ad applaudire,
perché se l'è portato via più in fretta di quando possiate dire sabotaggio.
Non ho mai notato nulla, non ho mai sospettato di niente.
Stavo sottovalutando la persona con cui avevo a che fare.
Lei sapeva che il dolore mi stava scuotendo dentro come un tamburo.
Lei però ha sottovalutato la persona alla quale stava rubando.


 
 
I miei occhi si spostarono su due figure in lontananza.
Il mio cuore perse un battito, anche se una parte di me sperava ancora che la vista mi avesse ingannato.
E invece i miei occhi non m'illusero.
In lontananza, su quella spiaggia che una volta era la mia, scorsi Shade.
Un tempo tutto quello a cui i miei occhi stavano assistendo era mio.
Ora, invece, eccomi qui.
Eccomi a guardare come una perfetta spia Shade che stringeva la collana a forma di cuore attorno all'esile collo di Rein.
Era successo tutto così in fretta che nemmeno me n'ero resa conto.
Come se un giorno avessi tutto l'oro e le ricchezze del mondo e il giorno dopo puf! Senza nemmeno un'insignificante moneta.
Rein avvolse le sue esili braccia al collo di Shade e appoggiò le sue labbra a quelle di quello che un tempo era il mio fidanzato.
Fu quando la vidi aprire l'occhio destro e fissarmi vittoriosa, che il mio cuore cedette.
Ma la mia testa diceva che era tempo per una piccola vendetta.


 
Lei non è una santa.
Lei non è quello che tu pensi, è un attrice.
Lei è più conosciuta per le cose che fa sui materassi.
Ben presto capirà che rubare i giocattoli altrui al parco giochi non le frutterà molti amici.
Lei dovrebbe tenere a mente che non c'è nulla che pratico meglio della vendetta.

 
Senza farmi notare, con il mio cappotto di pelle marrone, li pedinai.
Più precisamente pedinai lei.
I due si salutarono con un bacio a fior di labbra e lei entrò in casa.
Quando finalmente mi assicurai che Shade se ne fosse andato, mi misi in ascolto.
Fortunatamente la sua casa si trovava al piano terra e la finestra era praticamente una porta.
La sentì comporre dei numeri e dopo una decina di secondi parlare.
— Auler! — squittì con quella voce da finta crocerossina. — come stai? Ah! Tutto a posto.—
Che vergogna.
— Ma certo che vengo! — strillò come se volesse farsi sentire da tutto il vicinato, mentre si attorcigliava una ciocca di capelli intorno al dito.
— Dunque alle otto, ci sarò sicuramente!—
E riattaccò.
Mi allontanai con il sorriso sulle labbra.


 
Lei vive la sua vita come se fosse una festa e lei è sulla lista.
E mi guarda come se io fossi una nullità che lei ha già superato.
Penso che la sua espressione accigliata sia un tantino fastidiosa.
Lei pensa che io sia una psicopatica perché mi piace fare rime con il suo nome.
Ma l'essere sofisticati non sta in cosa indossi o chi conosci, ne tanto meno nello schiacciare a terra le persone per arrivare dove vuoi.
Non te l'hanno insegnato all'asilo? Beh, temo che tocchi a me.
Ricordati che non sono un ammasso di vestiti "vintage" a conferirti dignità.


 
 —E' tutto pronto?— domandai riferendomi ai festoni e ai banchetti decorati da ogni tipo di prelibatezza.
Vidi Bright annuire deciso, mentre Sophie aiutava Altezza a scendere dalla scala.
Mi guardai attorno: le pareti erano state decorate da un insolito rosso ciliegia, con alcune sfumature e parecchi brillantini in rari punti.
A intervalli regolari c'era un tavolo con ogni tipo di cibo e bibite varie.
A lato si ergeva fiero un palco scenico coperto da lunghi tendaggi neri.
 —Era ora che qualcuno le facesse capire che non può fare quello che le pare. — commentò Altezza, lanciando ad Auler un esplicita occhiata.
 —Siamo tutti d'accordo. — convenne Mirlo, seguita da Lione che annuì.
Guardai l'orologio che segnava le otto meno un quarto, la vendetta era cominciata.


 
Lei non è una santa.
Lei non è quello che tu pensi, è un attrice.
Lei è più conosciuta per le cose che fa sui materassi.
Ben presto capirà che rubare i giocattoli altrui al parco giochi non le frutterà molti amici.
Lei dovrebbe tenere a mente che non c'è nulla che pratico meglio della vendetta.


 
Quando vidi Rein entrare dalla porta principale il mio sorriso si allargò.
La stanza era avvolta da un totale buio e la voce di Bright risuonava chiara e cristallina, mentre trascinava Rein al centro della pista.
 —Non sapevo che fossimo solo io e te. — parlò Rein guardandosi attorno.
Bright le intimò dolcemente il silenzio, mentre posava con delicatezza le mani sui suoi fianchi e avvicinava il suo viso a quello della ragazza
con fare provocativo.
 —Volevo restare un po' da solo con te. — confessò a pochi centimetri da lei.
Rein sembrò soffocare un urletto gioioso e, poco prima che dall'entrata facesse il suo ingresso Shade, i loro visi ruppero ogni distanza.
Bright affondò le labbra in quelle di Rein e le luci si accesero.
Tutto fu chiaro come il sole.
Si sarebbe potuto immortalare le loro facce come se sarebbero state in futuro qualcosa per cui ridere.
Shade rimase immobile, le mani che prima aveva nelle tasche scivolarono fuori e la sua bocca si restrinse fino a diventare quasi un pallino.
Rein, invece, sembrava così immobile che l'avremo tranquillamente potuta vendere in un negozio di statue.
Ma nessuno dei due ebbe nemmeno il tempo di respirare che la musica partì ed io potei finalmente liberarmi sulle ali della mia canzone preferita.
Better than revenge.


 
Io sono solo una delle tante cose che ti fanno alzare gli occhi al cielo, tesoro.
Tu potrai anche avere lui, ma mi hai sentito?
Io sono solo una delle tante cose che ti fanno alzare gli occhi al cielo.
Tu potrai anche avere lui ma io avrò sempre l'ultima parola.

Lei non è una santa.
Lei non è quello che tu pensi, è un attrice.
Lei è più conosciuta per le cose che fa sui materassi.
Ben presto capirà che rubare i giocattoli altrui al parco giochi non le frutterà molti amici.
Lei dovrebbe tenere a mente che non c'è nulla che pratico meglio della vendetta.

Sei ancora convinta di quello che stai facendo? Perché io non credo proprio!
Sei ancora convinta di sapere quello che stai facendo? Perché io non credo proprio, io non credo proprio!
Avanti incominciate ad applaudire!
Coraggio mostrami quanto tu sia migliore.
Tu sei molto meglio, non è vero?
Così eccoti i meritati applausi, perché tu sei molto meglio.
Se l'è preso con sè più in fretta di quanto possiate dire Sabotaggio.


 
Gli applausi partirono ed io guardai in direzione di Rein, che sembrava dovesse scoppiare a piangere da un momento all'altro.
Era stata finalmente messa in ridicolo davanti a tutti e soprattutto davanti a Shade.
 Sorrisi.
E ricordati, Rein, che non c'è nulla che pratico meglio della vendetta.






 

Note autrici.
Questa storia è stata scritta da un gruppo di Redmoon, non solo da una persona.
Ed è dedicata a tutte le fan della Shade/Fine.

Buona lettura e bacioni.

Le Redmoon.

 


 
 


 
 

 

 


 
 
 
 
 
 


 
 
 
 
 
 

 
 
 

 
 
 


 
  
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