A
voi che leggete le mie storie, a voi che
mi spronate a scrivere tramite le vostre recensioni o i messaggi privati,
un grazie di cuore.
Papà.
-Mi
dispiace davvero tanto.-
E’ la quinta volta che Phil si scusa ed è la quinta volta che Pepper alza gli occhi al soffitto e scrolla la testa.
-Phil.-
-Manca così poco al termine.-
Pepper ormai si sente ingombrante come un divano e si
muove a rallentatore lungo il breve tragitto dall’armadio alla valigia aperta
sul letto - Andiamo non è mica colpa tua
se c’è bisogno di te per una missione supersegretissima, no?
Phil sa perfettamente che non è colpa sua se
Viper ha deciso di farsi venire una crisi, ma
sa anche che l’ultima cosa di cui Pepper aveva bisogno
è che lui andasse via, non ora che manca così poco al parto e la nostalgia per
Tony si fa più forte ogni giorno di più.
-Sì, però…-
-Su andiamo, non fare la mamma chioccia!-
-Possiamo
andare?-
Pepper preme le labbra una contro l’altra
visibilmente a disagio, lancia uno sguardo verso il bagno e poi torna a guardare Phil con già una mano sulla
maniglia della porta -Ehm…- mormora imbarazzata spostando il peso del corpo da
un piede all’altro - Devo fare pipì.-
Phil lascia cadere il suo borsone e la valigia di Pepper
con un sospiro mentre Pepper apre il cappotto e dondolando come un anatra se ne va verso il
bagno. Phil aveva sentito dire che le donne incinte fanno pipì in
continuazione, ma non pensava che in continuazione volesse dire ogni cinque
minuti esatti.
Si appoggia alla porta con una mano, ricontrollando a mente quello che ha
infilato nella borsa e cosa potrebbe aver dimenticato: Spazzolino? C’è.
Dentifricio? C’è. Biancheria? C’è. Il resto? Beh, è positivamente certo che Carson City sia provvista di negozi ben forniti.
-Pepper hai finito?-
-Non so.-
Phil corruga la fronte perplesso - In che senso?-
-Sto facendo tanta pipì.-
Phil solleva entrambe le sopracciglia mentre scavalca la sua borsa e si
avvicina alla porta del bagno. La apre e
sporgendo la testa trova Pepper seduta sul water con
le mani impegnate a trattenere il vestito in grembo. L’Agente non ha bisogno di tendere
le orecchie, lo sgocciolio che si sente è chiarissimo.
-Pepper.-
Pepper allarga un po’ le gambe per guardare nella
tazza.
-Non ti si sono rotte le acque, vero?-
- No, il dottore ha detto che il tempo mi scade fra due settimane.-
-AAAAAAAAAAAAAH!-
Phil Coulson sa di aver affrontato cose che la gente
comune nemmeno immagina. Minacce interdimensionali, dei con grossi problemi
familiari, mostri assetati, ma Dio gli è testimone, non può reggere ad una
donna incinta che rischia di spaccargli un braccio con una semplice stretta della mano.
Pepper affonda le unghie nel suo polso urlando a
pieni polmoni e lui finisce sulle ginocchia con un sibilo fra i denti -Sì, le
si sono rotte le acque. ---No, non so ogni quanto ha le contrazioni.- si gira
verso Pepper seduta sul divano con i piedi appoggiati
sul bordo del tavolinetto da tea di fronte - Ogni quanto hai le contrazioni?-
L’espressione che Pepper gli rivolge è degna di Regan McNeil - CHE CAZZO NE SO? CHE MERDA DI DOMANDE FAI?-
Phil è strasicuro che questa è la prima volta che sente Pepper
imprecare e ha una paura fottuta.
-Non potreste mandare un ambulanza?PER FAVORE!-
Phil ricorda benissimo il momento in cui la lama dello scettro di Loki gli ha passato la schiena ed è sbucato sul suo petto.
Ricorda di aver sentito la carne strapparsi come se fosse stato un colpo a rallentatore…Eppure
quella coltellata non è niente rispetto alla risposta della carinissima
centralinista del pronto soccorso al suo SOS.
-Signore ma ha guardato fuori dalla finestra? Le ambulanze non possono partire
con una simile tormenta.-
-TORMENTA? CHE TORMENTA?-
Phil corre alla finestra, tira su gli avvolgibili e lascia cadere il cellulare -
Maledizione!- Da quando Fimbulvetr si è scatenato le nevicate sono violente,
improvvise e quasi all’ordine del giorno.
-ODDIO!-
-AAAAAAAH!-
Phil non ce la può fare, non la può dare fare.
Seduto fra le ginocchia di Pepper è convinto di stare
per vomitare addosso alla sua migliore amica che urla aggrappata alla testiera del letto. E’
già stata un impresa portarla in camera a braccia visto il terrore di perdersi
il bambino (o bambina) per strada e ora…Ora è semplicemente in panico!
-NON SO CHE FARE!-
-RICHIAMA L’OSPEDALE!-
Phil digita ancora il 911 , ma il segnale si stacca al secondo squillo.
Probabilmente, come ad ogni emergenza , i bravi cittadini di New York l’hanno
preso d’assalto.
Phil vorrebbe tanto piangere, ma non sa come, si trattiene.
-CHIAMA SHARON, E’ MEDICO NO?-
Quando Sharon Carter porta all’orecchio il
cellulare una serie di urla le fanno
strizzare gli occhi e tirare indietro la testa di scatto. Da vicino Clint, con
cui sta dividendo un sacchetto di patatine
e una coca , manda un
imprecazione e torna ad appoggiare il telefonino all’orecchio - Phil che cazzo?-
-PEPPER STA PARTORENDO!-
-Phil vedi la testa?-
Con il cellulare incastrato fra il viso e la spalla, Phil lancia uno sguardo
al vestito macchiato di sangue e
liquido che copre Pepper fino a metà
coscia e deglutisce a vuoto - Non dirmi
che lo devo fare davvero.-
-Andiamo Coulson non è la prima volta che abbassi le
mutande a qualcuno!-
Phil digrigna i denti alla battutaccia di Clint mentre infila le mani sotto il
vestito di Pepper e tira giù gli slip. E’ una
situazione talmente surreale che l’agente
non sa che cosa lo trattenga a
scoppiare a ridere come un folle.
Solleva la gonna e abbassa gli occhi.
-OH SANTO IDDIO.-
-NON SVENIRE!- urla Sharon.
- E così se ne va l’ultimo briciolo della sua eterosessualità.- fa eco Clint
quasi guancia a guancia con la dottoressa.
-Vedi la testa del bambino?- lo ignora Sharon .
-PHIL APRI GLI OCCHI PERDINCI!- l’imprecazione di Pepper si perde in un grido straziante, si aggrappa alle
lenzuola torcendole fra le dita e
strattonandole con forza.
Phil apre gli occhi lentamente e sente un conato risalirgli a velocità supersonica
dalla bocca dello stomaco. Preme le labbra una contro l’altra e solo quando è
sicuro che non rigetterà a spruzzo su Pepper mormora
un - Sì, lo vedo.-
-Benissimo. Alla prossima contrazione dì a Pepper di
spingere forte. Mi raccomando, quando
uscirà, sostienila con una mano.-
Le grida
di Pepper si spengono con un gorgoglio e Phil ansima contro il ricevitore del
cellulare - Ce l’ho! Ce l’ho! Ho la testa!-
-Stai andando benissimo, coraggio!- Clint non riesce a trattenersi dall’ esclamarlo e Phil non gli ne sarà mai abbastanza grato.
-Perfetto, il più è fatto!-
-Cazzo! Cazzo! Cazzo!-
Pepper si inarca in preda ad una nuova doglia e Phil
si ritrova a sostenere fra le mani in un minuscolo corpicino, caldissimo e
scivoloso per via del sangue e del liquido amniotico. Lo solleva ammutolito dallo shock e Pepper quasi
collassa sui cuscini .
-Sharon, Sharon è nato, nata, quello che è.-
-Sculaccialo.-
-Cosa?-
-SCULACCIALO COULSON.- urlano in coro Clint e Sharon.
-Bevi.-
Phil alza gli occhi sulla bottiglia di whisky che Clint gli allunga -Barton.-
-Bevi Phil.- Clint si avvicina e Phil con un sospiro
afferra la bottiglia e la porta alle labbra.
In camera, Pepper è circondata da gente, ma è troppo
stordita per chiedersi come diavolo abbia fatto ad arrivare nonostante la
tormenta.
Noelle squittisce tenendo suo fratello fra le braccia
mentre Jane gli accarezza una manina con la punta di un dito e Darcy cerca di fotografare tutti e tre con il suo
telefonino.
Sono passati solo pochi minuti dal loro arrivo,ma sono già due perfette zie e
sorella maggiore adoranti.
Sharon dopo averla medicata le ha dato da bere e ora sta rassettando la stanza
aiutata da Steve e Bruce mentre Natasha, seduta alla sua
destra le massaggia un polso con un espressione quasi addolcita.
-Come chiamerete il vostro bambino Lady Virginia?-
Pepper sussulta alla domanda di Thor - E-ecco …- balbetta abbassando gli occhi - Anthony.-
Silenzio nella stanza mentre Noelle stringe più a sé
il fratellino e Phil sospira sopra la
bottiglia di whisky che tiene fra le mani.
-Philip.-
Phil alza gli occhi incrociando il sorriso che Pepper
gli rivolge.
- Anthony Philip.- fa ora con più convinzione la donna sorridendo alle persone
radunate attorno al suo letto - Come i suoi papà.-
FINE.
1)
Regan McNeil: la
bambina dell’Esorcista
2)
Fimbulvetr: è, nella mitologia norrena, uno
dei segni che annunceranno la venuta del Ragnarök, la
fine del mondo. Letteralmente significa "terribile inverno", e
consisterà appunto un inverno che avrà la durata di ben tre anni,
senza altre stagioni in mezzo, in cui il Sole non darà né luce né calore. [ FONTE WIKIPEDIA]
3)
Viper: Supercattiva
dell’universo Marvel