“E’ tornata,starà qui qualche mese.”
“cosa?” un frastuono di voci risuonò in quella stanza.
“ma chi?” si fece largo tra quelle voci,una vocina femminile.
Si guardarono perplessi.
“nessuno..nessuno di importante”.
“come può essere ritornata?cosa vuole?cosa ci fa qui?”
“BASTA” tuonò una voce nella grande sala da pranzo.
Tutti poggiarono le posate sul tavolo e rimasero in silenzio.
Si era arrabbiato e non era positivo.
“non voglio parlare di lei a tavola,per favore,basta” disse calmo.
“scusate ma chi è tornata?” chiese di nuovo quella vocina femminile.
“hope” a quel nome tutti trasalirono.
“chi è hope?”
“nessuno” rispose una voce femminile.
“hope è tornata,non è possibile” disse un’altra voce,infastidita
“ma chi è questa hope?” richiese la vocina docile.
“la mia ex ragazza” rispose infine lui,rendendo il silenzio nella stanza ancora più ‘pesante’.

Mi facevo largo tra la gente per strada,intenta a non farmi riconoscere da nessuno.Non avevo lasciato un buon segno in questa città,ma non potevo non ritornare.Mentre camminavo sentivo voci basse dire ‘ma è hope?com’è possibile?’.Si sono Hope e si,sono tornata.Ho lasciato questa città canadese qualche anno fa per trasferirmi a Londra e realizzare il mio sogno,il problema è che non ho avvertito nessuno di questo mio trasferimento.La mia famiglia è lontana,a New York,vivevo qui con i miei zii,se posso definirli così.Per anni e anni mi hanno tenuta chiusa nello scantinato della casa,come un qualcosa da nascondere.Così un giorno me ne andai,senza avvertire nessuno,neanche ‘lui’.Mi avevano data per dispersa,per ‘ricercata’,ma non importava,l’unica cosa che mi aveva distrutta era il fatto di non avergli detto nulla.”lui” era la mia roccia,il mio tutto e io l’avevo deluso.
Una parte di me spera che lui non venga a sapere del mio ritorno,mentre un’altra parte di me,spera il contrario.Erano passati tre anni dall’ultima volta che l’avevo visto,ho pianto molto quando me ne sono andata,mi mancava.Era l’unica ragione per cui continuavo a stare qui.Sarò stato un duro colpo per lui:la sera prima della mia partenza mi aveva detto “ti sposerò un giorno e ce ne andremo di qui,ti amo”.Solo a ripensare a quelle parole sento come un brivido scendermi lungo la schiena.Come avevo potuto fargli questo? *flashback* Sin da quando i miei genitori mi avevano lasciata qui da quei ‘barbari’ (chiamarli così è un complimento),non mangiavo più,non sorridevo più,non vivevo più.Poi un giorno è arrivato lui,è mi ha letteralmente salvata.Una macchina mi stava investendo e lui è spuntato dal nulla e mi ha spinto verso il marciapiede.Da quel momento in poi,ho ricominciato a vivere.Ricordo ancora il suo profumo,i suoi abbracci e i suoi baci dolci.*fine flashback*.Ma ora basta,non voglio piangere per il passato,devo andare avanti.E proprio mentre ripensavo al passato,vado a sbattere contro qualcuno.Nervosa dico “caspita,stai più attento”.Alzo lo sguardo e vedo due meravigliosi occhi color miele guardarmi. Questi occhi,quelli che mi hanno guardata per molto tempo,quelli in cui mi ‘perdevo’,ora erano qui,nuovamente pronti a guardarmi.Appena mi vide,scurì in volto e sorpreso ma non più di tanto,disse “hope”.
”J-Justin” risposi quasi incerta.