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Autore: Maer_Noir    15/09/2013    1 recensioni
La storia che ho scritto sono un insieme di pensieri formulati da Elef e Misia (due personaggi dei Sound Horizon dell'album Moira) ripensando a ciò che è accaduto nell'arco della loro storia
Tutto si svolge nelle notte di "Hoshi no Megami no Miko" (traccia 11 dell'album)
Spero vi piaccia
E' il primo racconto che pubblico quindi pretendo di essere giudicata e criticata per poter migliorare nei miei futuri scritti
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Elef

“Misiaaa!!”
“Eleeef!”

Mi sveglio ansimando. Un brivido gelido mi percorre velocemente la schiena ricordandomi che è ancora notte. Ancora una volta quelle urla riempiono la mia testa. Ancora una volta le tue lacrime mi svegliano.
E’ così tutte le volte. E’ sempre lo stesso sogno, anzi, lo stesso ricordo.
Fa tutto parte di quel giorno. Il terribile giorno, in cui venimmo separati. Il giorno in cui non ho potuto far nulla per proteggerti
Io, che mi credevo invincibile, non ho potuto fare nulla per strapparti dalle braccia di quel mercante che ti ha portata via da me.
Le mie braccia erano troppo corte, la mia forza troppo debole se paragonata a quella di colui che mi stringeva per impedirmi di afferrarti. Pensavo di poter essere libero come quell’uccello che vidi quel giorno di qualche tempo fa, di poter vincere tutto e tutti, ma la verità è che non ero neppure capace di liberarmi da quella gabbia creata dalle braccia di uno stupido mercante di schiavi.
Eppure tu hai sempre creduto in me e nelle mie parole, per quanto ingenue e immature fossero.
“Misia io starò sempre al tuo fianco. Te lo prometto.”
Ogni volta che lo dicevo il tuo sorriso si faceva più splendente. Più di quella luna che tanto brami. Più di tutte le stelle che circondano la nostra costellazione.
Li vedi anche tu, non è vero Misia? I gemelli ci guardano e sperano che noi,la loro reincarnazione terrena,ci ritroveremo sorridenti sotto il loro cielo dimenticando tutto ciò che in questo tempo che pare infinito ci ha ferito e tenuto lontani.
“Sono certo che quando ti ritroverò il tuo sorriso mi farà dimenticare tutto questo dolore”
Il vento freddo continua a muovere l’erba alta del campo in cui, questa notte, sto cercando di dormire e continua a far rabbrividire il mio corpo come a ricordarmi che non è tutto un incubo. Che domani mattina non ci sarai tu a chiedermi come ho dormito, cosa faremo per tutta la giornata e soprattutto a sorridermi calorosamente.
"Misia, dovunque tu sia ti giuro che ti ritroverò. Dovessi combattere contro la morte o contro il mio stesso destino ti riporterò a casa."
 
Misia
 
"Questa notte il vento è più freddo"- pensai stringendomi tra le stoffe della mia mantella viola- "E sono certa che il cielo è splendido."-
Non potevo vederlo con gli occhi, ma per via di tutto il tempo passato a Lesbos e delle spiegazioni della maestra Sophia, ormai avevo imparato a usare tutti gli altri sensi per capire ciò che mi circondava.
Compreso il cielo, anzi, specialmente il cielo.
Riuscivo a leggere negli astri tutte le cose che mi stavano a cuore. Soprattutto il destino di Elef.
“Mi manchi davvero Elef.”
I posti che avevo visitato erano tutti splendidi e pieni di persone da cui imparare, ma sentivo un vuoto incolmabile nel mio cuore.
E quel posto vuoto era riservato solo ed esclusivamente alla mia altra metà.
Sospirai.
“Chissà se anche tu questa notte hai gli occhi rivolti verso il cielo. Magari, come me, stai osservando le nostre stelle.”
I gemelli. Quella notte oscillavano in modo tragico. Era un pessimo presagio ma non mi lasciai prendere dal panico. Qualsiasi cosa fosse capitata l’avrei accettata senza oppormi.
Si, era l’unica cosa da fare. La scelta più giusta.
“Dopotutto non potrei mai cambiare il mio destino”
Sorrisi. Ero cambiata davvero molto in quegli anni.
All’inizio pensavo che avrei potuto sconfiggere qualsiasi cosa, che il mio destino era tessuto solo ed esclusivamente dalle mie mani e che le cose peggiori vanno dimenticate.
Ora invece ero l’opposto della me bambina.
“Maestra Sophia, sono finalmente diventata un fiore che nulla teme e che tutto ama e accetta?”
Un soffio di vento portò con se voci sconosciute e paura. Soprattutto tanta paura
“Credo sia ora, per me, di andare. Perdonami Elef, credo che non riuscirò ad abbracciarti un’ultima volta”

I miei passi sembrano così solitari ora che mi avvicino al mio destino. Però non mi sento sola, so che nonostante tutto, tu, mia amata metà, sarai sempre al mio fianco.
  
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