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Autore: Semolina_Pilchard    13/09/2013    5 recensioni
Fu a un niente, dal confessare tutto questo all’amico di una vita. A un niente.
Genere: Introspettivo, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Lennon , Paul McCartney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Bene, John, che te ne pare? È dedicata a Linda…
 
Lennon alzò lo sguardo, che, mentre Paul suonava il suo nuovo pezzo, aveva tenuto incollato a terra, fingendo di essere concentrato sulla canzone; stava cercando, in realtà, di nascondere agli occhi penetranti dell’altro il proprio turbamento. Quel piccolo bastardo - al quale, nonostante tutto, teneva ancora così tanto - gli aveva smosso qualcosa dentro, con la sua voce limpida e cristallina, sincera anche nel mentire. Che Paul mentisse, del resto, era indubbio.“You and I have memories longer than the road that stretches out ahead”… ma chi voleva prendere in giro? Quel testo non era dedicato a Linda, non poteva esserlo, quei due non avevano ricordi lunghi come strade e anche oltre!
 
Per un attimo - un solo, fottutissimo, interminabile attimo - John provò l’irrefrenabile desiderio di rassicurare l’amico, di dirgli che sarebbero per sempre stati loro due, malgrado Yoko, malgrado Linda, malgrado le continue insicurezze e gli accesi scoppi d’ira, l’eccessivo autoritarismo dell’altro e la sua volontà di primeggiare, la noia e la stanchezza di dieci anni passati ad essere Beatle John e nessun altro...quelle lunghe strade non potevano essere spazzate via in un attimo, gettando alle ortiche tutto il tempo speso e l’amore impiegato per costruirle.
“Torniamo alla casella di partenza e ricordiamoci perché abbiamo iniziato”: Lennon se lo ricordava benissimo, perché avevano iniziato, anche se preferiva non ammetterlo, neppure a se stesso. Perché suonare insieme era tutto ciò che sapevano e desideravano fare, perché amavano il rock ‘n' roll come nient'altro, perché entrambi avevano perso la madre da adolescenti e perché si erano sempre capiti al volo, completati a vicenda, amati come fratelli. Il peso di quei ricordi aveva finito per spossarlo, tanto da volersene liberare; Paul, al contrario, riusciva a trarne sempre nuova forza, al punto da aver fatto del prolungamento di quel sogno una ragione di vita, ma un sogno senza risveglio è la morte.
 
Quella canzone apparentemente innocua - John lo capì al volo - non era che l’ultimo, disperato grido dell’amico, l’ultima, dolorosa esortazione a non mandare tutto in frantumi, a non dimenticare, a riprovare a sognare insieme.
Quanto avrebbe voluto togliersi ancora una volta gli occhiali e dire: “Sono solo io, Paul”.
Quanto avrebbe voluto che anche i suoi occhi si riaccendessero di quella stessa luce che ancora riusciva a brillare in quelli dell’altro, ma - aveva capito anche questo - ormai non era più possibile.
 
Fu a un niente, dal confessare tutto questo all’amico di una vita. A un niente.
 
 
 
 
 
- Classica ballatona sdolcinata, eh, Paul? Proprio non sai fare niente di meglio?

 
Questa volta fu Paul a chiudere per un attimo i suoi grandi occhi. Non voleva mostrare all’amico che la propria luce, come una candela accesa, era stata spenta in un soffio da quelle parole, che suggellavano definitivamente la fine di ogni speranza e il risveglio dal sogno.

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Sono la mia band preferita, a loro devo praticamente tutto. Non so che altro aggiungere, se non che spero vi piaccia.
Semolina
  
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