Libri > Shadowhunters
Ricorda la storia  |      
Autore: sfiorisci    14/09/2013    3 recensioni
In quel momento, però, vide una cosa che lo sconvolse in tutto. C’erano tre cacciatori, due maschi e una femmina; lei aveva un ciondolo.
Anzi, non un ciondolo qualsiasi, ma quel ciondolo, quello che Camille aveva dato a lui e che lui aveva regalato a William Herondale.

Una piccola OS incentrata su Magnus e sull'inizio del suo amore per Alec.
Contiene spoiler di cpss e di TID.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Magnus Bane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Magnus quella sera si era preparato di tutto punto: aveva messo il gel nei capelli e aveva in faccia una quantità sproposita di glitter, non si sarebbe mai sognato di uscire senza.
Finì di vestirsi e cercò il Presidente Miao, che stava comodamente acciambellato sul suo divano.
La vita a New York non era certo da considerarsi tranquilla, poiché Magnus sapeva sempre come far passare il tempo, ma non aveva nessuno accanto a sé da amare, come era successo a Londra.
Eppure, grazie a tutte le esperienze che aveva vissuto, sapeva che il cuore poteva essere riparato, ci voleva solo tanto tempo e pazienza. Non amava più Camille, nonostante tutto sentiva ancora il vuoto che la sua presenza aveva lasciato, ora che non aveva più nessuno da amare.
Certo, ogni tanto trovava piacevoli passatempi, ma erano per lo più storielle di poco conto, non che gli interessasse davvero una di quelle persone con cui si divertiva.
Aveva anche comprato un gatto per provare a sentirsi meno solo, ma l’unico risultato che aveva raggiunto era quello di farlo ingozzare fino a quando non era diventato grasso. Ciononostante, Magnus gli voleva bene, anche se non poteva certo dire anche il contrario: sembrava che al Presidente Miao non piacessero le persone. Tentò di accarezzarlo amorevolmente, ma lui miagolò e si allontanò infastidito.
«Stupido gatto» si lamentò Magnus mentre prendeva una pila di volantini e usciva dall’appartamento.
Era solito dare delle feste per i più disparati motivi: dal compleanno del suo gatto ai party per l’invenzione di nuovi tipi di glitter… si distraeva anche in questo modo.
Andò verso il Pandemonium Club, la discoteca in cui si riunivano tutti i nascosti, fece un incantesimo al buttafuori e iniziò a dire della sua festa.
 
Verso la fine della serata a Magnus si sentiva abbastanza soddisfatto di se stesso. Aveva dato via la maggior parte dei volantini, si rendeva conto che ne aveva dato qualcuno anche a qualche mondano, ma la cosa non lo toccava minimamente, dato che ai loro occhi sarebbe sembrato solo uno stupido volantino pubblicitario di una lavanderia.
In quel momento, però, vide una cosa che lo sconvolse in tutto. C’erano tre cacciatori, due maschi e una femmina; lei aveva un ciondolo.
Anzi, non un ciondolo qualsiasi, ma quel ciondolo, quello che Camille aveva dato a lui e che lui aveva regalato a William Herondale. Sapeva che successivamente lo aveva dato a Cecily e si era trasmesso di generazione di generazione nei Lightwood, ma vederlo lì, appeso al collo di quella ragazza affascinante, fu lo stesso un colpo per lui.
In un momento gli balzarono alla mente ricordi che non aveva mai rimosso del tutto dalla sua testa, prima Camille, poi Will, Tessa, Woolsey… ricordi precedenti di una vita che voleva cancellare.
Se si era trasferito a New York dopo ciò che era successo a Londra, l’aveva fatto anche perché a volte scappare è l’unico modo per lasciarsi alla spalle ciò che non vuoi più che ti perseguiti e in quel momento gli sembrava la cosa più giusta da fare.
Sapeva che i problemi non si risolvevano mai veramente scappando, ma a volte non c’era altra soluzione possibile; come dice il proverbio, lontano dagli occhi, lontano dal cuore.
Si avvicinò prudentemente ai cacciatori, capì che gli sarebbe servito un piano: si finse molto più ubriaco di quello che era e diede il volantino alla mora, che lo guardò sprezzante e lo gettò a terra.
Magnus sapeva di non poter perdere l’unica occasione che aveva di rivederli, per cui fece una magia a quel volantino, in modo tale che quello avrebbe seguito la ragazza e, quando avrebbero finito ciò che dovevano fare, l’avrebbe raccolto e portato a casa.
In quel momento arrivarono altri nascosti, ma Magnus era troppo sconvolto dal suo passato per accorgersi di loro.
Era molto attento a non farsi sovrastare dalle emozioni, ma quando erano inaspettate in quel modo era difficile anche per lui controllarsi. Era pur sempre un essere umano, o meglio semi-umano.
Non aveva visto bene chi fossero i cacciatori che erano entrati, aveva solo visto la mora con il ciondolo e gli altri due gli erano sembrati due ragazzi, ma non avrebbe saputo dire se fossero stati Lightwood anche loro oppure no, anche perché non li aveva guardati per bene.
Già un quarto d’ora dopo che aveva dato loro il volantino, Magnus si sentì stupido: i cacciatori non vedevano di buon occhio gli stregoni e i nascosti in generale, sarebbe stato impossibile che loro venissero alla sua festa.
Sconsolato, sospirò e si diresse verso l’uscita del locale.
 
***
 
Quando arrivò la sera della festa, Magnus non pensava più ai cacciatori, sicuro che ormai non sarebbero più arrivati. Si preoccupava di altro, come la band delle fate che stava suonando o al fatto che i suoi ospiti non si mangiassero tra loro.
Era vagamente seccato, stava bevendo un cocktail quando sentì il campanello del suo appartamento suonare, due volte per giunta. Magnus decise che, chiunque fosse stato lo avrebbe trattato in malo modo, ma non aveva calcolato che sarebbero arrivati loro.
Si passò una mano fra i capelli per calmarsi e li squadrò, cercando di essere il più imperturbabile possibile.
Vide che, oltre alla mora a cui aveva visto il ciondolo al collo, c’erano anche i due che la accompagnavano l’altra volta, in più c’era Clary, la ragazzina che veniva regolarmente da lui per farsi cancellare la vista e un mondano.
Magnus fece l’indifferente, facendo finta di non averli invitati e altre mosse per cui non capissero che lui sapeva più di quanto non voleva ammettere. Quando li fece entrare lo notò.
All’inizio non ci aveva fatto molto caso, forse perché lui si nascondeva, come intimorito, dietro quello biondo, ma il ragazzo da cui non riusciva a staccare gli occhi di dosso era identico a Will Herondale.
Capelli mori, occhi azzurri… Anzi no, non sono per nulla identici.
Will avrebbe già conquistato la scena, con le sue battutine e il suo pungente sarcasmo, mentre il ragazzo sexy se ne stava lì, cercando di non attirare troppa attenzione.
Alla fine Magnus scoprì il motivo per cui erano venuti lì, per poter parlare di Clary e di sua madre Jocelyn. Lui la capiva, capiva sia la madre che la figlia ed era davvero dispiaciuto di quella situazione.
Capiva Jocelyn perché sapeva benissimo che a volte dal passato non puoi far altro che fuggire e far finta che non sia mai esistito; gli erano capitate così tante situazioni simili che non poteva di certo condannarla per ciò che aveva fatto.
Capiva anche Clary, però, con la sua voglia di salvare la sua famiglia, di capire le motivazioni della madre e cercare una spiegazione per cosa fosse.
Magnus sapeva che all’inizio non era facile accettarsi, c’era passato anche lui e aveva superato il trauma solo dopo molto tempo. Diede a Clary tutte le informazioni che poteva e, allo stesso tempo, cercò di non essere troppo disponibile: l’ultima volta che aveva avuto a che fare con i nephilim si era ritrovato col cuore spezzato.
Quando, finalmente, tutti gli invitati andarono via, Magnus si concedette un po’ di tempo per pensare. Era strano, forse avrebbe dovuto riflettere su Clary e sua madre, sulla ragazza del ciondolo di Will, invece stava pensando a quello sexy dagli occhi blu.
Alec, ecco qual era il suo nome.
Sì ricordò della frase che aveva detto a Gideon una volta, che tutti i Lightowood erano uguali e li confondeva sempre fra di loro.
Beh, pensò Magnus, sorridendo fra sé e sé, questo non lo dimenticherò facilmente.


 


Allora, è la prima volta che scrivo una cosa del genere, per cui non so come mi sia venuta fuori. Mi è venuta in mente mentre leggevo cpss, avevo iniziato a scriverla ma poi, fra vari impegni estivi non sono riuscita a finrla, poi l'ho anche controllata varie volte e infine è uscita fuori questa OS.  Devo dire che io preferisco scrivere su TID, ma avevo l'ispirazione per cui ne ho approfittato. 
Questa OS sono riuscita a scriverla anche grazie a Benedetta, che shippa Malec in una maniera assurda , infatti questa è anche un po' dedicata a lei.
Detto questo spero che la storia vi piaccia, ci sentiamo alla prossima! :D

_WhiteRose_

 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: sfiorisci