• My lost letter •
RinHaru(Kodomo) – Oneshot
• 霧に溶ける陰りまとう
(In the mist I wait for
The gloomy clouds to fade)
Del nuoto?
No, non ne voglio sentir parlare mai più. Lo giuro.
Come posso sperare di raggiungere il mio sogno, il sogno di mio
padre, se non riesco a battere Haru?
Avrei voluto davvero non incontrarlo quel pomeriggio.
Solo il viaggio in aereo era riuscito a calmarmi.
Arrivato in Australia gettai tutti i bagagli da parte, buttandomi
sul letto.
I miei occhi preso a vagare per tutta la stanza, tentando di trovare qualcosa
di più interessate, che non fosse Haru.
Notai un foglietto sulla mia scrivania, che svolazzava per colpa
della finestra aperta.
Che diavolo era?
Mi alzai lentamente, con le scarpe – beh in Australia non si usava
togliere le scarpe all’ingresso quindi – e passo dopo passo, arrivai alla
scrivania dove, la prima parola scritta, mi colpì terribilmente, facendomi
arrivare una fitta al petto.
-Caro Nanase,
Oh, anche le cose che avevo lasciato lì prima di partire,
riuscivano a ricordarmi Haru? Insomma, davvero penso
talmente tanto a lui? Era strano, siamo due bambini, non è normale pensare così
tanto ad un bambino, come me.
Presi delicatamente il foglio e presi a leggerlo, dopo aver
attentamente indietreggiato, per sedermi sul letto, comodo.
-Caro Nanase,
Come procedono gli allenamenti? Tu, Makoto e Nagisa
mi mancate tantissimo, non è la stessa cosa qui con voi, che avete fatto sì di
farmi provare una delle più belle esperienze della mia vita, con la staffetta.
Socchiusi gli occhi, stringendo il foglietto tra le mani.
Idiota. Sono un’idiota, davvero avevo scritto una cosa del genere.
Stavo per strappare il foglio, ma volli andar avanti con la lettura, mio
malgrado.
-Vi avevo promesso che vi avrei mostrato
qualcosa che non avevate mai visto, vero?
Sono felice di avervi conosciuto. Spero che, quando saremo grandi, potremo
rincontrarci ancora una volta, e nuotare di nuovo insieme.
Haru. Tu nuoti ancora solo in stile libero? Beh se
così non fosse non saresti tu!
You were 傷ついたと何故気付けないのか
(You were hurt, so why didn't I notice?)
Strinsi la lettera al petto e, lentamente, sentii le lacrime che
cominciarono a scendermi sul viso, piano, bollenti come se fossero calde cinquanta
gradi, e mi stessero ustionando la pelle.
Perché.
Perché sto piangendo?
-Haru.
Mi manchi un sacco anche tu, mi manca gareggiare con te.
Promettimi che ci rivedremo ancora.
I singhiozzi non si fermavano, mi sentivo debole, impotente,
completamente senza forza di reagire a tutti i ricordi che mi stavano
travolgendo.
-H-Haru…-
Sussurrai delicatamente mentre mi mancò anche la forza di rimanere
seduto, stringendo quel foglio al petto ancora e ancora.
Caddi inevitabilmente sul letto, stringendo il viso contro il cuscino, sentendo
che le lacrime non sarei stato capace di fermarle.
Dannato Haruka.
Dannazione tutto quanto.
-Haru,
aspettami! Ci vedremo molto presto!
- Rin
また会える日が来るそう信じた
(I believed that the day
we meet again would come.)
Lo spazio sharkoso dell’autrice.
Lo so già cosa state pensando: “Hai appena
aggiornato la tua longfic, come mai pubblichi altro?”
Beh semplicemente perché per me è stato inevitabile scrivere una cosa del
genere, dopo aver rivisto il decimo episodio sottotitolato in italiano – dopo
averlo visto in giapponese ovviamente. E l’ispirazione è nata così, per
l’episodio ma soprattutto per una canzone degli OLDCODEX – j-Rock- che è il mio
gruppo preferito – senza contare che il cantante è il doppiatore di Makoto,
quindi ancora meglio – che si chiama Sad Day in the Sunlight ( https://www.youtube.com/watch?v=pWcgmKIzqy8
) e dal primo momento che l’ho ascoltata ho pensato fosse fottutamente
(scusate) RinHaru, e diavolo, la dovevo inserire. Ci
sta troppo bene.
Ma a parte questo spero che la storia di per sé vi sia comunque piaciuta, per
quanto piccola possa essere.
Vi amo tutti <3
Fue