‘we are a secret, can’t be exposed.’
Harry e Louis.
I due ragazzi che si amano alla follia hanno un segreto, un segreto che non può essere esposto.
Non possono tenersi la mano attraversando le strade di Londra;
non possono abbracciarsi in pubblico;
non possono baciarsi in pubblico;
non possono uscire per andare a cena insieme;
non possono fare la spesa come fanno tutte le coppie;
Perché non possono? Perché si amano.

«Haz, sono stanco. Quando finirà tutto questo casino?
Non mi vedi? Io sono debole.» dice Louis sdraiato sul letto a guardare la soffitta bianca, ormai stufo di nascondersi.
«Mio piccolo Lou, un giorno riusciremo a mostrare tutto il nostro amore a quella gente là fuori. E solo allora, Eleanor non ci servirà più. Ti immagini, io e te mentre camminiamo per le strade mano nella mano, senza che nessuno ci giudichi?» dice stavolta Harry, sbucando dalla porta del bagno asciugando i suoi ricci con un asciugamano.
«Amore, io voglio che quel giorno sia adesso.» afferma il castano, alzandosi dal letto raggiungendo il riccio per stampargli un bacio sulle labbra.
«Non corriamo per favore, io non voglio perderti.» proferisce parola il riccio, prendendo tra le mani il capo del ragazzo, facendo sfiorare i loro nasi per poi dargli un bacio sulla fronte.
«Non accadrà. Tu non perderai me, e io non perderò te; è una promessa.» dice Louis.
«Una promessa.» ripete Harry.
I due cadono in un lungo sonno, addormentandosi abbracciati.

                                                                                                                        3:45 am.

«No.. ti prego.. non farlo, io lo amo! No, non allontanarlo da me ti prego, ho bisogno di lui! Per favore!» urla Harry.
«Lou, amore, dove sei! Oddio, ti hanno portato via, non è stato un sogno!» urla di nuovo nel panico Harry, sfiorando con la mano sinistra il posto del letto di Louis, ormai vuoto.
«Tesoro, sono qui. Stavo in cucina, mi hai spaventato!
Cosa è successo? Ti ho sentito urlare.» dice il castano, accarezzando la folta chioma del riccio per tranquillizzarlo.
«Ho fatto un sogno, al contrario, un incubo; ho sognato che ti portavano via da me, è stato terribile.» dichiara Harry, coprendosi il volto con le mani per trattenersi dal non piangere. Per lui Louis, è tutto; è il suo cuore. Una persona può vivere senza quell’organo che lo tiene in vita? Penso proprio di no, morirebbe. Ecco, Harry senza Louis morirebbe.
«Forse te l’avrò detto un migliaio di volte, ma non mi fa male ripetertelo.
Tu sei la ragione per cui io mi sveglio al mattino. Senza di te non so stare; ho bisogno di te e di tutto l’amore che mi dai per andare avanti. Io sono il caffè e tu lo zucchero: il caffè avrebbe un gusto amaro senza lo zucchero quindi ne ha bisogno per essere addolcito. Esattamente, tu sei il mio zucchero. E comunque, quell’orribile sogno che hai fatto, rimarrà solo e soltanto un sogno che non si avvererà mai. Ti amo mio piccolo Harry, ti amerò per sempre; finchè morte non ci separi.» queste sono le ultime parole che Louis dice ad Harry, dopo essersi accorto che il riccio si è addormentato fra le sue braccia e pensando che probabilmente non avrà sentito tutto quello che gli ha detto.

La mattina seguente.
Harry si sveglia per primo, alzandosi dal letto per andare al bagno. Al ritorno, si fionda di nuovo accanto a Louis, scrutando con attenzione ogni particolare del castano. Osservandolo, gli vengono in mente tutte le cose belle che gli ha detto prima di addormentarsi; come può pensare che da un giorno all’altro lo abbandonerebbe? Entrambi sono essenziali l’uno per l’altro: Harry non può vivere senza Louis e Louis non può vivere senza Harry. Questo è vero amore.
«Uh.. scusami, ti ho svegliato. Buongiorno tesoro.» dice Harry, stampandogli un bacio sulla guancia.
«Piuttosto, perché mi guardi mentre dormo? Sembri Edward Cullen mentre osserva Bella dormire; sei inquietante. Buongiorno amore.» afferma Louis, aprendo gli occhi e stiracchiandosi leggermente.
«Sarò anche inquietante ma a me il caffè non piace.» sorride il riccio, attirando l’attenzione del castano.
«Allora mi hai sentito.. quindi io non ti piaccio?»
«Ma tu sei un altro tipo di caffè; tu sei speciale.»