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Autore: Ipernovae    13/09/2013    5 recensioni
[SasuNaru]
Sasuke come improbabile Senpai e Naruto come probabile allievo per ripetizioni di algebra.
Dal testo:
Naruto dischiuse le palpebre e riversò il suo sguardo mare in quello notte di Sasuke. Cielo oscuro e mare cristallino che si incontravano per la prima volta.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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All'amor non si comanda.




Nella stanza aleggiava ancora il profumo dei pancake ormai freddi e abbandonati sul piatto. L'aria entrava dalla finestra semi aperta dando modo al profumo di espandersi ovunque riuscisse ad arrivare.
I due si osservavano da qualche minuto ormai, mentre il loro silenzio si prolungava a dismisura portando un certo imbarazzo ad aleggiare insieme all'odore di pancake.
Il più piccolo fece un passo in avanti che corrispose ad uno indietro del più grande.
-Smettila di scappare.-
Nessuna risposta. Il cuore del moro batteva incessantemente, rendendo ogni suo pensiero ancora più confuso. Che cosa voleva quel moccioso da lui?
-Sono solamente un tuo senpai che ti fa ripetizioni, baka. Devi lasciarmi in pace.- ribatté, cercando di essere brusco, cattivo come era nel suo carattere.
Ma il cuore accelerava e le parole erano meno cattive di quanto voleva farle sembrare.
-Mi hai dato le chiavi.- disse con fermezza il biondo, facendo un altro passo verso di lui e quest'ultimo indietreggiò ancora, incontrando lo schienale del divano.
-Non per questo. Non per farmi imboscate, non per venirmi a cucinare la colazione. I tuoi genitori mi pagano per farti ripetizioni, non per questo tipo di...cose. E' tutto così dannatamente irritante!- ribatté nuovamente, con voce più ferma questa volta.
-Ma io... Io sono innamorato di te!- il biondo comincia ad avere gli occhi lucidi.
-Per l'amore del cielo, Naruto! Sei un fastidiosissimo ragazzino di tredici anni, che mangia solo ramen ed è ancora confuso sessualmente! Sei ancora un moccioso, come pretendi di sapere cos'è l'amore? Come puoi dire di amarmi? Non mi conosci nemmeno. E poi siamo due ragazzi, è sbagliato.-
Ora i suoi occhi sono stracolmi di lacrime che con velocità crescente cominciano a solcargli le guance. E' ferito, glielo si legge in viso.
-Sei tu che non sai cos'è l'amore, Sasuke! Sei tu che non capisci.- si asciuga con rabbia le lacrime con la manica della felpa, stringe i pugni lungo i fianchi come chi vuole tenere fuori ogni dolore, escludere il mondo da se stesso.
Si riconosce in quelle pose, in quell'espressione. Era così alla sua età, quando i suoi genitori morirono e suo fratello lo lasciò a se stesso per andare a vivere con la sua fidanzata del momento.
Naruto non viveva con i suoi veri genitori, era stato adottato da due signori di mezz'età, Jiraiya e Tsunade, che lo trattavano come loro figlio, anche se lui non si sentiva tale.
Sasuke non sapeva altro di lui. Ma riconosceva se stesso in ogni suo movimento. Era anche per quel motivo che aveva deciso di fargli delle ripetizioni.
Non era solito farle a ragazzini delle medie, era spesso insegnante di ragazzi diciottenni, quindi suoi coetanei, ma quando aveva visto il biondo e i suoi occhi azzurri, lo sguardo basso e rassegnato, si era convinto di aver trovato qualcuno come lui. Non aveva capito che quello, tempo dopo, sarebbe diventato un fastidioso e appiccicoso ragazzino che al contrario suo aveva sempre il sorriso sulle labbra ed era sempre pronto a ridere e scherzare su ogni cosa. Non era come lui, aveva pensato.
Ma ora rivide se stesso in lui e si sentì in colpa. Sapeva di averlo colpito e di avergli fatto male.
-Io capisco benissimo!-
-No! Tu non hai mai amato qualcuno, si vede! Guardati: sempre freddo e composto, lo sguardo spento e perso nel vuoto alla ricerca di chissà cosa. Le persone che amano non sono come te!-
Il moro si indispettì per quelle parole. Non gli piaceva essere smascherato, tanto meno da un ragazzino di soli tredici anni!
Avanzò con rabbia verso di lui, guardandolo fisso negli occhi, lo artigliò per i polsi e lo spinse per terra, sedendosi cavalcioni su di lui.
-Non sai niente di me, dobe. Sei un mocciosetto troppo viziato, dovresti imparare a tacere.- la verità era che Naruto era entrato nella vita di Sasuke Uchiha, studente universitario e all'occorrenza insegnante per ripetizioni, come un tifone si abbatte su un paese devastandolo.
Aveva tredici anni ma portava dentro se quel tifone di cambiamento che aveva spazzato via ogni protezione, ogni muro, ogni difesa di Sasuke, rendendolo vulnerabile.
Gli aveva ronzato intorno per mesi interi, tanto che gli aveva dato la chiave di casa sua per evitare che si prendesse la pioggia aspettandolo sotto casa se arrivava e lui ancora non era rientrato.
Aveva risvegliato in lui sentimenti fraterni e sentimenti ben più forti che la fraternità.
Non aveva mai pensato all'amore, Sasuke. Lui era il tipo a cui non serviva niente, si accontentava di sesso occasionale.
Ma da quando il biondo aveva fatto irruzione nella sua vita, aveva smesso persino di fare le sue sporadiche uscite per quell'unica ora di piacere che si concedeva.
Come poteva essersi innamorato di un tredicenne con la costante mania del ramen, (che lo obbligava a cucinare o mangiare ogni qual volta si auto-invitasse a casa sua per l'ora di pranzo) che possedeva quei maledettissimi occhi azzurri, per non parlare di quegli odiosissimi capelli biondi tutti spettinati, che riusciva a fargli perdere la pazienza ogni volta si addormentava mentre lui gli rispiegava per la centesima volta la stessa formula di algebra, come poteva?
Lo detestava, come si detesta finire l'ultimo morso di un dolce perché sai che dopo non ne avrai altro.
-Dovresti imparare a cucirti la bocca e dovresti impegnarti di più.- lo inchiodò al pavimento, dandogli un umido bacio. Naruto chiuse gli occhi e serrò la bocca.
-Ma come, non sei più innamorato di me? Apri la bocca, dobe.- con tacita ubbidienza schiuse le labbra e lasciò che la lingua di Sasuke cominciasse a sollecitare la sua, facendogli seguire i movimenti che la sua dettava.
Sasuke gli slacciò con rapidità i pantaloni e con altrettanta rapidità circondò con la mano l'eccitazione di Naruto. Quest'ultimo spalancò gli occhi, sorpreso, confuso, eccitato. Cercò di spingerlo via con le mani, sapeva che non voleva fargli veramente ciò che gli stava facendo. Ma le sue braccia non lo respingevano con abbastanza forza e quel gesto non fece altro che divertire Sasuke, tanto che le sue labbra si vestirono di un mezzo sorriso malizioso e maligno, mentre la sua mano prese a muoversi più velocemente su di lui.
-Ma come, non provi nemmeno a dirmi di smettere?- lo canzonò il moro.
Il biondo chiuse gli occhi, allungò le mani sulla sua schiena e strinse la stoffa della felpa di Sasuke mentre veniva.
Sasuke parve essere sorpreso da ciò. Non una parola, non un gemito, non un grido.
Naruto dischiuse le palpebre e riversò il suo sguardo mare in quello notte di Sasuke. Cielo oscuro e mare cristallino che si incontravano per la prima volta.
Non una parola.
Sasuke si allontanò da Naruto senza credere veramente a ciò che aveva appena fatto. Naruto si alzò, allacciandosi i pantaloni.
Il moro se ne stava accucciato a pochi centimetri da lui; Naruto gattonò carponi fino a lui, si mise nella sua stessa posizione ed incrociò nuovamente il suo sguardo.
Si osservarono per qualche minuto nel quale sulle labbra del biondo nacque un sorriso.
Poi Naruto posò le sue labbra su quelle del moro.
Sasuke sorrise.
Si era innamorato di un tredicenne. E' proprio vero, all'amore non si comanda.





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Vi dico salve! <3 Allooora, questa one-shot è nata per colpa dell'immagine sopra riportata. Per non far cadere la storia nel ridicolo e quindi nel pedofilo (si può dire così? :O) ho preferito cambiare l'età sia di Naruto che di Sasuke, per farla sembrare un pochino più credibile. Spero che vi piaccia, a presto. <3

   
 
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