Waiting For You
N.d.A.
consiglio l’ascolto di “Waiting for you”,
la long version che trovate a questo
indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=Ji2QGMfbgwc.
Buona lettura!
Un splendido
sole brillava nel cielo azzurro. Grossi nuvoloni bianchi si spostavano
pigramente all’orizzonte. Le strade in discesa che portavano
al mare erano
quasi deserte. Ad un certo punto il silenzio che avvolgeva la zona
venne
interrotto dallo sferragliare di un treno che passò veloce
sui binari paralleli
alla costa. La tranquillità regnava sovrana. Vicino alla
spiaggia l’unico
rumore era il lento sciabordare delle onde sul bagnasciuga.
C’erano solo due
persone, una ragazza e un ragazzo, ferme sulle alte protezioni di
cemento che
tenevano la strada sopraelevata dalla spiaggia. Mai, che indossava un
leggero
vestito rosa, un bolero bianco, una sciarpa color panna e lunghi
stivali
bianchi, ra seduta e aveva accanto a sé una borsa bianca.
Kenzo, più piccolo di lei di alcuni anni, le stava vicino in
piedi.
Ad un certo
punto Kenzo si voltò verso l’amica,
un’improvvisa curiosità gli era passata per
la mente.
“Così
ti sei
tagliata i capelli?”
La ragazza
annuì sorridendo. Con un mano sfiorò le punte dei
capelli viola che ora le
raggiungevano le spalle. Un leggero venticello glieli muoveva
nonostante il
fermaglio rosa.
“Sì.
Perché
sono soddisfatta di molte cose.”
Improvvisamente
Mai si voltò verso Kenzo dimenticandosi dei capelli.
“Dov’è
Hidetuccio?”
Non era
riuscita a non usare il nomignolo che tanti anni prima aveva inventato
per lui.
Se lo ricordava ancora il momento: erano a Gran RoRo, durante il
Campionato e
lui, costretto, l’aveva aiutata a soccorrere Kajitsu, la
Maestra del Nucleo
Progenitore.
“L’ho
chiamato. Adesso è a New York.”
Mai riusciva
ad immaginarselo mentre vagava per le affollate strade della
città. Magari in
quel momento si stava mangiando un hot dog vicino al Palazzo di Vetro
posato ad
un albero. Kenzo si girò tornando a fissare
l’orizzonte azzurro del mare e Mai
l’imitò perdendosi ad ammirare le onde che
scintillavano.
“È
proprio
da Hideto.”
Mai
alzò la
foto che aveva in mano, racchiusa in una semplice cornice viola, e
sorrise.
“Credo
di
sì. È proprio da Hidetuccio.”
Mai rimase
per alcuni istanti a fissare la foto che la ritraeva insieme a Dan e
Clarky.
Sorrise dolcemente perdendosi nei propri ricordi. Quanti momenti
meravigliosi
avevano trascorso insieme, sia a Gran RoRo sia nel futuro. Quante
battaglie
avevano affrontato insieme.
“Sai…
penso
sia stata la scelta giusta per tutti noi, combattere per il
futuro.”
Kenzo la
guardava silenzioso. Mai alzò lo sguardo tornando a fissare
l’orizzonte. La sua
espressione divenne determinata e anche i suoi occhi ametista
brillavano di
determinazione, tanto che Kenzo ne fu quasi sorpreso.
“Lo
sai già…
voglio affrontare quest’era un’altra
volta.”
Kenzo
sorrise convinto voltandosi verso il mare. Da quando erano tornati, si
sentivano pieni di speranza, come non era più successo da
quasi due anni a
quella parte.
“Sì.
Facciamo sentire le nostre voci di nuovo! Quest’era ha un
mucchio di problemi.”
Mai
tornò ad
abbassare lo sguardo. Di nuovo le sue labbra venne curavate da un
sorriso dolce
e malinconico. I capelli si muovevano leggeri attorno al suo viso,
mossi dal
vento.
“Però…
penso
che noi possiamo fare qualcosa… un poco alla volta. E forse
un giorno… noi…
potremo rincontrare Dan.”
Nel
pronunciare le ultime parole, lo sguardo di Mai si era raddolcito
ancora di
più, ripensando a lui. Con le dita sfiorò
l’immagine di Dan. I ricordi erano
tutto ciò che le era rimasto. E nonostante soffrisse ancora,
erano la cosa più
bella. Ogni momento che aveva passato con lui era stato speciale e lo
serbava
nel cuore: dal loro primo incontro a Gran RoRo, fino al bacio che lui
le aveva
dato prima del suo ultimo duello. Kenzo, accanto a lei,
intuì a che cosa stesse
pensando la ragazza e un’espressione triste si fece largo sul
suo volto: sapeva
quanto aveva sofferto Mai quando avevano perso Dan.
Mai
però non
voleva farsi sopraffare dalla tristezza. Forse era il mare, forse era
il fresco
venticello che le accarezzava il viso, forse qualcosa che si sentiva
dentro e
basta, ma il suo cuore in quel momento traboccava di speranza e di
serenità.
Lentamente infilò la foto dentro alla borsa.
“Tutte
le
persone che abbiamo incontrato a Gran RoRo…”
Mai si
alzò
sorridendo e prese in mano la borsa.
“…
e tutte
quelle che abbiamo conosciuto nel futuro…”
Continuando
a posare lo sguardo sulla distesa azzurra e cristallina del mare, Mai
passò un
braccio attorno alle spalle di Kenzo attirandolo a sé e lo
abbracciò.
“D’ora
in
poi contano su di noi.”
Entrambi
sorridevano senza guardarsi, fissando solo il mare che con il suo lento
e
tranquillo movimento sembrava quasi cullarli.
“Tutti…
vi
voglio bene.”
Per alcuni
istanti rimasero fermi in quella posizione senza dire più
nulla. Non ce n’era
bisogno, entrambi stavano ricordando tutti i loro amici, tutte le
persone
straordinarie con cui avevano combattuto e con cui avevano trascorso un
piccolo
pezzetto della loro vita. Dopo un paio di minuti, si voltarono insieme.
Mai
passò di nuovo un braccio attorno alle spalle di Kenzo e i
due, lentamente, si
avviarono di nuovo verso il rumore della città. Quel saluto
al passato era
stato necessario per entrambi, per avere di nuovo la forza di
combattere per
far trionfare la verità su Gran RoRo, per migliorare almeno
un po’ quel mondo.
E, mentre i
loro passi li portavano lontani dalla riva del mare, alta e lontana nel
cielo
azzurro, sembrò brillare per un istante una piccola stella
rossa la cui luce
era tanto simile a quella di Dan. Nessuno dei due se ne accorse, ma
forse era
solo un’illusione. O forse no. Nessuno poteva dirlo. Come
nessuno poteva dire
se le speranze dei due ragazzi fossero vane. Aveva senso sperare di
rivedere
Dan? Di poter un giorno tornare a Gran RoRo? Forse era inutile. O forse
no.
Ora, grazie al coraggio che avevano ritrovato nel futuro, erano liberi
di
tornare a respirare di nuovo, liberi di sorridere di nuovo. Il futuro
non li
spaventava più, ora che sapevano che, anche grazie a Dan,
era un posto
migliore. E per questo potevano essere anche liberi di tornare a
sperare, di
tornare ad aspettare le persone a cui volevano bene. In un certo senso
era
quello a cui pensava Mai, mentre, insieme a Kenzo, camminava lungo la
salita
che li avrebbe portati alla fermata dell’autobus. E,
stranamente, in quegli
istanti Mai sentiva la presenza di Dan accanto a sé. Sorrise
dolcemente e i
suoi occhi ametista si alzarono verso il cielo azzurro.
“Per
me era naturale starti accanto,
Dan. Sarà stupido, ma sento che se non mi
arrenderò… un giorno vedrò avverati i
nostri sogni. Ti rivedrò Dan, me lo sento. Sperare forse
è inutile, o forse no.
Con tutto il cuore cercherò di non abbattermi. Ma se anche
succederà, troverò
la forza di rialzarmi più determinata di prima.
Riuscirò a non soffrire più,
riuscirò a respirare serena e a sorridere di nuovo. Questo
solo perché sto
aspettando te, Dan.”
Mai si
fermò
tornando a guardare il mare ormai lontano alle loro spalle. Kenzo la
imitò
rimanendo in silenzio, in attesa dell’amica. Mai non disse
una parola. I suoi
occhi si perdevano tra il mare e il cielo. Si sentiva stranamente
leggera. Era
da tanto tempo che non si sentiva così. Sorrise dolcemente.
“Ti
amerò per sempre, Dan. Non
smetterò mai di aspettarti.”
A quel
punto, Mai tornò a voltarsi verso Kenzo sorridendo.
“Scusa, andiamo.”
Il ragazzino
non le chiese spiegazioni e i due ripresero a camminare. Si stavano
incamminando verso il futuro, ma il passato rimaneva dentro di loro e
li
avrebbe aiutati ad affrontare tutto ciò che la vita avrebbe
posto sul loro
cammino. E chissà che le loro speranze un giorno si
avverino, magari prima di
quanto si aspettassero. Forse un giorno il varco di Gran RoRo si
sarebbe
riaperto veramente, facendo avverare ogni loro sogno. Si doveva solo
sperare e
aspettare.
Salve
a tutti! Questa piccola storia descrive quel finale minuto e mezzo
dell’episodio 50 di Battle Spirits Brave che in Italia non
è stato trasmesso:
cosa che ritengo vergognosa, perché secondo me da una
ventata di speranza e
ottimismo che nel loro addio a Clarky non sento. Uno rimane nel futuro,
loro se
ne tornano nel presente, Dan è scomparso… alla
faccia dell’ottimismo! Questo,
almeno secondo me. In ogni caso volevo dare voce a Mai, far sentire la
sua
speranza e il suo coraggio verso il futuro. E poi la stella rossa che
brilla
nel cielo… a me fa tanto sperare in un lieto fine! E
chissà, magari proprio in
una loro riunione e un ritorno a Gran RoRo. Volevo far sentire questo
dubbio
che i cari produttori giapponesi ci hanno voluto lasciare (ma sperare
che
facciano un seguito, mi sembra però inutile…).
Ok, spero che il risultato non
sia stato troppo malvagio e che abbiate sopportato fino a qui i
commenti di
un’appassionata di Battle Spirits (adoro letteralmente le due
serie trasmesse
in Italia). Per questo ho un appello da fare: fan di Battle Spirits, se
ci
siete fatevi vedere! ^-^ Spero che chi leggerà questa
storia, la apprezzi… e
chi ha voglia mi faccia sapere che ne pensa. In ogni caso ringrazio fin
da
subito anche chi solo leggerà. Beh, con questo vi saluto.
HikariMoon
P.S.
verso la fine sono infilate più o meno evidenti le parole
della traduzione che
ho trovato su Youtube (video di shomentoppa) di “Waiting for
you”, la ending
della serie Battle Spirits Shounen Gekiha Dan e che fa da sottofondo,
nella
versione giapponese, anche a questo famoso minuto e mezzo conclusivo.
Anche il
dialogo iniziale tra Mai e Kenzo è la traduzione dei
sottotitoli inglesi nello
stesso video.
P.P.S.
non è certo, ma potrei anche dare un seguito a questa
One-shot… in effetti
avrei già scritto qualcosa… ma vedremo! Voi che
dite? Fatemi sapere! ^-^ Ok,
fatemi dire ancora una cosa… non resisto proprio…
Varco
apriti, energia!
*-* L’ho detto, che bello! Come una dei Maestri della Luce!
Ok, ciao, ciao!
Hikari