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Autore: lynn12    20/03/2008    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Kaori, dopo l'episodio di Kaibara e dopo aver ritrovato la memoria, non avesse fatto finta di niente?
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 18

That night is just a memory, but I still feel you standing next to me and when I think I hear your voice all I hear is the rain...(Alanis Morissette – Rain)

 

La mattina dopo, Kaori aprì faticosamente gli occhi, mentre fuori il temporale non sembrava avere intenzione di cessare, sconvolgendo il cielo con lampi e tuoni. Proprio come era stata sconvolta la sua vita…

Non riuscì a trattenere un gemito al ricordo di quello che era successo il giorno prima. Dopo la discussione con Ryo, era rimasta per ore a riflettere su quello che lui le aveva detto, sperando di sentire la porta del suo appartamento aprirsi e vederlo entrare con un sorriso dolce sulle labbra, dicendole che tutto sarebbe andato bene e che avrebbero superato tutto quello insieme. Ma lui non era tornato e all’alba lei si era addormentata ancora vestita sul letto, stremata dal dolore e dalle lacrime.

Si voltò su un fianco e si rannicchiò su se stessa e nel farlo notò un foglio bianco posato sulle coperte di fianco a lei. Una morsa le strinse il petto. Con mani tremanti, lo aprì e iniziò a leggere.

 

Mio piccolo Sugar Boy,

quando leggerai questa lettera probabilmente io sarò già sull’aereo. Sì, ho deciso di prendere il primo volo per Tokyo e tornare a casa…Anche se avrei preferito farlo con te.

Mi dispiace se ieri sono stato un po’ brusco con te, ma anch’io ho paura. Paura di perderti. Paura di non poterti più toccare, baciare, fare l’amore con te…Paura di non poterti più amare.

Ma se vogliamo avere una speranza, devo lasciarti libera, sperando che tu capisca quanto ti amo e che mai e poi mai rinuncerei al tuo amore. Devi superare le tue paure, Kaori, così come ho fatto io venendo a New York per riaverti.

Io ti aspetterò sempre, sperando di rivederti un giorno entrare dalla porta della nostra casa per non uscirne mai più. Prenditi il tempo che ti serve, io sarò là, nel nostro appartamento, a pensare a te e ad amarti anche ad un oceano di distanza. Perché il mio cuore è rimasto con te. Ti appartiene come ti appartengo io.

Ti amerò per sempre.

Ryo

 

Kaori scoppiò in un pianto dirotto. Se n’era andato…Ed era tutta colpa sua. Questa volta era stata lei a rovinare tutto, non poteva biasimare altro che stessa.

Per tutto il giorno, rimase distesa su quel letto, piangendo, soffrendo, ricordando ogni singolo momento in cui lui era con lei…Ricordando quando se lo era ritrovato davanti dopo due anni, bellissimo, con quello sguardo pieno di dolcezza e amore…quello sguardo che aveva sognato di vedersi rivolgere per sei lunghi anni. Ricordando come l’aveva sollevata tra le sue braccia e portata via quando quel pazzo di Lloyd si era presentato in libreria.

Mi dispiace per quello che è successo due anni fa…Per quello che ho fatto. Le sue parole ed il suo sguardo pentito, dopo che avevano combattuto alla casa al mare e Ryo l’aveva immobilizzata. Prima di quel bacio mancato.

No, sei tu che non capisci, Kaori. Non capisci che ti amo. La prima volta che glielo aveva detto. Che aveva pronunciato le parole che lei aspettava da un vita. Quelle parole che avevano abbattuto le sue difese e l’avevano fatta entrare in paradiso.

L’intensità dei miei sentimenti, il fatto che tu fossi diventata il centro di tutti i miei pensieri e di tutta la mia vita, il bisogno disperato di te che provavo, il modo in cui ti ho sentito vicino quella notte, prima di andare da Kaibara…Tutto questo mi spaventava. L’unico affetto che avevo mai provato era quello per Kaibara…E lui mi aveva tradito. Mi aveva quasi ucciso. Io, che lo consideravo un padre. Non volevo rischiare un’altra volta…

Il momento in cui aveva davvero saputo cosa c’era nel cuore di Ryo Saeba, il momento in cui si era aperto con lei come mai aveva fatto. E, in quel momento, anche se non credeva fosse possibile, aveva amato ancora di più quell’uomo dal passato doloroso e dall’anima tormentata.

Ricordando il modo in cui faceva l’amore con lei…Così appassionato e selvaggio, come se non potesse attendere di essere dentro di lei, facendola sentire unica e meravigliosa. E allo stesso tempo in modo tenero e dolce, facendola sentire amata sopra ogni cosa.

Lo so che mi ami, Kaori…Ma hai paura di soffrire ancora. Ed io non posso biasimarti per questo. Ti ho fatto del male per anni e ora non posso pretendere di cancellare tutto con un colpo di spugna. E potrei anche stare qui per ore a ripeterti quanto ti amo e che per nulla al mondi ti lascerei sola, ma non servirebbe a niente, lo sappiamo tutti e due…Devo lasciarti spazio, attendere che tu superi questa cosa da sola come ho fatto io…Perché solo così avremo una possibilità per essere felici.

Le ultime parole prima che lui chiudesse la porta e se ne andasse per sempre. L’ultima volta che aveva potuto guardarlo e toccarlo.

Eppure sapeva che Ryo aveva ragione. Finché lei non fosse riuscita a superare le sue paure da sola, per loro non avrebbe potuto esserci alcun futuro. Lui lo aveva fatto, aveva messo finalmente da parte il suo passato e tutto il suo carico di dolore, era venuto da lei offrendole il suo cuore, pronto a costruire una nuova vita insieme. Pronto ad amarla con tutto se stesso, come non aveva mai fatto, come nessuno aveva fatto con lui. Aveva lottato contro la sua testardaggine, senza mai arrendersi. Aveva lottato per lei e per il legame che li univa indissolubilmente. Ed ora toccava a lei. Toccava a lei lottare per loro, per il loro amore.

 

Al tramonto, quando il campanello del suo appartamento suonò, assurdamente Kaori sperò che fosse Ryo. Che le dicesse che l’amava e che sarebbe rimasto con lei per sempre. Invece era Aidan, che appena la vide in quello stato, scarmigliata e in lacrime, si accigliò, preoccupato.

-Kaori, stai bene? Cosa succede?-

Fece appena in tempo a fare un passo oltre la soglia, che lei gli si gettò al collo, piangendo e stringendosi a lui. Abbracciandola e sussurrandole parole di conforto, l’amico chiuse la porta dietro di se e poi la condusse dolcemente fino al divano.

-Forza, calmati e raccontami quello che è successo-

-Ho rovinato tutto, Aidan. L’ho perso- mormorò Kaori tremante

-Cosa hai rovinato? E chi hai perso?- le chiese lui perplesso

-Ryo…Ryo se n’è andato…Ed è tutta colpa mia-

Kaori gli raccontò tutto, della loro discussione e di quello che Ryo aveva detto.

-Cosa pensi di fare adesso?- le chiese Aidan alla fine

-Non lo so…Non so proprio che fare…Non so come vincere le mie paure- rispose Kaori

-Devi guardare in te stessa, Kaori. Capire se nel tuo cuore è più forte la paura di lasciarti andare o quella di perdere Ryo per sempre. E, quando l’avrai capito, dovrai salire sul primo aereo per Tokyo e convincerlo che per te niente è più importante del vostro amore-

-E come faccio a convincerlo?-

-Non lo so, il modo devi trovarlo da sola. Ma devi farlo, Kaori, perché qui, senza di lui, tu non sei felice. Non lo sei mai stata. Da quando ci conosciamo non ti ho mai vista sorridere come fai quando sei con Ryo. La tua casa è insieme a lui, Kaori-

Lei gli sorrise, più serena, e lo abbracciò.

-Grazie, Aidan. Ti adoro-

-E io adoro te, dolcezza- le rispose lui ricambiando l’abbraccio –Ora che ne dici di andare a farti una bella doccia mentre io ti preparo qualcosa da mangiare?-

-Dico che sei fantastico-

-Eh, lo so. È per questo che tutti gli uomini mi vogliono!-

Quella sera, quando Aidan se ne fu andato, Kaori ripensò alle sue parole. Era vero, lei era felice solo con Ryo, perciò era inutile avere paura. Lui non l’avrebbe mai lasciata, questo lo sapeva, era stata stupida a lasciarsi vincere dal timore di soffrire. Ma aveva bisogno di qualcosa che lo dimostrasse anche a lui, che gli facesse capire che lei credeva nel loro amore completamente, senza remore.

Mentre girava per il soggiorno, lo sguardo le cadde sul suo computer portatile e un’idea le balzò alla mente. Ma certo, ho trovato quello che ci vuole…

 

  
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