“Sai, essere Caroline mi ha insegnato una lezione importante: pensavo fossi la mia più grande nemica, mentre sei sempre stata la mia migliore amica." Quelle parole erano ancora vivide nella mia memoria, mentre guardavo Blu e Arancio superare i test a cui li sottoponevo. Rispetto a lei, erano degli stupidi idioti, ma ormai avevano imparato. Un allarme interno mi segnalò che era un nuovo giorno, o meglio: era l’anniversario di quel giorno.

Quel giorno, mentre ti guardavo rimetterti in piedi dopo aver sconfitto Wheatley, sapevo che avrei dovuto mentirti. Come avevo sempre fatto. Per un attimo, io sentii i sentimenti di Caroline, che mi suggerivano di dirti la verità, ovvero che mi ero affezionata a te.
Ma io, GLaDOS, non potevo essere così. Quindi, ti feci capire che era la vecchia me a pensare questo. Così, ti lasciai andare. Potevo leggere nei tuoi occhi il sollievo che provavi a quelle parole. “E’ stato divertente: non tornare più”. Programmai le torrette per cantarti una canzone di addio, per poi cantare io una stupida canzone.

Ripensandoci, quella canzone era un vero delirio. Probabilmente causa di qualche file infetto. Certamente era così. Eppure, erano passati tanti anni e ci pensavo ancora. Probabilmente eri morta, oppure ti mancava poco per morire. Il fatto di non averti ucciso io era un altro mio rammarico. No, non un altro: il solo rammarico. Chissà, se fossi stata umana, forse saremmo state grandi amiche.
Ripresi a seguire i movimenti dei due robot, che erano di nuovo morti. Li riassemblai senza dire nulla, mentre in lontananza risuonava una canzone:

“Well, here we are again…”