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Autore: Maysun    13/09/2013    2 recensioni
Charlie rimane a scuola a causa del temporale e un messaggio della madre la fa scoppiare in lacrime.
Per fortuna anche Armin è rimasto ed è pronto a consolarla, in nome della loro amicizia che dura dai tempi dell'asilo.
Ma riuscirà questa amicizia a sbocciare in amore?
*dedicata alla mia amica dolcefliertiana Charlina*
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Armin, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La pioggia picchiettava sul vetro, mentre fuori il mondo veniva avvolto da una nebbia che ne distorceva forme e colori.
Lo scrosciare dell’acqua e le raffiche di vento entravano nell’aula, facendo rabbrividire la povera ragazza che era rimasta chiusa lì dentro.
Si era scordata l’ombrello, un errore imperdonabile, perché avrebbe dovuto aspettare la fine del temporale prima di tornare a casa. Sospirò. Chissà quando la pioggia avrebbe terminato la sua canzone malinconica.
Charlie si spostò una ciocca di capelli castani dal grazioso viso, portandosela dietro alle orecchie a punta.
Il cellulare non prendeva e lei non sapeva come avvertire la famiglia dell’imprevisto.
Una lacrima calda scese lungo la pallida guancia.
La ragazza guardò ancora una volta il display del cellulare. Un messaggio da sua madre.
 
Charlie, perché stai ritardando?
Io e papà siamo preoccupatissimi. Che ti è successo?

 

Charlie lesse il messaggio tutto ad un fiato, gli occhi neri velati di lacrime da troppo represse. Iniziò a piangere, portandosi le mani al viso e abbandonando il corpo magro ai singhiozzi.
La pioggia era cessata, ma lei non aveva il coraggio di uscire. Non con i nuvoloni neri ancora in agguato.
-Sai, se continui a piangere così potrei arrivare a pensare che tu sia la reincarnazione di Heidi. E tu sai quanto io odi Heidi.-
Charlie si girò.
Armin le stava sorridendo, i meravigliosi occhi blu puntati nei suoi.
Con la sciarpa violale asciugò il viso bagnato, mettendosi seduto vicino a lei.
-Come mai sei ancora qui?- chiese la ragazza.
Lui fece spallucce -Sapevo che una damigella indifesa aveva bisogno di me. E poi dovevo assolutamente riuscire a far evolvere quel dannatissimo Monferno. Mi mancavano solo due livelli prima di arrivare al trentasei e il nintendo mi si è scaricato! Accidenti, non appena torno a casa lo metto in carica e metto la schedina nel 3ds. Quello almeno ha la batteria al massimo.-
Charlie sorrise. Lei ne aveva ben due di Infernape, ma non era intenzionata a dirglielo. Non subito. Gli piaceva vederlo rosicare quando non riusciva a passare un livello o a far evolvere un Pokemon quando lei ci era già riuscita.
Dopo due minuti di lamentele, decise di dirglielo -Guarda che io ho due Infernape, se vuoi te ne posso passare uno la prossima volta.-
Gli occhi del ragazzo si illuminarono -Davvero? Oh Charlie, ti adorotiadorotiadorotiadoroooooooooooooo!-
Armin la stritolò in uno dei suoi abbracci.
Charlie lo conosceva bene, erano amici da anni ormai, e sapeva che in quel momento l’aveva reso la persona più felice della Terra.
Un rumore d’acqua li fece distrarre dalla loro felicità.
-Accidenti, si è rimesso a piovere! E adesso come faccio a tornare a casa?- brontolò la ragazza.
-Non ti preoccupare, il mio ombrello è abbastanza grande da coprirci tutti e due.- Armin la prese per mano e con lei uscì dalla scuola, sotto l’acqua inclemente.


 
                                                                                ***



Un brivido percorse la schiena di Charlie.
Nonostante l’ombrello era riuscita a bagnarsi comunque e stava morendo di freddo.
Armin, al contrario di lei era ancora asciutto e avvolto nella sua giacca sembrava stare bene.
La ragazza si aggrappò a lui con tutta la sua forza, tentando invano di riscaldarsi. Uno starnuto la prese alla sprovvista e subito dopo un altro la fece rabbrividire ancor di più.
Probabilmente si era presa il raffreddore.
Qualcosa di caldo si poggiò sulle sue spalle. Il suo amico si era accorto della situazione e l’aveva coperta con la giacca.
Charlie lo fissò incredula, arrossendo. Il viso di lui era vicino,poteva sentire il suo respiro caldo sulla sua pelle.
Il tempo parve fermarsi, i suono dei clacson giungevano lontani alle loro orecchie.
Poi, le labbra morbide di Armin si poggiarono su quelle della ragazza, in un bacio delicato, che entrambi desideravano da tempo. L’ombrello cadde per terra, lasciandoli in balia dell’acqua.
Lui la cinse con le braccia, stringendola in un abbraccio.
Lei, portò una mano dietro alla sua nuca, avvicinando i loro visi ancor di più.
I passanti li guardavano pieni di sdegno, di disprezzo. Alcuni ridevano di loro, altri li invidiavano e ne parlavano male.
Armin e Charlie non se ne curavano. Loro non c’erano per nessuno.
Loro erano altrove. Molto più lontano della notte. Molto più in alto del giorno.
Nell’abbagliante splendore del loro primo amore.



La storia è nata per consolare la mia amica che si doveva operare e ho deciso di postarla evitare che questo lavoro andasse perso.

-Sophie

 
  
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